3

335 11 0
                                    

Alle cinque esco e mi arriva un messaggio di Filippo
F: " hai voglia di venire da Ben e Greta a farti un aperitivo?"
B: " direi che per oggi ho già rischiato troppo, un'altra volta grazie"
F:" sei stata brava oggi a pranzo ad inventarti tutto al volo"
B:" per un attimo ho pensato che Alberto mi avesse riconosciuta"
F:" anche io, dai vieni"
B:" un altra volta, ciao buona serata"
Non mi fido e mi scoccia. Non so quanto riesco a tenere le distanze con lui al lavoro, se lo frequento fuori. Già oggi mi veniva da dargli troppo confidenza. Con calma, ora lo noterebbero. I giorni passano veloci e inizio un po' a capire come funziona la società. Venerdì alle cinque i ragazzi mi invitano a fare un aperitivo fuori, c'è anche Filippo. Rifiuto con la scusa che Marianna mi sta aspettando assieme ad altri e vado via. Leggo per un attimo un po' di delusione negli occhi di Filippo, ma non cedo e vado via. Chiamo Marianna e le chiedo se per caso è libera e mi dice di raggiungerla in centro. Ci buttiamo in un bar.
M:come va allora?
Le racconto un po' tutto
B: ..e ho rifiutato di andare con loro.
M: perché? Non eri mica sola con lui scusa. Se escono loro non vedo perché non puoi farlo tu. Sei partita male ragazza mia. Ma se lo avessi conosciuto effettivamente al lavoro, ci uscivi? Devi ragionare così.
B: forse si, non so.
M: ti fai troppe paranoie. Comunque Alessandra lo conosce di vista, più che altro si frequentano tra genitori.
Restiamo in po' a parlare e poi vado a casa restando d'accordo di trovarci domani e domenica. Ceniamo e vado in camera. Verso le nove e mezza mi arriva un messaggio
F:" ti ho pensato prima, sono andato nel posto che mi hai detto, tutto buono, ma ho dovuto mangiare da solo come previsto, la tipa con cui sono andato non ha gradito. Sapevo che dovevo venire con te"
Sorrido tra me e me. Vorrei scrivergli che dovevamo andarci assieme infatti, ma non voglio innescare discorsi strani.
B:" frequenti ragazze troppo delicate e fini, mi dispiace 😂, dai magari la serata almeno andrà meglio più tardi. Ha ragione Alberto che sei pieno di ragazze 😂"
F:"veramente la serata è già conclusa, mi stava annoiando e mi ha fatto passare qualsiasi istinto animale e l'ho portata a casa"
B:" Ma che stronzo, ci sarà rimasta male! 🤦"
F:" pazienza 😈, tu cosa stai facendo? Se disturbo dimmelo"
B:" nulla sono a casa"
F:" hai voglia di fare un giro in moto? Non ho voglia di andare a casa"
B:" ma non hai amici in giro?"
F:" si ma ho una brutta serata e non sono di compagnia, ho bisogno di qualcuno che mi dica che sono uno stronzo"
B:" e sarei io a quanto pare?!"
F:" si, vestiti che sono sotto casa tua daiiii"
Vado alla finestra e lo vedo: ma perché?? Mi infilo un jeans, scarpe da ginnastica, il giubbino e dico ai miei che esco senza dare grosse spiegazioni. Esco velocemente e arrivo da Filippo.
B: scusa e se non ero a casa o con un ragazzo?
F: non mi rispondevi o mi dicevi di no chiaro e me ne andavo! Vieni?
Mi porge un casco con aria implorante. Lo prendo e me lo metto.
B:non ti permettere più di venire qua così però, non mi piace dannazione!
F:ok ma ora sali.
B:dove andiamo? Va piano mi raccomando.
F:al mare se hai voglia.
B: va bene.
Salgo.
F: agganciati in vita che mi sento più sicuro io.
Lo faccio e parte. Più aumenta la velocità più mi stringo a lui. Per fortuna guida bene. Dopo mezz'ora arriviamo in un posto che non ho mai visto, è un po' fuori dal centro del paese. In genere vado in centro. Parcheggia e scendo. Ci togliamo i caschi.
F: non ho voglia di confusione, ti scoccia se camminiamo qua?
B:no, qua non rischiamo di trovare qualcuno che conosci e che ci veda.
F:non è per quello, non ho sul serio voglia di stare in mezzo alla confusione. Se ci vedono ora non mi interessa. Se non l'hai capito esco anche con i ragazzi del lavoro qualche volta.
B:va bene, ma non è tanto che ci conosciamo.
F: mi stai evitando, l'ho capito. Scusami se prima sono venuto sotto casa, ma sapevo che avrei avuto qualche possibilità in più di farti uscire.
B: si è vero, mi sto facendo qualche paranoia più del necessario a quanto pare. Perché hai una brutta serata? Cosa ha fatto quella povera ragazza per farsi portare a casa?
Ci incamminiamo nel lungo mare.
È una bella serata e le luce della luna si rispecchia nel mare illuminando la serata. Guardo Filippo e mi guarda con aria truce
F:a parte che era tutta infastidita per il locale che invece io ho trovato interessante, non ha mangiato quasi nulla ed un insalata, uno spreco! Già quello mi aveva infastidito, poi ha iniziato a farmi notare alcune ragazze nei tavoli, che secondo lei erano 'adatte' a quel locale. Le ho chiesto dove le sarebbe piaciuto andare e mi ha fatto un nome di un locale da Vip, facendomi notare che potevo anche permettermelo di portarla là, ma che potevo rimediare domani sera. Mi sono girate le palle, ho pagato e l'ho portata a casa.
B: ma dove l'hai trovata questa? Immagino tu abbia già prenotato per domani sera.
F: può buttare via il mio numero. Me l'hanno presentata alla festa in villa. È quella che le ho tirato buca.
B: anche tu, portarla in una misera paninoteca, che squallore.
Mi spinge distante con la mano spingendomi su una spalla. Mi metto a ridere.
Torno ad avvicinarmi e gli salto sulle spalle dandogli un bacio sulla guancia.
B: è una stronza e direi che puoi passare alla prossima. Tanto hai l'agenda piena. Non ti devi fare buttare giù da tipe così. Secondo me da oggi devi fare così: la prima volta le porti al MC Donald, se stanno zitte e sono contente puoi iniziare a ragionarci. Oppure le porti direttamente a casa tua e ...non serve che ti spiego cosa fare.
Mi guarda ridendo
F: non capisco, cosa dovrei fare a casa mia? Che poi vorrei ricordarti che abito con i miei.
B: giocare a pettinare le bambole guarda, non hai sorelle da chiedere in prestito le bambole?
Scoppia a ridere e scendo dalla sua schiena.
F: si una sorella più grande ma è sposata. Chiederò se me ne presta un paio.
Inizio a ridere
B: mi sembra di vederti arrivare a casa con una ragazza e i tuoi che ti chiedono dove vai e tu gli rispondi "a pettinare le bambole", il Dott.Fanti ci resterebbe perplesso.
Iniziamo a ridere tutti e due. Mi racconta di lui e sua sorella e del rapporto che ha con lei ed i suoi genitori. Arriviamo davanti a due case in spiaggia. Una è grandissima con tanto di piscina e l'altra invece è una casetta carinissima con un bel giardino.
Mi fermo ad osservarle.
F: ti piace la villa?
B: no, la casetta è più bella.
F:l'altra ha la piscina però.
B:verrei qua per il mare, non per la piscina e poi è troppo grande e fredda. Guarda l'altra che carina, ha un bel giardino e il tavolo grande se hai gente, sotto il pergolo. Pensa che bello cenare fuori con questo paesaggio. Metterei solo un'amaca tra quei due alberi.
F: scarti la villa per la casa?
B: si è troppo bella. Mi piacerebbe vederla.
F:deve essere in vendita tra l'altro.
B: come fai a saperlo?
Sospira e fa segno verso la villa
F: perché quella è dei miei.
Inizio a ridere e lui mi guarda stupito
B:scusa non ti ho dato una grande soddisfazione. Sicuramente è bella.
Mi guarda ridendo.
F: io la odio mi credi? Non per il mare, ma per come è fatta. Non ho le chiavi, altrimenti te la facevo vedere.Hai ragione, quella in accanto è più bella.
B: capiamoci, se vengo là dentro, non è per pettinare le bambole con te.
Si gira e mi prende per la vita alzandomi e buttandomi sulla spalla mentre urlo.
F: giuro che ti butto in acqua.
Lo riempio di pugni mentre lui fa finta di andare in acqua ma poi mi mette giù sulla sabbia.
B: non ti piace essere respinto vedo. Eh eh eh.
Fa per avvicinarsi nuovamente per prendermi, ma inizio a correre inseguita da lui. Mi raggiunge e finiamo a terra ridendo. Cado sopra di lui con la testa sul suo petto. Fa per buttarmi sulla sabbia ma gli urlo
B: non ti pensare nemmeno che sto bene così!
Ride e mi accarezza la testa. Mi giro buttandomi sulla sabbia ma resto con la testa sul suo petto.
Restiamo così a guardare il mare.
F: ho sete, andiamo a bere qualcosa?
B: si
Mi alzo cercando di fare cadere la sabbia dai mie vestiti. Guardo Filippo, ha la testa piena di sabbia.
B: vieni qua.
Passo le mie mani tra i suoi capelli cercando di pulirli e alla fine gli tolgo la sabbia dal viso. I nostri sguardi si incrociano e per un attimo mi perdo in quei occhi azzurri così espressivi e un po' tristi. Gli do un bacio sulla guancia e gli sorrido.
B: dai Bad Boy andiamo a bere.
F: grazie per essere uscita con me.
B: grazie a te dell'invito.
Lo prendo sotto braccio e torniamo in strada. C'è una piccola pizzeria da asporto.
B: si pizza.
Filippo ride e fa per passare oltre ma protesto
F: dai c'è un locale carino più avanti.
B: si ma guarda che bei pezzi di pizza.
Ridendo mi spinge dentro. Prendiamo due pezzi e una birra e ci sediamo vicino alla moto a mangiare.
Ci perdiamo a parlare e mi rendo conto che è mezzanotte.
B: dai andiamo a casa.
F: cosa fai sto weekend?
B: esco con Marianna e la compagnia e tu?
F: mi hanno invitato fuori per il weekend degli amici.
B: buon divertimento allora.
Mi passa il casco e sale. Faccio tutta la strada stretta a lui godendomi il caldo che emana. Davanti a casa scende, si toglie il casco e mi prende il viso guardandomi attentamente. Mi dà due baci sulle guance e mi abbraccia spattinandomi.
F: grazie. Ci vediamo al lavoro allora.
B: si, buon weekend.
Si mette il casco e va via. Resto a guardarlo mentre si allontana. Che ragazzo particolare, mi piace però. Mi sento a mio agio con lui, anche stasera mi sono comportata con lui come lo conoscessi da sempre e anche lui mi sembra tranquillo. Entro in casa e trovo mia sorella sveglia.
S: buonaseraaaaaaaa...per un attimo ho sperato di vedere un bacio dalla finestra.
B: nooo.
S: uff..che noia però. Daiii non fossilizzarti solo perché è il figlio del tuo titolare su.
Le tiro dietro un cuscino e lei scappa ridendo nel letto. C'è stato un attimo che ho pensato mi stesse per baciare, il problema è che ero ferma immobile, non va bene, potrebbe aver pensato che fossi d'accordo, poi non l'ha fatto per fortuna. Mi addormento. Sabato e domenica lo passo con la compagnia in giro e al cinema. Lunedì al lavoro incrocio Filippo che sta entrando da suo padre, mentre vado a portare una carta, ha gli occhi fondi e le occhiaie e gli sussurro
B: dormito poco? Weekend pesante a vederti.
F: ho esagerato un tantino.
B:sei vecchio, non reggi e poi devi venire al lavoro, dovresti darti una regolata Bad Boy.
Mi tira una spallata buttandomi su per il muro e gli sussurro "stronzo" per pentirmi subito, ma la sua risata trattenuta e il suo sguardo ironico mi consola. Si infila in ufficio da suo padre. Torno da Teresa e poco dopo sentiamo la voce alterata del Dott.Fanti e poi Filippo.
T: è lunedì.
1AParte
Suona il telefono e risponde Teresa.
T: va bene gliela mando. Bianca, Fanti ti vuole in ufficio.
B: cosa ho combinato?
T: tu nulla, ma sicuramente Filippo qualcosa si. Vai.
Vado, busso ed entro. Filippo è quasi disteso nella sedia con un'espressione incazzata e mezzo addormentato. Il padre è in piedi che lo guarda malissimo.
MF: Bianca, ho bisogno di te, se puoi.
B: mi dica.
Fanti si gira di schiena per cercare qualcosa nell'armadio, mi avvicino a Filippo facendogli segno di sedersi bene. Sbuffa ma lo fa. Alzo lo sguardo e mi rendo conto che Fanti mi ha visto, non dice nulla ma si siede.
MF: siediti pure Bianca. Allora, tra 15 giorni abbiamo un incontro a Milano con dei clienti per l'organizzazione di un evento. Dovevo andare io con Filippo, ma non posso e non voglio che Filippo sia da solo.
F: perché non ti fidi!
MF: finché arrivi alla mattina in queste condizioni NO !
F: sto benissimo!
MF: ma guardati! Bianca, sincera, come ti sembra stamattina Filippo?
Lo guardo e un po' mi viene da ridere. Filippo si raddrizza cercando di darsi inutilmente un contegno. Ha due occhi da fare paura ed è pallido. Scuoto la testa.
B: non è proprio in gran forma.
MF: appunto e sei stata gentile. Non potresti presentarti così all'incontro!!
F: non sono così idiota e poi cosa c'entra lei con tutto questo?
MF: c'entra, perché se vuole, viene lei con te!
Filippo si blocca e mi guarda.
B: io? Ma come posso essere d'aiuto?
MF: se mi dici di sì, i prossimi 15 Giorni ti spiego di cosa si tratta e cosa dovrai fare. Partite al venerdì mattina e tornate domenica sera.
B: ma devo pagarmi l'albergo? Mi scusi la domanda, ma purtroppo non ho tanta liquidità.
MF: assolutamente no. È trasferta ed è pagato tutto dalla ditta. Non ti preoccupare per quello.
B: se va bene a Lei ed a Filippo, va bene anche a me.
MF: deve andare bene a te ed a me.
Filippo mi guarda
F: a me va bene.
Suo padre lo guarda stupito.
B: va bene, ci provo e spero di non deludervi.
MF: perfetto. Bianca domani mattina sei qua con me. Grazie puoi andare.
Mi alzo e torno da Teresa, mi chiede cosa succede e le spiego. Si mette a ridere.
T: non si fida lasciarlo solo.
B: ma io cosa dovrò fare secondo te?
T: scommetto da baby Sitter.
B:in che senso?
T: una volta durante un incontro simile, Filippo ha fatto su un festone con i clienti alla sera, alla mattina erano quasi tutti devastati. Fanti era nero e c'era anche lui assieme quella volta, quindi quando è solo è terrorizzato che combini qualcosa.
B: ma cosa combina? Giusto che mi regolo.
T: secondo me Fanti è solo preoccupato per Filippo. Ci sono periodi che Filippo si lascia andare ed ha paura che esageri e si faccia male.
B: dici che sia uno di questi periodi?
T: un po' si.
B: ma io cosa posso fare scusa?
T: non so cosa dirti, magari è solo un'idea mia. Sicuramente vuole metterti alla prova per il lavoro e coglie questa occasione. Vedrai che sarà una bella esperienza non ti preoccupare.
Non vedo più Filippo per tutto il giorno. Verso sera decido di mandargli un messaggio
B: "ti sei ripreso? Come stai?"
Mi risponde dopo un po'
F:" meglio ma tra un po' vado a letto."
B:" stamattina non sapevo cosa rispondere a tuo papà"
F:"tranquilla, come ha detto lui, sei stata anche troppo gentile, ero in coma. Comunque grazie a te si è riveduto e ho guadagnato la tua compagnia per il lavoro a Milano"
B:" perché dici così?"
F:"perché non voleva più mandarmi quando ha visto stamattina a che ora sono tornato e come mi sono presentato al lavoro, poi gli è venuta l'idea di chiederlo a te"
B: "speriamo bene"
F:"tranquilla ci sono io"
B:" questo non mi tranquillizza"
F:" heiiii sono un bravo ragazzo 😂... forse"
B:"è quel forse che mi preoccupa. Leggenda narra che una volta hai esagerato un po' con alcuni clienti"
F:"sono un po' pettegoli là dentro. Non ti preoccupare. Buona notte"
B:"notte"
Passo parecchie ore, per tutte le due settimane successive, con Fanti e anche Filippo. Mi spiegano chi sono i clienti e quello che dovranno decidere e firmare quel fine settimana. Filippo non l'ho più visto preso male come come lunedì, ma spesso lui e suo padre si scontrano anche davanti a me. Domani partiamo e poco fa' ad un certo punto, ho bloccato Filippo prima che gli rispondesse male portandolo a bere il caffè
B: certo che anche tu sei pesante! Lascialo parlare.
F:non può avere sempre ragione lui.
B: ma è tuo papà e ti ricordo che è pur sempre il titolare di questa azienda. Perdonami se te lo dico, ma forse anche tu devi cominciare a dividere la tua figura di figlio, da dipendente certe volte. Non dico che non devi dire la tua opinione, ma c'è modo e modo.
F: anche lui alza la voce con me!
Gli sposto la solita treccina e un po' di ricci dal viso
B: non credo sia facile nemmeno per lui sai? Io ti avrei già fatto volare fuori dall'ufficio, tutto sommato secondo me andate d'accordo e lui ti ascolta più di quello che pensi.
Gli faccio presente alcune cose che sono state dette in queste settimane e che sono state inserite nel programma da presentare, la maggior parte delle idee sono di Filippo. Lui resta in silenzio osservandomi, mentre continuo a giocare con la treccia sul suo viso.
B: motivo per cui puoi anche smetterla di lagnarti. Detto questo, è finita la pausa caffè, torno nel mio ruolo di collega e fai quello che ti pare.
Butto via il bicchiere di caffè e vado nuovamente verso l'ufficio di Fanti. Passando davanti all'ufficio di Teresa, la vedo spostarsi velocemente dentro. Quella donna ha le orecchie troppo lunghe mi sa. Filippo mi segue e si siede davanti a suo papà guardandolo. Fanti è un po' sulle sue da prima e lo guarda con aria grave.
F: va bene, facciamo come hai detto tu prima, hai ragione, è meglio così, d'altronde hai più esperienza di me ed è una cosa che non ho mai fatto prima d'ora. Hai tempo per spiegarmi altri dettagli?
Fanti cambia espressione e lo guarda sorridendo.
F: certo. Bianca allora tu hai tutto. Domani mattina io e Filippo ti passiamo a prendere alle 8 e vi accompagno in stazione. Puoi andare e ci vediamo domani.
Mi alzo ringraziandolo ed esco. Teresa mi osserva e dopo un po' si avvicina
T: contenta di partire?
B: sono un po' preoccupata.
T: per cosa?
B: per tutto, non vorrei deludere il Dott.Fanti o scontrarmi con Filippo.
T: Filippo, ti ripeto, non è un cattivo ragazzo. Lo conosco da quando è piccolo. Difficilmente litiga con noi.
Mi sembra che andiate d'accordo voi due dai, parti bene.
B: si, però un discorso è vedersi qualche ora qua dentro, un altro e lavorare con lui per tutto il fine settimana.
T: e stare attenta a quello che fa fuori orario...
B: certo mi manca quello, non posso mica stargli alle costole sempre, non è un bambino! Se decide di uscire una sera, cosa faccio?
T: vai anche tu!
B: se gli va e poi gli vieto di bere o altro? Chi sono io per permettermi tanto? Dai Teresa, io spero veramente che Fanti non pensi che gli faccia da Baby Sitter.
Teresa si mette a ridere e io la guardo preoccupata
B: cosa ridi?
T: secondo me ci riesci, noi donne sappiamo essere brave in tutto, anche a controllare dei piccoli bambini cresciuti.
B: bha sarà.
Dopo un ora Teresa viene chiamata da Fanti per un lavoro.
Alle cinque chiudo tutto e vado verso l'uscita. Fanti mi fa segno di entrare un attimo da lui.
MF: Bianca posso chiederti il cellulare in caso di necessità? La prossima volta ti procuro un numero ed il cellulare aziendale.
B: certo, spero ci sia la prossima volta.
Mi sorride
MF: preoccupata?
B: un po' si, sono sincera.
MF: non ti preoccupare, Filippo è bravo. Avrei potuto mandarlo da solo, ma sapere che ci sei tu con lui mi fa stare più tranquillo.
Lo guardo e vorrei chiedergli cosa si aspetta da me, ma non so come spiegarmi.
MF: sei mai stata a Milano?
B: una volta in giornata con la scuola.
MF: allora fatti portare a fare un giro da Filippo alla sera sui Navigli o su posti dove non sei stata.
B:non voglio obbligarlo, magari lui ha i suoi giri di amici là, preferisco lasciarlo solo.
Resta un attimo in silenzio, appoggia tutto sulla scrivania e mi guarda serio.
MF: posso chiederti un piacere grandissimo? Più da padre.
B: se posso..
MF: se ti va chiaramente, perché non ti posso obbligare, mi rendo conto, riesci a controllare che non esageri con le serate? L'hai visto come è arrivato lunedì.
Sono un po' in imbarazzo. E non so cosa rispondergli.
B: Dott.Fanti non so se riesco a fare quello che mi ha chiesto, non so quanto mi ascolterebbe. Ma poi Filippo non mi sembra così incosciente. Comunque nel mio piccolo ci provero'.
MF: grazie.
Guardo Fanti. Ha l'aria un po' preoccupata effettivamente.
B: e se non riesco a gestire la situazione?
Mi sorride
F: vi ho osservato in queste settimane, tu non ti rendi conto, ma riesci a farlo ragionare più di chiunque abbia mai visto con lui. Anche prima quando l'hai quasi tirato fuori dall'ufficio per il caffè è tornato più calmo e mi ha stupito.
Arrossisco e abbasso la testa.
B: non credo di essere stata io, Filippo è un ragazzo intelligente e ci è arrivato da solo.
Si mette a ridere.
MF: può essere, ma i muri sono fini. Dai ci sentiamo domani.
Esco, o ha sentito lui o è stata Teresa a dirglielo, devo stare attenta. Vado a casa. Non mi piace questa situazione porca miseria. Mi preparo la borsa per domani e ceno. Stella mi segue in camera e di siede guardandomi
S: nervosa? Dai ti fai un weekend a Milano.
Le racconto cosa mi ha chiesto Fanti.
S: l'unica è che gli stai addosso come un koala...magari la nottata la passate assieme.
Mi guarda maliziosa e le tiro dietro un a ciabatta.
B: non dire cazzate, non esiste!
S: gne gne...allora trovati qualcuno anche tu là e divertiti, sei a Milano!
B: eh sì certo. Buona notte.
Mi sveglio un bel po' prima per sistemarmi e alle otto sono sulla porta. Saluto i miei ed esco. Salgo dietro e saluto.
MF: buongiorno Bianca.
Filippo grugnisce un ciao. Non è di buon umore mi sa. Resto in silenzio ed arriviamo in stazione.
B:grazie del passaggio.
MF: figurati. Filippo ci sentiamo verso sera se non ci sono problemi.
Filippo non risponde e mi prende il borsone dalle mani e si incammina. Resto ferma a guardarlo perplessa scuotendo la testa.
MF: si è svegliato male. Ma almeno ti ha preso la borsa.
Gli sorrido
B: è un ragazzo educato e gentile, l'ho constatato più di qualche volta.
MF: lo spero. Se hai problemi, di qualsiasi tipo, chiamami senza problemi.
B: grazie. Buona giornata.
Filippo si è fermato e mi osserva serio, lo raggiungo. Mi affianco
B: grazie per la borsa.
F:cosa voleva?
B:mi ha salutato semplicemente.
Vedo il binario da dove partiamo e mi avvio seguita da lui. Il treno è già arrivato e saliamo. Troviamo il posto e ci sediamo. Siamo uno di fronte all'altro.
Filippo guarda fuori dal finestrino e resta in silenzio. Non faccio domande e lo lascio là a sbollire. Prendo il telefono e mi metto a curiosare qua e là. Dopo un po' che siamo in viaggio, Filippo inizia ad osservarmi ed alzo lo sguardo guardandolo. Mi fa mezzo sorriso.
B: buongiorno Filippo, brutta giornata?
Torna a guardare fuori ed io continuo a guardare il telefono, se ha voglia parla. Mi arriva un messaggio suo
F:" scusa ma che cazzo stai guardando sul telefono di così interessante?"
Senza alzare lo sguardo gli rispondo
B:" qualsiasi cosa, fuorché il mio compagno di viaggio e lavoro che ha una brutta giornata e guarda fuori dal finestrino, tu che fai? "
F:" sto osservando una ragazza davanti a me che non mi bada"
B:" mi sembrava di aver sentito che ti chiedeva se avevi una brutta giornata, ma visto che non le hai risposto ha continuato a farsi gli affari suoi, tu che faresti scusa?"
F:" insisterei!"
B:" io no, non ha fatto nulla e tu sei scontroso e antipatico, però sei stato carino a portarle la borsa"
F:" cosa dovrei fare per farmi badare allora?"
B:" parlale e le spieghi perché hai una brutta giornata"
F:" ma se le chiedo un abbraccio secondo te è troppo?"
Lo guardo e lui mi fa un sorriso triste
Metto il telefono in borsa e mi sporgo fino ad appoggiarmi con i gomiti sulle sue ginocchia. Lui si avvicina con il busto e lo abbraccio dandogli un bacio sulla guancia.
F: ho litigato con mio padre anche ieri sera a casa e stamattina in macchina prima di arrivare da te mi rifatto la predica. Ho 25 anni e mi tratta come uno di 15.
B: e tu dimostragli di averne 25!
Dai un sorriso.
Mi prende il viso e mi guarda. Il mio stomaco per un attimo si stringe in una morsa.
B: ho fame dannazione.
Mi alzo e torno a sedermi.
F: quando arriviamo andiamo a fare colazione in un posto vicino al Duomo .
B: Starbucks!
Si mette a ridere
F: intendevo un posto più bello.
B: non ci sono mai stata daiii
F:ok.
Iniziamo a parlare del lavoro che dobbiamo fare e si rilassa. Arriviamo in stazione e scendiamo. Filippo ferma un taxi e andiamo in albergo.
Mi guardo attorno incantata dal posto mentre una ragazza in reception ci da le chiavi delle camere. Siamo uno accanto all'altro.
F: dai porta dentro che abbiamo tempo fino alle due per farci un giro e mangiare prima della prima riunione.
Entro e sistemo la borsa velocemente. Riesco a fare un paio di foto alla stanza e mandarle a Stella e Marianna. Mi risistemo ed esco. Filippo è fuori che mi aspetta. Scendiamo e iniziamo a girare per Milano. Andiamo da Starbucks e io tutta felice uscendo lo abbraccio ringraziandolo
F: tanto paga la ditta. Duomo?
B: si.
Giriamo per il centro e nei dintorni per finire poi a mangiare in un piccolo ristorante che mi piace la cotoletta alla milanese.
F: ma tu mangi sempre così?
B: si vede?
F: no scema, in base a quello che mangi dovresti essere il doppio. Ti devo ancora vedere mangiare qualcosa di "sano"
B: è un caso. A casa mi regolo, è quando sono fuori che mi piace mangiare di tutto.
F: dai che andiamo che siamo giusti.
Filippo paga e ci avviamo verso l'albergo dove si terrà l'incontro con gli organizzatori. Entriamo in una sala convegni. Sono molto tesa, Filippo gira sicuro e saluta parecchia gente con una certa confidenza. Mi presenta i vari personaggi e responsabili e inizia l'incontro. Filippo parla sicuro ed è molto affabile e deciso. Prendo appunti e man mano gli passo i vari documenti necessari. Ci sono anche tanti ragazzi/e giovani dipendenti dei vari staff. Ascolto e cerco di memorizzare visi e nomi. Facciamo una pausa dove conosco altra gente e verso le cinque finiamo. Raccolgo tutto i documenti mentre Filippo parlare scherza con dei ragazzi. Loro gli mettono un braccio sulla spalla ridendo e li sento dire
R: dai alle 11 all'Hollywood.
F: vediamo dai. Poi domani mattina alle 9 abbiamo il resto per tutto il giorno, ve lo ricordo.
R: uh cos'è non hai più fisico? L'ultima volta ci siamo divertiti dai. Porta anche la ragazza che è con te.
Faccio finta di non avere capito e finisco di sistemare.
Non sento la risposta di Filippo ma di colpo una ragazza molto bella si avvicina a Filippo abbracciandolo
F: ciao Giulia.
G: ciao Filippo, che piacere vederti.
Filippo le da due baci guardandola interessato. È vestita benissimo e ha un fisico che è terribilmente perfetto.
G: allora vieni stasera? Dai poi al limite torniamo assieme.
Li guardo di sfuggita e noto che lei gli ha infilato le mani trai capelli e lo guarda maliziosa appiccicandosi spudoratamente addosso. Ma guarda questa!!!
F: vedo cosa posso fare allora.
Sono ferma con le mie cose in mano e decido di allontanarmi verso l'uscita. Un uomo sulla trentina mi ferma
X: piacere Andreas, lavori per Filippo ad occhio.
B: si piacere Bianca.
Mi sorride dandomi la mano, è molto alto e bello. Mi spiega che fa parte dello staff di un vip che parteciperà all'evento e restiamo a confrontarci per un po' finché Filippo non mi raggiunge e lo saluta lasciandomi una occhiata strana.
F: ci vediamo domani. Bianca cosa dici andiamo?
B: si.
A: è stato un piacere conoscerti. Ma stasera sei libera Bianca? Filippo a quanto pare è occupato con Giulia come al solito, vieni con me in un locale un po' più tranquillo?
Filippo si irrigidisce e mi guarda.
B: grazie dell'invito ma stasera penso di andare a letto presto.
A: questo è il mio numero se cambi idea, al limite andiamo solo a cena, conosco un locale molto carino. Se mi chiami prima delle sette e mezza, vengo volentieri con te.
B: grazie.
Mi porge un biglietto da visita e va via. Filippo lo guarda allontanarsi con aria seria.
F: Andreas è il tipico da una serata e via, gli piacciono le ragazze e ci gioca per bene. Tra l'altro ho sentito alcune cose che non mi piacciono su di lui.
Arriva Giulia e lo abbraccia nuovamente
G: andiamo a cena assieme e poi li raggiungiamo in disco?
Eccolo là, ora cosa dovrei fare? Vietargli di andare? Suona il telefono di Filippo e risponde
F: si ciao papà, per oggi finito e siamo a buon punto.
Mentre parla, Giulia saluta gente che passa continuando ad ignorarmi.
F: si ora vado a cena con Bianca. Ci sentiamo domani.
Mette giù e Giulia lo guarda
G: come a cena con Bianca, chi è?
F: la mia collaboratrice.
Fa segno verso di me costringendola a guardarmi. Mi dà un'occhiata veloce da testa ai piedi
G: piacere Giulia. Ma non puoi lasciarmi Filippo che sono mesi che non lo vedo?
B:certo, ma è grande a sufficienza per prendere una decisione da solo comunque. Non è obbligato a stare con me. Basta che ci troviamo domani mattina belli, pronti e svegli e per me può andare dove vuole, avrà 24 anni per qualcosa.
Mi suona il telefono: Fanti. Mi allontano lasciandoli soli.
B: si pronto.
MF: sei con Filippo?
B:si
MF: ho riconosciuto la voce di Giulia. Dimmi che non esce con lui e lo convince come l'altra volta ad andare in disco?! Ti prego fa qualcosa o domani te lo ritrovi ko. Quella ragazza ha un influenza negativa su Filippo.
B: vedo cosa posso fare, ma è un po' dura.
MF: ok scusami, ma sono preoccupato.
B: non deve scusarsi, ci provo. Buona serata.
Metto giù imprecando tra me e me, ma tu guarda cosa devo fare. Mi giro e torno da loro con una mezza idea, vediamo se funziona.
B: Filippo io torno in albergo, vai già via con lei o prima rientri? Non ti preoccupare per me, al limite chiedo ad Andreas di accompagnarmi in qualche posto per cenare, il numero ce l'ho quindi non ti fare problemi.
Spalanca gli occhi e fa per dire qualcosa ma poi si ferma e guarda Giulia.
F: vado in albergo e ceno con Bianca, al limite ci sentiamo per dopo, se ho voglia.
G: che noia che sei. Va bhe ci vediamo dopo.
Si gira e se ne va.
B: potevi andare scusa.
F:non ti lascio sola per Milano. Andiamo.
Perfetto fin qua ci sono riuscita, dopo non so.
B:sono le sei, a che ora andiamo a cena?
F:per le otto? Cosa vuoi mangiare?
B: non saprei, tu?
F: e se andassimo a mangiare sushi?
B: si è una vita che non vado. Tu sai qualche posto qua a Milano?
F: si faccio io. Andiamo prima in albergo che mi faccio una doccia.
Andiamo e saliamo in camera. Mi butto in doccia . Decido di mettermi un tubino semplice nero senza maniche un po' in figura, in giubbino leggero un po' sportivo rosso e i tacchi. Mi trucco un po' e mando un messaggio a Filippo.
B:" come sei preso? Io pronta"
Sento bussare alla porta ed apro: è lui appoggiato al muro. Ha una camicia in fantasia, i pantaloni neri e un foulard al collo nero.
B: stai bene vestito così.
Lui mi osserva e mi gira attorno.
F:tu saresti uscita così con Andreas?
B: si, ho solo questo, non è che ho tutto il guardaroba dietro. Non pensavo neanche di usarlo. Ma perché me lo chiedi?
F:sei bella e sexy, ci avrebbe provato in giro di poco.
B:per colpa del vestito?
F: no per tè scema! Magari ti ho rovinato la serata e preferivo uscire con lui, stronzo ma è un bell'uomo al di là di tutto.
B: invece sono con te.
Nel frattempo siamo scesi e Filippo ferma un taxi. Saliamo e Filippo gli da un indirizzo.
B: non vorrei averti rovinato la serata a te invece. Mi sembra che con Giulia ci sia un certo feeling. Non era molto felice che le hai detto di no.
F: non si perde d'animo non ti preoccupare. Comunque mi fa piacere portare te, lei è un'altra che portarla a cena è un delirio.
B: capisco, io invece ti do soddisfazione perchè mangio.
Si mette a ridere
F: bhe scusa, vuoi mettere? Almeno apprezzi e non commenti tutto quello che mangio.
B: ah non perché con me magari ti trovi bene a chiaccherare o perché sono figa. Grazie, proprio simpatico.
Inizia a ridere
F: ma se prima ti ho detto che sei bella vestita così.
B: no, ora ti stai arrampicando sui vetri. Basta sono offesa.
F: ma sei seria?
Scoppio a ridere
B:si o forse no.
Mi spinge e fa per spettinarmi, ma gli blocco le mani e lui non so come, velocemente mi attira a sé e mi ritrovo distesa su di lui con la testa sul suo braccio.
F: ora ti tiro una testata.
B:no che poi mi tocca girare domani con un bernoccolo in fronte scemo.
F: allora ti bacio per punizione.
B: ma per favore non dire e fare cazzate.
Mi blocca il viso con una mano e nostri sguardi si incrociano. I suoi occhi passano sulle mie labbra. Il mio stomaco per l'ennesima volta si blocca mentre la mia testa si divide di colpo in due parti, una sta sperando che mi baci e l'altra mi sta urlando di alzarmi.
F:no non te lo meriti un bacio.
Prendo la sua mano e la sposto sulle mie labbra. Gli do un bacio sul palmo e mi tiro su.
B:giusto, ti ho rovinato la serata, ammettilo. È una gran bella ragazza. Con lei almeno sei stato chiaro? Amicizia a scopo ludico? Dai non raccontarmi balle o prendermi in giro perché si è capito.
F: non so vuoi anche i dettagli?
B: no grazie risparmiami le tue performance.
Mi sorride.
Il taxi si ferma e dopo aver pagato scendiamo ed entriamo in un locale bellissimo. È diviso in varie stanze con un atmosfera tipica dei posti giapponesi. Ci sediamo e io mi guardo attorno estasiata.
B: è stupendo.
F: sono contento che ti piaccia.
Arriva una ragazza e ordiniamo un po' di tutto.
F:Una birra la prendo, non devo neanche guidare.
B: si anche io grazie.
Continuo a guardarmi attorno notando particolari vari
F: sembri una bambina
Gli sorrido
B: non avevo mai visto un posto così caratteristico. Tu immagino ci sia già stato.
F: si altre volte ed è effettivamente molto carino. Comunque sei scema, mi piace stare con te per tanti motivi, non solo perché mangi e avevo voglia di stare con te.
Lo guardo e gli faccio segno di avvicinarsi, lo fa e gli do un bacio sulla guancia
B: grazie.
Mi blocca il viso nuovamente con una mano,si ferma un attimo per poi darmi un bacio sulla guancia.
F: grazie per sopportarmi.
B: non ti sopporto in realtà, perché non sei poi così Bad Boy.
F: mmmm....non hai visto la parte peggiore di me.
B: ma ho intravisto la parte migliore.
Arrivano i primi piatti ed iniziamo a mangiare. Ci portano la salsa wasabi.
F:hai il coraggio di mangiarla?
B: ogni tanto ci provo ed ogni volta è un esperienza diversa. Tu?
F: se lo fai tu si.
Prendo un rotolino di riso e gli metto sopra un po' di salsa per poi lanciarlo in bocca. La salsa piccante si spiattella nel palato ed una fitta mi parte dalla bocca e mi arriva fin dietro alla nuca e i miei occhi iniziano a lacrimare mentre inizio a scuotere la testa tra le risate di Filippo. Butto giù e mi lancio subito un altro rotolino in bocca nella speranza che mi passi. Filippo mi prende una mano e si allunga nel tavolo.
F: forse questa è stata un'esperienza forte. Su dai non mi lasciare.
B: porca zozza che dolore...ma chi l'ha inventata?!?!
Inizio a ridere anche io asciugandomi le lacrime. Suona il telefono di Filippo e risponde ancora ridendo.
F: si ciao mamma, no scusa sto ridendo per Bianca, ha appena tentato di suicidarsi con il wasabi, si quella salsa piccante che hai assaggiato. Si siamo nello stesso ristorante. Ok ci sentiamo con calma domani.
Io nel mentre mi sono ripresa.
B: si ridi, ora tocca a te però.
Mi arriva un messaggio e lo leggo, è Fanti
MF:"grazie"
B:" di nulla, buona serata"
Nel frattempo Filippo prende anche lui un rotolino e fa lo stesso.
Per un attimo la sua espressione è indifferente, ma un paio di secondi dopo, si prende la testa iniziando a imprecare.
F: boia ma è terribile questa.
Passiamo l'ora successiva scherzando e prendendoci in giro. Verso le dieci usciamo dal locale.
F: ora ci vuole qualcosa di forte per buttare giù tutto.
B: si ho esagerato, ma era tutto buonissimo.
Mi mette un braccio sulle spalle e mi da un bacio sulla testa.
F: sei fantastica. Ora ti faccio bere una cosa che butta giù tutto e poi andiamo a dormire.
Ci fermiamo in un locale e Filippo ordina non so cosa. Arrivano due bicchieri piccoli con un liquore.
B: prima tu.
F:no assieme. Al mio tre giù di colpo.
B:se mi imbrogli ti meno.
Ride e prende il bicchiere. Faccio altrettanto e l'annuso.
F: pronta? Uno, due e tre
Butto giù di colpo e chiudo gli occhi. Saltello per un attimo e Filippo ride. Appoggio la testa sulla sua spalla ridendo
B: azz...tra questo e il wasabi stasera ho avuto due esperienze trascendentali, però questo sicuramente fa da disgorgante.
Mi accarezza la testa e lo guardo. Sta sorridendo.
B:ok possiamo andare. Ma questo lo pago io.
F: si andiamo, ma non esiste che paghi tu.
B: no dai, già ti ho rovinato la serata almeno lasciami pagare.
F: mi farebbe piacere mi rovinassi più spesso le serate così.
B: ci posso provare.
Usciamo e prendiamo un taxi per tornare. Sono quasi le undici. Filippo guarda il telefono, con la coda dell'occhio vedo che risponde ad un messaggio. Ho il sospetto sia Giulia, speriamo che non lo convinca ad uscire. Arriviamo in albergo e saliamo verso le camere. Quando siamo davanti mi fermo un attimo e lo guardo.
B: grazie della serata. Tu cosa fai?
F:in che senso?
B: faresti a tempo a raggiungere i tuoi amici in disco.
F: dovrei farlo secondo te?
B: se non avessi domani una giornata piena, ti direi di sì subito, ma è in ballo il contratto e l'immagine dell'agenzia e dell'azienda. Tu sai come vanno queste serate e tu sai se poi reggi domani.
F: quindi?
B: quindi vedi tu.
F: non ci vado. Buona notte.
Mi mette una mano tra i capelli e mi da un bacio, soffermandosi un attimo con le labbra sulla mia guancia. Si allontana ed entra in camera.
Perché ho uno strano senso di vuoto nello stomaco? Faccio per aprire la camera ma non riesco. Dopo un po' di tentativi mi rendo conto che la chiave non ha il numero della mia camera e torno in reception. Faccio le scale perché odio salire sola sugli ascensori. In reception mi danno le chiavi giuste scusandosi non so quante volte per l'errore. Risalgo su per le scale e quando sono quasi al mio piano sento aprirsi le porte dell'ascensore e un ticchettio di tacchi. Arrivo in corridoio e davanti a me c'è Giulia che va verso le camere. Mi fermo e torno indietro sulle scale. Sento bussare alla porta e poco dopo la voce di Filippo
F: cosa fai qua?
G: se non vieni tu da me ci vengo io, solo?
F: si
G: allora non ti scoccia se ti faccio compagnia per un po'.
Non sento più nulla se non la porta chiudersi. Aspetto un attimo e poi facendo meno rumore possibile entro in camera. Mi spoglio, mi strucco e vado a letto. Quella strana sensazione di vuoto nello stomaco è diventata una morsa e mi saltano i nervi. Mi siedo nel letto, va bhe è con Giulia di là, meglio che in disco, almeno lui si diverte. Lancio il cuscino in mezzo alla stanza e mi alzo. Vado nel terrazzo e guardo verso la camera di Filippo, non sento nulla, almeno sono silenziosi. Giro un po' e cerco di dormire, senza rendermi conto inizio a piangere. Perché piango? L'immagine di Filippo e Giulia nel letto aggrovigliati mi fa alzare nuovamente dal letto dopo un po'. La odio, lo odio perché è con lei di là e non con me! Si, vorrei esserci io è quello il punto, ma non ci sono io perché siamo amici, io per lui sono una amica, lui per me qualcosa di più. Mi fermo a guardarmi allo specchio: Cazzo mi sto innamorando di lui...no lo sono già dannazione! Aaaa....mi lancio nel letto cercando di calmarmi e dormire. Mi giro e rigiro per non so quanto, finché sento chiudersi una porta. Sono andati via? O solo lei? Mi alzo e mi avvicino alla parete per sentire se si muove. Mi sembra di sentire l'acqua scorrere. Forse è lui e non è andato via. Cerco di dormire ma passo la notte a girarmi nel letto. Mi alzo e cerco di riprendermi. Alle otto esco e vado giù per la colazione. Poco dopo arriva Filippo rilassato e si siede.

"Stella Cadente"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora