Chapter 3 - Sharing my fragile truth

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"Tae, tesoro" lo richiamò sua madre. Taehyung alzò lo sguardo su di lei, in attesa. Aveva lo zaino in spalla e doveva sbrigarsi. Era sabato pomeriggio, e Jimin e Jin lo stavano aspettando in biblioteca per studiare.

"Ti serve qualcosa?" le domandò, il tono come sempre gentile. Lei gli rivolse un sorriso, scuotendo il capo.

"No, ma volevo dirti di non fare tardi stasera. Andiamo a cena dai Jeon" gli disse la madre, e Taehyung si ritrovò a schiudere le labbra, prima di stringerle in una linea sottile e annuire, emettendo un sospiro. Non che la cosa lo sorprendesse o altro, insomma, le loro famiglie erano sempre state legate, grazie alla grande amicizia tra le loro madri, e che si era poi riversata su lui e Jungkook. Era per quello che si conoscevano fin dalla culla, era per quello che il loro rapporto era stato quello che era stato; ed era sempre per quello che neanche le loro famiglie si erano mai spiegate l'improvviso distacco tra i due. Ad ogni modo, Tae non si sorprese della serata che lo attendeva, quelle cene c'erano almeno una volta al mese, anche di più, non appena i loro genitori erano liberi dagli impegni.

"Va bene" sospirò solo, annuendo. Sua madre storse la bocca, non convinta, e finì con l'incrociare le braccia al petto.

"Tae, non vuoi dirmi che succede? Tu e Jungkook siete sempre stati così uniti e così...se è successo qualcosa, puoi dirmelo, lo sai" gli disse, sua madre.

"Non è successo niente, mamma – le rispose, lui – Forse non ero abbastanza per lui"

"Tesoro! – sgranò gli occhi, la donna – Come puoi dire questo? Jungkook stravedeva per te, non ti lasciava solo un secondo"

"Appunto. Stravedeva. Passato, mamma. Tutto passato, ok?" sbuffò, lui, la fretta di uscire via da lì che lo stava mangiando vivo.

"Non voglio obbligarti a parlarne con me, ma...non posso credere che non vi vogliate più bene. Non so cos'è successo tra voi quattro anni fa, e nemmeno mi riguarda, ma..."

"Non è successo niente di niente – la interruppe, Taehyung – Non sto mentendo, mamma. Davvero, non lo so neanche io. E comunque...io non ho mai detto di non volergli bene, ma per lui non è lo stesso, ok?" continuò, deglutendo a vuoto. Sua madre emise un sospiro, osservandolo qualche secondo, e poi annuì.

"Ok. Adesso vai, ci vediamo più tardi" gli rispose, e lui annuì solo, uscendo di casa il più velocemente possibile. L'aria calda e afosa di metà agosto lo travolse, facendolo sospirare più forte. La biblioteca distava dieci minuti da casa sua, e lui non vedeva l'ora di arrivarci. Almeno la presenza dei suoi amici lo avrebbe distratto da quei pensieri, la conversazione con sua madre non voleva lasciarlo in pace, per nessuna ragione al mondo. Non aveva alcuna voglia di andare a casa di Jungkook quella sera, un po' per la loro situazione in generale, e un po' per ciò che aveva sentito dire a quella ragazza il giorno prima. Pensava che avrebbe passato il sabato e la domenica in maniera tranquilla, senza l'alpha tra i suoi pensieri, e invece...invece si ritrovava costretto a dover vedere l'alpha. Ormai a quelle cene, lui e Jungkook non passavano più il tempo incollati a ridere e scherzare, sperando che la cena non finisse mai così da poter passare più tempo assieme possibile; oramai le passavano cercando di non saltarsi alla gola, visto che il minore faceva di tutto per irritarlo, e Taehyung cercava di ignorarlo, roteando gli occhi al cielo e sbuffando. I loro genitori avevano persino perso le speranze di vederli parlare civilmente, e a Taehyung dispiaceva quando accadeva. Più che altro perché riusciva a leggere la rassegnazione e il dispiacere dei loro genitori, che non si spiegavano in alcun modo cosa fosse successo tra loro due. Beh...lui li compativa del tutto, visto che era il primo a non capire perché l'alpha si fosse allontanato da lui in quel modo. Il minore non gli aveva mai dato una spiegazione, e probabilmente non gliel'avrebbe mai data.

Sweet Night| Taekook (Omegaverse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora