TU || Tom Holland

Capitolo 12

2 anni prima

Con un calcio chiusi la porta, la sbattei contro il muro e lei sussultò compiaciuta. Coleen era una delle ragazze più belle che avessi mai incontrato. L'avevo conosciuta sul set del mio ultimo film e questo era la nostra prima uscita ufficiale, e che uscita direi.

Respirava veloce e, ad ogni mio tocco, sussultava. La sollevai e lei allacciò le gambe al mio bacino. Le spostai i capelli biondi dal collo ed iniziai a lasciargli una scia di baci umidi.

''La camera è di là'' biascicai indicando il corridoio alle mie spalle.

''Sbrigati'' sussurro lei, aumentando l'eccitazione che provavo.

Continuai a tenerla in braccio mentre cercavo di raggiungere la camera il prima possibile. La adagiai sul letto e mi posizionai sopra di lei, facendo forza sulle braccia.

Avvicinò le sue labbra carnose alle mie, dando vita ad un vortice di baci che mi lasciò senza fiato. Mi staccai per recuperare il respiro e le tolsi velocemente la maglietta. Nessuna lampada era accesa, solo una fioca luce proveniva dalla finestra. Guardai i suoi occhi che, da azzurri, mi parvero diventare color ambra. Piano piano il volto di Allison si materializzò al posto del suo. Strizzai le palpebre cercando di cacciar via quell'immagine ma non bastò. Mi fiondai sul suo collo, mordicchiando e baciando la parte sensibile.

''Thomas'' sussurrò Coleen portando la testa all'indietro, mentre tra le mani stringeva delicatamente i miei capelli.

Non poté non rimbombarmi nella testa la voce di Allison, solo lei mi chiamava in quel modo e, sentirlo pronunciare da un'altra ragazza, provocò in me un'infinità di emozioni contrastanti. Desideravo Coleen, ma il pensiero di Allison era troppo forte per poter continuare.

Mi spostai da lei, affiancandola. ''Scusami non posso continuare'' proferii senza neanche avere il coraggio di guardarla.

''Ho fatto qualcosa di sbagliato?'' domandò mortificata, facendomi sentire ancora più in colpa.

''No, tu non c'entri niente, ma davvero non posso'' risposi fissando la porta del bagno che mi trovavo di fronte.

Senza dire niente, scese da letto e raccolse la maglietta finita precedentemente in terra. Se la infilò velocemente e, prima di andar via, mi guardò. La vidi, con la coda dell'occhio, scuotere la testa e poi scappare via sbattendo la porta.

Presi il cuscino e me lo posai sul viso. Un urlo di frustrazione venne soffocato dalla morbidezza del cuscino.

Erano passati due anni dalla fine della mia relazione con Allison, non potevo continuare a farmi condizionare così. Dovevo riuscire ad andare avanti ma, in quel momento, mi sembrava impossibile farlo.