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(Prima dell'arrivo di felix)
Hyunjin e Changbin erano appena saliti al piano di sopra, lasciando i loro amici da soli in salotto, i quali continuarono a parlare.
"Come abbiamo fatto a non riconoscerlo quel giorno?" chiese ad un certo punto Jisung. Come al solito era seduto sulle gambe di Minho e quest'ultimo stava giocando con i suoi capelli.
"È molto cambiato dall'ultimo volta che l'abbiamo visto, era quasi impossibile" rispose Seungmin scuotendo la testa. Stavano appunto parlando di Hyunjin, erano molto felici. Finalmente il loro migliore amico era con loro. Nessuno di loro capiva perché i suoi genitori l'avessero allontanato da loro, sapevano che volevano proteggerlo, ma quello che avevano fatto li aveva davvero feriti. Avrebbero almeno dovuto chiedere com'erano andate le cose. Invece sua madre li aveva accusati ingiustamente, senza sapere che il proprio figlio stava cercando di proteggere Jeongin. Un gesto davvero nobile da parte del più alto.

"Voi pensate ci abbia riconosciuto quel giorno?" chiese Minho questa volta, le sue mani ancora nei capelli di Jisung e quest'ultimo ridacchiava.

"Ha riconosciuto me" rispose Jeongin attirando l'attenzione di tutti.

"Per questo è scappato via, era terrorizzato quando gli sono corso dietro. Mi ha pregato in ginocchio di non dirvi niente, non ho potuto fare altrimenti" disse il più piccolo tra tutti abbassando lo sguardo. Il più piccolo sentì una mano posarsi sulla schiena; riconobbe subito il tocco di Chan e a quel punto si accoccolò al suo fianco, nascondendo il viso nella sua maglietta.

"Va tutto bene Innie, è stato solo un malinteso. Non è colpa nostra, tanto meno di Hyunjin" disse Chan, avvolgendo il braccio attorno alla figura del più piccolo, tenendolo stretto al suo fianco. Jeongin annuì poco convinto. Chan gli baciò dolcemente la fronte e quello fece sorridere leggermente il più piccolo. I sei ragazzi ripreso a parlare tranquillamente quando ad un certo punto qualcuno bussò insistentemente alla porta. Chan si alzò confuso ed andò ad aprire la porta, trovandosi davanti un Felix tutt'altro che felice.

"Lix, che cosa ci fai qui? Pensavo fossi malato" disse ancora più confuso Chan. Erano pochi i motivi per i quali il ragazzo dai capelli rossi si trovasse li, e tutti portavano a Changbin. Quest'ultimo però era molto impegnato in quel momento e tutti i suoi pensieri erano focalizzati su Hyunjin.

"Dov'è Changbin?" chiese invece Felix, ignorando il più grande ed entrando in casa, camminando verso il salotto. Non appena i ragazzi lo videro smisero di parlare ed un silenzio tombale scese nella stanza. Gli occhi di Felix analizzarono tutta la stanza, ma quando si rese conto che il suo ragazzo non era lì sospirò.

"Bin non c'è, è uscito poco fa" parlò Minho, cercando di salvare la situazione. Non potevano di certo dire che il suo ragazzo era al piano di sopra con un altro ragazzo. Ma Felix non gli credette. Changbin non lasciava mai i ragazzi da soli a casa sua. Sua madre aveva troppi oggetti preziosi in giro, ed un paio di volte era successo che i ragazzi ne avevano rotti qualcuno in assenza di Changbin. Da quel giorno era proibito restare a casa Seo da soli.

"Stronzate" mormorò Felix prima di voltarsi e correre al piano di sopra. Doveva trovare Changbin e parlare con lui, era troppo importante. Chan cercò di fermarlo, ma fu tutto inutile. Quando arrivò alla stanza del più grande, aprì la porta senza pensarci due volte. Quello che non si sarebbe mai aspettato, era di trovare il suo ragazzo insieme al suo nemico.

(Dal punto in cui Hyunjin scopre che Bin è fidanzato)
Hyunjin scese velocemente le scale e corse verso la porta di casa, afferrò le sue scarpe e le indossò velocemente, aprendo la porta con forza e senza curarsi di chiuderla una volta uscito. Quando passò davanti al salotto, i ragazzi lo chiamarono ma lui non si voltò. Doveva andare via da quel posto, al più presto possibile. Un momento prima era felicissimo, al settimo cielo, finalmente nelle braccia di colui che gli aveva rubato il cuore, colui che amava con ogni singola particella del suo corpo, colui che gli riempiva la testa ogni momento delle sue giornate, e un attimo dopo il suo cuore era andato in mille pezzi. Era stato uno stupido, un completo idiota. Avrebbe dovuto capirlo, avrebbe dovuto saperlo. Changing era perfetto, ed era impossibile che non avesse una relazione.

e-boy || changjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora