Taehyung emise un sospiro, prima di decidersi ad entrare nel cortile della scuola. Quella notte non aveva minimamente chiuso occhio, e anche se era ancora fin troppo presto per le lezioni, non aveva resistito ad avviarsi verso scuola. Se fosse rimasto a letto altri cinque minuti probabilmente sarebbe impazzito. Emise uno sbuffo, decidendosi ad entrare nell'edificio, prima che il sole cocente di agosto lo liquefacesse; l'aria leggermente fresca del corridoio lo fece sentire subito meglio, e si diresse velocemente lungo la fila di armadietti fino a raggiungere il suo. Tanto valeva che cambiasse già i libri, così non appena Jin e Jimin fossero arrivati, si sarebbero diretti a lezione. L'ombra di una figura lo fece voltare alla sua sinistra, e lo stomaco gli si contorse quando riconobbe Jungkook. L'alpha entrò in bagno, sbattendosi quasi la porta alle spalle. Taehyung scosse il capo, evitando di pensarci, di pensare a lui. Le parole che gli aveva rivolto il giorno prima erano ancora lì a tormentarlo, ferendolo per l'ennesima volta. Forse era quello il problema, il fatto che aveva sempre considerato Jungkook qualcosa di suo; era quello che l'aveva ferito quasi quattro anni prima, ed era ciò che continuava a ferirlo ora. Perché faceva così? Perché si comportava in quel modo? Davvero non riusciva a capirlo. Scosse il capo, come se volesse liberarsi di quei pensieri, come se volesse farlo uscire dalla sua testa. Richiuse l'armadietto e si sistemò lo zaino in spalla, decidendosi ad avviarsi verso l'aula, visti i pochissimi studenti che c'erano nel corridoio. Quando passò davanti alla porta del bagno però, il suono di un mugolio di dolore lo fece bloccare quasi, e senza neanche pensarci, senza che potesse frenare se stesso, si ritrovò ad aprire la porta e a sgusciare all'interno. I suoi occhi si posarono immediatamente sulla figura del minore. Era girato verso il lavandino, le spalle ancora più grandi a causa del giubbotto di pelle, i capelli un po' scompigliati. L'odore dell'alpha lo colpì come un pugno allo stomaco, quell'odore tipico di menta e pioggia che gli ricordava il bosco. Il tipico odore che la pioggia si lasciava alle spalle. E Taehyung un po' si odiò, perché era un odore capace di farlo sentire calmo e al sicuro, protetto. Era lo stesso odore che cercava da bambino quando qualcosa lo spaventava. I suoi occhi corsero a quella figura, sgranandosi quando vide che Jungkook stava chiudendo il rubinetto dell'acqua, una mano sotto di esso piena di tagli e abrasioni. L'alpha sembrò percepire la sua presenza solo in quel momento, e quando lo fece si voltò a guardarlo, gli occhi color cioccolato che si sgranarono appena, come se trovarselo lì fosse qualcosa di assurdo. Jungkook deglutì a vuoto, mentre osserva Taehyung fissargli la mano, l'aria leggermente persa e spaesata. L'omega gli fu accanto in un secondo, afferrandogli la mano tra le sue e facendolo irrigidire di colpo.
"Cos'hai combinato?" gli chiese, il tono preoccupato. Jungkook avvertì la bile risalirgli in gola, perché non era possibile che il maggiore lo trattasse con quella cura e con quell'accortezza dopo il modo in cui lui lo aveva trattato il giorno prima. E poi quel tocco, da quanto non lo toccava? Una vita quasi. Se non fosse stato per qualche contatto casuale nel corso degli anni, tra loro due non c'era più stato un vero contatto fisico. E Jungkook solo sapeva quanto gli fosse mancato. Taehyung si abbassò a frugare nel proprio zaino, tirando fuori una boccettina di disinfettante e strappando un pezzo di carta dal contenitore appeso al muro. Gli prese di nuovo la mano tra le sue, iniziando a tamponare i tagli con delicatezza. L'alpha l'osservò, l'aria concentrata nel tamponargli le ferite, il labbro stretto tra i denti e una piccola ruga che gli si formò tra gli occhi per via dell'espressione corrucciata. Era così piccolo vicino a lui che Jungkook a stento riusciva a trattenersi.
"Ho preso a pugni il muro del bagno del secondo piano" si lasciò scappare Jungkook, e Taehyung alzò gli occhioni scuri nei suoi, mordicchiandosi il labbro. L'odore dell'omega lo colpì improvvisamente, facendolo deglutire a vuoto. Quell'odore tipico di biscotti e di...di casa. Taehyung sapeva di casa per lui, da sempre, ed era la cosa che più lo mandava in paranoia di tutte. Come poteva una persona ricordarti casa? Eppure, succedeva. Succedeva perché il più grande aveva sempre avuto quell'odore per lui, ed era un odore che Jungkook amava. Il moro gli tamponò i tagli qualche altro secondo, prima di tornare a guardarlo, gli occhioni così spaesati da fargli mancare il respiro.
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Sweet Night| Taekook (Omegaverse)
FanficNon era possibile. Non poteva essere. Jeon Jungkook non poteva essere sul serio il suo compagno. L'alpha sembrava sorpreso tanto quanto lui, ma poi un sorrisino malizioso gli comparì sul viso, e Taehyung indurì lo sguardo, sentendosi osservato anche...