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Mi sorride e mi da un bacio lieve sulle labbra
F:meno male, il fatto che invece ti amo io, a te cosa serve visto che sei già perfetta così?
Gli do un bacio
B: non sono perfetta e mi serve ad essere felice. Prima tra le tue braccia mi hai fatto sentire la ragazza più bella e desiderata della terra ed è stato magnifico.
F: per me lo sei. Ho fameeee!
Mi metto a ridere e gli faccio segno verso un chiosco di kebab
F: ah tu e il cibo spazzatura. Accetto ben volentieri però.
Lo mangiamo e nel frattempo mi chiede altri dettagli della mia vita. Torniamo verso casa.
B: dai andiamo a fare spesa. Negozio più vicino?
F: ad un paio di chilometri.
B: è ora di prendere la macchina allora.
Mi guarda infastidito
B: in moto è dura e ti serve la spesa per tutta la settimana se vieni su e giù.
Sbuffando cerca le chiavi e tira fuori la macchina. Dopo due ore passate al supermercato a rincorrerci ridendo con il carrello per le corsie e una discussione per una parte di spesa che ho voluto prendere a mie spese, arriviamo a casa e scarichiamo tutto. Lo aiuto a sistemare e vado a mettermi il costume. Usciamo e andiamo in spiaggia che sono le quattro. Ci stendiamo nella sabbia. Dopo mezz'ora mi osserva.
F: hei mozzarellina ti metto la crema che ti scotti.
Prende la crema e inizia a mettermela sulla schiena. Mi slaccia il pezzo sopra e troppo lentamente, partendo dal collo scivola con le sue mani sulla schiena i fianchi e scende sulle gambe. Sto spudoratamente godendo delle sue mani nel mio corpo e mi cresce nuovamente la voglia di lui. Le sue mani scivolano all'interno coscia e mi sfiora sotto il costume costringendomi a girare il viso nel telo mare e soffocare un gemito. Sento le sue labbra sul mio collo, sulle spalle sulla schiena.
B: Filippo cosa stai facendo?
F: sei bagnata ti ho sentito.
Si appoggia a me e mi rendo conto che è eccitato. Mi aggancia il pezzo sopra e mi giro leggermente su un fianco abbracciandolo e appoggiando una gamba sopra la sua baciandolo. Mi pianta le mani sulla schiena avvicinandomi a lui
F: cosa stai facendo?
B: voglio questo uomo che ho vicino.
F:se non la smetti ci arrestano per atti osceni in luogo pubblico.
B:hai iniziato tu, torniamo a casa.
F: siamo appena usciti.
B: allora andiamo in acqua e ci raffreddiamo.
Si alza con me aggrappata in vita e al collo a lui e va verso l'acqua.
B: no scherzavo muoio congelata, noooo
Entra ridendo tra le mie urla e appoggia il viso nel mio collo immergendosi del tutto.
B: preferivo entrare in casa.
F: l'acqua era più vicina e non è il caso che cammini in mezzo alla gente eccitato come sono. Cristo appena ti tocco mi parte l'embolo.
B: non sei l'unico, ma io nascondo meglio.
Sono ancora aggrappata alla sua vita
F: ah sì? Lo sei ancora?
Le sue mani sotto acqua si insinuano sotto il costume
B: non lo fare.
Si allontana dalla riva e continua ad accarezzarmi.
B: ti prego no, c'è gente.
Mi bacia e le sue dita continuano a giocare facendo salire sempre di più la mia voglia. Mi stacco e scendo dalle sue braccia.
F: noo daii
Lo prendo per la mano e lo porto verso riva
F: nooo si vede.
B: resta dietro di me.
Velocemente arriviamo ai teli, se ne mette uno in vita e ridendo arriviamo dentro casa. Non mi dà il tempo di chiudere la porta che mi prende e mi blocca sul tavolo baciandomi. Mi siede sopra, mi toglie il costume ed entra in me prepotentemente con una passione mai sentita, stringendomi con forza. I nostri corpi si muovono coordinati e al ritmo forsennato dei nostri cuori e ricadiamo nel tavolo tremando entrambi. Filippo ha il viso tra il mio seno e si alza leggermente per mordermi il collo facendomi rabbrividire nuovamente
F: mi distruggi prima di domani.
B: no tu distruggi me.
Mi riempie di baci il seno e il ventre e si toglie da sopra.
Mi dà la mano e mi porta nel bagno sotto.
F: vieni.
Ci infiliamo in doccia e ci laviamo nuovamente dalla salsedine.
F: piccola ti ho lasciato i segni sui fianchi scusa.
Mi guardo e ho il segno delle sue dita.
Lo giro
B: e io le mie unghie sulla tua schiena, scusa non mi sono resa conto.
F: nemmeno io.
Ci asciughiamo e ci vestiamo per poi metterci in veranda all'ombra nel divanetto distesi a guardare il mare.
Senza renderci conto ci addormentiamo e ci risvegliamo con la suoneria del telefono di Filippo. Sono le sette e mezza.
F: ciao mamma, si sono qua. Tutto apposto ho fatto spesa e mi sono sistemato. Domani con calma guardo di là si. Ora ceno e sto tranquillo a casa, non esco. Si sta benissimo qua. Mamma, non vi ho ringraziato per l'appoggio di questi giorni e per avermi sopportato con le mie lune e sbalzi d'umore. Grazie, dillo anche al papà che è la, lo sento. Vi voglio bene anche io. Ciao, si domani sera mi fermo da voi, va bene.
Mette giù e gli dò un bacio senza dirgli nulla. Mi stringe a se nuovamente.
F: io ho fame. Cosa ci facciamo da cena?
B: direi che una pasta ci sta. Ma prima l'aperitivo. Vieni.
Andiamo in cucina e prepariamo tutta una serie di stuzzichini vari e apriamo due birre. Nel frattempo Filippo ha preparato la tavola fuori. La spiaggia si sta man mano svuotando e resta il silenzio del mare e qualche voce delle poche persone rimaste. Il sugo è pronto, accendo il fornello per l'acqua della pasta e raggiungo Filippo fuori. Mangiamo quello che abbiamo preparato.
F: avevi ragione, meritava di restare qua stasera. Devo invitare Ben e Greta. Prossimo fine settimana. Anche tu chiaramente e anche Stella e Manuel. Che vengano?
Gli sorrido.
B: si.
F: devi ancora presentarmi la tua amica Marianna, se ti va chiedi anche a lei. Potrebbero dormire qua. Il divano dentro si apre e diventa un letto matrimoniale.
B:potresti fare festa con i tuoi amici, non hai tante case vicino.
Scuote la testa.
F: preferisco loro e te.
B: vedi tu, penso che gli faccia piacere venire.
F: tu vieni su con me da venerdì?
Mi metto a ridere
B: aspetta di chiedermelo domani sera quando sei stanco di vedermi.
F: dubito, magari ti stanchi tu. Vado a buttare la pasta, stai ferma qua.
Si alza e resto a guardarlo da fuori mentre traffica in cucina. Lo adoro. Torna dopo un po' con i piatti di pasta e li appoggia sul tavolo. Iniziamo a mangiare.
F: buono il sugo. Brava piccoletta.
B: Sono altissima. Cosa stai insinuando?
Ricominciamo a prenderci in giro e a chiaccherare un po' di tutto.
B: il gelatoooo
Mi alzo tirando su i piatti e Filippo mi aiuta a portare tutto in cucina.
Prendo il gelato e torno fuori nel divanetto con la vaschetta e due cucchiai. Mi siedo e mi metto la vaschetta sulle gambe e apro, Filippo esce con due ciotole.
B: a cosa servono?
F:per il gelato!
B:naaaaaaa...siediti vieni.
Pianto il cucchiaino e prendo un po' di gelato e lo offro a Filippo. Apre la bocca e gli infilo il gelato in bocca. Mentre mi guarda con una espressione strana mi ficco in bocca un po' di gelato leccando il cucchiaino. Vado avanti ad imboccarlo un po' di volte e poi mi fermo con il cucchiaino in mano a guardarlo
B: cos'è quell'espressione scusa?
Mi prende dalla mano il cucchiaino e prende un po' di gelato ed inizia ad imboccarmi lui
F: mia mamma se mi vede fare una cosa simile mi uccide, soprattutto se poi rimetto la vaschetta in congelatore
B: dà fastidio anche a te?
Mi mette in bocca un cucchiaino di gelato e mi lecca le labbra.
F: no mi fai venire voglia di mangiartelo d'addosso.
Con il dito prendo il gelato e lo spalmo sulle sue labbra per poi leccarlo via.
B: grande idea.
Continuo e glielo metto sul viso e il collo e passo la lingua man mano togliendolo. Mi toglie la vaschetta dalle gambe e mi stende nel divanetto iniziando a spalmarmi il gelato nel décolte, mi abbassa le spalline del vestito e me lo toglie. Inizia a mettermi il gelato nel seno e leccare la mia pelle.
F:ferma...
Si alza, spegne le luci e restiamo illuminati solo da una flebile luce lunare. I vestiti volano a terra e il gelato diventa una scusa per giocare con il nostro corpo. Il contrasto del gelato freddo e la sua lingua calda aumenta il desiderio e l'eccitazione alle stelle e ci scambiamo il gioco. quando lo vedo al limite mi metto sopra di lui, inizio lentamente a muovermi. È spaventosamente bello illuminato dalla luna e con gli occhi pieni di desiderio, mi fa impazzire e mi lascio andare come non mi è mai capitato tra le sue braccia amando ogni istante fino ad un godimento fatto di dolcezza e passione allo stesso tempo.
Mi guarda spostandomi i capelli appiccicati addosso tra sudore e gelato
F: ti amo da fare schifo.
B: come i nostri corpi appiccicosi?
Si mette a ridere e si alza passandomi un telo la vicino.
Mi metto il telo addosso e guardo verso la spiaggia,non vedo nessuno.
F: speriamo non ci fosse qualche spettatore al buio in spiaggia. Si vedeva bene la verand la sera che abbiamo visto la casa?
Penso un attimo.
B: mi pare un po' si, ma per fortuna lo schienale di questo divanetto è girato verso il mare, su l'altro eravamo in vista. È il caso che ci controlliamo noi due.
Scoppiamo a ridere ed entriamo chiudendo tutto. Ci infiliamo in doccia e ci sediamo nel divano dentro a guardare un po' la televisione.
B: e se andassimo a letto? Io rischio di addormentarmi qua.
F: si.
Andiamo su e ci buttiamo nel letto con le finestre aperte. Appoggio la mia testa nel suo petto e lui mi abbraccia. Credo di essermi addormentata dopo poco accoccolata a Filippo. Mi sveglio con la luce che mi illumina ed una strana eccitazione addosso. Mi rendo conto che ho Filippo che mi sta accarezzando. Sorrido tra me e me e lo lascio fare facendo finta di dormire. Le sue mani passano tutto il mio corpo dolcemente e ogni tanto mi lascia qualche bacio sulla pelle. Mi bacia le gambe e sale lentamente. Le sue dita mi sfiorano sotto il tessuto degli slip e sono spudoratamente bagnata. Cerco di non muovermi. Mi toglie gli slip e io faccio finta di lamentarmi sotto voce, spostandomi leggermente. Con la lingua inizia a leccarmi l'interno coscia risalendo e quando lo sento dolcemente entrare con le dita in me, giocando contemporanea con la lingua, non riesco a trattenere un gemito e appoggio la mia mano tra i suoi capelli trattenendolo là finché il mio corpo si contorce in preda ad un orgasmo che mi fa quasi urlare e lo tiro su accogliendolo dentro di me. Si muove prima dolcemente sussurrandomi
F: buongiorno piccola
Rispondo con un mugolio e lui si muove più velocemente fino a venire tra le mie braccia e crollandomi addosso. Gli bacio la testa e il viso e si stende in parte guardandomi.
B: comunque mi stavi molestando senza il mio permesso.
F: si spudoratamente, solo che stamattina sono riuscito a fare quello che quella mattina in albergo non ho avuto il coraggio di fare, mi hai fatto morire tra le gelosia e la voglia che avevo di prenderti e farti mia.
F:Però prima il tuo bel corpicino stava reagendo e non mi sembravi dispiaciuta.
Lo bacio ridendo
B: è stato il più bel risveglio della mia vita. Lo sai che ti amo vero?
F: no.
B: ah no? Allora ora vado in spiaggia da sola, anzi prima faccio colazione.
Mi alzo e corro in bagno.
Esco e non lo trovo. Mi vesto e scendo. Lo trovo che prepara caffè e la tavola è già pronta fuori con sopra di tutto.
F: fuori dalle balle, siediti fuori e aspettami che porto tutto.
Esco ridendo e mi siedo a guardare la spiaggia che si sta riempiendo. Arriva e mi da un bacio. Facciamo colazione in silenzio osservando le persone che passeggiano. Mi alzo prendendo le tazze e lui fa per alzarsi.
B: ora stai fermo tu, tocca a me.
Mi segue lo stesso e fa partire delle canzoni. Parte la canzone "Karaoke" della Amoroso e Boombabash. Mi guarda e mi porge la mano.
F: un ballo?
B: sai ballare?
F: può darsi
Mi metto a ridere e mi avvicino.
F: e tu?
B: può darsi.
La fa partire nuovamente e scopro che sa ballare. Io e Marianna un piccolo corso di reggaeton e latinoamericano l'ho abbiamo fatto e un po' riesco a muovermi. Iniziamo ridendo a ballare e ogni tanto ci fermiamo per rifare i passi fino a trovarci a fare tutta la canzone intera. Finiamo ridendo nel divano.
F: andiamo in spiaggia dai.
Ci alziamo e usciamo buttandoci in spiaggia. Mi vuole mettere la crema.
B:basta che non fai come ieri.
Mi sorride malizioso.
F: va bene.
Mi metto a pancia in giù e lui si siede nel mio sedere e inizia a mettermi la crema facendomi un massaggio energico e poi si butta di colpo sopra la mia schiena coprendomi. Mi sussurra nell'orecchio
F: niente non funziona nemmeno così. Mi eccito lo stesso.
Iniziamo a ridere entrambi e mi giro facendolo scivolare di lato
B: smettila e prendi il sole.
Mi dà uno schiaffo leggero nel sedere per poi lasciare la mano la. Passiamo il resto della giornata scherzando e mangiando tra la spiaggia e casa e alle cinque rientriamo in casa per sistemare e prendere le cose per andare verso casa. Sto girando a tirare su le mie cose e Filippo inizia chiudere casa seguendomi con lo sguardo mentre giro.
Finito di chiudere si ferma nella veranda e si appoggia alla parete guardando il mare. Lo abbraccio da dietro.
B: cosa hai?
Sospira e si gira abbracciandomi.
F: grazie per il fine settimana stupendo.
B: grazie a te. Sei serio cosa hai?
F: vorrei...
B:cosa?
F: non è che possiamo buttarci un ferie o malattia e restare ancora un po' qua?
B: uhm...io non credo di avere giorni di ferie e malattia verrebbe mia mamma e Massimiliano a recuperarmi. Ti ricordo che questa settimana dobbiamo iniziare a vedere i fornitori che ci hanno fatto i preventivi.
F:lo so, stavo solo sognando un po'. La cosa che più mi rode è che da domani devo starti distante. Perché?
Lo guardo, è serio. Perché? Non so più come spiegarglielo. Appoggio la testa sulla sua spalla.
F:ok non importa. Andiamo.
Si stacca bruscamente e chiude l'ultima porta andando verso l'uscita. Lo seguo. Non parla e mi prende una malinconia e un tremore allo stomaco terribile. Si mette il casco e mi porge il mio. Salgo senza dire nulla e partiamo. Arriva davanti a casa mia e mi fa scendere. Lui resta sopra la moto.
B: grazie, ci sentiamo più tardi?
F:se vuoi, ma sarò dai miei, quindi non posso parlare più di tanto.
È diventato freddo tutto ad un tratto.
B: Filippo sei arrabbiato?
F: no, ci vediamo domani mattina al lavoro tranquilla, vado ciao.
Parte e se ne va lasciandomi con una sensazione atroce addosso. Era arrabbiato o stava male per qualcosa. Entro a casa e mia mamma mi viene incontro, cerco di sorridere e la saluto. Per tutta la cena mi chiede dove abita e e cosa abbiamo fatto finché mi stanco e mio alzo.
B: scusatemi vado a farmi una doccia. Mamma tranquilla non ti preoccupare è un tipo tranquillo e diamo solo amici.
Stella si gira trattenendo una risata e Massimiliano mi guarda con un sorriso ironico. Mia mamma è seria
M: si certo un amico. Anche Stella ha un amico di nome Manuel.
Si alza e mi gira le spalle sistemando i piatti arrabbiata. Massimiliano mi fa segno di seguirlo. Si alza prima lui ed esce con la scusa della spazzatura. Stella mi fà segno di andare e io lo seguo. È seduto fuori e mi siedo in parte. Mi abbraccia.
Mas: come stai?
Sospiro e abbasso la testa.
M:mamma è arrabbiata con me.
3AParte
Mas: le passa tranquilla, lasciala che si abitui. So che hai sempre evitato di parlare dei ragazzi con i quali esci, ma ho l'impressione che Filippo sia qualcosa in più da come ti stai comportando e se pensi sia la persona giusta, non devi nasconderti dietro bugie con noi. La mamma ha bisogno tu sia diretta e sincera con lei.
Mi sale il magone pensando anche a come ci siamo lasciati prima con Filippo e due lacrime mi scorrono giù per le guance.
Mas: dai cos'hai?
Gli racconto di Filippo dall'inizio e tutte le mie paure con lui.
B: e dopo un fine settimana stupendo prima è andato via infastidito, arrabbiato non so e poi la mamma...io lo amo, vorrei gridarlo al mondo ma ho il timore della reazione di chi mi gira attorno.
Mi abbraccia
Mas: non era arrabbiato, ma rabbia quella di Filippo. Rabbia per non poterti amare e dichiararlo apertamente da quello che intuisco. Probabilmente ti capisce, ma ho l'impressione che sarebbe disposto ad affrontare tutti se ti ama come hai detto.
B:per lui è più facile, sono io che faccio la figura dell'arrivista. Bastava non lavorare assieme, era già una buona cosa. Maledizione quello che mi era sembrata una fortuna, ora mi si ritorce contro.
Mas: è sicuramente una bella opportunità di lavoro quella che hai avuto ed è quella che ti ha permesso di innamorarti di lui. Le due cose sono collegate. Sei una brava ragazza Bianca e il Dott.Fanti sono convinto lo abbia capito. Inizia ad avere un po' più di autostima anche tu e sicurezza. Smettila di avere paura dei tuoi sentimenti e di quello che pensano gli altri. Vai dentro parla con la mamma e chiama Filippo.
Lo abbraccio e gli do un bacio.
B: grazie ti voglio bene.
Mas: anche io. Vai.
Mi alzo e corro in cucina. La mamma sta sbattendo nervosamente le cose e le prendo la pentola dalle mani.
B: mamma posso parlarti?
Mi guarda e di siede. Inizio a raccontare anche a lei di me e Filippo e delle mie paure. Mi ascolta in silenzio fino alla fine e poi mi dice
M: se vi amate e a te sembra una bravo ragazzo, non devi nasconderti, non da me o da noi. Ti chiedo solo di farti rispettare rispettarlo sempre con vi ho sempre insegnato e vedrai che anche gli altri capiranno quello che sei e che siete.
L'abbraccio
B: grazie mamma. So che sono appena tornata, ma volevo dirti che se non vi scoccia e lui ancora mi vuole, vorrei andare da lui anche il prossimo fine settimana. Ho bisogno di frequentarlo fuori dal lavoro tranquillamente senza nascondermi e trattenermi. È così difficile lavorare assieme e ignorarci.
Mi sorride
M: si, d'altronde un po' alla volta dovrò abituarmi all'idea che te ne andrai di casa prima o poi.
Mi metto a ridere
B: ho detto solo il fine settimana mamma, non ho detto che vado via di casa
M: si va bene.
Mi sorride. Esco dalla cucina e trovo Massimiliano dietro alla porta che mi sorride e mi accarezza la testa.
Corro su in camera e scrivo a Filippo.
B:'' ho appena parlato con i miei, se non ti sei stancato di me ad avermi tra i piedi in questi giorni, venerdì vengo su con te per il fine settimana al mare. Se hai cambiato idea non c'è problema. P.S. i miei lo sanno che non sei un amico... gliel'ho detto che ti amo alla follia..."
Lo invio e resto con il telefono in mano nella speranza di vedere una sua risposta, ma non arriva. Vado in doccia e mi sistemo la roba. Filippo non risponde, sarà impegnato o fuori, lo vedrà prima o poi. Resto a parlare un po' con Stella e cerco di dormire con il pensiero a Filippo. Mi sveglio e vado al lavoro con un po' di ansia. Filippo ha visualizzato il messaggio ma non ha risposto. Arrivo e non lo vedo. Entro in ufficio e trovo Alberto assonnato e pallido
A: ciao Bianca,come siamo belle stamattina, ti trovo rilassata.
B: fine settimana di relax. Tu invece sei un po' tirato.
A: taci, ieri sera mi ha invitato fuori la solita compagnia di folli e ho chiamato Filippo a farmi compagnia. Ed è stata la solita serata dura.
Mi irrigidisco un po' preoccupata.
B:finito tardi? Solito KO alcolico?
A: taci va quella compagnia è terribile. Vado a prendermi un caffè.
Esce e lo sento parlare con Filippo poco dopo.
Entrano entrambi e lo osservo con un po' di timore. Mi sorride ed è tranquillo con il viso rilassato.
A: comunque grazie del passaggio, la devo smettere di bere di domenica. Tu sei stato bravo e non hai bevuto, sono insistenti quando si mettono. Ma sbaglio o hai stroncato Davide?
F: si, mi ha rotto, insisteva per farmi fumare e bere e gli ho detto di smetterla. Se gli vado bene così bene, altrimenti può anche fare a meno di invitarmi.
A: si è pesante hai ragione. Va bene iniziamo a lavorare.
F:ciao Bianca tutto bene il weekend?
B: si grazie.
A: la trovo più bella del solito. Ha una luce particolare stamattina. Anche se è sempre bella.
Filippo lo guarda con un espressione strana e mi guarda alzando un sopracciglio. Dai non può essere che ci sta provando.
A: sabato prossimo Bianca esci con me così evito brutte compagnie?
Alzo lo sguardo di colpo e lo guardo.
Filippo ci sta osservando in silenzio scrivendo al telefono.
B: forse ho un impegno.
Mi arriva un messaggio di Filippo e lo leggo
F: "non posso ritardare risponderti ad un messaggio che già ne ho uno che ci prova?! Sei impegnata con me da venerdì! Devo rispondergli io? 👿😈🤯"
B: scusa ma mi hanno appena confermato che sono via. Ma non hai qualche amica fuori da quel giro?
A: nulla che meriti la mia attenzione. Filippo tu che fai?
F: impegnatissimo per tutto il fine settimana! Tra dieci minuti ho il primo fornitore, Alberto dove sono i contratti?
A: di là vado a recuperarli.
Esce e Filippo chiude la porta e si gira a guardarmi.
F: scusa se non ti ho risposto al messaggio, speravo di beccarti fuori e invece mi hanno fermato i carabinieri e mi hanno fatto perdere tempo. Ieri sera sono uscito con Alberto e l'ho visto tardi scusa.
B: non ti devi giustificare. Mi basta tu sia ancora convinto di volermi con te da venerdì. Ieri sera quando sei andato via mi sembravi arrabbiato o teso, non sapevo se eri ancora convinto.
F: non ero arrabbiato Bianca, stavo semplicemente male, non avevo voglia di andare via da là, stavo bene con te al mare. Stavo per chiamarti per venire da te, ma poi Alberto mi ha chiamato e ti ho lasciato tranquilla. Quando ho letto il tuo messaggio sono stato meglio.
F: Sono contento che i tuoi non ti abbiano fatto storie. Sanno di noi?!
B: si, gliel'ho detto, non mi va di nascondermi da loro, almeno a casa voglio essere tranquilla.
F: grazie.
B: di cosa?
F: per averglielo detto, almeno posso venire da te senza problemi. Non so quanto resisto Bianca a nascondere quello che c'è tra noi.
Entra Alberto e si ferma. Si mettono a parlare loro due e Filippo esce poco chiamato dalla centralinista. Mi rimetto a lavorare un po' più tranquilla per aver chiarito con Filippo anche se l'ultima cosa che ha detto mi preoccupa. Faccio le varie chiamate del giorno e una è ad Andreas. Mi risponde subito
B: ciao, sono Bianca.
A: ciao dolcezza, che bello sentirti.
Gli spiego gli ultimi dettagli dell'evento.
A: perfetto ora riferisco e ci organizziamo. Giovedì sono da quelle parti e passo a salutarvi. Dovevo chiamare il Dott.Fanti infatti, puoi passarmelo?
B: certo, ciao.
Glielo passo e continuo. Alberto è appoggiato ad un gomito che mi osserva.
B: ho detto qualcosa di sbagliato?
A: no assolutamente. Stavo notando invece che sei molto veloce, chiara e cordiale. Con l'ultimo, che so benissimo che è un rompiballe, non ti sei scomposta di un millimetro quando ha iniziato a contestare, ma gli hai tenuto testa convincendolo.
MF: hai ragione Alberto.
Mi giro e mi rendo conto che ho il Dott.Fanti alle spalle
B: grazie.
MF: giovedì sei libera a mezzogiorno? Anche tu Alberto. Andreas ci ha invitato fuori a pranzo e mi ha chiesto di fare venire anche te Bianca.
Al: si va bene.
B: mi dica lei se è opportuno.
MF: paga lui, direi di sì.
Alberto si mette a ridere ed entra Filippo.
F: penso di aver trovato il fornitore da sostituire a quello che ci ha tirato il pacco. Prova a vedere anche tu se ti sembra apposto.
MF: non ho tempo, se hai deciso che va bene, mi fido del tuo lavoro. Stavo dicendo, Andreas giovedì è qua e ci ha invitato a pranzo. Alberto e Bianca compresa.
F: ok
Marco Fanti esce.
F: figurati, quando ci sono donne Andreas è sempre galante.
A: bhe chiamalo scemo. Bianca poi a quanto pare l'ha colpito particolarmente. L'ha detto anche a me.
Filippo lo guarda male e prende i contratti iniziando a leggerli.
Torno a lavorare senza commentare, ma guardando di sottecchi Filippo e cercando il suo sguardo, mi fa sorridere la sua gelosia. Gli scrivo velocemente un messaggio
B:"...io amo te, ricordatelo sempre"
Lo legge e gli compare un sorriso.
F:" gli posso sbattere la fronte sulla scrivania?"
Sto per ridere e Filippo alza lo sguardo, gli faccio segno con il dito no e lui a voce alta dice;
F: peccato!!
A: cosa?
F: mi manca una carta, peccato.
Torniamo ognuno a fare il proprio lavoro.
A pranzo usciamo a mangiare tutti assieme come al solito e cerco di tenere con difficoltà le distanze.
Nel pomeriggio Filippo sparisce tra lavoro e vedere appartamenti e ci sentiamo verso sera. Non gli piace quello che ha visto. Martedì e mercoledì ci vediamo poco e mercoledì sera mi chiede se può venire da me. Arriva ed entra un po' intimorito. C'è anche Manuel che riesce a metterlo più tranquillo scherzando con mia mamma e Massimiliano, dopo un po' ci infiliamo tutti e quattro in taverna e riesco finalmente ad avvicinarmi a Filippo tranquillamente. Filippo gli chiede di venire su sabato da lui e Manuel gli dice che possono venire su sabato sera e che vengono volentieri. Lui mi prende e mi fa sedere in braccio a lui tenendomi stretta in vita e accarezzandomi in continuo.
Man: la consumi così Filippo.
F: lasciamelo fare che è l'unico momento che posso cazzo!
Mi bacia una spalla. Mi giro e gli do un bacio sulle labbra.
Stella sorride
S:non lo sa nessuno al lavoro?!
F:no e la signorina ha anche i colleghi che ci provano sotto i miei occhi e non posso fare nulla.
Man: eh no Bianca certe cose vanno spiegate.
B: ma va' e solo carino.
F: carino un cazzo! Ti ha chiesto di uscire! Aspetta che arriva domani Andreas, già ho il nervoso.
Sospiro e mi giro a guardarlo meglio mentre Manuel se la ride.
B: guardami. Andreas non ci sta provando con me e nemmeno Alberto, in ogni caso ti devi fidare di me.
F: io mi fido di te giuro, ma mi urta lo stesso, perché ..ahh Manuel aiutami!
Manuel è in piedi prende Stella e la butta come nulla fosse in spalla.
S: che fai???
M:gioco.
Le morde un fianco e lei gli tira un pugno sulla schiena.
M: hei moscerino mi hai fatto male!
La prende e la mette quasi a testa in giù.
Mia sorella si lascia fare e penzola tranquillamente a testa in giù.
S: Manuel, la smetti di usarmi come un peso della palestra? Non sono un giocattolo. Su mettimi giù.
Filippo inizia a ridere. La raddrizza e lei si aggancia in vita con le gambe e lo guarda.
M: ma io mi stavo divertendo.
Stella guarda Filippo
S: la prima volta l'ha fatto in discoteca. Ero al banco con una mia amica e due tipi di sono avvicinati e hanno iniziato un po' ad importunarci. Lui da distante è stato fermo un po' e quando ha visto che non riuscivamo a farli andare via, è arrivato con un altro, li hanno guardati male senza dire nulla, hanno preso me e Francesca di peso e ci hanno portato via. Ma di peso intendo come adesso. Non sapevo se piangere o ridere. Francesca sta ancora ridendo, tra l'altro poi si è messa con il suo amico poco dopo.
M: ma non si sono più avvicinati. Non volevo fare rissa con loro, ma gli ho fatto capire che non era il caso di insistere altrimenti i prossimi ad essere presi di peso erano loro, era solo per chiarire non per cattiveria.
B: poi mi ha messo giù tranquillamente dandomi un bacio, una pacca sul sedere e mi ha detto di richiamarlo se tornavano ad insistere ed è tornato a lavorare come nulla fosse, lasciandoci nuovamente a girare. Questo è Manuel.
F: ha solo difeso la sua ragazza e fatto capire che c'era, esatto. Dalla serie "miè la mia ragazza se non lo avessi capito e ti controllo"
B: da quella volta però si diverte ogni tanto a rifarlo e quando si avvicina lo blocco se la situazione non è pericolosa. Allora si avvicina, saluta chi c'è vicino mi bacia e sparisce.
M: sempre per chiarire... così per dire. Comunque il moscerino di tua sorella, momenti prende per i capelli una ragazza una sera perché ci stava provando con me, altro che manteniamo la calma.
Stella gli prende il viso
S: io posso e tu sei il mio ragazzo e lei non lo aveva capito!
M: eh certo, sei piccola e pestifera.
S:NON SONO PICCOLA.
Filippo continua ridere mentre Manuel la butta nuovamente sulla spalla e lei lo morde.
M: la adoro quando si ribella.
Manuel la prende da sopra la spalla e la tira giù bloccandole le braccia e la bacia e lei gli sorride
M: comunque capisco cosa vuoi dire Filippo, non riuscirei a nascondere quello che provo per lei. Moscerino vado a casa, accompagnami fuori.
S: se non la pianti di chiamarmi moscerino ti distruggo.
M:mi eccito quando mi minacci.
S: scemo!
Escono ridendo.
F:che personaggio che è Manuel.
B: Si è forte. Filippo forse è meglio che vada anche tu, hai un bel pezzo di strada da farti.
F: vado dai miei tranquilla.
Mi alzo e mi siedo nel divano tirandemelo dietro. Lo faccio stendere con la testa sulle mie gambe e gioco con i suoi ricci.
B:hai visto altre case?
F: si oggi ho visto con Renato l'appartamento nella stessa zona dove abbiamo visto assieme.
B: quello da single. Cosa ha di particolare?
F: è una casa vecchia restaurata divisa in tre appartamenti con entrata autonoma. Ha anche una parte di giardino e garage esterno. Il proprietario che è ancora dentro, ha creato una zona al piano terra con palestra, tavolo da biliardo e bar ed è insonorizzata perché ha anche un pianoforte e c'è anche un bagno. Poi sala cucina salotto tutto assieme e un altro bagno, poi un soppalco dove si vedono l'entrata alle tre camere sopra e il bagno. La camera ha un armadio completamente a specchio che la rende ancora più grande e terrazza. Molto bello e la zona è tranquilla come hai visto. Un po' è simile a quello che abbiamo visto, luminoso e accogliente, ha in più quella parte particolare. Vieni a vederlo e mi dici cosa ne pensi? Ho chiesto anche a Ben e Greta. Venerdì sera prima di andare al mare. Ah Ben e Greta vengono su la prossima volta perché hanno un impegno.
B: venerdì dopo lavoro?!
F: si e poi andiamo a casa.
Gli do un bacio veloce e lui mi blocca la nuca con la mano cercando un bacio più profondo.
B: perché Renato ha detto che è adatto ad un single? Mi sembra grande da come hai detto.
F: perché arrivi ed esci con chi vuoi senza farti vedere e sotto ha anche un divano letto che a quanto pare il tipo che ci abita lo usa per scopi "ludoci" a quanto pare, con tanto di stereo e luci rosse.
F: ho riso tanto sinceramente tra me e me, deve avere un giro di donne non da poco da come si parlavano.
B: quindi ha pensato che andasse bene anche a te...devi avere una bella fama in giro. D'altronde l'ha detto anche Alberto una volta. Ci sono cascata anche io ad occhio...
F: no, io ci sono cascato con te. Ma fama di cosa? Si ho avuto storie di vario tipo e l'ultima sai com'è andata, te l'ho detto già la prima sera. Tu sei la mia vera, unica, indescrivibile storia che annulla tutte le altre rendendo unico ogni momento che passo con te e non è una sviolinata Bianca, te lo giuro. Non ho mai provato una cosa simile.
B:nemmeno io.
Sentiamo bussare ed entra Stella
S: scusatemi se disturbo, ma la macchina di Manuel non va in moto.
Ci alziamo ed usciamo. Manuel sta provando ma niente.
F: batteria andata. Dai ti do un passaggio a casa e poi domani se hai bisogno chiamami.
Man: grazie mi basta ora. Domani torno con il meccanico. Scusatemi se vi ho rotto.
F: tranquillo. Bianca ci vediamo domani mattina.
Si avvicina e mi da un bacio e passa un casco a Manuel. Se ne vanno ed io e Stella andiamo a letto.
Giovedì mattina, non so cosa mettermi e truccarmi visto che siamo fuori a pranzo con Fanti e Andreas. Dopo un po' che ragiono opto per un pantalone nero in figura sportivo e una camicia un po' in figura bianca con le righe dorate che è più elegante con i bottoni dorati. Mi metto un sandalo con un po' di tacco e raccolgo i capelli in una coda alta. Arrivo in ufficio e dopo poco arrivano Filippo e Alberto. Si bloccano sulla porta a guardarmi entrambi. Alberto mi sorride compiaciuto
A: mi piace questo look, semplice ma molto.. Andreas lo apprezzerà.
Filippo lo spinge più in là con una spallata e lui lo guarda male.
F: ti sposti che sei in mezzo alla porta.
A: dicevo..
F: Alberto!
A: cosa?
Filippo ha i pugni chiusi e lo guarda trattenendosi.
B: Filippo scusa ho bisogno del tuo aiuto. Non ho capito un passaggio su un programma.
A: ma te lo spiego io che l'uomo mi sembra nervoso.
F:NON SONO NERVOSO! Lo ha chiesto a me e glielo spiego IO!
Guardo Alberto sperando che capisca di mollare. Si guardano. Oddio! Filippo alza un dito e lo rivolge verso di me
F: lei...
Veniamo interrotti dal Dott.Fanti che entra.
MF: Bianca hai un attimo? Filippo Rebecca ti cerca.
Tiro un sospiro di sollievo ed usciamo con lui. Mi giro un attimo e Filippo mi guarda facendomi segno con la mano sul collo "livello". Lo guardo senza dire nulla ed entro in ufficio da Fanti.
Mi chiede delucidazioni su un fornitore che ho chiamato e un cliente da acquisire se lo convinciamo.
MF: domani mattina alle 10 è qua, io non ci sono. Te la senti di incontrarlo tu e spiegargli il contratto e convincerlo a firmare l'accordo con noi? Poi se accetta lo fai firmare subito.
B: ma perché io che non ho esperienza? Filippo o Alberto?
MF: no, voglio vedere se ci riesci è un piccolo esame. Non prenderla troppo a cuore, stai tranquilla. Se non accetta, non succede nulla, capita. Sono solo curioso di vedere come te la cavi. È un osso duro, però se lo acquisiamo ti arriva una percentuale come incentivo.
Lo guardo e respiro a fondo.
B: va bene. Uomo o donna?
MF: Donna!
B: queste sono le informazioni, va bene.
Mi alzo ed esco curiosando i dati, sbatto contro una persona, Filippo.
F: io giuro che oggi non resisto.
Lo guardo sovrappensiero
B: Filippo per cortesia, ho altro a cui pensare oggi che ad Alberto, Andreas o te e le tue gelosie. Tuo padre mi ha dato un compito e devo riuscirci. Ti offro il caffè.
Mi segue in silenzio mentre continuo a guardare le carte. Infilo la chiavetta nella macchinetta e prendo un caffè.
B: prendo, offro io.
F: grazie, ma cosa devi fare?
Gli porgo la scheda e lui spalanca gli occhi e gli compare un sorriso.
B: perché sorridi?
F: insiste mio padre, vai e poi mi sai dire.
Riprendo le carte e continuo a leggere. Mi alza il mento e incrocio il suo sguardo.
F: sei terribilmente eccitante in questo momento.
I suoi occhi mi distraggono dal pensiero del cliente. Allungo una mano e gli sfioro il viso e le labbra.
B: tu sempre, anche quando fai lo stronzo con Alberto. Promettimi che a pranzo stai tranquillo o giuro che non vengo, però sappi che dopo con Andreas mi trovo fuori orario.
Sbuffa
F: questo è un ricatto.
B:no, è semplicemente quello che farò se non riesco a vederlo. Mi fa piacere incontrarlo, salutarlo e farci due parole. Se vuoi esserci presente a mezzogiorno e stare tranquillo perché non c'è nulla da agitarsi e non ho nulla da nascondere bene, altrimenti io non vengo e ci parlo da sola stasera!
Prende il caffè e va in ufficio senza dire nulla. Dopo poco lo seguo. Entro ed è in silenzio che lavora.
B: Filippo hai tempo un attimo per me?
F: si cosa ti serve?
Si avvicina e gli mostro una parte del programma che non ho capito. Me lo spiega con calma e prendo appunti. Mentre mi spiega mi prende una mano sotto la scrivania e me la stringe. Alberto si alza e me la molla
A: vado a prendere un caffè.
Esce e appena la porta si chiude Filippo mi blocca il viso e mi bacia
F: ti odio!
B: io no invece, ti amo pensa un po' te.
Si mette una mano nel viso e mi osserva.
F: ti sei vestita così per Andreas?
B: per non fare fare brutta figura a tuo papà e tenere una certa immagine che va bene a me! Non ti piace? Non sto bene? Non ho tante cose Filippo e cerco di arrangiarmi come posso.
F: sei bellissima invece. Con i capelli raccolti e il collo scoperto così mi viene da morderlo.e non solo quello. Basta! Mi fai agitare.
Si alza ed esce. Ah la vedo dura!

"Stella Cadente"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora