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Vorrei baciarlo ma non posso.
B: cosa ti ha detto?
F: che per fortuna ogni tanto lo ascolto. Lui sapeva tutto e ieri mattina, oltre alle parole per aver esagerato, mi ha detto che dovevo avere il coraggio di dirtelo, affrontarti, perché non potevo tenermi sempre tutto dentro e star male per poi fare cretinate.
B: ha ragione. Benji ti vuole bene e anche Greta.
F:c'era anche lei e guardando bene, si nota che ha un po' di pancia. È bellissima. Sono proprio curioso di vedere a chi assomiglia. Dormito?
B: un po' e tu?
F: meglio del solito.
Si avvicina e sottovoce mi sussurra
F: avevo addosso il tuo profumo e mi ha distratto tutta la notte assieme al ricordo di quello che è successo.
Arrossisco ed abbasso lo sguardo dal ricordo. Mi sfiora la guancia con un dito
F: ho voglia di baciarti cazzo.
B: Filippo smettila che sta arrivando tuo padre.
Si gira e prende un caffè. Arriva Fanti
MF: proprio voi due. Vi aspetto in ufficio.
Avviso Teresa e raggiungo Filippo in ufficio. Fanti inizia a spiegare alcune cose sull'evento e alcuni problemi usciti.
MF: Filippo senti i due fornitori che problemi hanno, mentre Bianca ora ti do un elenco di nominativi e ti fai mandare velocemente un preventivo.
Bianca ho bisogno di te anche per altre cose. Aspetta.
Chiama Teresa in ufficio e arriva poco dopo
MF: Teresa, Bianca da domani mattina passa al commerciale come avevo previsto. Hai bisogno di farle finire qualcosa?
T: nulla che non posso finire io.
B: Teresa mi fermo un po' stasera se posso esserti d'aiuto.
Mi sorride
T: tranquilla. Dott Fanti è tutta sua. Posso andare?
MF: certo, gentilmente fai venire qua Alberto?
Esce e poco dopo entra Alberto
MF: Alberto da domani Bianca è in ufficio con te. Seguirà i contatti con l'agenzia e sarà il nostro referente.
Gli dice cosa mi deve spiegare mentre ascolto allibita e sorpresa. Filippo non dice nulla. Quando esce guardo Fanti
B: grazie per la fiducia Dott.Fanti.
MF: ora sta a te, secondo me te la caverai. Filippo sei silenzioso, non sei d'accordo?
F: concordo con la tua scelta. Ma non stava certamente a me la decisione.
MF: invece essendo lei l'intermediario tra qua e l'agenzia, che è in parte tua, direi di sì.
MF:Deve andare bene ad entrambi.
Mentre parla mi sento a disagio. Intermediario tra di loro, di peggio in peggio. Come la prenderebbe Fanti se sapesse di noi due? Per non parlare che sarò spesso con loro...mi sale improvvisamente l'ansia. Sento lo sguardo addosso di entrambi
MF: ti vedo un po' perplessa Bianca, cosa c'è?
B: sono sincera, un po' sono spaventata. Non vorrei deluderla o non essere in grado di gestire bene il mio ruolo.
F: se ci sono riuscito io che ho la testa dura, viene anche a te tranquilla.
MF: ti assicuro che lui quando è partito, sapeva meno di te.È solo una questione di esperienza, predisposizione e carattere. Prima di lui c'era sua sorella ed era molto brava e con un carattere molto diverso, poi è andata via ed è subentrato lui.
Filippo abbassa lo sguardo e gli leggo in viso un po' di delusione.
Fanti guarda Filippo e mi sorride
MF: ma Filippo devo dire che si è rivelato molto più adatto di Jolanda ed è diventato anche più bravo. Quindi non ti buttare giù e chiedi anche a Filippo se hai bisogno, sono sicuro che ti sarà molto d'aiuto visto l'esperienza che ha.
Filippo alza la testa sorpreso e lo guarda. Fanti gli sorride.
MF: ok andate a lavorare muoversi.
Ci alziamo ed usciamo assieme.
B: hai sentito cosa ti ha detto?
F: si e sono sconvolto, è la prima volta che mi dice una cosa simile. Di solito porta Jolanda in palmo di mano, mentre io sono il disgraziato di turno.
B: secondo me te lo dici da solo e basta.
F:tu invece cosa stavi pensando? La tua non era paura di non farcela o sbaglio?
B: ne parliamo stasera, vai che ci stanno guardando.
Vado in ufficio da Teresa.
T: eccola qua, contenta? Cosa è quella faccia?
B: solo un po' preoccupata di non essere all'altezza. Dai che cerco di finirti il lavoro.
Mi osserva e mi passa le carte.
T:solo per quello?
Alzo le spalle e lei mi sorride. Perché ho l'impressione che sta donna mi legga nel pensiero?
Finito vado a casa e verso le nove mi chiama Filippo.
F: ho due appuntamenti per vedere appartamenti, solo che li ho a metà mattina giovedì e uno venerdì pomeriggio. Tu non riesci a venire con me? Ben non può.
B: mi scoccia chiedere un permesso, sono arrivata da poco.
B: Fa così, tu vai e inizi a scartare quelli che non ti vanno a pelle, nel momento in cui hai qualche dubbio vengo anche io o Ben.
F: giusto, vado per esclusione. Cosa avevi stamattina?
B: nulla mi sta passando. È il cambio e un po' di ansia da prestazione.
Non voglio buttargli addosso le mie paure. Restiamo a parlare un po' degli appartamenti che deve andare a vedere e ci salutiamo. I giorni successivi li passo affiancata da Alberto e Filippo e questo mi permette di stare con lui senza avere scuse. Spesso quando Alberto esce Filippo mi bacia di nascosto tra le mie proteste per il terrore che qualcuno entri, lui ride e mi abbraccia per poi tornare a staccarsi e tenere un certo controllo davanti agli altri. Lui è tranquillo, io meno. Venerdì pomeriggio esce per l'ennesimo l'appuntamento con l'agenzia e verso le cinque mi arriva un messaggio
F:" niente non mi è piaciuto nemmeno questo di appartamento. Stasera andiamo a mangiare nel posto che mi avevi consigliato tu? Ho chiesto anche a Ben e Greta"
B:" va bene, ci troviamo da Ben cosa dici?"
F:" va bene, alle 8"
Vado a casa e mi faccio una doccia. Stella mi aiuta a farmi la piastra
S: esci con Filippo
B: si e con Ben e Greta, tu cosa fai?
S: a cena con Manuel.
B: vuoi unirti?
S: sicura?
Prendo il telefono e mando un messaggio a Filippo che mi risponde che gli fa piacere se vengono.
B: fatta, così lo conosci meglio.
Stella avvisa il suo ragazzo.
Ci cambiamo e mi metto un vestito a fiorellini semplice un po' corto con la base rossa. Mi trucco un po' e parto. Con Stella ci troviamo direttamente nel locale. Arrivo da Ben e salgo. Greta mi viene incontro e mi abbraccia
G: tu non sai quanto sono contenta per te e Filippo. Scusa me l'ha detto, era felicissimo, non l'ho mai visto così e tu mi piaci tantissimo.
B: grazie Greta. Tu come stai?
G: guarda sto lievitando come un panettoncino. Diventerò una pallina
Arriva Benji e l'abbraccia.
Ben: smettila che sei bellissima e lo sarai ancora di più. Ti amo anche con questa stupenda pancia. Ciao Greta, Filippo dovrebbe essere qua a momenti. Sono contento per voi due. Era disperato per te ma non potevo dirti nulla o mi uccideva.
B: però l'hai convinto a parlare.Grazie
Ben: di nulla, ci speravo perché vi vedo bene assieme. Continua a incarnarlo però, non farti sedurre dai suoi occhioni dolci.
B: non ne ho nessuna intenzione. Lo amo credetemi, ma non ho intenzione da fare da balia o da mamma a nessuno. Già sono in difficoltà per altre cose.
Ben: mi ha detto Filippo ed è preoccupato per quello. Lo conosco Bianca, è vero fa parte di un ceto sociale decisamente più alto del nostro, ma è un ragazzo semplice, alla mano, non ostenta la sua ricchezza o la sua posizione. Il più delle volte lo vede come un peso, un qualcosa da nascondere, perché ha capito che tanti lo cercano per interesse ed è per quello che con te all'inizio ha fatto la cazzata di non dirtelo.
B: l'ho capito Ben. In assurdo io invece sono un po' spaventata da quello che ha, oltre che al lavoro possano pensare che sono entrata là perché sono sua amica. Figurati ora se mi vedono con lui cosa mi dicono dietro. Io invece lo amo e basta e sarebbe tutto più semplice se almeno non lavorassi là.
G: appunto Bianca, tu sai realmente come sono andate le cose e fregatene di quello che potrebbero dire, io sarei più preoccupata per il suo lato masochista piuttosto che tutto il resto. Mi auguro che con l'ultima volta lo abbia capito o lo prendo a sberle la prossima volta.
Ben: amore non ti agitare che briciola prende paura.
Gli dà un bacio sulla pancia
Ben: amore non ti preoccupare, la mamma non picchia nessuno è solo in preda agli ormoni, poi le passa.
Scoppiò a ridere e Greta lo guarda male ma poi si mette a ridere baciandolo. Arriva Filippo di corsa e appena entra mi prende il viso e mi bacia ma mi irrigidisco allontanandomi.
B: daiii
F: loro lo sanno!
B: lo so, però...
Un espressione dispiaciuta e delusa gli compare in viso
B: scusami ma sono talmente tesa durante il giorno con te che faccio fatica anche ora a ..lascia perdere.
Mi sale il magone e Benji mi abbraccia
Ben: respira, con noi puoi essere te stessa tranquilla.
F: oh oh giù le mani.
Ben:sta zitto!
Mi lascia andare e mi lancia ridendo letteralmente in braccio a Filippo.
Ben: tieni tutta tua.
G: Ben che maniere sono?
Filippo mi abbraccia e mi guarda negli occhi preoccupato.
Greta e Benji spariscono in camera.
F: cosa c'è?
Lo abbraccio e appoggio il viso sulla sua spalla stringendomi disperatamente a lui trattenendo le lacrime.
F:così però mi fai un po' preoccupare.
Mi alza il viso. Lo osservo e il mio cuore di scioglie nuovamente e cerco disperatamente le sue labbra. Risponde al mio bacio con una dolcezza spaventosa.
F: hei così mi fai sclerare però.
B: io...io..ti amo da impazzire, l'hai capito vero?
Si illumina per poi tornare serio
F:si ma dimmelo spesso perché faccio fatica ancora a crederci. Mi ami ma...
B: è tutta la settimana che ho voglia di stare sola con te, poterti guardare, toccare e baciare, ma mi costringo a controllare anche gli sguardi, per paura che qualcuno capisca. Ora che poi sono nel nuovo ufficio ho l'impressione di avere gli occhi di tutti addosso.
F: si soprattutto di Alberto.
B: ecco vedi?
F: Non per me, secondo me gli piaci.
B: Filippo! Non dire cazzate. Sta solo lavorando.
F:osservalo bene.
B:ma cosa vuoi che osservo?? Tra concentrarmi sul lavoro e di non avere atteggiamenti strani con te, ti pare che sto a guardare lui?
Fa una faccia strana e poi si mette a ridere
F:meglio altrimenti mi vedo costretto a dirglielo e mi scatta la gelosia. Ti pare che lascio che ci provi sotto i miei occhi?
B: FILIPPO!
F: va bene. i dispiace che stai male per colpa mia. Cosa posso fare?
B: nulla, sono solo un po' nervosa per il nuovo ruolo. Tuo papà si fida di me di te...e noi due invece ...
F: noi di ci amiamo. Io ti amo Bianca, non me ne frega nulla di quello che potrebbe pensare mio padre o altri. Me ne sono reso conto questa settimana. Se fosse per me metterei in bacheca un annuncio " io e Bianca siamo fidanzati''
Inizio a ridere.
B: si mi manca. Meglio di no, sono io quella che fa la figura dell'arrivista
F:io so che tu non lo sei e sono l'unico al quale deve interessare.
Lo bacio e gli sorrido
B: grazie. Comunque ora sei Filippo, il mio Bad Boy e basta.
F: si e tu Bianca, la mia piccola magnifica ragazza.
B: piccolo sarai tu.
F: parla il gigante.
Iniziamo a prenderci in giro ed escono nuovamente Benji e Greta pronti per uscire. Scendiamo e prendo le chiavi.
B: andiamo con la mia macchina se vi fidate.
Ben: va bene.
Dopo una ventina di minuti arriviamo Stella e Manuel sono già arrivati.
Glieli presento e andiamo dentro. Ordiniamo e noto che Filippo quando gli chiedono cosa vuole da bere si ferma un attimo e mi guarda velocemente.
Guardo la ragazza che conosco e le dico
B: Alessia fai un giro di birre della vostra. Bionda o rossa decidete voi ragazzi. Merita.
Prendono tutti la rossa e mentre Manuel e Benjamin iniziano a ridere e scherzare tra di loro, mi avvicino a Filippo e gli sussurro
B: non voglio ti senta a disagio o altro ad ordinare qualcosa di alcolico perché ci sono io, per favore. Il mio discorso era diverso. Non ho detto di non bere. Sono la prima a farlo se posso e non guido.
F: basta non superare il limite per non star male inutilmente o farlo in continuo per nascondersi da se stessi e a scapito di chi ti sta vicino.
B: e lo devi fare perché vuoi tu, non perché te l'ho detto io o qualcun altro, quindi se hai voglia di berti una birra la prendi.
Gli sfioro il viso e mi sorride rilassandosi. Si avvicina e mi dà un bacio, sotto sento Stella
S: ma che carini, Manuel guardali...
Mi giro e ci stanno guardando tutti e quattro sorridendo.
B: bhe?
M: cognatina io non ci sono abituato a vederti così. È emozionante.
B: ma non stavate parlando?!
Ben:si è vero è emozionante vedervi così.
B: piantatela.
Manuel ha 24 anni ed è un tipo molto particolare, con piercing, tatuaggi e capelli che cambiano forma e colore in continuo e lavora come tatuatore.
Se non lo conosci ti mette timore perché è anche grande, ma è buono come il pane e di compagnia.
A volte lavora anche come security in alcuni locali per amici. Ci perdiamo nei suoi racconti e avventure del suo lavoro. Due ore dopo stiamo ancora mangiando di tutto e ridendo.
B: basta muoio.
Filippo butta giù l'ultimo pezzo di dolce.
F: favoloso. Avevi ragione Bianca è fantastico.
Mi dà un bacio al gusto di cioccolato e mi soffermo un attimo sulle sue labbra assaggiando il cioccolato.
B: buono, il mio era alla marmellata.
Mi mette in dito sotto il mento e mi da un bacio più lungo.
F: è vero, mirtilli.
I nostri sguardi si incrociano e mi scatta dentro la voglia di essere sola con lui in questo istante. Credo mi legga negli occhi
F: Ragazzi che dite se andiamo?
G: si, inizio ad avere sonno.
Ben: amore mio ho notato che hai sempre sonno.
G: il dottore ha detto che è normale ma è terribile, appena mi fermo mi addormento.
Ci alziamo e dopo aver pagato e salutato Stella e Manuel andiamo in macchina. Greta si addormenta tra le braccia di Ben che la coccola e sotto casa è costretto a svegliarla. Li salutiamo e vanno su.
B: vai a casa?
F: ho voglia di stare un po' con te. Ci spostiamo nel parcheggio quello prima del quartiere che ci sono le panchine o in un locale?
B: no va bene il parcheggio.
Salgo e Filippo mi segue in moto. Arrivo e scendo. Filippo sistema la moto e si avvicina. Mi guarda e mi spinge all'indietro finché mi appoggio alla macchina, mi prende il viso per baciarmi. Il contatto delle sue labbra mi fa sparire qualsiasi tipo di dubbio, paura e ansia e mi lascio andare in un bacio cercato e desiderato da giorni. Infilo le mie dita tra i suoi capelli e lui appoggia il suo corpo al mio. La sua mano scivola sul mio collo, la spalla e si appoggia al mio seno, si sposta nella mia vita e poi nel mio sedere. Mi alza e mi siede nel cofano della macchina mettendosi tra le mie gambe. Mi gira quasi la testa dalla sensazione che sto provando al contatto delle sue mani sulle mie gambe, delle sue labbra che stanno scivolando sul mio collo. Il mio cuore sta battendo talmente velocemente che lo sento in gola. Appoggio la mia mano sul suo petto e sento il suo cuore battere allo stesso ritmo furioso del mio. Mi guarda
F: è tutta la settimana che ho voglia di baciarti e toccarti, è una tortura averti accanto in certi momenti. Riesci ad eccitarmi anche quando ti metti la penna tra le labbra mentre pensi.
B: esagerato..
F: oh noo. Questo vestito lo farei volare in questo istante.
Mi attira verso di lui.
F: questo piazzale è troppo in vista dannazione!
B: decisamente e stiamo un po' degenerando.
F: non sto facendo nulla.
Ha le mani sotto il mio vestito e ha infilato le dita sotto i miei slip nei fianchi e sta scendendo lentamente.
B: Filippo...
Toglie le mani, si allontana e apre la porta dietro della mia macchina. Mi prende la mano e mi fa segno di entrare.
B: Filippo no, in macchina no.
F:non ti preoccupare, ma almeno non siamo in vista.
Entro e lui mi segue. Non mi da tempo di parlare che mi bacia stendendomi nel sedile. Le sue mani tornano sotto il mio vestito.
B: Hai detto che...
F:shhh...
B: non mi zittire ...
Ride e la sua mano passa sotto i miei slip accarezzandomi.
F: non voglio fare l'amore con te in un piazzale, ma ho bisogno di fare una cosa ti prego...
Faccio per protestare ma le sue dita che dolcemente si insinuano dentro di me mi zittiscono all'istante
F: ecco si...voglio solo vederti venire ...
B: Fil smettila..
F: sicura?
Le sue dita di muovono abilmente mentre mi bacia il lobo dell'orecchio.
B: no...
Gli prendo i capelli mentre il mio corpo poco dopo viene scosso da piccoli spasmi e i miei gemiti assorbiti dalle labbra di Filippo sulle mie.
F: sei stupenda ...
B: e tu un pazzo...potrebbe passare chiunque.
F: non siamo nudi e stavo controllando fuori, prima che non mi prendessi per i capelli.
B:hops scusa.
Si mette a ridere e mi da un bacio veloce facendomi sedere.
F:non mi hai fatto male, solo che mi hai distratto e non ho controllato il piazzale per un attimo.
Mi giro e non c'è nessuno. Lo guardo e torno a baciarlo sedendomi sopra di lui.
B: ho voglia di fare l'amore con te.
Mi morde un labbro e stringe i miei fianchi attirandomi verso di lui.
F:anche io e non sai quanto,ma non qua. Dai scendi o mettiti seduta possibilmente non così.
Sbuffo e torno a sedermi per poi aprire e scendere. Mi segue.
F: domani mattina vieni con me a vedere una casa? Poi se ti va passiamo la giornata assieme, magari andiamo al mare.
B: si va bene.
F: sono contento. Ti vengo a prendere in moto alle nove. Porta anche un cambio e un costume se decidiamo di andare.
B: va bene.
Mi abbraccia.
F: mi sembra un tipo tranquillo Manuel e anche Stella. Mi piacciono.
Restiamo un po' a parlare di loro e degli appartamenti che ha visto e poi andiamo verso casa entrambi.
Mi sveglio e mi sistemo velocemente mettendo in zaino un cambio, il costume, un asciugamano e quello che mi serve se resto fuori fino a sera.
Stella sta ancora dormendo e mia msmma mi chiede con chi vado via. Penso un attimo
B: con Filippo e altri ragazzi del lavoro. Ci raggiunge anche Marianna e andiamo al mare.
M: Ma vai in moto con lui?
B:fino al piazzale dell'azienda e poi vediamo come dividerci con le macchine.
M: sappimi dire se resti fuori a cena. Ciao
Mi scoccia raccontare bugie, ma non voglio per ora fargli capire che sono sola con Filippo. Stella lo sa e ora chiamo Marianna mentre aspetto fuori Filippo. Mi risponde e le spiego tutto.
M: ok ma con Filippo come va?
Le spiego le ultime novità della settimana.
M: smettila di farti paranoie Bianca. Cerca di viverti sta storia tranquilla, vi amate dannazione. Dai divertiti e se hai bisogno chiamami.
Metto giù e arriva Filippo. Mi sorride e mi passa il casco. Arriviamo in una zona residenziale della periferia della città molto carina e scendiamo. Un signore è fermo davanti ad una palazzina. Scendiamo e lui si avvicina.
F: buongiorno Renato.
R:ciao Filippo. In compagnia?
F: si lei è Bianca.
Filippo mi sorride
F:...la mia fidanzata.
Mi prende la mano mentre io arrossisco. La sua ragazza. Renato mi sorride e ci fa strada verso una palazzina. Ci mostra il garage e una rimessa sotto ed entriamo in un appartamento al piano terra. Ha una piccola entrata che si affaccia in una bella stanza illuminata e grande che fa da salotto e sala da pranzo con il pavimento in legno, la cucina è nascosta da un pannello scorrevole ed è vivibile. La sala si affaccia in un bel giardino con una bel pezzo già coperto da una tettoia. In sala c'è anche il caminetto e c'è un bagno bello grande. Delle scale in legno portano al piano superiore dove ci sono due camere e un altro bagno e una scala a chiocciola che porta in un terzo piano dove c'è un'altra stanza mansardata molto bella e spaziosa con un piccolo bagno. Sono tutte stanze molto luminose. Mi piace tantissimo, ma è grande per una persona. Filippo gira e torna giù nelle camere sotto.
R: Filippo vi lascio guardare con calma e parlare e vi aspetto fuori che faccio una chiamata.
Scende e Filippo apre la porta finestra della camera ed esce in una terrazza.
F: Bianca vieni.
Dalla terrazza si vedono delle case ma poco dietro un campo molto vasto.
F: come ti sembra? E una struttura di quattro unità ma sono ognuna con l'entrata autonoma, nessuno sotto o sopra ed è una zona tranquilla.
B: deve darti una sensazione positiva, di tranquillità e immaginarti di arredarlo a tuo gusto. È bello grande questo si.
F: è il primo che mi piace sinceramente. A te piace?
Mi guardo attorno e scendo nuovamente in sala e cucina
B: a dire la verità si, ma se dovessi andare ad abitare da sola lo vedrei grande.
F: io non eccessivamente, sarà che sono abituato alla caserma dove sono che è dispersiva, con mobili stile antico che mi fanno venire l'ansia e con balconi pesanti in legno. Questo mi sembra di respirare e mi da un senso di leggerezza fantastico.
B: allora potresti essere sulla buona strada. Prova a vederne altri e poi confrontale tra di loro. Non ti fermare subito.
F: c'è qualcosa che non ti piace se dovessi abitarci tu?
Mi guardo attorno sfiorando il caminetto ed esco nuovamente in giardino. Un bambino piccolissimo dal giardino accanto mi saluta e lo saluto anche io.
B: ci sono famiglie, se fai feste con i tuoi amici non so quanto ne siano felici, ma è proprio carino e mi piace.
Si mette a ridere
F:vorrà dire che faccio solo cene soft e i festini li faccio nei locali.
B: giusto.
Ritorna Renato
R: cosa dici?
F:mi piace sinceramente. Ma vorrei vederne altri. Avvisami se a qualcuno però viene l'idea di prenderlo.
R: va bene. La prossima settimana te ne mostro due in centro e uno sempre qua in zona che trovavo molto adatto ad un ragazzo come te, perché pensavo fossi single con giri di amici che andavano e venivano, non sapevo avessi una ragazza. Vuoi vederlo lo stesso?
B: perché non dovrebbe vederlo? È lui che deve andarci ad abitare e deve piacere a lui ed essere adatto alle sue esigenze, io cosa c'entro?!
R: ah ok.
Filippo e Renato si scambiano uno sguardo senza dire più nulla. Ci salutiamo e restiamo io e Filippo.
B:cosa era lo sguardo che vi siete scambiati?
F: semplicemente l'ho guardato male. Poteva risparmiarsi la domanda e i commenti che ha fatto. Io ne avrei un altro da vedere verso le 11 ma non con lui, andiamo?
B: ok.
Mi metto il casco. Sono contenta di essere in moto, non sono costretta a parlare in questo momento. Renato mi ha infastidito. È Filippo che deve abitarci, per quello che ne sa lui potrebbe piacergli l'appartamento da single. Mi rendo conto che va verso il mare. Ma non doveva vedere un altro appartamento?
Si ferma davanti alla villa che mi sembra quella dei suoi, c'era buio quella sera e non ricordo bene. Scendiamo e mi tolgo il casco.
B: ma non dovevi vederne un altro?
F:si ora andiamo.
B: questa non è la casa dei tuoi?
F: si, vieni.
Apre un cancello e mette la moto dentro e torniamo fuori.
F: poi se vuoi te la mostro
B: basta che non arrivino i tuoi.
F:no oggi sono da miei zii.
Mi prende per mano e ci spostiamo verso la casa in parte. Mi fermo dal cancello e la guardo.
F: ti piace?
B: si.
Si avvicina una signora e saluta Filippo.
F: buongiorno Chiara.
C: buongiorno ragazzi, ben arrivati. Ora vi mostro la casa. Come hai chiesto è già tutto apposto.
Guardo perplessa la signora e Filippo. Lui mi sorride e mi fa segno di non parlare. Entriamo e resto incantata a guardare l'interno. Ha cucina salotto e sala da pranzo tutto assieme, diviso solo dal bancone della cucina e ha tutta la parete che butta verso il mare in vetrata. È abbastanza spaziosa con mobili semplici,lineari e c'è colore ovunque, dai divani alla cucina creando un atmosfera allegra. Sopra ha tre camere e un altro bagno, la più grande si affaccia al mare e sulle due camerette anche dei letti a castello e una culla. La guardo e sorrido. Chiara mi guarda
C: i proprietari avevano un nipotino e Filippo mi ha detto di lasciarla.
Ci sono i letti fatti ed è tutto pulito. Scendiamo ed esco in giardino. Mi siedo su una poltroncina fuori e guardo allibita il mare e la casa.
C: ok queste sono le chiavi e ci sentiamo. Buona giornata.
F: grazie a te. Buona giornata.
B: buona giornata
Rispondo a fatica e non capisco.
Filippo si siede in parte e mi guarda titubante.
F: ti piace?
B: è favolosa ma non capisco.
F: sono venuto a vederla giovedì.
F:Mi sono innamorato appena sono entrato e ho deciso di affittarla, ho più di mezz'ora per arrivare al lavoro, ma finché non trovo casa vicino e l'ho sistemata, vengo qua. Ha anche il riscaldamento e quando ho visto la culla ho pensato a Ben e Greta e al piccolo moccioso, così possono venire a trovarmi e hanno tutto se resto tanto qua. Ho chiesto all'agenzia di sistemarla per oggi. Devo iniziare a portare qualcosa.
B: ma i tuoi lo sanno?
F: glielo ho detto ieri. Erano sorpresi, ma poi mi hanno detto che devo essere convinto io e che se voglio posso dormire qualche sera da loro, se non voglio fare la strada, perché sono sempre ben accetto.
B: vedi che non ti mandano via di casa? Poi li hai comunque vicino, anche qua.
F: no, hanno deciso di venderla. L'ho scoperto martedì e io a quel punto ho chiamato l'agenzia per questa. I miei mi hanno dato le chiavi della villa per vedere cosa c'è da portare fuori di nostro e per prendermi quello che può servirmi di qua.
Mi alzo e mi sposto verso il mare e mi giro a guardarla. È bellissima.
F: cosa stai pensando?
B: è stupenda, hai un po' di strada da farti effettivamente, se piove con la moto è dura.
F: in realtà potrei usare anche una delle macchine aziendali. Non la uso tanto la mia. Per l'agenzia ne abbiamo due.
B:che macchina è?
F: te la mostro vieni.
Lo seguo e dopo aver chiuso casa andiamo nella villa in parte. Entriamo in un garage, c'è una BMW. Non capisco tanto di macchine ma sicuramente non costa come la mia e mi sembra anche nuova. Non dico nulla e lui neanche. Usciamo.
F: vuoi vedere la casa?
Gli faccio segno di si ed entriamo dopo avere disinnescato un altro allarme. Entriamo in una casa immensa, con mobili a tratti moderni molto essenziali neri e bianchi. Ha stanze enormi e fuori ha una piscina bella grande, ancora da riempire, con la spiaggia privata. Tutto sembra molto curato e studiato, ogni oggetto o tenda o semplicemente una sedia in giardino è perfetta nel contesto e sembra tutto estremamente costoso. Se questa è la casa al mare com'è l'altra? Ho fin timore di toccare qualcosa.
B: ma è pulita e perfetta, sembra una casa da esposizione.
F: si hanno una coppia che viene ogni tanto a controllare e sistemare.
Mi sale un po' d'ansia, avevo capito che erano ricchi ma ora me ne rendo conto sempre di più.
B: parli come se la cosa non ti riguardasse. Questo è anche tuo o lo sarà.
F: no, suo Bianca. La macchina non è mia, è dell'agenzia e l'ha voluta mio padre. La moto è mia. Faccio fatica ad usare la macchina, il più delle volte la uso per lavoro.
B: perché l'hanno venduta?
F: mia sorella non ci viene, io faccio fatica e sanno che non mi piace e loro sono stanchi di venire qua, era diventata solo un costo. Degli amici gli hanno chiesto se gliela vendevano e hanno preso la palla al balzo. Usciamo? Verrò con calma a vedere cosa c'è.
B: si.
Chiude nuovamente tutto e torniamo di là. L'impatto è completamente diverso come già intuivo da fuori. Questa è una casa più piccola, calda,semplice e accogliente. Sorrido entrando tirando un sospiro di sollievo, nonostante abbia una sensazione bruttissima addosso.
F: sei tornata a sorridere per fortuna.
Prima di là avevi un'espressione che non mi piaceva.
B: è decisamente più bella questa. È coccola, estiva, accogliente, la casa di là stupenda ma mi mette ansia.
F: hai ragione.
Esco in giardino e torno a sedermi nella poltroncina guardando il mare. Sono confusa e mille pensieri mi girano in testa. Filippo si piega davanti a me e mi osserva appoggiando le braccia nelle mie ginocchia
F: dai dimmi cosa stai pensando.
Respiro a fondo
B: avevo già capito, guardando la villa dove abiti e le due società che non avevate grossi problemi, ma man mano che passano i giorni, capisco che era solo una piccola parte di quello che avevo intuito e questo mi sta sempre più spaventando. Filippo io non mi lamento della mia vita, mi ritengo una ragazza fortunata, ma completamente fuori da questo livello di vita. I tuoi come farebbero ad accettare una ragazza come me, capisco in parte la loro preoccupazione per te e tu sei abituato a frequentare ragazze di un certo tipo, cosa ci trovi in me?
F: perché ti amo Bianca ed ho perso la testa per te punto e basta. Perché sei unica, fantastica e sto bene con te e tu ti sei innamorata di me, anche senza tutto questo, lo so, però io sono anche questo e non posso nascondertelo più di tanto, non con te, voglio un rapporto sincero con te. Ora voglio uscire da casa e staccarmi ancora di più, avrei dovuto farlo prima. Bianca non voglio perderti.
Inizio a piangere
B:lavoro con te e tuo padre, faccio da intermediario tra voi due e tutti penseranno che sono con te per interesse, anche tuo papà.
F: Smettila ti prego non piangere. Pensi che a me non abbiamo mai detto nulla alle spalle? Mi hanno detto che sono il figlio scapestrato del capo, che ho il mio lavoro solo perché sono suo figlio e che sarei solo un teppista nullafacente se non avessi mio padre alle spalle. E non sto a dirti il resto. In parte è vero, ma da quando lavoro con lui, ho sempre cercato di fare del mio meglio e non approfittare della mia posizione con nessuno, cercando di essere più rispettoso possibile con tutti quelli che conosco, ma a quanto pare non è servito a nulla, perché continuano a parlarmi alle spalle e ho trovato spesso persone che volevano approfittare della mia posizione, dalle ragazze ai ragazzi, ognuno per qualche motivo. Credi sia semplice capire tra chi ti frequenta, se lo fa perché gli sei realmente simpatico o perché sono il figlio di Fanti? Forse anche tu ora, vedendo quello che hanno i miei genitori, qualche pensiero strano te lo stai facendo.
Ha la voce che trema e mi sento in colpa. Lo tiro su e lo abbraccio.
B: non l'ho mai pensato e non lo penso nemmeno ora. Ho visto come lavori e come ti comporti fuori con i ragazzi e i tuoi amici. Sei bravo,competente, convincente, comprensivo e non ostenti quello che hai Filippo. Secondo me ti apprezzano più di quello che pensi, abbi un po' di fiducia da chi ti circonda, non sono tutti uguali. Io ti amo e non mi perdi, ma concedimi un po' di disagio quando vedo tutto questo,mi devo abituare. Concedimi anche di temere l'opinione dei tuoi e di chi mi gira attorno. Io so come è nato il tutto tra noi, è stato un caso conoscersi ed un attimo innamorarsi di te. Prima o dopo lo scopriranno che ci frequentiamo e spero solo lo capiscano anche loro, per ora mi basta lo sappia tu.
F: si che lo so.
B; Per quanto riguarda la scelta di affittare questa casa è stata un'idea stupenda, la adoro, guarda.
Gli mostro il mare.
B: pensa che bello alla sera quando ti metti qua tranquillo a mangiare.
F: ti fermi stanotte qua con me?
B: non vuoi passare la tua prima notte da solo a goderti la tua casa?
Si alza e mi prende in braccio
B: cosa fai? Ti spacchi la schiena.
F: hei, vado in palestra per qualcosa. Comunque no, voglio te con me. È merito tuo se sono venuta a vederla, sei stata tu a farmela notare ed è giusto che festeggiamo assieme. Ti amo e non voglio vederti più piangere. Io so cosa c'è tra noi e giuro che il primo che fa qualche insinuazione su di te son cazzi.
B: non voglio che te la prenda con nessuno per colpa mia.
Entra e mi appoggia nel divano baciandomi.
F: c'è una camera tutta per noi sopra... se vuoi, altrimenti andiamo a mangiare.
B: hai preso le bambole da pettinare?
F: si, ci stanno aspettando.
B: se non ci sono, non si fa nulla!
Mi tolgo le scarpe, mi alzo e corro ridendo su per le scale inseguita da Filippo. Entro in camera
B: non le vedo!
Entra ridendo ed esce per andare nella camera dove c'è la culla e i letti a castello. Lo seguo e apre un armadio. Dentro ci sono giochi di tutti i tipi compreso delle bambole. Inizio a ridere e lui mi porge una bambolina bionda con un piccolo pettinino.
F: fregata. Tieni è tutta tua.
La prendo mentre lui mi solleva e mi riporta nella camera buttandomi nel letto. Stiamo ridendo come due stupidi.
F: credo che avessero anche nipoti più grandi, quando ho aperto l'armadio ti ho pensato e ho riso da solo.
Appoggio la bambola sul comodino, spingo Filippo e mi siedo sopra a lui.
B: sei meglio tu della bambola.
Il suo sguardo cambia improvvisamente e mi toglie la maglia. Gli tolgo la sua e mi abbasso a baciarlo mentre gli sbottono i pantaloni. Mi prende per la vita, mi gira e mi stende. Si toglie velocemente tutto e mi spoglia lentamente mentre le sue labbra scorrono per il mio corpo. Mi toglie per ultimo gli slip e le sue labbra e la sua lingua si insinuano
nella mia intimità, facendomi inarcare dal piacere. Dopo poco smette e risale mordendomi piano ovunque fino ad arrivare alle mie labbra e la sua lingua scivola tra le mie labbra giocando con la mia, mentre si fa spazio tra le mie gambe. Con una mano mi prende i capelli, l'altra la mette sotto la mia coscia. Mi guarda e appoggia il viso nel mio collo.
F: azz ho lasciato i preservativi giù, vado a prenderli.
B: no tranquillo, prendo la pillola.
Le sue dita si piantano sulla mia carne e lentamente entra in me con un gemito fermandosi e guardandomi.
F: sei stupenda.
Lo bacio in preda ad una voglia estrema di sentirlo di più e inizio a muovere il bacino, ma lui mi blocca e mi sorride.
B: ti pregooo
Inizia a muoversi dentro di me, accarezzandomi e baciandomi. Ogni volta che arrivo all'apice si ferma, per poi ricominciare cambiando posizione, finché lo giro e mi metto sopra io.
B: ti prego basta, mi stai facendo morire.
Gli blocco le mani in alto con le mie e mi muovo sopra di lui finché il mio corpo esplode in un turbinio di sensazioni. Mi rigira sotto di lui, che sono ancora presa dal godimento e si muove sempre più velocemente tenendomi per i fianchi e ricade su di me poco dopo gemendo. Siamo entrambi senza fiato e restiamo fermi accarezzandoci per non so quanto tempo.
F: ti prego fermati con me stanotte e domani. Ho bisogno di te.
B: anche io, ora ci provo. Vado in bagno a sistemarmi.
Mi alzo e vado in bagno.
B: Fil posso farmi una doccia che faccio prima? Mi hai fatto sudare.
Mi giro e me lo trovo dietro.
F: non me lo devi chiedere, voglio che ti muovi qua dentro come fossi a casa tua.
Lo bacio e lo spingo in doccia infilandomi con lui. Mi sorride e apre l'acqua. Ci laviamo velocemente ed usciamo con gli asciugamani addosso scendendo giù. Cerco il cambio. Un vestito più leggero verde a fantasie gialle.
F: questi vestitini sono estremamente sexy.
Lo abbraccio
B: tu lei sei sempre. Io ho fameeee!
F: anche io. Devo ancora fare spesa.
B: è mezzogiorno. Se ti va, andiamo a mangiare qualcosa, poi a fare la spesa assieme così ti aiuto e poi in spiaggia e stasera mangiamo qua fuori, preparo io la cena.
F: e se ti porto in un locale moto bello qua vicino?
B: nooo ti prego stasera qua.
Mi sorride e mi bacia dolcemente.
F: va bene, ma ti aiuto.
Dopo aver controllato cosa c'è in casa, chiudiamo e usciamo.
Chiamo Marianna mentre camminiamo in cerca di un posto per mangiare.
B: ciao Marianna, cosa dici se ci fermiamo tutti qua da Filippo a casa sua?
Si mette a ridere e Filippo mi sorride.
M: va bene, se i tuoi sono d'accordo, TUTTI assieme da Filippo. Stronza che invidia!
B: grazie avanzi un piacere ora chiamo i miei.
Metto giù e chiamo a casa.
B: mamma è un problema se ci fermiamo a dormire a casa di Filippo? Torno domani sera...
Resto con il fiato sospeso guardando Filippo mordendomi un labbro. Metto in viva voce. Sento borbottare mia mamma con papà e la voce di mia sorella che urla "ha 24 anni saprà quello che fa, Filippo l'ho conosciuto ed è fantastico ed affidabile, mamma fidati" mia mamma non capisco cosa le risponde ma sento papà dire ''passamela'
P: ciao tesoro, va bene, ci vediamo domani sera, salutaci Filippo.
B: si anche gli altri..
M: Bianca, abbiamo capito che sei solo con Filippo, non serve che racconti balle, lo sai che mi fido di te.
B: grazie e scusatemi.
P: perdonata, voglio solo tu sia contenta. La mamma sai di cosa ha paura, ma io so anche che sei una ragazza forte e intelligente e hai purtroppo un esempio che ti fa scuola. Buon weekend.
B: grazie ti voglio bene.
P: anche io, ricordatelo sempre.
Metto giu. Filippo mi guarda con aria interrogativa.
F: devo ringraziare tua sorella. Tuo papà è stato carino, ma di cosa parlava? Tua mamma di cosa ha paura?
Lo prendo per mano camminando.
B: Massimiliano non è mio papà. Mia mamma è stata sposata per 15 anni con mio padre. Si sono separati quando avevo 12 anni. Era un narcisista, depresso, manipolatore e mia mamma ha subito i suoi atteggiamenti per anni, in silenzio. Ricordo ancora quando la notte la teneva sveglia piangendo e incolpandola di cose che non erano vere e poi minacciava di andarsene e lasciarla e mia mamma lo bloccava sulla porta. Lui poi era tutto felice e contento e tornava a farsi la sua vita e mia mamma passava giorni con i sensi di colpa, evitando il più possibile situazioni per non farlo stare male. Alternava momenti di euforia a crisi di depressione e pianti incolpando tutti del suo malessere tranne se stesso e facendo stare male mia mamma sminuendola e consumando lei lentamente. Ma questo è solo un piccolo esempio.
B;Mia mamma cercava in tutti i modi da fare da filtro tra noi e lui, cercando di sorridere sempre, anche se ormai io e mia sorella capivamo. Quando mio papà ha cercato di fare presa su di me e mia sorella per fare sentire in colpa mia mamma, cercando di usarci come arma contro di lei, ha reagito e lo ha fermato prima che iniziasse a fare i suoi giochi assurdi mentali anche noi e ha chiesto la separazione.
Filippo si è fermato e mi ha preso entrambi le mani.
F: ha mai alzato le mani su di voi?
B: no quello per fortuna no, ma psicologicamente è stato pesante con mia mamma, era riuscito a buttare sotto ai piedi quel poco di autostima che aveva e fare cadere quasi in depressione anche lei. Appena separati è stata dura per la mamma, ma anche per me e Stella. Ci siamo subite tutte le sue lamentele sulla mamma, i suoi pianti, le sue accuse, per poi passare a farci notare quanto invece lui era bravo,bello, intelligente e altro. A 15 anni abbiamo iniziato a vederlo sempre meno e la mamma dopo anni di rifiuto a conoscere e frequentate uomini, ha conosciuto per caso Massimiliano e lui con dolcezza, tatto e un amore inequivocabile è entrato nella sua vita e nelle nostre.
F: parlavi di lui come fosse tuo padre e forse me l'hai presentato così.
B: si mi capita di farlo ma perché per me lo è. La nonna che ti dicevo che ci presta i soldi per la macchina, è la mamma di Massimiliano. Lei, per prima, ci ha sempre trattato come tutti gli altri nipoti e noi la chiamiamo nonna. Capisci perché per me quella macchina ha un valore particolare?
Non è da tutti quello che hanno fatto lui e la nonna. Si è comportato più da padre lui che il mio. Vedere mia mamma tranquilla è stata la cosa più bella credimi. Lei è terrorizzata che io e mia sorella possiamo ricadere nella sua stessa situazione ed ogni ragazzo che ci frequenta a lei partono mille paure.
Filippo resta un po' in silenzio tenendomi stretta
F: ora capisco ancora di più cosa volevi dirmi quella mattina da Ben.
B: si e sono stata troppo cattiva con te scusami.
F: no Bianca hai ragione invece. Non penso di essere come tuo padre, ma devo sicuramente smetterla con certi atteggiamenti di vittimismo e masochismo, rischio di fare male anche a chi amo e non va bene.
B: non lo sei Filippo credimi, ma devi amarti di più, quello sì. Intanto ti amo io finché non impari a farlo da solo.
F: e quando ho imparato cosa fai?
B: continuo a farlo

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