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Saliamo in macchina. Filippo mi guarda in silenzio. Sotto voce gli dico
B: cosa vuoiii?
Mi da un calcio. Glielo torno e gli tiro la treccina facendogli la linguaccia. Scoppia a ridere e mi accorgo che Fanti mi sta guardando dallo specchietto. Sorride e mi ricompongo mentre Filippo se la ride. Quando arriviamo da me Filippo scende e mi0ll porta la borsa fino alla porta. Si spalanca di colpo e compaiono i miei e Stella e lo presento .
F: buonasera a tutti. Noi ci vediamo domani.
Vado a letto presto e già mi manca.
Lunedì mattina arrivo in ufficio e Fanti mi chiama. Con lui c'è anche Filippo. Gli consegnamo i vari contratti firmati e Filippo gli spiega tutto.
MF: bel lavoro Filippo, grazie anche a te Bianca. Tutto bene anche il resto?
B: si tutto bene.
MF: siete riusciti anche ad andare in disco sabato.
B: si ho conosciuto parecchie persone. Bella serata.
MF: ho sentito un paio di loro, uno si è complimentato della nuova collaboratrice per la competenza, serietà, simpatia e cortesia.
F: e chi hai sentito?
MF: il capo dei tecnici del suono e Andreas.
In disco c'era solo Andreas, spero non gli abbia detto nulla di Filippo.
F: chi ha parlato così bene di lei?
MF: entrambi, ma Andreas era entusiasta.
B: mi fa piacere.
MF: bene ragazzi vi lascio andare
Usciamo e andiamo dal caffè.
B:glielo hai detto tu della festa?
F: no, forse Andreas. Hai fatto colpo a quanto pare. In più ha detto che ti viene a trovare. Magari scopri che sei la famosa donna ideale. Sicuramente avete avuto tempo di .. PARLARE....prima di andare in albergo.
Ha un tono un po' acido e infastidito, mi saltano i nervi.
B: al di là che sarebbero affari miei se sono stata a "parlare" come stai dicendo tu, non dovrei neanche giustificarmi con te. Comunque con noi c'erano Caterina e Maria e in albergo io e Andrea siamo andati ognuno nella propria camera, come hai potuto constatare di persona! In ogni caso, quello che si è chiuso in camera con una donna sei tu! Ho visto Giulia entrare da te venerdì e tu l'hai fatta entrare tranquillamente "a farti compagnia" come ha detto lei. Quindi ti ripeto per l'ennesima volta, non puntare il dito sugli altri!
B:Non mi interessa se ti sei scopato Giulia chiaro? Ma non mi accusare di cose che tra l'altro neanche ho fatto o altro, al di là che non sono affari tuoi.
Mi guarda spiazzato e fa per controbattere, ma arrivano colleghi e me ne vado. Che nervi!
Fanti esce e mi fa segno di entrare. Mi manca lui ora! Respiro a fondo.
MF: volevo ringraziarti per tutto Bianca. Si è comportato bene?
Penso un attimo prima di rispondere, ora o lo faccio cazziare o sto zitta. Non riesco.
B: si Dott.Fanti, per quello che ho potuto vedere chiaramente. Volevo dirle soprattutto che è stato interessante e bello vedere la capacità, la bravura e la sicurezza che ha Filippo nel proprio lavoro. L'ho visto convincere in modo spettacolare alcuni di loro con i progetti presentati e farli firmare. Sono stata orgogliosa di lavorare con lui e la sua azienda. Non è una sviolinata, perché presumo lei sappia delle capacità di Filippo, volevo solo confermarle il tutto. Al di là di questo, volevo dirle che, indistintamente dal fatto che me l'ha chiesto lei, con Filippo è nata istintivamente una buona amicizia, quindi tendo a preoccuparmi comunque delle persone alle quali tengo. Voglio essere sincera con lei, ogni tanto mi scontro con Filippo, nulla di grave ma mi è capitato. Non so se questo è una cosa positiva, ma le prometto che se questo diventa un problema, io mi licenzio.
Si alza di colpo
MF: non credo proprio! Mi fa piacere invece che siate amici, scontrarsi anche sul lavoro è normale, può essere costruttivo e con te Filippo lo vedo tranquillo.
Vorrei dirgli che in realtà mi sono innamorata di quel cretino di suo figlio e che sul serio me ne vado pur di non vederlo! Ma siccome non è colpa ne sua ne di Filippo sto zitta. Quello che ho detto lo penso.
MF: per favore, prima di prendere decisioni affrettate, vieni sempre prima da me. Scusami ma ora devo uscire .
Esco e torno in ufficio da Teresa, Filippo è in fondo al corridoio e mi vede uscire.
T: tutto apposto? Ti vedo tirata.
B: credo di avere una posizione scomoda. Non è facile. Stare in mezzo tra padre e figlio.
T:lo so. Mi è capitato spesso con Fanti.
B: anche la settimana scorsa con me e Filippo vero?
T: l'ho fatto a scopo di bene.
Ride e si mette a lavorare.
La giornata passa velocemente ed evito di uscire per pranzo mangiando in ufficio. Alle cinque volo in macchina di corsa e vado con Marianna e Stella in centro. Mi fanno il terzo grado e gli racconto tutto.
M: ma vafanculo, non ti pensare di licenziarti! Fattela passare!
B: si certo come fosse un influenza.
S: ma perché io continuo a pensare che invece gli piaci? Scusa, a me sembra una scenata di gelosia la sua.
B:MA SE È STATO CON GIULIA!
S: ufff che palle e lasciami l'illusione!
Scoppiamo a ridere. Mi viene in mente Andreas e gli mando un messaggio.
B:"grazie per l'ottima "recensione" che hai dato di me al Dott.Fanti e alla discrezione su quello che è successo sabato"
A:" non devi ringraziarmi, è quello che penso e per il resto non è affar mio, quindi sono stato zitto. Grazie ancora per avermi presentato Caterina, sono a cena con lei stasera 😘"
B:" comportati bene!!!🙋"
A:" uff 😂"
A:" approposito, guarda che la sera che mi hai detto che Giulia è andata in camera da Filippo, io li ho visti uscire poco dopo che tu l'hai hai notata entrare e poi lui è rientrato circa un'ora dopo da solo, si faccio fatica a dormire in albergo e vivo in terrazza 😂."
Potrebbe essere andato da lei. Per quanto cerco di non pensarci un po' ci spero che non sia successo nulla, anche se l'immagine di loro due che si baciano mi tormenta.
Andiamo a casa e la settimana passa veloce. Cerco di evitare Filippo per tutta la settimana,fuori del lavoro, mi rendo conto che il mio sentimento e attrazione per lui aumenta di giorno in giorno. Lui mi sembra tranquillo. È venerdì, ho sentito che vogliono andare a farsi l'aperitivo in centro e tento la fuga. Mi ferma per una cosa Rebecca. Esco velocemente e mi trovo Filippo appoggiato sulla mia macchina.
F: fregata, pensavi di scappare.
Mi trovo alle spalle tutti gli altri e mi chiedono di andare con loro.
B:scusatemi avrei un impegno.
Filippo mi toglie le chiavi di mano
R: ti stiamo così sulle palle?
B: ma no. Non ho nessun motivo figurati. Ok chiamo e vengo con voi. Dove andate?
F:sono a piedi, se mi dai un passaggio, ti indico la strada.
B: va bene.
Filippo fa per passarmi le chiavi
B: guida tu.
F:ti fidi?
B:si
S mette alla guida. Lo osservo mentre fa manovra
B: sono salita in moto con te, perché non dovrei fidarmi?
F: perché questo è il tuo gioiello e potresti esserne gelosa.
B: un po' si, ma come tutte le cose a cui tengo.
F: gelosa anche del tuo eventuale uomo?
B: un po' se vedo cose evidenti. Tu?
F: anche se non sono evidenti, la mia insicurezza mi frega.
B: non hai nessun motivo per essere insicuro. Sei un bel ragazzo, intelligente, hai un bel lavoro e una bella posizione.
F:ma sono un po' testa di cazzo.
B: non sei perfetto, come tutti d'altronde. Io per prima non lo sono.
Guardo fuori dal finestrino guardando il paesaggio.
F: i tuoi difetti mi piacciono, i miei no!
B: non sei cosi testa di cazzo come dici, i tuoi lati positivi compensano alla grande i tuoi difetti. Smettila di lamentarti scemo. Ti si può amare facilmente anche così.
Frena di colpo facendomi urlare e accosta.
B: ma sei impazzito, cosa freni?
Si avvicina, mi prende il viso e mi stampa un bacio sulle labbra per poi girarsi e ripartire.
F: sei unica! Grazie.
Sono letteralmente sconvolta e ho il cuore in gola e non realizzo.
B: scusa ma cosa era il bacio di prima che non ho capito?
F: non rompere le palle e smettila di evitarmi, ho bisogno che tu mi manda a fanculo e ogni tanto alzi la mia autostima dannazione!
B: ok, non so, andrà bene così!
F: si, mi andava punto!
Non ho il coraggio di fare altre domande e lui parcheggia scendendo tutto felice.
B: comunque tu e Rebecca avete complottato per farmi venire.
F: si decisamente, se non ti bloccavamo, non venivi! Dai andiamo
Mi dà le chiavi e raggiungiamo gli altri. Mi ha baciato!! È stato velocissimo, ma sento ancora le sue labbra sulle mie! Restiamo un oretta e poi verso le sei e mezza ci salutiamo per andare a casa.
B: scusa ora ti dovrei portare in ditta o a casa?
F: mollami da Ben se puoi.
Sale e arrivo davanti casa da loro.
B: eccoti arrivato a casa!
F: non ti è ancora andata giù sta storia.
B: ci sto ancora meditando.
Arriva Benjamin e si appoggia al mio finestrino.
Ben: ciao mangi anche tu una pizza con noi?
B: grazie ma non voglio disturbare.
Ben: nessun disturbo, anzi. Dai mi fa piacere e sicuramente anche a Greta. Ti pregooo.
Mi sorride e non riesco a dirgli di no.
Prendo il telefono e chiamo mia mamma e la avviso. Parcheggio e scendo. Seguo i ragazzi ed entriamo in un appartamento all'ultimo piano dello stabile. Greta mi sorride dalla cucina e vado da lei.
G: ciao Bianca sono contentissima che Filippo ti abbia convinto a venire a cena da noi.
G: più che Filippo Ben ora qua fuori, ma ha detto pizza!
Greta fulmina Filippo e Ben che alzano le spalle guardandosi.
G: scusa?!
Mi fa segno verso la tavola apparecchiata per quattro.
B: spiegami tu Greta, altrimenti io oggi faccio una strage!
G: eppure apparentemente sembrano anche due ragazzi intelligenti e svegli. Non sono cattivi ragazzi, ma talvolta ti fanno uscire quell'istinto omicida, ti capisco. Tu mi stai dicendo che ORA Benjamin ti ha convinto a fermarti a mangiare una pizza con noi?! Scusate voi due e se per caso aveva un impegno? Filippo è da domenica che ti ho detto di chiederle di venire a cena qua!!! Come l'hai portata fin sotto casa?
B: bloccandomi, quasi sequestrando le mie chiavi e la macchina, con la complicità di una collega.
G: perché chiedertelo, era più complicato nella loro testa.
F: era arrabbiata con me e mi avrebbe detto di no. Così mi sembrava di avere più possibilità. Ci sono riuscito però.
Io e Greta ci guardiamo con uno sguardo che non serve nemmeno aggiungere altro.
B: Greta grazie dell'invito, mi dispiace perché così non sono riuscita nemmeno a portarti nulla.
G: figurati mi fa veramente piacere averti qua. Mi fai un una cortesia?
B: certo.
G:picchialo dopo, mi dà fastidio il sangue e faccio fatica poi a toglierlo dal tappeto.
G: si tranquilla, visto che lo porto a casa io, trovo un posto isolato dove vado meglio.
G: ecco brava, non in macchina però, poi ti tocca pulire.
G: nooo infatti.
Prende due piccoli panini tondi, uno lo tiene e uno lo da in mano a me con un sorriso facendomi segno verso di loro.
G: 3..2..1..
Ci giriamo e glieli tiriamo addosso, centrandoli, mentre loro ridono.
G: e poi loro ridono capisci? Il problema è che quella testa verde la amo da impazzire lo stesso!!!
Guardo Filippo che mi sussurra un "scusa" e con la coda dell'occhio vedo Benjamin dare un bacio a Greta dicendole che la ama anche lui. Sono carinissimi.
Mi avvicino a Filippo.
B: e se gli dicevo di no? Facevi lavorare Greta per nulla. Tu non sei apposto.
F: te l'ho detto che sono un po' testa di cazzo!
Vorrei dirgli che lo è ma lo amo lo stesso, ma mi limito a tirare una sberla alla sua treccina e infilare le mie mani tra i suoi capelli per stringerli leggermente tra le dita
B: ma cosa hai dentro a questa testa? Due criceti ubriachi?
Scoppia a ridere.
Ben: bhe non è da escludere come ipotesi. Prova a tirargli una testata magari torna in qua.
Guardo Benjamin senza mollare i suoi capelli e quando mi giro Filippo si è avvicinato e me lo trovo vicinissimo. Mi mette una mano in vita e mi guarda negli occhi. Mollo i capelli e gli passo una mano sugli occhi e mi allontano prima che la voglia di baciarlo prenda il sopravvento.
B: mi sembri il gatto con gli stivali in Shrek. Avete presente quando fa gli occhioni per convincere chi ha davanti?
Greta ride
G: si adoro quel cartone. Siediti e lascialo perdere, ci facciamo un aperitivo intanto.
Benjamin guarda Filippo e gli sorride
Ben: però funzionano i tuoi occhioni.
F: per un attimo però ho temuto la testata, lo ammetto.
Passo una piacevole serata con loro. Benjamin e Greta sono due belle persone e ho capito che vogliono bene a Filippo realmente per la persona che è e non per interesse. Verso le dieci aiuto Greta a sparecchiare, mentre Filippo e Benjamin sono alle prese con il computer di Greta che non funziona bene e stanno cercando di sistemarlo.
B: grazie ancora Greta, era tutto buonissimo.
G:meno male, ho chiesto a Filippo dicendo cosa volevo fare e lui mi ha detto che andava bene. Mi dispiace che te l'abbia chiesto Ben stasera. A volte non lo capisco Filippo. Si complica la vita per nulla.
B: un po' ha ragione, forse avrei detto di no se me lo chiedeva. Non per voi, ma perché lo stavo un po' evitando.
G:sono indiscreta se ti chiedo perché?
Lo guardo e lui mi sorride da distante e poi torna a trafficare nel PC
B: volevo staccarmi un attimo da lui. Lunedì ci siamo un po' scontrati, ma non per lavoro, per delle cose dette e fatte il fine settimana e stavo cercando di tenere le distanze per non intaccare anche il rapporto di lavoro.
Non è facile tenere un rapporto di amicizia e anche di lavoro. Non so se mi spiego. Poi prima mi hanno preso in contropiede e ho detto di sì.
G: ho capito cosa vuoi dire. Comunque, non è stato molto corretto nemmeno come ha fatto lui stasera. L'importante che vi siate chiariti oggi e che ti abbia fatto piacere restare con noi.
B: chiariti non proprio, più che altro non sono riuscita a restare arrabbiata, e mi ha fatto piacere restare con voi, quello sì.
G:dai parlatevi, mi piace stare con voi. Andiamo a bere il caffè intanto.
Andiamo da loro. Ben si alza e dopo poco arriva con un pacchettino e lo porge a Filippo
Ben: questo è un regalino per te!
F: perché?
Ben: perché ti voglio bene, su apri.
Filippo apre incuriosito. Dentro c'è un ciuccetto azzurro con un fiocchetto azzurro.
F: è per me? Cos'è, sono così infantile? Mi serve per quando bevo per farmi smettere?
Lo prende e se lo infila in bocca e mi guarda con aria interrogativa. Iniziamo a ridere. Mi avvicino, glielo tolgo e lo guardo
B: Fil... è un ciuccio per neonati.
Ben: ti servirà per farlo star buono quando te lo lasciamo a te ...
F: non capisco...
Greta sta ridendo
G: non ce la fa...
B: Filippo! Ti serve per il bambino che Greta ha in grembo. È incinta!!
Gli diventano gli occhi lucidi e di colpo salta addosso a Benjamin e poi abbraccia Greta
F: OH CAZZO DIVENTO ZIO!
Li bacia e li abbraccia felice come un bambino e mi fanno commuovere anche me, mi congratulo con entrambi.
G: ho superato i tre mesi la settimana scorsa e ho fatto l'ultima ecografia questa settimana. Guarda.
Ci mostra l'ecografia, Benjamin guarda Greta e la foto con gli occhi lucidi. Sono stupendi. Restiamo ancora mezz'ora e poi decidiamo di andare a casa. Filippo scende saltellando e si infila in macchina tutto contento
B: che bella notizia.
F: fantastico. Non riesco però a realizzare la cosa.
B: perché?
F: non riesco ad immaginarmi loro due, ma soprattutto Ben con un bimbo. Voglio dire, hai visto Ben?
B: mi sembra un ragazzo tranquillo.
F: ha i capelli verdi!!!
B: non penso che il problema sia il colore che ha in testa ma quello che c'è dentro.Non è un bambino. Ha 27 anni!
B:Vivono assieme da quasi due anni da quello che ho capito, si amano e sono felicissimi. L'hanno cercato, non gli è capitato a caso.
F: si e lo sono anche io credimi. Però, non so, io avrei paura ad avere un figlio ora.
B: ognuno ha i suoi tempi, magari tra due anni anche tu ti sei trovato la ragazza giusta per te e ti sembrerà la cosa più normale da fare, oppure resti un Bad Boy e ti dai alla latitanza. Scelte di vita soggettive. Ognuno di noi è il risultato delle proprie azioni e scelte.
F: azz questa me la devo segnare, da dove ti nascono queste perle di saggezza?
G: Google "frasi/aforismi/citazioni"
Iniziamo a ridere entrambi.
Arrivo davanti alla villa di Filippo, mi fa una certa impressione sapere che abita qua. È molto grande.
B: ti lascio qua dal cancello?!
F: si grazie.
Fermo la macchina e scendo.
B: certo che è grande come abitazione.
F: in realtà sono tre abitazioni. Mio papà due anni fa sperava che mia sorella restasse ad abitare con noi, ma poi lei, giustamente, non ha voluto e sinceramente non piace nemmeno a me l'idea di abitare in questo contesto con loro. Ogni tanto mi viene l'idea di andarmene. Mi sento troppo legato anche se in realtà io abito da solo su una delle tre.
B: si ma è come abitare quasi assieme, ho capito. Non hai la tua privacy così. Non mi piace, perdonami la sincerità, mi mette soggezione questa villa. Ho un idea di casa un po' diversa.
F:meno male che sei d'accordo con me. È come la casa al mare. Non mi lamento per carità, ma come dici tu anche io ho un idea diversa e gusti diversi.
Restiamo a parlare di come gli piacerebbe la sua casa. Arriva una macchina, è Fanti con la madre. Si fermano e scendono. Sono un po' imbarazzata. Filippo è tranquillo.
MF: ciao Bianca.
Filippo parte a raccontargli di Greta e Benjamin tutto contento.
F: comunque ha dovuto spiegarmelo Bianca.
Ride mostrandogli il ciuccetto azzurro. I suoi si mettono a ridere
B: ok vado. Buonanotte. Ciao Filippo.
F: grazie del passaggio e della compagnia.
Gli sorrido e salgo in macchina.
Mi allontano e vedo suo papà mettergli un braccio sulle spalle e sorridergli. Perché non è un semplice collega dannazione!
Passo sabato e domenica mattina con in testa Filippo in ogni istante, mi fa stare male, mi manca come l'aria non vederlo e nello stesso tempo vorrei non vederlo sperando mi passi. Domenica pomeriggio mi manda un messaggio
F: " stasera mi hanno invitato quelli della compagnia ad una festa, hai voglia di venire con me? "
Sono combattuta ma decido di non andare.
B:" scusami ma meglio di no, poi domani mattina sono rincoglionita e devo fare un lavoro per Teresa entro mezzogiorno, grazie comunque dell'invito. Divertiti, senza esagerare mi raccomando "
F:" ok "
Ho una strana sensazione addosso, speriamo bene.
Lunedì vado al lavoro e parto un po' prima perché voglio anticiparmi con il lavoro. Trovo Filippo in piazzale fermo vicino alla moto. Lo saluto. Mi risponde ma evita lo sguardo. Gli giro attorno finché non riesco a vederlo bene in viso: è pallido con due occhi da fare paura.
B: tuo padre ti ha visto?
Mi fa segno di no.
B: a che ora sei tornato?
F: non era tardissimo, sono stato male e mi hanno portato a casa all'una.
B: non puoi farti vedere così! Torna a casa e buttati malato.
F: si con mia mamma la figurati.
B: Benjamin è a casa?
F: non so...
Si nasconde dietro la macchina e si piega sulle gambe con gli sforzi di vomito.
B:sali in macchina muoviti.
F:dove andiamo?
B:sali prima che arrivi qualcuno.
Sale a fatica e parto. Dopo dieci minuti arrivo davanti la casa di Ben e Greta e suono. Risponde per fortuna Greta
B:Greta ho Filippo in macchina che sta male, possiamo salire?
G: certo.
A fatica lo porto su e a metà scale arriva Benji di corsa e mi aiuta. Lo mettono nel letto in una cameretta.
B: Ben la moto è in azienda e io devo tornare subito.
G: vai con lei e la porti qua. Cosa gli racconti in ditta?
B: Ben è tardi, se vieni ora becchiamo tutti, è stato un caso che fossi arrivata prima. Gli dico che stavamo entrando e Greta ha chiamato che tu stavi male ed era spaventata ad andare in pronto soccorso da sola, visto lo stato di gravidanza e che Filippo si è offerto di venire con te o al posto tuo. Poi qualcosa ci inventiamo.
Ben: si ci sta. Mi farò venire un attacco di qualcosa. Gli avevo detto di andare a casa!
B:c'eri anche tu?
B: si, ma ad un certo punto sono andato a casa, ero già oltre al limite io, per i miei gusti. Lui ha voluto fermarsi ancora nonostante avessi provato a convincerlo.
B: e l'hanno portato a casa all'una che stava male. Perché non riesce a darsi un limite?
Ben: non lo fa sempre, solo quando ha periodi un po' difficili. Se venivi, magari in due lo controllavamo meglio.
B: scusa Benjamin, ha 25 anni e io non ho voglia di fare da baby Sitter a nessuno, soprattutto se lo fa ogni volta che ha un problema che lo affligge! Se non è in grado di controllarsi e darsi un limite da solo, non è colpa di nessuno. Tu tra sei mesi diventi papà e direi che non puoi prenderti anche la responsabilità di correre dietro a lui. Mi dispiace vederlo così credimi, però mi fa incazzare. Oggi gli paro il culo nuovamente con suo padre, ma non mi va tanto, è il mio titolare. Non oso pensare quante volte l'hai fatto tu.
Greta mi fa segno di si.
B:ma non possiamo esserci sempre.
Ben: è solo ultimamente, sta male. Quando ci sono in mezzo ragazze o si innamora poi..
B: ho capito che sta male ancora per la sua ex o Giulia o qualsiasi altra. Ma se vado dietro a quello dovrei essere alcolizzata anche io ultimamente!! Ma non conclude nulla così, se non farsi male! Lasciamo perdere. Vado e ci aggiorniamo. Scrivetemi per favore.
Esco di corsa e arrivo cinque minuti in ritardo! Entro e busso dal Dott. Fanti, entro e gli dico la versione concordata con Benji e Greta.
B: mi scusi sono arrivata un po' in ritardo perché l'ho accompagnato dai ragazzi. Ha detto che chiama o torna appena escono dal pronto soccorso.
Fanti mi osserva in silenzio. Perché ho l'impressione che non mi creda?!
MF: va bene, grazie.
Esco e vado velocemente da Teresa e mi metto spedita a fare il lavoro. Ogni tanto guardo il telefono e quando vado a bere il caffè, chiamo Greta.
G: ciao, lo abbiamo messo a dormire e dato qualcosa per la nausea. Sta già meglio. Ora tento di farlo mangiare, lo incarno e a mezzogiorno vado al lavoro. Ben è già andato, ma torna per per pranzo a dargli un occhio e poi vediamo.
B: ok grazie.
G: comunque hai ragione, l'ho sentito parlare con Benji. Filippo gli ha detto che tu e lui riuscite a controllarlo e fermarlo e lui si sente tranquillo con voi perché lo limitate, ma non va bene, deve imparare a gestirsi da solo e prendersi la responsabilità. Però una lancia in suo favore la devo lanciare: spesso ha incontrato persone false Bianca e questo lo ha destabilizzato e reso a volte più insicuro. Visto da fuori sembra non gli manchi nulla, non è così e gli manca una persona che lo ami sul serio, che gli dia un po' di stabilità e sicurezza perché se lo merita credimi. Vai a lavorare, ti aggiorno.
Metto giù e torno in ufficio. Durante la pausa pranzo decido di andare da Filippo. Avviso Benji. Salgo e mi apre Benji.
B:come sta?
Ben:meglio di stamattina. Ascoltami, io devo tornare al lavoro, gli lascio le chiavi se per caso decide di andare al lavoro.
G: va bene. Io fino alle due meno un quarto posso restare. Dov'è?
Ben: in cameretta, ha già preso carne da Greta e anche da me, ora vedi tu.
Esce e vado in camera.
È buttato su un fianco con gli occhi chiusi. Mi siedo nel letto.
F:sei venuta a dirmi parole anche tu?
B: mi sembra di aver capito che una buona razione te la sei già presa. Sono venuto a vedere come stai, non mi sei piaciuto stamattina. Hai mangiato?
F: si un po' prima ed ora sto decisamente meglio.
Gli sposto i capelli dal viso e lo guardo
B:si hai ripreso colore. Posso sapere cosa hai combinato?
F:ho mescolato vino, birra ed alcolici. Fumato un po' di più e ciao ho iniziato a vomitare.
Mi mordo la lingua per non dire nulla
B: Cosa fai, resti ancora o vieni al lavoro?
Si siede e guarda a terra
F:se venivi con me probabilmente non succedeva.
Mi alzo e mi piazzo davanti a lui incazzatissima
B: scusa? Se pensi di farmi sentire in colpa ti sbagli di grosso!
F: non voglio farti sentire in colpa, è una constatazione.
B:sabato scorso c'ero e non mi pare che hai fatto diversamente e non provare a girarmi il discorso!
F: lo so, ma forse ieri sera se c'eri, ti avrei dimostrato ...lascia perdere.
B: oh no non lascio perdere. Tu non devi dimostrarmi un bel niente. Tu non puoi pensare di controllarti solo quando hai me o Benjamin vicino.
B: Tu devi farlo per te stesso! Per stare bene te e non puoi avere sempre chi ti para il culo! Ma guardati Filippo!
Lo alzo e lo metto davanti ad uno specchio mettendomi dietro di lui.
B:sei un bel ragazzo, intelligente, hai un lavoro che ti piace e persone che ti vogliono bene e che ti amano: fallo anche tu e abbi rispetto per te stesso! Non ti dico di non bere o fumare più, ma datti un limite, cerca di capire quando è il momento di fermarti. Non ha senso star male.
F: però dimentico i pensieri che ho dentro.
B: finché non ti passa la sbornia e ti tornano fuori e sei al punto di prima! Cosa devi dimenticare, la tua ex? Giulia? Qualche trauma che mi sfugge? Devi affrontarli e non puoi pretendere che lo faccia chi ti sta accanto, vuoi parlarmene? Sono qua, ti ascolto volentieri ma devi volerti più bene.
Dallo specchio mi guarda
F: con Giulia non ho fatto nulla. Si, è entrata, ma solo il tempo che mi sono messo le scarpe e siamo usciti a bere qualcosa e poi sono tornato. Sabato è vero che ci siamo baciati. C'è stato una breve storia tra di noi finita pacificamente, ma lei ogni volta ci riprova. Sabato le ho detto che non voglio più saperne di lei se fa così e si è incazzata. Poi mi sono accorto che non c'eri ed il resto lo sai. Della mia ex non mi importa più nulla, mi ha solo insegnato che sono più solo di quello che pensavo e che posso fidarmi di poche persone. Traumi? Vivere in una famiglia come la mia, con il confronto continuo con un padre come il mio e non sentirsi mai all'altezza. Mia sorella è andata via per lo stesso motivo quando si è trovata un ragazzo ed è uscita dall'azienda. Per quanto faccio, mi sento sempre confrontato a mio padre e quando mi vede in questo stato, leggo la delusione nei suoi occhi. Ho sempre l'impressione che per quanto faccia, lui non sia mai contento di me.
Lo abbraccio da dietro e lui prende le mie mani.
B:non lo deludi, si preoccupa e poi come tutti quelli che ti vogliono bene ti incarna. Sono convinta sia orgoglioso di te, come tu lo sei di lui.
F: tu mi vuoi bene visto tutto quello che mi hai appena detto?!
B: un po'...Vieni al lavoro?
Si gira e mi guarda.
F: con sta faccia?
B: siediti che vedo cosa posso fare.
Si siede nel letto. Prendo la borsa e tiro fuori crema correttore e cipria.
F: nooo
B: shhhh
Mi avvicino e inizio a dargli colore e nascondere le occhiaie. Lui continua a guardarmi mentre lo faccio e i suoi occhi azzurri e la vicinanza mi tolgono un po' il fiato. Gli prendo il viso tra le mie mani e con i pollici passò sotto i suoi occhi per stendere meglio.
F: un po' quanto mi vuoi bene?
B: quanto basta per odiarti. Andiamo?
F: non l'ho capita. Comunque si andiamo.
Si alza mentre continuo a tenergli il viso, è come se le mie mani fossero incollate.
B: mi sa che effettivamente non sei poi così sveglio eh!
Improvvisamente la mia testa vai in tilt e appoggio le mie labbra sulle sue, soffermandomi un attimo a sentire il calore che emanano e quanto sono morbide. Mi sento sciogliere dentro. Mi stacco leggermente e poi gliene do un altro velocemente, per poi staccarmi e allontanarmi.
B: andiamo o arrivo in ritardo.
Mi segue in silenzio e chiude la porta. Quando siamo in macchina mi dice
F:cosa era il bacio di prima?
B: Aaa...non rompere le palle tu ora, sto giro andava a me!!
Un sorriso compare nel suo viso e i suoi occhi tornano a brillare.
B: e inizia a pensare su cosa inventarti per stamattina.
F: si Ben ha avuto un colica e ora sta meglio.
B: perfetto.
Arriviamo e scendiamo. Mi prende una mano
F: grazie.
B: lo sai che tra sei mesi non puoi rifugiarti da Benjamin e Greta?!
F: perché?
B: avranno un bambino piccolo che occuperà il lettino dove c'eri tu.
F: dormo con lui, ho già il ciuccio.
Mi metto a ridere
B: no Filippo.
F: che noia sti bambini.
Lo spingo dentro
B: va a lavorare per favore muoviti va.
Filippo ride e ci blocchiamo davanti al Dott. Fanti. Lo osserva attentamente e mi guarda. Il trucco non è venuto male, mi sembra abbastanza presentabile.
B: l'ho recuperato. Vado a lavorare.
Li vedo entrare entrambi in ufficio. Speriamo bene. L'ho baciato! Sono scema! Stavo anche per dirgli che lo amo. Cosa sto combinando?
Non lo vedo più per tutto il pomeriggio e quando esco nemmeno. Vado a casa e dopo cena gli mando un messaggio
B:"come stai? Tua papà ti ha creduto?"
Non mi risponde subito, ma dopo mezz'ora.
F:"sto meglio fisicamente, esci?"
Come al solito sono combattuta.
B:" sono già struccata e vestita per stare a casa, non ho voglia di rivestirmi"
F:" ti ho già vista struccata e in pigiama, non sarebbe un problema, vengo a trovarti io se per te non è un problema e non disturbo i tuoi."
Scendo e chiedo ai miei che mi dicono di sì.
B:" va bene ti aspetto"
Il tempo che vedo la spunta e chiedere a Stella se per caso arriva il suo ragazzo che suona il campanello. Andiamo entrambe alla porta e apriamo: Filippo.
F: sii...mi avevi detto di non farlo, ma istintivamente ho guidato verso casa tua. Non sono uno psicopatico giuro andavo via se mi dicevi di no! Ciao Stella.
S: ciao Filippo. Non hai la faccia da psicopatico, ma mi sembri solo uno che ha bisogno di compagnia e di parlare.
F: grazie per la comprensione Stella.
Mia sorella mi sorride soddisfatta.
Arriva incuriosita mia mamma
M: ciao Filippo entra.
Lo faccio entrare. Restiamo un po' a parlare con i miei di un programma che stanno guardando. Stella saluta e va in camera e noi dopo aver salutato tutti, andiamo in una stanza, dove la usiamo come studio o quando abbiamo amici e chiudo la porta.
B: Vuoi qualcosa da bere?
Tiro fuori un po' di bibite che abbiamo là.
F: va bene una coca cola grazie.
Gliela passo.
B: che succede? Hai litigato con tuo papà per oggi?
F: no era tranquillo, alle due mi ha creduto, almeno penso. Prima quando mi hai scritto stavo pensando a tutto quello che mi avete detto oggi.
B: non so cosa ti abbiano detto Greta e Benjamin.
F: ognuno la sua a dire la verità e quando ho visto il tuo messaggio mi è venuta la voglia di vederti e...
Si ferma guardandomi
B:e?
F: ho bisogno estremo di una cosa. Dimmi di si
B: cosa?
F: ho bisogno di un abbraccio, per favore è stata una giornata difficile.
Mi avvicino e gli metto le braccia attorno alla vita e appoggio la testa sulla sua spalla stringendomi a lui. Mi avvolge con le sue braccia e mette una mano tra i miei capelli sospirando. La sue dita si piantano sulla mia schiena e restiamo così non so per quanto, mentre la mia testa e cuore volano.
F: stasera ho detto ai miei genitori che ho bisogno di trovarmi un appartamento per conto mio.
Giro la testa leggermente per guardarlo.
B: come hanno reagito?
Mio papà ha pensato un attimo e poi ha guardato mia mamma e tranquillamente le ha detto che a questo punto vendono la villa e cercano anche loro una casa più piccola. Mia mamma gli ha dato ragione e mi hanno chiesto dove vorrei trovarlo e come. Mi hanno sorpreso. Gli ho detto che restavo in zona, ma non avevo ancora iniziato a vedere, ma che mi sarei arrangiato a trovarlo. Mia mamma stranamente mi ha dato ragione, dicendo che deve piacere a me e papà semplicemente che se avevo bisogno di lui di chiamarlo. Secondo me sono stufi di me e sono contento che me ne vada.
Mi metto a ridere
B: sono semplicemente arresi e felici perché vuoi essere autonomo, scemo!
F: dici?
B: cosa ti lascia perplesso? Volevi una sceneggiata, che ti pregassero di restare con loro o minacce? Cosa hanno fatto con tua sorella?
F: effettivamente nulla, erano contenti che fosse felice ed un po' dispiaciuti perché la vedevano meno.
B: appunto. Ora semplicemente tocca a te. Tu poi resti in azienda, in zona, quindi tuo padre ti vede tutti i giorni lo stesso.
Mi dà un bacio sulla guancia e sospira nuovamente.
F: hai ragione.
B:ora hai uno progetto da seguire tutto tuo. Pensa che bello, una casa come vuoi tu, a misura tua a gusto tuo. Vai e vieni come vuoi e con chi vuoi.
Il chi vuoi mi crea una fitta di gelosia, ma sto zitta.
F: si hai ragione. Poi posso invitarvi te Ben e Greta da me e il piccolo in arrivo quando voglio. Gli compro i giocattoli da tenere solo da me.
Gli sorrido e lui mi dà un altro bacio in testa
F: mi sento meglio ora che ho parlato con te grazie.
Non mi molla e continua a tenermi stretta a se. Mi piace da morire stare tra le sue braccia.
F: verresti con me a vedere gli appartamenti se hai voglia? Devo chiedere anche a Ben e Greta. Ho bisogno di consigli sinceri e occhi critici.
B: volentieri se ti fa piacere, ma deve piacere a te.
F:si, ma sicuramente voi vedreste delle cose che non vedrei io preso dall'entusiasmo.
B: va bene, ci vengo volentieri.
F: grazie
Mi accarezza il viso e tutto ad un tratto mi ritrovo le sue labbra sulle mie. Non capisco chi dei due l'ha fatto ma nessuno dei due si allontana.
Sento le dita di Filippo stringermi di più e bloccarmi la nuca. Contemporaneamente sussurriamo "scusa non volevo". I nostri sguardi si incrociano sorpresi e pochi secondi dopo le nostre labbra si uniscono nuovamente in un bacio inizialmente dolce finché le nostre lingue non si sfiorano, innescando un bacio che diventa di secondo in secondo di una passione che mi fa impazzire e capire più nulla. Finiamo nel divano dietro di noi distesi. Filippo è sopra di me e le sue mani non si staccano dalla mia schiena e dal mio viso. Infilo le mie mani sotto la maglia alla ricerca della sua pelle, del suo corpo. La sua mano si sposta giù per la schiena e si infila nel mio fianco sotto al vestito leggero che indosso, fino al mio sedere e istintivamente avvicino il mio bacino verso di lui. L'eccitazione mi sale vorticosamente e le mie unghie si piantano sulla sua schiena. Le sue labbra scivolano nel mio viso e nel mio collo lasciando una scia di fuoco. Ho il cuore che batte a mille. Filippo si blocca gemendo e dopo avermi dato un bacio si stacca e si siede.
F: scusa ho perso la testa. Non so cosa mi è preso. Ci sono anche i tuoi di là.
Mi siedo anche io, cercando di sistemarmi il vestito. Il suo sguardo scivola nelle mie gambe, sale sul mio seno e incrocio il mio sguardo.
B: si sono impazzita anche io scusa.
Mi mette una mano tra i capelli e mi accarezza.
F: tu mi stai facendo passare le notti in bianco da quando ho dormito con te.
B: Perché?
F:Quella notte ho potuto guardarti, annusarti, sfiorarti senza ritegno, avevo solo paura ti svegliassi e mi mandassi via e ora ogni notte spero di girarmi e trovarti accanto a me e sentirti vicino per poterti toccare e mi era rimasta una voglia assurda di baciarti per capire cosa avrei provato. Ora lo so.
B:in che senso che mi hai sfiorato?
F: ad un certo punto ti sei scoperta ed eri solo con una canotta e i pantaloncini corti e fini. Non so quanto sono stato a sfiorarti leggermente le braccia, il viso, le gambe.
Mentre lo dice lo sta facendo e il mio corpo si riempie di brividi. Sento i passi dei miei andare su per le scale e poi verso la camera..
B: mi hai molestato senza me ne accorgessi.
F: si, ma giuro niente di più, scusami, ma eri troppo bella e la gelosia mi tormentava.
B: inutilmente.
F: non potevo saperlo. Bianca tu mi piaci, tanto e in questo istante ho difficoltà a stare fermo e non baciarti.
Mi alzo e prendo un bicchiere di acqua. Mi muovo nervosamente per la stanza in preda a mille sensazioni, dubbi, ma con la certezza di amarlo anche se ho una paura folle di farmi male. Mi avvicino e gli porgo un bicchiere di coca cola. Lo prende. Resto ferma davanti a lui. Beve e gira il bicchiere tra le mani guardandomi in silenzio. Glielo prendo, l'appoggio e lo guardo. Gli tocco la testa che ho all'altezza della mia pancia e gioco con i suoi ricci.
F:cosa stai pensando? Di qualcosa.
Gli sfioro con le dita il viso, le labbra mentre la voglia di baciarlo torna prepotentemente. Lo attiro a me appoggiando il suo viso sulla mia pancia.
B:ho paura di star male Filippo.
Le sue mani si infilano sotto il vestito e mi abbraccia stringendomi per i fianchi. Il mio corpo si riempie di brividi.
F:...non ti fidi di me, te lo giuro che con Giulia è finita.
B: non è Giulia il problema.
F:allora non ti fidi di me come persona? Non ti piaccio? È per il discorso di stamattina e di sabato?
B: secondo te bacio un ragazzo se non mi piace? Se non mi fidavo di te, ti facevo salire con me la prima sera, dormivo con te e ti facevo guidare la mia macchina o saresti qua? Quello che è successo sabato e ieri sera te lo ripeto, è una cosa che devi semplicemente imparare gestirti da solo, senza trovare scuse o incolpare gli altri e probabilmente ci riuscirai.
F:allora cos'è?
B:sono confusa, forse perché di base non ti conosco bene, ho visto qualche parte di te. Forse ho anche esagerato con le parole con te, forse sono stata troppo dura o forse a fidarmi di te, me l'hai detto anche tu un giorno che non dovevo fidarmi, ma l'ho fatto. No Filippo in realtà non mi piaci... è questo il punto.
Alza il viso e mi guarda.
F: ora stai confondendo me, non riesco a seguirti più con il discorso.
Prendo coraggio e decido di buttarmi e giusto così
B: Filippo io mi sono innamorata di te e questo mi fa sentire fragile, mi spaventa, perché se sono stata male per uno che non lo ero, con te sarebbe un disastro e non so tu cosa cerchi da me, che tipo di rapporto vuoi. Devi dirmelo, devi essere sincero, patti chiari. In piu resti Filippo Maria Fanti, figlio di Marco Fanti e io ci lavoro con entrambi e questo mi intimorisce, non mi piace.
Diventa serio
F: non so se essere felice o disperato in questo istante. Ho appena scoperto che sei innamorata di me ma che se fossi uno qualsiasi sarebbe tutto più semplice. Vedi, questa è la mia punizione, fare parte della mia famiglia, solo che questa volta sto rischiando di perderti perché non ti piace chi sono, di solito è il contrario: è il figlio di Marco Fanti che spicca...non Filippo.
Ha un tono disperato e mi spezza il cuore. Gli alzo il viso
B: Io amo Filippo, quel Bad Boy che ho conosciuto dietro una maschera ad una sconosciuta festa.
Lo bacio e lo sento sospirare.
F: ma Filippo è anche il resto.
B: te l'ho già detto che i tuoi pregi compensano i tuoi difetti anche se un po' mi mettono in crisi.
Sorride
F: sei la prima che vede il figlio di Fanti come un difetto.
B: non è un difetto scemo, è solo una parte di te che mi mette un po' in crisi.
Mi guarda con gli occhi lucidi
Lo vedo deglutire e mi rendo conto che sta cercando di non piangere e controllarsi. Gli do un altro bacio
B: Filippo dimmi quello che ti passa per la testa, qualsiasi cosa purché non siano bugie o mezze verità. Per favore.
F:Bianca sei il mio pensiero fisso da quando ti conosco, diventato un tormento man mano che ti ho conosciuto e il mio sogno erotico ricorrente. Riesci a provocarmi solo quando mangi, quella sera in camera in albergo prima di andare alla festa, mentre mangiavi seduta nel letto, per un attimo ho pensato d'impazzire. Si intravedeva un po' di gamba, una spalla,niente di più e tu eri così dannatamente spontanea e bella che ti avrei tolto tutto dalle mani e ...
Si passa una mano tra i capelli nervosamente.
F:quando ti ho vista vestita giù in reception, volevo riportati su immediatamente e in disco, quando ho visto la tua schiena fuori, mi è partito l'embolo e le balle quando Andreas ha continuato a girarti attorno e mi sono pentito di non averti tolto quell'accappatoio. Quando Giulia mi ha baciato, avevo la gelosia che non mi faceva ragionare e da stupido al momento l'ho lasciata fare e ti chiedo scusa perché non aveva assolutamente senso. Ti ho lasciato da sola, ti ho lasciato in balia di Andreas, ma poteva essere chiunque in quel momento. Ho rischiato di farmi portare via l'unica ragazza che volevo sotto gli occhi, per non aver parlato, per non averti detto quello che provavo, per paura, per insicurezza, per il mio comportamento immaturo e incosciente.
B: io sono qua, puoi dirmi quel che provi ora e quello che vorresti da me.
I suoi occhi azzurri che mi fissano bruciandomi l'anima
F: io ti amo e non voglio giocare con te, niente bambole da pettinare, niente gioco ludico, voglio solo che mi ami e amarti semplicemente. Dammi la possibilità di farlo.
Il mio cuore ormai è sull'orlo di un infarto.
B: oh...vuoi solo amarmi e basta? Mentalmente parlando?
Gli sorrido dolcemente accarezzandogli le labbra.
Le sue mani mi sfiorano le gambe e mi alza il vestito posandomi una serie di baci sulla pancia facendomi tremare e rabbrividire.
F: Mi fai impazzire, credimi, ma se per dimostrarti che ti amo seriamente devo limitarmi ad amarti solo con l'anima e la mente, sì lo faccio.
Mi sistema il vestito e si alza. Mi dà un bacio di una dolcezza che mi lascia senza fiato
F: mi ami sul serio?
B: si ti amo..ma.... sinceramente io invece una botta te la darei.
Mi guarda trattenendo una risata.
F: è poco romantico quello che mi hai appena detto.
Scuoto la testa facendo una faccia stupita
B: mi rendo conto, scusa se ti ho deluso e scosso la tua sensibilità. Allora per dimostrarti che ti amo non lo faccio. Trattengo i miei istinti primordiali, come ho fatto in questi ultimi periodi con te.
Mi sfiora le labbra e poi mi morde un labbro. Mentre con la mano mi sfiora la schiena.
F: io più che una botta, ho voglia di baciare ogni centimetro del tu corpo e leccarti come un gelato, per sentire il sapore che hai e farti sciogliere tra le le mia labbra e le mie mani e farti godere...
Il mio respiro si ferma e appoggio le mie labbra sul suo collo mentre le mie mani accarezzano lentamente il suo petto sotto la maglia
B: quindi basiamo il tutto su un amore platonico e strettamente mentale?
Con voce roca mi risponde
F:tu cosa dici?
Pianto i denti sul suo collo
B: mi puoi dare un piccolo assaggio, esempio su cosa mi faresti? Giusto per capire e prendere una decisione.
F: non c'è pericolo che i tuoi entrino?
B:no sono andati su.
Mi bacia per pochi secondi e io cerco la sua lingua, ma lui mi sorride e si stacca, tento di protestare. Mi fa segno di stare zitta. Inizia a baciarmi il collo e scende, mettendosi in ginocchio davanti a me accarezzandomi le gambe e sollevandomi il vestito. Le sue labbra di appoggiano sulle mie gambe lasciando una scia di baci. Mi fa sedere nel divano mettendosi tra le mie gambe e mi fa spostare più avanti verso di lui. Le sue labbra salgono assieme alle sue abili dita fino ad arrivare ai mie slip
B: Filippo mi bastava un bacio.
F: shhhh....solo un assaggio...
Scosta leggermente il tessuto per appoggiare la sua bocca e inizia a giocare lentamente con la lingua. Mi sfugge un gemito
F: non fare rumore...
Continua mentre trattengo il respiro e il mio corpo reagisce ad ogni tocco della sua lingua e delle sue dita fino a
farmi venire. Poco dopo mi tappa la bocca con un bacio, al quale rispondo con tutta la voglia che ho di lui
F: amore platonico allora?
B: non credo proprio o tutto o niente.
Mi sorride baciandomi nuovamente. Cerco di spogliarlo ma mi ferma
F: no ferma, non qua.
B:ma tu...
F: non ti preoccupare per me, io sono contentissimo così e non sai quanto. Sono stato male per nulla, quando bastava che te lo dicessi quando eravamo a Milano e ti avrei avuto mia per tutto il fine settimana cazzo.
B: si ma forse va bene così.
Si stende sopra di me e gioca con i miei capelli ed io con i suoi. Sento la sua eccitazione..
B: mi dici di no però...
F: lasciami tranquillo ora mi passa. Ho paura che entri qualcuno.
B: cosa faccio ora io di te, me lo spieghi? Come mi devo comportare?
F: come hai fatto in questo periodo ti prego, lavoro è lavoro e fuori sono il tuo Bad Boy, ma non più amico o non solo quello più che altro. Facciamo così: una cosa alla volta. Noi due sappiamo cosa siamo e tu vedi come comportarti e io mi adatto, ma per me sei la mia ragazza, degli altri o cosa pensano gli altri non m'importa.
B: va bene.
Mi sorride felice e mi bacia.
F: no però così non mi calmo. Vado via che è già tardi.
Lo metto sotto di me, non sento rumori fuori e infilo una mano nei suoi pantaloni.
F: no ferma non ...
Si blocca appena la mia mano inizia a muoversi e chiude gli occhi. Scendo ed inizio a giocare io con lui.
F: tanto resisto poco sono al limite da prima...
B:sshhh
Poco dopo mi tira su piano per i capelli cercando un bacio e soffocando un gemito e lo sento venire sulla mia mano. Restiamo fermi un attimo guardandoci e baciandoci. Allungo una mano sul tavolino in cerca di fazzoletti e glieli passo per pulirsi.
F: un disastro, ti avevo detto di stare buona.
Gli faccio un faccina triste
B: non ti è piaciuto?
F:ma stai scherzando?
Gli tiro fuori la lingua ridendo.
Si alza e lo mando nel piccolo bagno che c'è nella stanza. Quando esce mi abbraccia.
F: vado via sul serio o i tuoi sospetteranno qualcosa. Mi imbarazzano un po'. Ci vediamo domani al lavoro.
Lo bacio e a fatica lo accompagno fuori e se ne va non prima di essere tornato indietro e baciato nuovamente. Salgo le scale per andare in camera quasi sospesa nell'aria. Entro e trovo Stella.
B:cosa è quella faccia
Mi sorride.
S: ho visto dalla finestra che vi siete baciati siiiiiiii.
B: curiosa, non fare la pettegola.
S: daiii raccontami.
Le dico tutto sorvolando chiaramente quello che abbiamo fatto.
S:lo sapevo che gli piacevi, altro che amici. Sono contenta.
B: si ma non dirlo in giro, lasciami capire come comportarmi.
S: ma come vuoi comportarti? Smettila di farti paranoie.
B: Stella non è così facile. Io mi licenzio se vedo che la situazione si complica al lavoro.
S: ma sta buona e inizia a frequentarti con lui e poi vedi.
Mi butto a letto e dopo un po' mi arriva un messaggio da Filippo
F:"buona notte ❤️"
B:" buona notte ❤️"
Mi addormento misto tra felice e preoccupata.
Arrivo al lavoro e non lo vedo. Durante la pausa pranzo esco ed è fermo con i soliti, mi fanno segno e mi avvicino un po' titubante. Filippo ha gli occhiali da sole e non riesco a vedere i suoi occhi.
Rebecca si avvicina
R: vieni a pranzo con noi?
B: si va bene.
F: ok vi saluto io invece vado dal mio amico a vedere come sta dopo la colica di ieri.
Sto per ridere ma mi giro facendo finta di cercare una cosa in borsa.
Prende e se ne va. Quando sono nel locale mi arriva un messaggio
F:" stavi per ridere ti ho visto 😂 comunque Ben sta bene, io meno perché avrei voluto restare con te. Stasera finito lavoro vado in agenzia per gli appartamenti"
B:" salutami Ben e ci sentiamo stasera così mi racconti"
Nel pomeriggio lo vedo passare e vado dal caffè. Mi vede e mi raggiunge
F: buongiorno
Mi sfiora una mano e mi prende le dita. Mi sorride e io gli sposto i soliti ricci dagli occhi.
B: Sei stato sul serio da Ben?
F: si dovevo raccontare a qualcuno che sono felice e Ben è l'unico di cui mi fido...oltre a te.

"Stella Cadente"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora