MI BASTA VIVERLO CON TE: Tim x Lucy

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Se anche a voi piace the Rookie, pensate che il vostro futuro sia nella polizia di stato e shippate Tim e Lucy allora siete nel posto giusto!
(Non so se questa ship esista o meno perciò... boh buona lettura!)

Pov. Lucy
Siamo nel mezzo di una sparatoia. Strano? No, non lo è per niente! A volte mi chiedo come sarebbe avere una vita tranquilla... ma infondo questa vita mi piace: un lavoro, degli amici fidati-
<<Stai attenta Chang!>>
E poi c'è lui. Tim Bradford: agente di polizia, all'apparenza freddo e apatico, estremamente attraente... con questo non dico che sia innamorata naturalmente...
Certo certo...
E tu chi sei?!
La tua coscienza!
E con questo?
Voglio dirti che sei cotta di lui!
Certo certo...
Dopo questo mio dialogo interiore decido di concentrarmi sulla sparatoia. Uno viene verso di me cercando di mettermi a terra ma con un sinistro lo stordisco e, con un ultimo calcio dove non batte il sole, lo metto a k.o.
Un'altra sparatoria perché "possibile disastro che può finire sui telegiornali" era troppo lungo, è stato sventato, nessun civile è stato coinvolto fisicamente e questo è quello che conta.
<<Bel lavoro Chang!>> dice Tim lanciandomi uno sguardo penetrante. Vorrei essergli motivo d'orgoglio un giorno.
<<Bel lavoro Chang!>> scimmiotta Tim al mio orecchio Noolan: lui è l'unico a sapere di questa mia "attrazione" verso il mio capo e così deve rimanere. A dire il vero lo ha capito da solo: è proprio intelligente quando vuole, per questo mi ha consigliato di essere più prudente, se non voglio venga alla luce.
<<Ma sta zitto va!>> dico tirandogli un amichevole pugnetto sul braccio.
<<Andiamo Chang!>> mi urla molto poco gentilmente Tim.
<<Vai: non far aspettare il tuo amato e la tua carrozza, Cenerentola!>>
<<Vai al diavolo Noolan!>> il nostro rapporto è letteralmente basato sull'insultarci e prenderci per il culo a vicenda!
Mi dirigo velocemente alla volante. Entrata dentro tiro un sospiro di sollievo nel sentire il profumo per macchine, un alberello che avevo regalato a Tim per il compleanno, invadermi le narici.
<<Stanca?>>
Questa domanda può sembrare scontata ma stiamo parlando di uno più freddo di Captain America restato nel ghiaccio settanta anni!
<<Solo un pochino e tu?>> gli chiedo io di rimando.
<<Solo un pochino>>.
Passano lunghi interminabili minuti di silenzio quando:<<C'è qualcosa tra te e l'agente noolan?>>
<<No niente: solo amici. Che c'è: sei geloso di Noolan, Tim Bradford?>> chiedo con un piccolo ghigno.

Pov. Tim
<<No niente: solo amici. Che c'è: sei geloso di Noolan, Tim Bradford?>>
Queste parole mi girano in testa come un disco rotto. Io? Tim Bradford geloso di una recluta? Ma fammi il piacere!
Ma se questa recluta ha qualche possibilità con una certa Chang allora...
Che cosa stai cercando di insinuare?!
Che sei innamorato!
Io? Innamorato? ma se è più probabile che la regina elisabetta muori!
<<chi tace acconsente!>> dice ridendo Lucy distogliendomi dai miei pensieri.
Sposto lo sguardo sullo specchietto e vedo il suo viso vicino al finestrino con un largo sorriso sul volto. dio quel sorriso... mi fa sentire come un palloncino pieno d'elio: è semplicemente bellissima- ma sarà legale? Nel senso innamorarsi sul lavoro? Penso di si ma d'altronde: chi non si innamorerebbe di lei? Lei è donna forte, ma anche dolce e sensibile: e questa è la sua maggior forza.
<<Io non sono geloso di Noolan!>> dico cercando di nascondere un sorriso: sfida impossibile dato che il suo sorriso è contagioso.
<<Certo certo!>> dice lei ironicamente ma, in quelle parole, riesco a scorgere un velo di tristezza. Ormai non è più quella ragazzina spensierata che ha messo piede la prima volta in centrale: me la ricordo come se fosse ieri la prima volta che l'ho conosciuta. Dio com'era timida, la cosa più carina in assoluto, troppo bello era metterla a disagio! Ma ora non so più a che pensare: che ti sta succedendo Lucy? Sarà Noolan che ha rubato il tuo cuore? Sarebbe più che lecito dato che, per quanto mi costi ammetterlo, è un bell'uomo...
<<A che pensi?>>
Mi volto verso di lei che mi guarda con la guancia appoggiata alla mano.
<<Mah, niente di che>>
<<Se "niente di che" non ti fa accorgere di una macchina senza targa allora...>>
Sgrano gli occhi.                                                                                                                                                <<Scherzavo: questo per dimostrarti che non sei presente con noi comuni mortali!>>
Le lancio un'occhiataccia.                                                                                                                                          <<Ma che divertente Chang!>>
<<Non volevo essere divertente>> dice cambiando totalmente tono di voce, diventando seria d'un tratto <<questo spiega che c'è qualcosa che non va->>
<<Senti Chang: non sono tenuto a dirti niente! fatti gli affari tuoi!>> le grido sovrastandola, al che lei si rabbuia.
<<Si: hai ragione scusa>> dice lei all'improvviso fredda.
Passiamo tutto il viaggio fino alla centrale in religioso silenzio. Apre la portiera e scende velocemente dall'auto e io, come un deficiente, non faccio nulla per fermarla.

Pov. Lucy
entro velocemente nel mio appartamento e poggio distrattamente la borsa sul divano. Oggi, il mio caro coinquilino nonché collega, non c'è perché ha un appuntamento con la sua mentore. In fondo sono felice per lui. Forse dovrei andare avanti. Insomma: potrà mai, la persona di cui sono possibilmente innamorata, chiamarmi per delle scuse per come mi ha trattato- il telefono squilla ma, leggendo sulla schermata Noolan, mi rattristisco.
<<Pronto?>> chiedo svogliatamente avvicinando il telefono all'orecchio.
<<Hey come stai? Com'è andata con Tim-Sono-Un-Ghiacciolo-Bradford?>> mi stupisco di me stessa per essermene dimenticata: non è la prima volta che lui mi chiama per sentire come vanno le cose visto che a lavoro non possiamo parlare di questo.
<<Lo vuoi davvero sapere? Da schifo: oggi era distratto e gli ho chiesto se succedeva qualcosa e lo sai che cosa ha fatto? Mi ha trattato di merda->>
<<Linguaggio!>>
<<Zitto Rogers!>>

Una chiamata dopo...

Mi sono appena messa il pigiama ma, prima che possa andarmene nel mio bel lettino, qualcuno suona il campanello. Trascino i piedi fino alla porta, convinta che è il mio amico ad aver dimenticato le chiavi, ma quando apro rimango letteralmente shoccata: Tim con in mano un mazzo di peonie.
<<Hey...>> faccio io appoggiandomi allo stipite della porta.
<<Hey...>> dice porgendomi le peonie.
<<Grazie>>
<<Di niente>>
Stiamo in silenzio per un po' semplicemente guardandoci. Solo ora mi accorgo di essere in pigiama e arrossisco di botto guardando da un'altra parte.
<<Sai...>> dice lui dopo un po' <<le peonie indicano la timidezza e la vergogna, si sa che chiedere scusa è sempre difficile, soprattutto quando lo sbaglio commesso è abbastanza importante. Ti ho praticamente urlato contro e con questo ti chiedo scusa. Perché dopo tutto questo tempo mi sei sempre stata vicina e, nonostante il mio terribile carattere, stai sciogliendo il mio cuore di ghiaccio. Per questo ti ringrazio>> poi mi abbraccia di slancio.
Dopo tutto questo penso seriamente che il cuore stia per uscirmi dal petto. Io impacciatamente ricambio l'abbraccio. Ci stacchiamo un pochino guardandoci negli occhi. Avvicina il mio viso al mio e senza volerlo lo stringo di più a me, come se temessi stesse per scappare.
<<Lucy...>
<<Si...?>>
<<Pensi che io sia ancora in grado di amare?>>
I nostri nasi si sfiorano.
<<Non lo penso: ne sono sicura!>>
Le nostre labbra si sfiorano facendomi vibrare dalla punta dei capelli alle dita dei piedi, mi viene la pelle d'oca e le gambe di gelatina. Ci baciamo di nuovo e io mi aggrappo alle sue spalle perché penso di poter cadere da un momento all'altro. Camminiamo dentro l'appartamento continuando a baciarci ma inciampo nel divano cosa che ci fa cadere abbracciati. Scoppiamo a ridere come dei bambini con le mani ancora intrecciate.
<<Tu questo come lo chiami?>> mi chiede lui appoggiando la sua fronte sulla mia.
<<Può essere tutto ciò che vuoi: mi basta viverlo con te!>> ricongiungo le nostre labbra come per sigillare una promessa, di vivere tutto questo al meglio: insieme, fino alla fine.

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