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Fulmino mia sorella ma questo non la ferma
S: hai ragione mamma, ha cambiato espressione. Forse solo l'idea di passare un weekend, anche se di lavoro fuori da sola con Filippo, è meglio di un weekend con i tuoi e a casa? Magari era un po' triste perché non poteva stare con il suo ragazzo che tra l'altro aveva anche giornate difficili avendo preso una decisione che le comporterà dei cambiamenti?
Mam:quanto sei stata male Bianca?
B: in merito a cosa?
Mam: a non essere con Filippo?
B: un po', anche perché sono stato giorni un po' difficili per lui effettivamente.
Mas: potevi dirlo e stare là.
B: va bene così, tranquilli, aveva bisogno anche lui probabilmente di stare un po' solo.
Mam: perché non l'hai fatto? Perché non ce l'hai detto che volevi stare con lui?
S: perché non voleva farti star male mamma, te lo dico io, perché lei non te lo dirà mai.
B: Stella!
S: Bianca dai. L'avete vista sabato assieme?
Massimiliano e mia mamma si guardano e mia mamma abbassa lo sguardo con gli occhi lucidi. Guardo malissimo Stella.
S:scusa non volevo farti piangere mamma, ma è così.
Mam: non piango per quello che hai detto. Si li ho visti ed ho visto un ragazzo innamorato di mia figlia, che ci ha fatto sentire a nostro agio in una casa che è sua. Vi ho visto molto affiatati e attenti tra di voi per essere così poco che vi conoscete, lo ammetto e mi avete spiazzato.
Mas: si è vero, anche nei piccoli gesti di notava, mentre facevate da mangiare assieme e giravate per casa, non è scontato ed ha rinunciato a vederti pur di non metterti contro noi, l'ho capito.
Mam: si me ne sono resa conto quando vi siete salutati sulla porta sabato, mi è dispiaciuto vedervi cosi.
Ascolta, non voglio tu stia a casa per accontentarmi, magari ecco quando sei a casa durante la settimana dammi una mano però.
Le sorrido, mi alzo e l'abbraccio.
B: grazie.
Abbraccio anche Massimiliano
S: ed io scusa?
Abbraccio anche lei
S: però di Manuel non mi avete detto mai nulla. Ne se vi va o meno, ne come lo vedete.
Mam: Manuel ha già passato l'esame e non ti ho mai detto nulla, a parte la settimana scorsa quando ho capito male lo so.
S: perché?
Mamma le sorride
Mam: perché mi sembrava brutto dirti che quel ragazzo merita una medaglia per la pazienza che ha con te, sei tu che lo maltratti.
S: mha....
Inizio a ridere
S: ha la faccia di uno che si fa maltrattare secondo te?
Suonano il campanello e apro: Manuel. Stella prende la rincorsa e gli salta in braccio spettinandolo e gli infila un dito dell'orecchio e poi gli tira i capelli
S:stanno dicendo che ti maltratto
Lui la prende e la butta sulla spalla come al solito
Man: sei l'unica che può farlo però. Buonasera a tutti, cosa ha che è agitata la mia piccola vipera?
Ci mettiamo a ridere e la mette giù per abbracciarla.
Mas: le abbiamo detto che meriti una medaglia per la pazienza che hai con lei.
Man: ma no, la amo perché è così, mi piace farmi maltrattare da lei, e così dolcemente stronzetta.
S: ecco, visto? Grazie amore. Ora io me ne vado di là. Ciao. Sai, oggi ho comprato la piastra nuova amore.
Man: NO, la piastra no!
Stella ride e vanno in taverna.
Vado in camera e chiamo Filippo. Gli racconto tutto
F: sono contento, abbiamo sofferto un po' ma almeno è servito a qualcosa. Poi mando un messaggio a Stella per l'aiuto. Io e te mi sa che ci vediamo direttamente giovedì mattina per partire. Prima mi ha chiamato un cliente e vado a Roma domani e mercoledì per un contratto.
Ci mettiamo d'accordo per l'orario di giovedì e metto giù. I giorni passano veloci e giovedì mattina passano a prendermi Filippo e Fanti e andiamo in stazione. Quando siamo in treno Filippo mi prende e mi attira a sé baciandomi
F: mi sei mancata. Faccio fatica a non vederti.
B:non dirlo a me.
F: fino a lunedì siamo assieme. Mi ha chiamato Andreas, stasera ci ha invitato fuori a cena.
B: bene, sai nulla se Caterina puoi stare con noi nel backstage?
F: immagino proprio di sì, altrimenti gli procuro io un pass.
Arriviamo ed andiamo in albergo. Ci accompagnano in camera e resto allibita: è bellissima.
B: Filippo ma chi paga tutto questo?
F: tranquilla è l'organizzazione che si occupa di tutto, ho chiesto camera unica per noi.. problemi?
Chiudo la porta e mi lancio nel letto
B: no, tanto Bad Boy può dormire nel divano, è un altro letto.
Si avvicina e si stende in parte
F: abbiamo un'ora per sistemarci ed andare in riunione pre spettacolo.
Mi tolgo velocemente i vestiti e resto in intimo
B: ok mi cambio
Si siede e prendendomi per i fianchi, mi avvicina a lui dandomi un bacio sulla pancia e appoggia il viso mentre gioca con i bordi degli slip
F: cosa ti metti?
B: ci penso dopo che mi hai tolto tutto
Mi pianta i denti nel fianco e le sue mani mi sfilano tutto
Pochi secondi dopo siamo nudi nel letto e Filippo mi stringe tra le sue mani impossessandosi prepotentemente del mio corpo e in giro di poco ricadiamo gemendo nel letto
F: non ne potevo più di pensarti e basta. Prima in treno mi era quasi venuta l'idea di portarti in bagno.
Lo bacio e non gli rispondo cercando il contatto del suo corpo con il mio.
F: hei non sei ancora soddisfatta?
B: si ma ho bisogno di sentirti addosso in modo assurdo, mi è mancato poterti toccare e dormire con te, risvegliarmi con te. Mi spieghi cosa mi hai fatto?
F: quello che hai fatto tu a me mi sa. Andiamo che non voglio arrivare tardi.
Ci sistemiamo e corriamo nella sala congressi. Vedo Andreas da distante e ci saluta con la mano. Riconosco i vari personaggi conosciuti l'altra volta ed a pranzo siamo tutti assieme. Andreas ci ricorda la cena dopo le prime prove pomeridiane. Il pomeriggio andiamo a vedere al palazzetto le prove e tutto il resto per capire se manca qualcosa. Alle otto ci troviamo con Andreas e Caterina. Sono contenta che ci sia anche lei in questi giorni. Sono due serate e la nostra presenza serve in caso di problemi, speriamo vada tutto bene.
B: scusa Filippo ma perché non prendiamo il treno domenica?
F: Ho preferito restare un giorno in più per completare una cosa
B: cosa scusa, il treno è lunedì verso sera
F: restare un giorno in più con te per mostrarti bene Milano ed Andreas e Caterina ci fanno da ciceroni.
B:ma a tuo papà cosa hai detto? Per me soprattutto
F: nulla, gli ho chiesto se poteva darti un giorno di ferie, sa che è una sorpresa. Se te lo chiedevo mi dicevi di no.
B: hei, dovevi dirmelo!
F: e cosa avresti fatto?
B: gli avrei chiesto il giorno, mi fa piacere rimanere un giorno in più, però dividiamo le spese.
B:no, posso farti un regalo ogni tanto?
Caterina ride e scuote la testa
C: è una lotta continua anche con Andreas ti capisco.
B:ne parliamo dopo. Caterina ci sei nello backstage?
C: si non mi abbandonare però, perché Andreas sarà spesso a fare altro.
B: siamo in due mi sa.
F: se serve mi aiutate entrambe invece, spero di no perché vuol dire che fila tutto liscio.
Passiamo una bellissima serata e i due giorni successivi, mi ritrovo catapultata in un mondo fatto di musica, personaggi vari, gente che lavora dietro le quinte e tutto quello che ne va dietro e il tutto visto da dietro il palco. Andreas e Filippo, già a loro agio nell'ambiente, girano velocemente e sanno come muoversi mentre io e Caterina restiamo spesso in ombra osservando incantate tutto questo mondo. Per fortuna va tutto bene e sabato sera finito tutto finiamo in discoteca con parecchi personaggi. Per fortuna ho Caterina.
C: mi credi che per quanto ci sia un po' abituata lavorandoci, mi mette soggezione tutto questo? L'ho sempre visto da fuori e forse con un po' d'invidia, ma guarda tanti di loro, ha ragione Andreas quando mi dice che è spesso un mondo fatto di apparenze, di bellezza esteriore e che talvolta cela falsità, invidia, cattiveria e anche ben di peggio. In disco, quando lavoro, vedo certi giri strani che non sto qua a spiegarti e tanti volti, stasera sono qua e alcune stanno parlando con i nostri ragazzi.
B: si è un ambiente bello quanto pericoloso se non stai attento. Andreas e Filippo vengono accerchiati da un gruppo di ragazze, una più bella dell'altra, sembrano modelle. Vedo cambiare espressione a Caterina, Andreas le saluta tutte una ad una e vedo Caterina man mano rabbuiarsi. Le porgo un bicchiere
B: che dici se balliamo?
C: meglio o rischio di andarmene. Per fortuna ci sei tu Bianca.
Ci spostiamo in pista e cerco di distrarla anche se con la coda dell'occhio guardo dove sono. Cazzo è arrivata anche Giulia. Vedo che gli gira attorno senza avvicinarsi e mi rilasso un attimo. Caterina mi passa un altro cocktail e mi prende le mani iniziando a ballare. Si avvicinano due ragazzi molto belli e ci sorridono. Credo siano due ballerini, li ho visti girare prima. Si presentano, Damiano e Giacomo
D: eravate dietro al palco prima vi abbiamo notato, staff?
B: più o meno si. Voi ballerini giusto
G; si venite nel privè a bere qualcosa?
Caterina fa per rispondere ma la voce di Filippo ci fa girare. Filippo e Andreas sono dietro di noi
F:ciao Damianoo, ciao Giuseppe.
G: ciao Filippo come stai? Prima non sono riuscito a salutarti. Ciao Andreas. Stavamo invitando le due ragazze nel privè a bere con noi, venite anche voi?
A: le due ragazze sono le nostre ragazze e non sono tipe da privè. Grazie comunque dell'invito.
Si guardano sorpresi, ci salutano e spariscono velocemente
C: cosa significa quello che hai detto scusa? Al privè ci entrano solo le tipe fighe che erano prima con voi? So di non essere come loro, non serve che lo fai anche presente
B: almeno tu sei alta, io sono anche metà di loro oltre al resto.
Filippo mi sorride
F: metà di loro d'altezza, ma il doppio per tutto il resto.
B:insinui che sono grassa?
Mi abbraccia ridendo
F:NO! Il doppio di intelligenza e fascino e non posso mollarti un attimo che te ne trovi un altro.
B: veramente tu eri circondato da modelle..
F:ma voglio te. Caterina, Andreas intende dire che nel privè ci sono giri strani e vanno giù di droghe, rischiavate di trovarvi in una situazione un po' particolare.
C: voi presumo lo sappiate per esperienza... comunque non sono a scema e stavo per rispondergli di no da sola.
A: Caterina sono anni che frequento questo mondo, per cosa credi abbia perso la testa per te? Tu sei vera, trasparente e sincera e non sono così stupido da perderti per una avventura con una di loro, cerca di capirlo.
C:sono così belle che è difficile crederti
La guardo e capisco cosa vuol dire
A: io amo te Caterina.
Caterina sospira e lo abbraccia
C: ti rendi conto che è difficile con te?
A: si ma ti prego cerca di amarmi fuori da questo mondo per quello che hai visto in me.
F: scusa cosa dovrebbe aver visto?
Andreas si gira con uno sguardo furioso. Filippo ride nascosto dietro di me
F: dai scherzavo, non sei lo stronzo che credevo, mi sono ricreduto anche io. Caterina sappi che ci odiavamo.
A: cretino io non ti ho mai odiato.
Lo tira via di peso da dietro di me abbracciandolo
A: ok andiamo via da qua.
Andreas ci guarda tutti
A:cosa ne dite?
Siamo tutti d'accordo e usciamo per finire a bere tranquilli in albergo e poi andiamo in camera. Domenica e lunedì li passiamo con loro in giro per Milano e periferia e ci accompagnano in stazione. Filippo e Andreas vanno un attimo al bar e resto con Caterina
C: Bianca sono contenta di aver passato questo weekend con voi, mi raccomando se vieni a Milano avvisami sempre e sentiamoci.
B: certo. Caterina sbaglio o non ti vedo tranquilla?
C: non ti sbagli, siamo troppo diversi io ed Andreas. Non riesco ad essere tranquilla, la gelosia mi tormenta ed a volte anche lui lo è. Non lo so. Ciao Bianca grazie ancora.
Arrivano anche loro e vanno via.
In treno mi accoccolo su per Filippo.
B:non so se Andreas e Caterina durano ancora tanto.
F: perché? Lui mi sembra molto preso da lei.
B: speriamo bene. Non mi hai più detto degli appartamenti nuovi che hai visto.
F: o troppo cari o non mi convincevano. Se vado avanti così devo pensare di prendere in affitto qualcosa qua in città. Quest'inverno andare al mare è dura e parlando con Chiara, la signora che hai visto il primo giorno, mi ha detto che d'inverno non abita tanta gente giù di là e sono abbastanza isolato. Mi rendo conto che sono distante da tutti e per quanto veloce, non è proprio mezz'ora di strada. Somma che ora con l'agenzia a volte sono fuori qualche giorno per lavoro e ...
Lo guardo
B: e...
F: per vederti diventa più difficoltoso, se fossi in città o nei dintorni sarebbe più facile. Metti che qualche volta tu voglia stare da me, così qualche giorno dico e io esco, non mi piace saperti sola e isolata in quella casa.
È in imbarazzo e lo interrompo baciandolo.
B:diciamo che per quanto ti piaccia è scomoda per tante cose. In affitto, potrebbe essere una soluzione finché non trovi, hai ragione. Uno piccolino e poi vedi in base a quello che succede giusto.
Si illumina
F:non ti dispiace se mollo di la?
B: devi essere comodo tu Filippo. Non devi ragionare perchè quella casa piace a me, ma stai scherzando? Va bene d'estate, ma per il resto il tuo ragionamento fila.
Mi stringe a se e non dice più nulla.
Arriviamo e questa volta è venuto a prenderci Massimiliano con mamma. Sono le 10. Saliamo dopo averli salutati.
Mam: Filippo dove ti portiamo?
F: dai miei che recupero la moto e vado a casa, grazie.
Mam: fermati da noi dai e vai a casa domani.
Mi guarda e gli faccio segno di si
F: grazie gentilissimi, ma non vorrei disturbare.
Mam: no Filippo. Se hai bisogno o sei preso tardi qualche sera, non farti problemi a fermarti.
F: grazie, spero di risolvere quanto prima il discorso della casa.
Spiega velocemente anche a loro cosa vuole fare e lo ascoltano in silenzio per poi dargli ragione.
Arriviamo e dopo aver raccontato un po' il weekend, andiamo in camera a farci una doccia ed andiamo a letto stanchissimi.
Le settimane successive scorrono veloci. Con Filippo infrasettimana ci vediamo di sfuggita e i weekend li passo con lui quando possiamo. A volte parto il venerdì a volte il sabato, a seconda degli impegni. Filippo ultimamente è teso per il lavoro e spesso resta fuori qualche giorno. Ieri ho sentito Caterina e mi ha detto che si è lasciata con Andreas. Piangeva, ma stava troppo male e ha deciso di interrompere lei la relazione. Mi dispiace. È sabato, Filippo arriverà a casa verso mezzanotte ed abbiamo deciso di vederci domani, se ci riusciamo. Queste ultime due settimane tra impegni miei e suoi, non ci siamo visti tanto e non vederlo mi innervosisce parecchio e sto male, ma non gliel'ho detto per non peggiorare il suo stato d'animo. Mi chiama Andreas verso le tre e mezza
B: ciao come stai?
A: male, Caterina mi ha lasciato.
Restiamo un po' al telefono e lo lascio sfogare
B: dove sei ora?
A: dalle parti vostre, avete voglia di sopportarmi un po' oggi? Vi raggiungo.
B: vieni, ma Filippo arriva tardissimo, ci troviamo io e te se ti va.
A: grazie arrivo per le cinque in stazione.
B: passo io.
Mando un messaggio a Filippo e glielo dico, mi chiama dopo un po'
F: quindi esci con Andreas?
B: si era tanto giù, sperava ci fossi anche tu.
F: diciamo che gli basti tu. È con te che si trova meglio!
Ha un tono scocciato e freddo
B: geloso per caso?
F: secondo te? È nuovamente single, tu gli piaci e io e te non ci vediamo con calma da 15 giorni cazzo e tu sei tranquilla, mentre io sto sclerando!
B: non ti fidi di me per caso? Scusa non è che io sappia con chi sei e chi sono le tue clienti per esempio, ma le ho viste alcune!! Non disprezzavano la tua presenza, tutt'altro.
F: io sto lavorando!
Iniziamo una discussione che in giro di poco diventa accesa e finisce con lui che mi dice
F: si ok non è un problema puoi fare quello che ti pare chiaramente, era solo un mio pensiero, Andreas so dove trovarlo se ci prova.
B: ecco mentre io no, non so proprio dove sei e con chi stasera!
Restiamo in silenzio un attimo entrambi
F: ci sentiamo domani ciao.
Mi mette giù e resto con il telefono in mano allibita e arrabbiata. Mi preparo e vado in stazione. Andreas mi abbraccia e da due baci.
A: ho mandato un messaggio a Filippo per dirgli che sono con te e che se riesce ad arrivare prima mi fa piacere vedere anche lui, ma non risponde.
B: quando glielo hai mandato?
A: poco dopo aver messo giù con te.
Praticamente mentre discutevamo, meglio, così non pensa che gliel'ho suggerito io.
B:lo sa perché ci siamo sentiti nel frattempo.
A: ci raggiunge?
B: no, mi ha detto che ci sentiamo domani
A: mi dispiace non vederlo però.
Andiamo in centro e restiamo a parlare un bel po' e Andreas vuole offrirmi la cena. Andiamo in un posto in centro verso le otto.
A: mi ha risposto ora, ha detto che è a cena con dei clienti e non riesce.
A me non ha scritto più nulla ed io non ho voglia di farlo. Cosa dovrei scrivergli?!
A: hei cos'è quell'espressione? Non mi dire che c'è qualcosa che non và tra te e Filippo, ti prego no.
B: no, è solo che non ci vediamo con calma da 15 giorni e prima ci siamo un po' scontrati, un po' tanto. Accusa sempre gli altri ed io cosa dovrei pensare che non so mai con chi è dannazione!
A: scommetto che è geloso di me, ora capisco il tono freddo del messaggio.
Idiota! Ti prego Bianca non fate anche voi come Caterina e me. Non fatevi rodere dalla gelosia, era il problema più grosso credimi. Ho visto Filippo e ti ama ed è cambiato tantissimo, ora è felice e non ha bisogno di andare con un'altra con il rischio di perdere te. Quando ero fuori per lavoro e non vedevo Caterina, era un patimento per entrambi con liti continue, ha detto basta e l'ho persa.
Parliamo per tutta la cena e cerco di sviare i discorsi e farlo sorridere.
B: ma tu stasera dove dormi?
A: solito albergo e domani mattina torno a Milano.
Verso le dieci e mezza usciamo, lo accompagno in albergo e vado a casa. Non so se scrivere a Filippo. Io mi fido in continuo di lui e io, per una volta che esco con una persona che poi ti ha anche scritto e conosci, mi rompi?! Verso le undici e mezza mi arriva un messaggio
F:"sveglia?"
B:"si"
Mi chiama
B: ciao stai tornando?
F: si sono in macchina. Sono stato al telefono fino a cinque minuti fa con Andreas.
B: si siamo stati assieme fino alle dieci e mezza.
C'è un attimo di silenzio ed io non dico nulla
F: Bianca ci sei?
B: si...
F: scusami per oggi, ero nervoso e sono stato uno stupido. Andreas giustamente mi ha incarnato per mezz'ora al telefono. Non vederti mi manda via di testa e me la sono presa con te e lui. Stasera c'erano solo uomini credimi.
B: Filippo, anche se ci fossero state donne non importa, mi fido di te, scusami anche tu, ho esagerato anche io prima. Il fatto di non vederci spiazza anche me e sto malissimo, solo che non te lo dico per evitare di peggiorare la situazione.
Restiamo al telefono un bel po' finché lui non arriva a casa ed entra.
F: domani mattina parto presto e mi trovo con Andreas, ci raggiungi e dopo passiamo la domenica assieme?
B: va bene a che ora?
F: fai verso le dieci e mezza che prima resto un po' solo con lui.
B: va bene. A domani
F: hei...
B:dimmi
F: ti amo
B: anche io lo sai e non mi piace litigare con te.
F: neanche a me, mi fa star male. Buona notte piccolina
Mi addormento già più tranquilla.
La mattina dopo li raggiungo in centro e Filippo appena mi vede mi abbraccia baciandomi.
A: bene così mi piace. Ragazzi vi prego.
F: si Andreas basta, non è successo nulla di grave.
A: è grave che non ti fidi ancora di me invece! Mi stai sulle palle per questo!
Mi abbraccia e mi da due baci accarezzandomi il viso
A: non è un cattivo ragazzo, è solo un po' scemo porta pazienza. Però guardandoti bene quasi quasi...
Torna ad abbracciarmi mentre io rido F: Andreas giuro che ti picchio se non la smetti di abbracciarla.
Andreas scoppia ridere e abbraccia lui
A: ciao ragazzi grazie per avermi ascoltato e sopportato.
F: figurati sai dove trovarci sei sempre ben accetto se..
Gli molla un pugno sulla spalla perché nel frattempo mi ha ridato due baci
A: aiaaa
F: smettila!
Andreas va via ridendo tenendosi il braccio e lamentandosi del pugno e Filippo gli urla dietro ridendo
F: giuro che te ne mollo uno ogni volta che lo fai, stronzo.
A: si ti voglio bene anche io.
Sale in treno
B: gli hai fatto male
F: ma per favore, è grande e grosso e poi è lui che mi provoca cazzo. Ciao amore
Mi bacia improvvisamente lasciandomi senza fiato
F: voglio fare l'amore con te, subito!
B:in stazione è dura.
Sbuffa
F: ok aspetterò non so quando o dove!
B: i miei mi hanno detto se vieni a pranzo. C'è anche Manuel
F: volentieri andiamo.
Pranziamo tutti assieme e Filippo non si stacca da me un minuto. Mi tocca continuamente e mi cerca con lo sguardo costantemente. Lo amo sempre di più. Ci racconta dell'ultimo cliente acquisito
F: ieri sera mi ha chiesto se avevo una ragazza e mi ha detto che la prossima volta posso venire con te, ci ospitano da loro in una tenuta in Toscana e mentre noi concludiamo il tutto, tu puoi stare là tranquillamente, cosa ne dici? Sarebbe la prossima settimana, riesci a chiedere al lavoro un giorno? Altrimenti rischiamo di non vederci per altri 15 giorni
B: va bene, mamma papà vi dispiace?
Massimiliano mi guarda e sorride
Mas: eh va bhe tu ti giochi l'asso nella manica così con me, è scorretto!
Filippo non capisce e mamma ride
Mam: si tranquilla va bene.
Finito di pranzare i miei vanno via e ci sediamo con Stella e Manuel
F: cosa intendeva Massimiliano prima?
B: sovrappensiero l'ho chiamato papà come mi capita spesso e lui va via di testa.
M: siete due ruffiane
S: lo consideriamo tale lo sai.
Manuel la bacia
M: piccolina andiamo? Ci aspettano per le tre.
Stella va a cambiarsi. Filippo nel frattempo si è messo nel divano e si addormenta mentre parlo con Manuel.
M: lo vedo stanco. Pensavo di essere io come una zecca con Stella, ma lui oggi non ti ha mollato un istante.
B: si l'ho notato. Sono state settimane impegnative per entrambi e ci siamo visti poco.
Scende Stella.
M: non lo svegliare e salutamelo.
Vanno via e mi siedo accanto a Filippo. Resto a guardarmelo per un po'. Gli tolgo le scarpe e non si scompone di un centimetro, è addormentato profondamente. Gli slaccio un po' la cintura dei pantaloni. Gli sfioro il viso con le labbra e gli bacio piano gli occhi giocando con i suoi capelli. Adoro il suo profumo. Non so per quanto resto a toccarlo e baciarlo. Solo averlo così in parte, mi sale la voglia di fare l'amore con lui. Gli bacio le labbra dolcemente e mi stacco per lasciarlo dormire
F:no...
Ha gli occhi chiusi e non capisco se sta parlando nel sonno. Faccio per alzarmi e mi prende la mano
F: no continua..ne ho bisogno
Lo dice sottovoce sempre con gli occhi chiusi. Non me lo faccio ripetere due volte e torno a baciarlo nuovamente e scendo piano nel suo collo. Gli sbottono la camicia e inizio a baciarlo e sfiorare il suo petto scendendo lentamente fino al bordo dei suoi pantaloni e glieli abbasso. La sua mano accarezza i miei capelli ed io inizio a giocare con le mie labbra e la lingua
F: sono tutti via spero..
B:si...continua a dormire
F: sto facendo un sogno stupendo non voglio svegliarmi..
Continuo a giocare con lui finché mi prende e mi alza sedendosi. Mi bacia e mi alza il vestito togliendomi gli slip. Mi accarezza, sono eccitata al limite della sopportazione e appena le sue carezze si fanno più audaci, mi siedo sopra di lui con la voglia estrema di sentirlo dentro di me ed inizio a muovermi mentre continuiamo a baciarci. Le sue mani sono sul mio sedere e mi stringe con forza, affondando quasi con disperazione le sue dita nella mia pelle e mi sussurra
F: non ce la facevo più ...quanto mi mancava tutto questo, la tua pelle, il tuo profumo, il tuo calore...te..tutto...
Un gemito gli esce dalle labbra e smette di parlare
Lo stringo a me mettendogli il viso nel mio collo mentre il mio corpo e scosso dagli spasmi e mi segue a ruota. Le sue mani continuano ad accarezzarmi e le sue dita ad affondare nella mia pelle. Alza il viso e prende il mio tra le sue mani spostandomi i capelli dal viso
F: sono stato malissimo ieri dopo che abbiamo litigato, per un attimo ho temuto di perderti per la situazione in generale e ancora di più quando mi ha chiamato Andreas spiegandomi perchè Caterina l'ha lasciato. Non voglio perderti! Odio non poterti vedere e litigare. Devo trovare una soluzione, basta non posso restare a vivere dove sono ora.
B: vieni.
Mi alzo e dopo essere stati un attimo in bagno andiamo in camera mia e ci stendiamo nel letto.
B: non ti lascio per le nostre stupide gelosie, capita raramente Filippo. Vedrai che troviamo una soluzione.
F: domani Renato ha detto che vuole parlarmi verso le sei, vieni con me?
B: va bene.
F: mi sento più tranquillo con te assieme, riesco ad essere più lucido.
Si accoccola come un bambino sul mio petto e lo accarezzo. Ci addormentiamo e mi risveglia Massimiliano toccandomi il viso
Mas: hei vi siete addormentati, manda a casa sto povero ragazzo se deve andare. C'è casino per strada.
Filippo apre gli occhi e si alza un po' imbarazzato
F: scusatemi, mi sono addormentato come uno stupido
Mas: scusa di cosa? Eri stanco e si vedeva.
F: c'è casino?
Mas: si
F: allora passo dai miei a salutare e vado a casa. Vieni con me dai miei Bianca?
B: va bene.
Ci alziamo e facciamo un salto dai suoi velocemente e anche da Ben e Greta. Greta ormai è quasi al settimo mese ed è bellissima. Il piccolo si muove in continuo.
Ben: temo sia come me da piccolo, ci farà impazzire.
Gr: si perché ora sei un tipo tranquillo.
Scoppiò a ridere perché mentre parla Benjamin sta girando per le stanze facendo cadere ogni cosa che tocca per poi imprecare e rimetterle a posto
Ben: sono agitato va bene? La gravidanza mi rende nervoso e l'altro giorno pensavo che se ci ricapita un altro periodo di 40ena con il piccolo chiusi in casa, scleriamo.
Gr: Stai tranquillo, lo so che è piccolino questo appartamento, ma con calma cambiamo.
Greta si avvicina, lo abbraccia
Benji si calma e la bacia accarezzandole la pancia
Ben: se scricciolo è sul serio come me, ti butta giù casa se non ha almeno un giardino.
Restiamo ancora un po' e poi scendiamo restando un pezzo in strada. Filippo va via a fatica. È ogni volta più difficile lasciarlo andare o tornare a casa io. Entro un po' con il morale giù. Massimiliano mi guarda girare per casa e quando esce in cortile a buttare la plastica lo seguo. Si gira e fa un salto quando mi trova dietro di lui. Appoggio in silenzio la testa sulla sua spalla e lui mi dà un bacio in testa
Mas: cosa c'è? Ti vedo seria.
B: mi dispiace vedere Filippo teso e preoccupato e faccio fatica a lasciarlo andare a casa, niente di che.
Si siede in veranda e mi metto accanto.
Mas: l'ho visto oggi, non ti lasciava un attimo. Mi avete fatto tenerezza, credimi quando vi ho trovato in camera a dormire, si temevo altro, ma dormivate.
Arrossisco
B: daiii. Era stanchissimo effettivamente.
Mas: È semplicemente un uomo che ha voglia di stare tranquillo con la persona che ama, credo avrebbe pagato tutti, pur di restare solo con te tutto il giorno oggi. Lo capisco.
B: tu avevi sempre me e Stella tra le palle, pensandoci bene.
Mas: per cosa credi che ogni tanto la nonna vi teneva tutto il giorno eh?
B: heiii non voglio i dettagli per cortesia.
Scoppiamo a ridere e rientriamo.
Lunedì mattina vedo arrivare Alberto e Rebecca assieme. Io sono ancora in macchina. Per fortuna Valter non si è più fatto vivo. Scendono dalla macchina, Alberto si guarda attorno velocemente e la bacia spostandole i capelli dal viso. Lei si alza sulle punte dei piedi e glielo torna velocemente. Scendo con indifferenza e vado verso l'entrata. Faccio finta di nulla e li saluto. Entro lasciandoli là. Trovo Teresa dietro la porta che ride
B: cosa ridi di prima mattina?
T: dai che li hai visti. Ce ne voluto di tempo perché si svegliassero.
La spingo ridendo in ufficio
B: Teresa su dai.
T: va bene faccio finta di nulla come sempre. Buon lavoro.
Entro in ufficio e poco dopo arriva Alberto. Si siede davanti appoggiando il viso tra le mani sorridendo.
B: dimmi Alberto, hai bisogno di me?
Al: mi ama!
B: chi?
Si apre la porta e Rebecca sbuca con la testa guardandomi
R: avevi ragione, mi ama.
B: non capisco.
Si mettono a ridere entrambi e con il dito si indicano tra di loro.
B: ma daiiiii, non lo avrei mai pensato.
Lei esce ridendo e Alberto mi tira dietro una gomma.
B: sono contenta per voi.
Al: io di più, ti racconto dopo a pranzo.
A pranzo,tutti felici, mi raccontano del weekend passato assieme dove finalmente si sono dichiarati. Sono proprio contenta per loro. Alle cinque esco e trovo Filippo che mi aspetta.
F: ciao andiamo che Renato mi aspetta alle sei. No, scusa e quei due?
Mi giro e ci sono Alberto e Rebecca che si baciano in macchina.
B: secondo te? Dove ci aspetta?
F: meglio tardi che mai ok. Alla prima casa che abbiamo visto assieme.
Sale in macchina e gli racconto cosa mi hanno detto. Arriviamo e Renato è la con un altro uomo. Si presenta, è il proprietario della casa, Francesco.
Iniziano a parlare e io noto il bimbo della prima volta che mi saluta dalla rete. Gli sorrido. Resto in silenzio ad ascoltare. Vuole vendere il prima possibile e sta ribassando il prezzo della casa.
Fr: ho bisogno di vendere, almeno una delle due.
B: in che senso una delle due.
Fr: perché ho messo in vendita anche questa. È tutto mio lo stabile, su una parte ci abito io, e una mio figlio.
In pratica è una struttura composta da quattro appartamenti che si sviluppano in tre piani e confinano solo con alcuni muri. Sono quattro abinate praticamente.
Fil: di quanto ti abbassi scusa?
Iniziano a parlare di cifre, a me sembra sempre tanto e mi innervosisco. In queste settimane, mi sono informata su quanto può costare, a metro quadro qua in zona, una casa e mi sono fatta fare dei preventivi dall'agenzia che a suo tempo hanno aiutato i miei a prendere la nostra.
R: scusa Francesco posso parlare un attimo con Filippo?
Si allontana e cerca di spostare Filippo da me. Filippo prende la mia mano e mi avvicina. Renato mi ignora
R: se vuoi, si è abbassato con il prezzo anche il proprietario dell'altra casa qua vicino. Quella piu grande con la stanza insonorizzata.
F: ho capito, di quanto?
R: 70.000 Euro

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