Capitolo X: Explosions

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Atlas Hands

Capitolo X: Explosions

'You trembled like you'd seen a ghost,

and I gave in.

I lack the things you need the most, you said. Where have you been?

You wasted all that sweetness to run and hide,

I wonder why.

I remind you of the days you poured your heart into,

but you never tried.

I've fallen from grace,

took a blow to my face.

I've loved and I've lost.

I've loved and I've lost.

Explosions on the day you wake up,

needing somebody and you've learned

it's okay to be afraid,

but it will never be the same.

It will never be the same.'

3 maggio 2013

Qualcuno bussa alla porta.

Sono le 23.14, e Louis sta trascrivendo gli appunti sul computer, cercando di recuperare i giorni persi.

Con la mente da un'altra parte, si alza dal suo divano, appoggiando il portatile sulla tavola della cucina, e apre la porta, in automatico. La mente è da un'altra parte.

Apre la porta, alza lo sguardo.

Harry è lì, di fronte a lui, bagnato fradicio dalla testa ai piedi, con un sorriso abbagliante sul viso, e Louis è completamente paralizzato.

Il suo cervello ci mette qualche minuto a elaborare il tutto. Sente la rabbia pervadere il suo corpo, prima piano, come un ronzìo; poi guarda Harry, vede che sta bene, che sorride, nessun segno di malessere a parte le leggere occhiaie sotto i suoi occhi, vede le fossette e, per la prima volta da quando lo conosce, ha voglia di prenderlo a pugni.

La rabbia si trasforma in un urlo spaventoso, che rimbomba nelle pareti del suo corpo e che esplode nelle sue orecchie, come un fischio costante, di quelli che ti assordano e ti corrodono il cervello. Un silenzio bianco.

Harry continua a sorridere e Louis vorrebbe spaccarglieli tutti, quei denti bianchi, perché come diavolo può sorridere dopo essere sparito e averlo fatto spaventare a morte? Come può sorridere come se Louis fosse la cosa più bella del mondo, quando se n'è andato senza una parola, demolendo ogni parte di Louis, ogni sua sicurezza?

Come può essere alla sua porta, alle undici di sera, sperando che Louis lo riprenda come se niente fosse?

Undici giorni. Undici giorni di assenza, ed eccolo lì, bello come il Sole, pronto a riprendere da dove avevano lasciato.

Louis chiude violentemente la porta, e la guarda per un tempo indefinito, pensando a cosa fare.

Alla fine ritorna sul suo divano e ricomincia a trascrivere gli appunti.

Non si farà portare via tutto, non di nuovo.

4 maggio 2013

Louis sta giocando a FIFA con Niall, e Zayn sta disegnando di fianco a loro, quando decide di dirlo.

“Harry è tornato.”

Niall spalanca un po' gli occhi, ma non li stacca dal televisore, evidentemente sforzandosi di fare finta di nulla.

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