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Dopo questa dannata quarantena, è l'ennesima volta che esco, ma ho una strana sensazione che non mi fa godere la serata come al solito. Marianna mi ha invitato ad una festa privata, in un giardino di una mega villa. Guardandomi attorno credo sia frequentata da ragazzi ricchi o comunque che se la tirano, giusto quello che mi ci voleva per peggiorare il mio stato d'animo. Marianna mi ha detto di vestirmi bene e di portare comunque una mascherina perché era un po' una festa a tema, per festeggiare la fine della quarantena e comunque per sicurezza, se uscivamo.
Ho messo la gonna nera dal ginocchio, ma con uno spacco laterale che mi scopre un bel pezzo di gamba e il top con le paillettes dorate e i sandali dorati, forse ho esagerato?! Mi metto la mascherina che ho trovato con le paillettes dorate ed entro. Marianna mi viene incontro.
M:ciao Bianca, sei bellissima così. Mi piace la mascherina.
B: Marianna chi c'è a sta festa?
M: a parte la solita compagnia, gente che conosco di vista.
B: sbaglio o da come sono vestiti e dalle macchine fuori, è gente ricca? La mia macchina l'ho parcheggiata in un angolo nascosto.
M: bha può essere, su dai, che poca voglia di vivere che hai.
B: si hai ragione. Grazie dell'invito comunque. Se nel caso mi rompo, sappi che me ne vado, ti avviso.
Si mette a ridere
M: ma cosa ti prende? La quarantena ti ha tolto la tua gioia di vivere?
B: credo di sì.
M: dimenticalo e basta, ci sono tanti di quei ragazzi stasera.
B:si certo, proprio il genere che piace a me! Lascia perdere.
Ci avviciniamo al gruppo con il quale usciamo spesso e li saluto. Parlo per un po' con tutti. Mi rendo conto che tra alcuni di loro deve essere nato qualcosa. Li guardo e mi sorridono
B: sbaglio o tra voi qualcosa è cambiato?
Davide e Alessandra si guardano e annuiscono
D: chiusi in casa, ci siamo resi conto che ci mancavamo più del necessario.
B:sono contenta. Almeno a voi è servito a qualcosa.
A: ma tu? Sei sola infatti.
B:io ho scoperto che aveva un'altra ragazza e ci viveva anche assieme.
A: ma erano due mesi che usciva con noi, nessuno lo sapeva?!
B: io me ne sono resa conto quando siamo rimasti chiusi in casa. Faceva fatica a rispondere al telefono e non voleva mai fare videochiamate. Dopo una settimana l'ho chiamato, senza preavviso, verso mezzanotte ed ha risposto una ragazza. Ho chiesto chi era, mi ha risposto che era la compagna e mi ha chiesto chi ero io. Giusto perché non avevo voglia di rompere, ho detto il mio nome e che cercavo Adriano, il primo nome che mi è venuto in mente, le ho ripetuto il numero cambiando l'ultimo e le ho chiesto scusa dicendole che avevo sbagliato numero.
A: bhe sei stata anche brava perché io glielo dicevo.
B: mi dispiaceva per lei. Il giorno dopo lui mi ha scritto ed ha ammesso tutto chiudendo definitivamente. Lo stronzo però mi ha ringraziato per non averle detto nulla. Gli ho risposto " sei uno stronzo" e non gli ho più scritto.
A: ma scusa, siete usciti per quanto?
B: tre settimane anche sabato e domenica, forse lei lavora ai fine settimana, va a vedere.
A: mi dispiace.
B: tranquilla sopravvissuta. È arrivato anche Gio.
Arriva Giovanni un altro della compagnia e mi perdo un po' a parlare con lui. Dopo mezz'ora uno ad uno spariscono in giro e perdo anche Marianna. Mi guardo attorno, sembrano tutti divertirsi tranne me. Giro finché trovo un dondolo un po' in disparte e mi siedo. Sovrappensiero mi tiro su la mascherina e osservo il cielo dondolando. Una voce mi fa sobbalzare. È un ragazzo riccio con una mascherina nera con delle borchiette tirata su, si vedono solo due occhi chiari.
X:posso sedermi? Non ti disturbo, ho solo bisogno di starmene in un angolo senza rotture di palle e questo a quanto pare è l'unico.
Lo guardo male.
B: sarei seduta qua per lo stesso motivo e ci sono arrivata per prima.
Si guarda attorno sospirando mi pento subito di essere stata sgarbata.
B: siediti tranquillo, scherzavo.
Si siede nel lato opposto appoggiando anche lui la testa allo schienale e si mette a guardare il cielo.
X: grazie.
B: di nulla.
Restiamo in silenzio a guardare entrambi il cielo ed ad un tratto vedo una stella cadente.
Allungo un dito verso il cielo.
B: l'hai vista?
X:si. Espresso un desiderio?
B: fammi pensare, tu fatto?
X: ci sto pensando anche io. Uno solo?
B: si. Non so quale desiderio esprimere.
X: vuol dire che non hai bisogno di nulla.
B: oppure sono talmente tanti che non so quale vorrei si avverasse per primo. Ne scelgo uno a caso.
Mi guarda e ho l'impressione sorrida sotto la mascherina.
X: io l'ho espresso.
Guardo il lato pratico e decido che il desiderio sia trovare un lavoro decente che mi piaccia, visto che l'ultimo che ho mi pagano una miseria.
B: ok scelto anche io.
X: posso sapere quale è il tuo desiderio?
B: no altrimenti non si esaudisce.
Mi guarda, il suo sguardo è serio.
Torno a guardare il cielo. Arriva di corsa un ragazzo con i capelli verdi e si piazza davanti a noi
R: Filippo! Perché sei sparito? C'è la ragazza di prima che ti cerca.
F:lo so, infatti mi sono nascosto qua. Benjamin inventati qualcosa ti prego, non ho voglia di parlarle, so già cosa vuole.
Ben: gli dico che sei con una ragazza ok.
F: ecco si. A dopo.
Il ragazzo mi sorride
Ben: Filippo, puoi presentarmi comunque.
Filippo mi guarda
F: non posso.
Benjamin mi guarda deluso
Ben: perché? Cosa ho fatto di male?
F: perché non la conosco.
Mi guardano entrambi
B: esatto.
Benjamin si avvicina e allunga una mano verso di me sorridendo.
Ben: piacere Benjamin.
Allungo la mano e prendo la sua
B: piacere Bianca.
Ben:Ti stava importunando? Vuoi che lo mando via? Lo picchio? Vuoi qualcosa da bere?
Mi metto a ridere
B: no a tutto, grazie.
Arriva di corsa una bella ragazza bionda, occhi chiari e con gli occhiali. Lo guarda con le mani sui fianchi
B: Greta amore mio cosa c'è? L'ho trovato.
G: Mi hai abbandonato con quella tipa, non la sopporto. Filippo cerca te!
F: lo sooo. Dille che la chiamo, stasera non ho tempo per ste cose. Vi prego toglietemela dai piedi, avanzate un piacere.
Ben: provo a spiegarglielo io.
Greta si avvicina a Benjamin a pochi centimetri
G: mi arrangio io, perché prima la signorina ti stava troppo appiccicata per i miei gusti, non vorrei dover spiegarle,oltre al fatto che Filippo non ha tempo, che tu sei il MIO ragazzo e che le spezzo le gambine.
Benjamin le sorride posando dolcemente un bacio sulle sue labbra
Ben: Baby te l'ho mai detto che quando sei gelosa diventi ancora più bella?
Lei appoggia la fronte sulla sua spalla sibilando
G:ruffiano!
Benjamin l'abbraccia e la alza da terra.
Ben: andiamo su, lo facciamo assieme. Ciao Bianca, ah lei è Greta la mia ragazza se non si fosse capito.
B: piacere Greta.
Greta alza gli occhi e mi sorride, per poi guardare con aria persa Benjamin.
Come è arrivato se ne va con lei aggrappata al collo. Quanto siamo sceme noi donne quando siamo innamorate, un sorriso e un bacio e ci mettono via. Però anche lui la guardava dolcemente.
F: se mi presento posso restare?
B:certo. Filippo giusto?
F: e tu Bianca.
B: a quanto pare si.
F: che lavoro fai?
B: impiegata
Scoppia a ridere
F: scusa ma l'hai detto con un entusiasmo da fare paura.
B: si non mi piace e non mi pagano tanto
F: cosa fai? Hai fatto altri lavori?
Gli racconto dei vari lavori e di quello attuale.
F: quindi preferivo la parte commerciale?
B: si, ancora di più la parte pubblicitaria, grafica, immagine, organizzativa di eventuali eventi. Si lo so chiedo troppo. Mi accontenterei di un commerciale e pagata il giusto. Una paga da arrivare a fine mese e mi permetta di essere autonoma e di non vivere alle spalle e a casa dei miei genitori.
F: non hai un ragazzo con cui andare a vivere assieme?
B:no.
F:se ti trovi uno con i soldi, hai risolto un po' di problemi.
Lo guardo male
Sta sorridendo sotto la mascherina, lo vedo.
B: sarei sul posto giusto ad occhio, ma come vedi, sono seduta qua perché non è proprio quello che cerco. Voglio essere autonoma, non voglio dipendere da nessuno. Se un giorno vado a vivere con qualcuno, voglio sia solo perché ho il desiderio di stare con lui e viceversa.
F: tu sai di chi è sta villa?
B:no, mi ha invitato Marianna, la mia amica, tra l'altro è sparita assieme a tutta la compagnia. Tu come mai sei arrivato qua nel dondolo? Neanche tu sai di chi è sto posto ad occhio.
F: stavo scappando se non si fosse capito.
B: dalla tipa che diceva il tuo amico Benjamin presumo, ti tampina e non sai come togliertela dai piedi?
F:si più o meno il concetto è quello. Scusami ma a volte siete pesanti e io non ho pazienza.
B: si ti capisco, idem per voi, non vi sopporto più, però dovreste essere a volte più sinceri.
F:del tipo?
B:per esempio, se non vuoi una relazione, ma solo una avventura, o semplicemente sesso, dovreste dirlo subito. Patti chiari, amicizia lunga. Come cazzo si fa' a frequentare due contemporaneamente e raccontare una montagna di bugie, oppure dover scappare per non affrontarla?
F: dal tuo tono percepisco un po' di rabbia repressa. Esperienza recente?
B: si..
F: mi hai incuriosito.
B: non è una storia interessante e sei arrivato qua per non essere disturbato.
F: tu raccontamela, poi decido io se è interessante e non mi disturbi.
Gli racconto velocemente il tutto.
Si mette a ridere
B: cosa ridi?
F: perché non le hai detto chi eri alla sua ragazza?
B: bha, ho pensato che non volevo avere in coscienza una povera ragazza cornuta e cosciente di questo. Poi doveva convivere per forza di cosa con lui, per colpa della quarantena.
F: troppo buona, per lui sarebbe stata una bella punizione avere questa che lo tarmava tutto il giorno. Magari lo faceva volare fuori di casa e ciao.
B: si e poi povera si faceva tutto il periodo sola a piangere, no.
Mi guarda
F: perché tu non hai pianto scusa?
Sospiro
B: un po', più che altro perché mi sono resa conto che mi ha preso in giro in modo spudorato. Mi sono sentita veramente stupida.
B: Sono una persona che dà fiducia e non avrei mai pensato ad una cosa simile, che senso ha, me lo spieghi? Perché iniziare una relazione con me e avere un'altra a casa? Per fortuna non avevo perso la testa di brutto. Però fa male credimi. A questo aggiungi, durante la quarantena, un tipo conosciuto tempo fa che inizia a scrivermi. Tutto carino, complimentoso, quasi innamorato di me senza conoscermi, a sentire lui. Restiamo d'accordo che appena finisce tutto ci troviamo per conoscerci meglio, io chiaramente ero molto scettica.
F: vi siete visti?
B: si, ma prima di uscire, mi sono informata per vie traverse ed ho scoperto che aveva fatto lo stesso con altre.
F: si è preparato il terreno per la fine della quarantena, metti che con una non andava, provava con l'altra. Tecnica del pescatore: butto vari ami in acqua, uno abboccherà prima o dopo. Cosa hai fatto?
Grugnisco e lo guardo male
B: sono uscita un pomeriggio con lui e poco dopo, sono arrivate altre due ragazze che aveva contattato come me, con le quali ero già d'accordo.
Inizia a ridere
F: io a quel punto vi avrei chiesto di fare un orgia.
Prendo un cuscino appoggiato vicino e glielo lancio addosso con il risultato che ride ancora di più.
F: odiooo...sono senza fiato..ma cosa ha detto?
La sua risata riesce a farmi sorridere
B: era un po' imbarazzato, soprattutto quando gli abbiamo chiesto di decidersi con chi voleva uscire quel giorno, perché le altre avevano altro da fare.
F: e lui?
B: ha detto che quel giorno aveva chiesto a me, quindi ero io la prescelta. Lo abbiamo salutato tutte e tre e siamo andate via. Prescelta un cazzo!
F: eh ma dai, che permalosa, dopo che ti aveva privilegiato, gli tiri pacco, ma ne aveva altre almeno di scorta?
Gli tiro un'altra cuscinata
B: sì tranquillo, l'ho trovato un paio di sere dopo in centro che limonava con una. Quando mi ha visto che stavo per avvicinarmi, è scappato via di corsa, ho riso tanto per la sua faccia, sono sincera, deve aver preso paura.
F: eh ma anche tu, abbi un attimo di comprensione per sto povero ragazzo.
Mi ruba dalle mani il cuscino prima che decido di tirarglielo nuovamente.
B: scusa ed io? Ma ho scritto in fronte "cercasi casi umani?" Forza dimmelo ché anche tu sei uno di quelli, avanti! Almeno tu sii sincero.
Cerca di ricomporsi e smette di ridere
F:ok lo ammetto, non sono un santo, però in genere non racconto balle. Mi è capitato di avere delle avventure di una sera, ma sono stato chiaro da subito e anche relazioni a solo scopo 'ludico' ma sempre chiarendo fin dall'inizio, per non cadere in false illusioni. Però anch'io ho avuto delle delusioni, non da poco, quindi ti capisco.
B: mi piace la definizione "relazione a scopo ludico", per gioco. Delusione del tipo? Ora hai incuriosito me.
F: l'ultima mi aveva fatto perdere un po' la testa, è stata brava e io un po' coglione.
Il suo tono è cambiato, si è quasi steso e guarda il cielo, la luce che proviene da dietro, gli illumina gli occhi, rendendoli quasi trasparenti, non sono sicura, ma sembrano lucidi.
F: sembrava sincera, diceva di amarmi ed era quasi riuscita a farmi diventare un bravo ragazzo.
Mi scappa una risata e mi guarda
B:scusa, non buttavi più tanti ami nell'acqua e non chiedevi più di fare orgie alle ragazze?
Mi arriva il cuscino sul braccio e inizio a ridere io.
F: dicevo: ero quasi diventato un bravo ragazzo, quando ho scoperto che mi ha tradito con uno della mia compagnia.
G: ti sei chiesto perché?
Mi arriva un'altra cuscinata
F: in che senso?
G: nel senso che forse c'era qualcosa che non andava tra di voi, mi sembra strano se ti amava.
F: appunto! Ho scoperto che non mi amava realmente, non nel senso che intendevo io. Amava ben altro di me...fanculo!
Mi siedo e mi giro a guardarlo.
G: in che senso?
Resta un attimo in silenzio guardandomi, poi respira a fondo e continua
F: Non mi amava, diciamo che gli piacevano i giri di compagnia che avevo e voleva entrarci e c'è riuscita.
G: bella stronza! Ora è assieme al tipo con cui ti ha tradito?
F: no, perché ho spiegato due cose a lui, per quanto riguarda la parola amicizia e poi gli ho detto perché è arrivata a lui ed ha capito come è fatta, non sono stato buono come te.
G: in realtà sei stato gentile anche tu, l'hai salvato dalla tua stessa situazione. Se avessi voluto vendicarti, la lasciavi fare e lui, appena lei trovava un altro, faceva la stessa fine tua. Però, in compenso, hai bloccato lei. Ora sei tornato a fare il cattivo ragazzo? La tipa che ti cerca, è la tua ex o qualcuna che ha voglia di una relazione ludica.
Ride
F: molto cattivo ragazzo. No, non è la mia ex. Questa cerca altro ancora.
Prendo il cuscino e me lo stringo al petto appoggiando il mento e lo guardo.
B: quindi ora sei nuovamente un cattivo ragazzo.
Si raddrizza e i suoi occhi incrociano i miei.
F: ti faccio paura?
B: in realtà no. Dovrei?
F:no. In realtà mi faccio semplicemente male da solo, sono cattivo con me stesso il più delle volte. Fumo di più, bevo, dormo poco, mangio schifezze, devastandomi stomaco, mente e mi butto in storie stupide, con ragazze altrettanto stupide come me e alla fine sto peggio di prima, divento triste e depresso.
B: una sorta di autodistruzione. Si effettivamente è un atteggiamento stupido.
Scoppia a ridere
F: grazie della sincerità e per l'aiuto.
B: guarda che te lo sei detto da solo e poi non mi hai chiesto aiuto o di consolarti.
F: si effettivamente tu eri qua tranquilla a farti i cazzi tuoi.
B: appunto, però devo ammettere che questa conversazione mi ha sollevato il morale, mi sa che sei preso peggio di me!
Mi guarda male lui sto giro
B: Dai su, secondo me non sei preso male come dici. In questo momento sei sobrio, non stai fumando, ne mangiando, non ci stai provando con me, giusto perché respiro o perché sono stupida, stai ridendo e non mi sembri depresso, più che altro cercavi un po' di tranquillità.
F: tu non sei stupida secondo me.
Alzo le spalle.
B: insomma, non ne sono tanto sicura.
Restiamo in silenzio per un po' guardandoci ognuno perso sui propri pensieri, poi tutto ad un tratto mi dice:
F: forse ho un posto di lavoro per te, se vuoi provare.
B: da dove ti esce tutto ad un tratto questa illuminazione?
F: se mi dai il tuo numero glielo do e ti faccio chiamare per un colloquio, poi vedi tu.
B: ma di cosa si tratta?
Filippo si alza
F: cercano una persona che segua i contatti con fornitori, clienti e che segua a volte fuori sede alcuni lavori. Poi ti spiegano bene loro. Non ti preoccupare è una azienda seria. Gli dico che ti conosco.
B: scusa, ma tu neanche mi conosci, ho il viso nascosto da una mascherina, potrei essere brutta come la fame e neanche tanto sveglia e mi raccomandi così?
F: si, io ti assumerei così ad istinto. Sei anche completamente in ombra e nascosta dai cuscini, ma direi proprio di sì. Dai dammi il numero.
B: non è che è una scusa per avere il mio numero?
F: no, non ho voglia di storie in questo momento, te l'ho detto e non sei sufficientemente stupida, come me, da chiederti una relazione a scopo 'ludico'.
B: lo prendo come un complimento e comunque te l'ho chiesto perché non ho voglia neanche io di storie o altro. Questo è il mio numero, grazie.
Glielo detto e mi fa uno squillo. Lo memorizzo. Passano davanti a noi delle ragazze tirate a palla, con capi firmati da testa ai piedi e mi osservano con aria di superiorità per poi salutarlo. Lui le saluta velocemente e gli gira le spalle e se ne vanno
B: che problemi hanno che mi hanno guardato così? Si nota così tanto che i miei vestiti non sono firmati come i loro e li ho presi in svendita in un negozietto? Non è un problema suo, a me piacciono!
Mi alzo e mi sistemo il top e la gonna. Filippo mi squadra da testa ai piedi. Con i tacchi sono alta quasi come lui, non è altissimo e nemmeno io.
F: esatto, non è certo la marca che uno indossa che fa la persona. Stai bene vestita così. Non so come fanno a tenersi tutto il giorno per lavoro la mascherina. Faccio fatica a respirare.
Si abbassa la mascherina e mi sorride. Ha un bellissimo sorriso, i suoi occhi si illuminano ed una treccina gli ricade nel viso. La sfioro.
B: non l'avevo notata, era bloccata dall'elastico. Mi piace. Comunque hai ragione, non si respira.
Mi tolgo dal viso anche la mia. Filippo cambia espressione e inclina il viso come ad osservarmi meglio. Allunga una mano e mi tocca il viso per poi mostrarmi una piccola paillette dorata.
F: persa sul tuo viso.
B: mi stai guardando perplesso.
B: Pentito del discorso appena fatto? Sei ancora in tempo a non dare il mio numero.
F: te l'ho già detto che non è l'aspetto fisico che guardo.
B: guardi?
F: si guardano, scusa.
B: ma ci lavori anche tu là? Cosa fai?
F: si
Lo vedo un po' titubante
B: si?!
Arrivano di corsa Benjamin e Greta
Ben: ok fatto, sono riuscito fin a convincerla ad andare via dalla festa, sono stato bravo!
G: si però mi sa che domani devi richiamarla o ti arriva in ufficio.
F: gestisco domani. Bianca cosa fai? Vuoi bere qualcosa?
B: no grazie, vado a casa.
F: vado a casa anche io.
Ben: in che senso a casa?
F: posso chiederti un passaggio?
B: se ti va bene salire sulla mia piccola e misera Yaris, volentieri.
F: perché non dovrei, è una macchina.
B: è il mio piccolo gioiello, vediamo di capirci, frutto di serate dietro al banco a servire in disco e prestito della nonna da tornare in piccole rate, ma senza interessi. Però sfigurava un tantino in parte alle altre e per non rovinare il paesaggio generale davanti alla villa, l'ho parcheggiata lontano.
F: niente mancia della nonna e basta?
B: no, perché poi lo stesso prestito passa a mia sorella. Lascia stare siamo troppi nipoti, non può svenarsi e poi è diventata una tradizione di famiglia.
F:allora merita di salirci e dovevi metterla davanti al cancello! Almeno tu te la sei guadagnata.
Ben: si bhe hai ragione. Ma cosa intendi che vai a casa Filippo?
F: nel senso che esco da questa festa e poi torno a casa e, visto che sono a piedi, gentilmente approfitto di un passaggio da Bianca.
Filippo lo guarda in silenzio e Greta mi guarda perplessa, per poi prendere Benjamin per un braccio
G: Benjamin dove sta il problema? Ci sono io a farti compagnia. Dai testolina verde andiamo a bere qualcosa? Ciao Bianca. Filippo ci sentiamo.
Benjamin ci guarda tutti e tre.
Ben: ma...
G: andiamo ciao.
Lo porta via.
B: mi sa che Benjamin voleva la tua compagnia, eri in macchina con loro?
F: no, ci sono arrivato da solo. Va bhe, non è un bambino e io sono stanco di stare qua. Andiamo?
B: faccio un giro veloce per cercare i miei amici ed avvisarli che me ne vado. Mi aspetti qua?
F: ti aspetto fuori direttamente.
B:ok arrivo.
Velocemente faccio un giro per l'enorme giardino, riesco a trovare solo Giovanni e lascio detto a lui. Uscendo noto Filippo parlare con Benjamin e Greta. Mi fa segno che arriva. Esco ed aspetto un po' distante dal cancello. Poco dopo esce con la mascherina tirata su e dei ragazzi cercano di fermarlo. Li saluta velocemente e arriva da me.
F: eccomi.
Mi segue fino alla macchina e la sfiora con le dita.
F: bianca.
La apro
B; yes il mio cavallo bianco.
F:ti manca il principe.
B:non ho bisogno di un principe. Sali.
F: giusto.
Saliamo e mi sporgo dietro per appoggiare borsa e giubbino sfiorandolo. Filippo mi sta guardando in silenzio. Metto in moto.
B: dove abiti?
F: ti fidi sempre degli sconosciuti?
B:no.
F:mi conosci?
Spengo il motore e mi giro a guardarlo sospirando.
B: no effettivamente, ma Giovanni il mio amico sa che ti sto portando a casa.
F: ah e lui sa chi sono?
In realtà, da scema, non ho detto nulla a Giovanni, non so perché effettivamente mi sto fidando, penso ad istinto. Mi innervosisco e
scendo dalla macchina. Apro la portiera dalla sua parte
B: no, gli ho detto solo che andavo a casa. Scendi, hai ragione. Gli unici che sanno che sono con te, sono Benjamin e Greta e potrebbero essere due psicopatici e complici tuoi effettivamente.
Scoppia a ridere.
B: ma ti faccio tanto ridere? Scendi! Ora mi sono rotta!
F: dai era per dire, anche io mi sto fidando di te. Potresti essere tu una psicopatica.
B:lo sono in effetti e con poca pazienza! Te l'ho già detto che non vi sopporto più voi uomini! Scendi.
Scende ridendo e si piazza davanti a me.
F: mi lasci a piedi?
B: si, perché ho deciso che non mi devo più fidare di nessuno. Butta via il mio numero dannazione. Odio essere presa in giro!
Diventa serio. Mi dà un indirizzo in centro. Lo guardo seria e lui improvvisamente si avvicina e mi da un bacio sulla guancia.
F: scusa.
Sospiro e lo fulmino.
B: cosa fai di cognome e non mi compri con un bacio.
F: Filippo Maria Fanti.
B: ok ora scrivo ai miei amici con chi sono.
F: NO! Dai fidati.
B: Si, tanto potresti avermi dato un cognome a caso.
Torno in macchina e lui mi guarda.
B: vuoi salire si o no?
Sale velocemente e si mette la cintura.
F: come guidi?
B: da schifo!
Lo guardo, faccio una risatina sadica e parto, si mette a ridere nuovamente.
Al primo incrocio uno mi taglia la strada facendomi saltare i nervi e inizio a inveirgli di tutto contro. Imbocco la tangenziale velocemente facendo come al solito la curva di corsa.
F:limite 90..
B: dettagli.
Freno e giro di colpo giù per una strada che evita un po' il centro.
F: dove vai giù di qua?
B: in mezzo ai campi, te l'ho detto che sono una psicopatica, non si vede da come guido?
F: al di là del linguaggio, giustamente usato per il tipo di prima, trovo che hai una guida sicura e decisa. Non guidi male invece.
B: grazie. Il MC ..mi fa venire voglia di patatine.
F: non è una brutta idea, dai che le prendiamo.
Mi infilo velocemente dentro.
B: solo patatine? Io quasi quasi, un panino lo prendo.
F: fai due e una birra. Pago io però.
B: no, sei ospite mio.
Ordino mentre Filippo protesta. Passo allo sportello successivo e ritiro pagando. Gli passo tutto ed esco. Mi fermo nel piazzale fuori.
F: ci sediamo fuori?
B: si.
Scendiamo e ci sediamo nel muretto in parte. Mi passa il mio panino e le patatine e iniziamo a mangiare
F: perché le cose più schifose sono le più buone?
B: eh per tentarci meglio. A te cosa piace?
F: tutto quello che fa male. Patatine, cibo piccante, kebab...
Iniziamo a parlare di cibo e alcolici vari e iniziamo a ridere, ci piacciono le stesse cose.
B: allora dovresti andare in quella paninoteca che c'è in periferia.
F: bhe possiamo andarci assieme un giorno, almeno mi fai compagnia a mangiare. Di solito voi ragazze, siete delicate nel mangiare ed eternamente a dieta, oltre a volere andare su locali più belli.
Scoppio a ridere. Gli faccio segno di guardarmi
B: in teoria anche io dovrei essere a dieta, ma come vedi duro poco e i risultati si vedono. Non sono proprio secca e perfetta come certe tipe che ho visto alla festa prima, ad occhio sei abituato a frequentare ragazze come loro da come parli.
Mi osserva da testa ai piedi mentre mi mangio di gusto una manciata di patatine. Mi sorride
F: è bello vederti mangiare e stai benissimo così.
B: devo offendermi? Stai insinuando che non sono magra? Vuoi andare a casa a piedi?
F: noo dai, era un complimento.

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