Chapter Ten

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La mattinata passò velocemente.
Quando suonó la campanella alla fine dell'ultima lezione ero indifferente, misi a posto tutto con calma nella cartella mentre tutti i miei compagni si affrettavano per tornare a casa.
"Ei Lu devo venirti a prendere dopo?" mi chiese Mark prima di uscire dalla classe.
"No tranqui, chiedo a mia mamma, devo anche spiegarle il perché di questa punizione e di solito quando è in macchina si incazza di meno, sai com'è è più concentrata sulla strada" ammisi ridendo.
Rise anche lui, mi auguró buona fortuna, poi mi salutò calorosamente e uscì dalla classe.
Appena presi la mia cartella e mi diressi verso la porta, Matt si mise davanti a me.
"Quindi Lu? Stiamo insieme?" mi chiese.
"Scusa la domanda inaspettata, ma non ne abbiamo ancora parlato" ammise imbarazzato.
Ero stanca e il mio cervello ormai non connetteva più.
"Non lo so Matt... È un casino... Tu mi piaci ma dovrei conoscerti meglio..." dissi esausta dalla mattinata pesante.
"Okay tranquilla, avremo modo di conoscerci meglio, se hai bisogno fammi sapere, qualsiasi cosa ok??" mi disse.
"Grazie davvero" lo abbracciai appoggiandomi al suo grande petto e mi abbracciò avvolgendomi totalmente.
"Anche se ti senti sola chiamami..."
Mi baciò sulla fronte e uscì dalla classe senza lasciarmi il tempo di rispondere.
Quella conversazione e quell'abbraccio avevano riportato un po' di vitalità in quella giornata senza senso.
Decisi di andare da Subway. Avevo voglia di Milkshake e insalata di pollo.
"Ei Lu..." sentii chiamarmi da una voce profonda, semplicemente bellissima.
"Cosa c'è Blake" risposi senza nemmeno girarmi più scocciata che mai.
Non ne potevo più. Quella giornata doveva finire SUBITO.
Questa volta mi girò con più forza mettendomi la mano sulla spalla.
I nostri visi erano vicini e gli occhi che non si staccavano gli uni dagli altri.
Perdemmo il respiro entrambi.
Poi cominciò a dire: "Cazzo Lu... Sono bellissimi i tuoi occhi..."
"Senti Blake non ho tempo da perdere devo mangiare e tornare in classe entro la fine della pausa" risposi dopo essermi ripresa da quello sguardo penetrante.
"Ok ma ascoltami.
Cazzo Lu mi dispiace per prima sono serio" alzai gli occhi al cielo.
"Porca puttana Lu te la prendi per tutto!" il suo linguaggio non mi dava fastidio, ci ero abituata.
Ma questa sua ultima affermazione mi toccò particolarmente.
"Sai una cosa? Sì hai ragione, hai proprio ragione, sono una permalosa di merda. Ma solo con te sai? Solo con te perché mi rendi la vita difficile ogni cazzo di giorno, me la rendi imprevedibile e i tuoi insulti hanno un peso sai? Perché tutto quello che mi dici lo considero vero, non ho autostima e mai ce l'avrò se continuerai così ok?! Me la prendo per tutto appena mi dici qualcosa, perché vorrei aiutarti a capire ma non capisci mai un cazzo..." risposi con un tono di voce troppo alto.
Mi girai intorno, le poche persone rimaste ci stavano fissando.
Cazzo grande Lu, che bella figura di merda eh!
"Merda Lu... Ma perché non me l'hai detto prima?" mi chiese non facendo caso agli sguardi su di noi.
Giusto che cogliona perché non ci ho pensato prima di sprecare il mio fiato in questo modo. Pensai.
Ma lui sembrò intuirlo.
"Non sei tu che mi dici sempre che ho il cervello come una nocciolina che è stata mangiata da uno scoiattolo? Come facevo a capirlo?" rispose abbozzando un sorriso.
Ma purtroppo fece sorridere anche me.
Aveva questo dannatissimo potere nei miei confronti. Merda.
Poi riprese: "Lu scusa... Per tutto quello che ti ho fatto. Mi dispiace non me ne sono mai reso conto, insomma, io lo facevo così per fare non so perché... Ma non è meglio una vita imprevedibile al posto di una monotona e semplice?".
Alzai lo sguardo verso di lui, prima era sempre stato rivolto verso terra.
Vidi i suoi occhi, per la prima volta esprimevano davvero rimorso e dispiacere. Dio quanto erano belli.
Mi posò lentamente una mano sulla guancia...
"Blake..."
"Lu sei bellissima... Scusa se non te l'ho mai detto questo".
Ero basita. Stupefatta. Era un momento indescrivibile...
Era strano. Non era mai successo.
Era... Boh... Semplicemente perfetto e speravo che non finisse...
Ma il tutto venne interrotto dalle campane che rintoccavano le 13.
Merda mancavano 10 minuti alla fine della pausa e dovevo ancora mangiare.
"Devo andare Blake" dissi e sgattaiolai frettolosamente verso l'entrata di Subway, non mi ero ancora ripresa da quel momento mozzafiato.
"Vengo con te" mi disse da dietro.
"Sempre se mi vuoi insomma, ci aspettano 3 ore di silenzio assoluto di punizione, godiamoci questi 10 minuti no?"
Era stato carino, come non mai.
Era strano, era dolce ed era assurdo per essere vero.
Gli dissi che andava bene.
Per la prima volta, per il primo giorno della mia e della sua vita, Blake era stato gentile con me.
Quanto avrei desiderato che non finisse mai quel giorno, che fosse sempre così carino...
Ma nulla è eterno.

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