POV Destiny.
"Ma certo. Andiamo adesso?"
Io annuisco, così lui prende la giacca dal tavolo, saluta la sua ragazza con un bacio e mi segue fuori casa.
Appena usciamo, invece di imboccare la Quinta e dirigermi al covo di Liam, giro dietro alla casa ed entro in garage con Jace che mi segue a ruota.
"Perché siamo nel tuo garage?" chiede lui mentre accendo la luce.
"Perché prima mi sono messa a raccontarvi quello che è successo con Liam, dimenticandomi di medicarmi il taglio sul fianco, e credo che se non mi faccio ricucire subito svengo per strada." rispondo io, e intanto prendo una cassetta di emergenza.
Caccio dalla cassetta delle garze e il materiale per suturare, poi mi alzo la maglietta fino all'ombelico e metto ago e filo nelle mani di Jace, che mi guarda per niente impressionato.
Jace comincia a medicarmi, cercando di essere il più delicato possibile, ma essere ricuciti fa male, non importa quanto speciale sia il tuo sangue. E infatti fa male, malissimo. Dopo tre minuti di agonia, Jace se ne esce con un soddisfatto: "Finito!", e io mi sgranchisco le gambe per un paio di secondi, quindi lo ringrazio e finalmente usciamo.
Dato che ci vogliono venti minuti buoni per arrivare, e io non ho voglia di stare in un imbarazzante silenzio per venti minuti, dopo un po' chiedo:"Com'è andata con Logan ieri?"
Lo guardo, e lui sembra vacillare un secondo a quella domanda, ma poi sorride e risponde: "Bene, ci siamo divertiti molto. é un bambino molto intelligente, e ci ha raccontato anche di- qua si ferma e gli sparisce il sorriso, come se avesse detto qualcosa di sbagliato. Io capisco all'istante il perché di quella reazione, avevo preveduto che Logan raccontasse di Adam.
Jace apre la bocca per dire qualcosa, ma io lo interrompo abbassando lo sguardo sul marciapiede: "Di Adam, vero?"
"S-sì, di Adam. Mi ha detto che era vostro fratello, il tuo parabatai. M-mi dispiace che sia..."
Io annuisco senza alzare lo sguardo, e camminiamo in silenzio per un po', finchè lui se ne esce con: "Perché non ce l'hai raccontato ieri?"
Io quasi sussulto a quella domanda, perché speravo proprio che non me la facesse. é complicato spiegare queste cose a qualcuno che non ti conosce a fondo, e io lo so per esperienza.
"Non ha importanza il passato, e quella era una delle informazioni che non avrebbe fatto differenza nella storia." dico alla fine. Mentendo.
"Non mentirmi."
"Come sai che sto mentendo?" ribatto io a quella domanda che non mi sarei mai aspettata. Non mi conosce, come fa a capire che non sto dicendo la verità?
"L'ho capito dal modo in cui parlavi. Avevi una specie di tremolio nella voce, mentre parlavi. Clary fa la stessa cosa, quando mi sta nascondendo qualcosa."
Oh.
"Ah... ok." non so cosa pensare, veramente.
"Che ne dici di dirmi il vero motivo, adesso?" chiede dopo un paio di minuti.
"Io... io avevo paura. Paura che se avessi raccontato di Adam, le mie emozioni sarebbero uscite allo scoperto." dico alla fine, titubante. Non capisco neanche perché sto raccontando queste cose a lui. A malapena lo conosco, e avrei buoni motivi per odiarlo, ma non so per quale motivo non riesco ad odiarlo. Anzi, mi sento al sicuro, quasi protetta.
"E che c'è di sbagliato in questo?- chiede lui -Che c'è di sbagliato nel provare emozioni?"
Eh? Come "che c'è di sbagliato"? Ma non era uno Shadowhunter, lui?
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Shadowhunters|| La Runa dell'Angelo
FanficErano passati otto anni da quando Clary era riuscita a sconfiggere Jonathan. Otto anni nei quali avrebbe dovuto perdere completamente i ricordi che aveva degli Shadowhunters, diventando una normale umana; ma l'Angelo volle che Clary restasse una Nep...