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Alcuni giorni passarono da quel giorno, e come Chan gli aveva detto, Hyunjin tenne il broncio a Changbin. Il più grande cercava di avvicinarsi e parlare con il più alto, ma Hyunjin si allontanava o pretendeva di non sentirlo. Changbin però non demordeva e cercava sempre di farlo ridere, riuscendoci qualche volta. Quello gli fece capire che Hyunjin non era poi così tanto arrabbiato con lui, significava che c'era una possibilità di essere perdonato. Voleva riabbracciare e anche baciare il più alto. Ne aveva bisogno. Finalmente potevano stare insieme ed amarsi, apertamente, e non in segreto come avevano fatto in tutti quegli anni. A Hyunjin un po' divertiva quella situazione. Gli piaceva come Changbin cercasse si attirare la sua attenzione nei modi più bizzarri. Era dolce, a suo avviso. Gli aveva perdonato tutto, non era più arrabbiato, ma voleva farsi desiderare.

Quel mercoledì i ragazzi si trovarono tutti nel parco vicino alla scuola, ma all'appello mancava ovviamente Hyunjin. Changbin non la smetteva di spostare lo sguardo dai suoi amici all'entrata del parco e viceversa. Sperava di poter parlare finalmente con il più alto, ma ovviamente era in ritardo. Per l'ennesima volta Changbin sbuffò, attirando l'attenzione di Jeongin, che era seduto accanto a lui, ma sulle gambe si Chan.

"Hyung lo sai com'è fatto, attiverà prima o poi" Jeongin ridacchiò appoggiando la mano sulla spalla di Changbin, il quale sospirò ancora una volta. Felix osservava Changbin con la coda dell'occhio e giocherellava con il bordo della felpa. Gli mancava terribilmente, gli mancava stare tra le sue braccia, gli mancavano i suoi baci, le lunghe serate a parlare e a coccolarsi, gli mancava tutto. Felix però non poteva fare più niente, non aveva nessun diritto su Changbin, non più. Changbin dal canto suo, si sentiva ancora in colpa per quello che era successo, anche se i due erano rimasti in buoni rapporti. Felix non serviva rancore per l'altro, e Changbin non aveva modo di essere arrabbiato con Felix, infatti non lo ero. La situazione era un po' strana e per evitare di far pesare quella situazione agli altri, entrambi avevano preferito di stare distanti. Non è che avessero smesso di parlare, ma ovviamente non era come prima.

"Ho davvero bisogno di parlargli" sussurrò Changbin passandosi una mano tra i capelli.

Rimasero li a parlare per qualche minuto e di Hyunjin non si era vista nemmeno l'ombra. Per tutto il tempo Changbin era rimasto in silenzio, davvero inusuale per il ragazzo, e quel comportamento non era passato in osservato ai suoi amici, ma decisero di non di re nulla. Quando mancavano cinque minuti al suono della campanella, gli otto ragazzi si avviarono verso la scuola. Non appena arrivarono, Changbin notò una figura alta e magra correre verso il cancello dell'edificio. Per la prima volta da quando aveva aperto gli occhi quella mattina, Changbin sorrise. Involontariamente il braccio di Changbin si alzò e iniziò a muoversi, cercando di attirare l'attenzione di Hyunjin. In quel momento il più alto sollevò lo sguardò e notò Changbin guardare nella sua direzione. Hyunjin sorrise e alzò gli occhi al cielo, incamminandosi verso il suo gruppo.

"Finalmente sei arrivato, Changbin-hyung stava per svenire" disse Seungmin non appena Hyunjin fu abbastanza vicino da sentirlo.

"Sta zitto Min" si lamentò Changbin, scatenando le risate di tutti. Il sorriso di Hyunjin si ingrandì e avvolse il braccio attorno le spalle di Changbin, avvicinandolo a se. Il più grande lo guardò stranito, ma non disse nulla, anzi, avvolse il suo braccio attorno alla vita del più alto e la strinse leggermente, facendo ridacchiare Hyunjin. I due si guardarono per qualche secondo negli occhi, prima di essere interrotti da Jisung.

"Orrore, i miei poveri occhi" esclamò il ragazzo coprendosi gli occhi con la mano destra. Hyunjin e Changbin alzarono gli occhi al cielo, ignorando quel commento. In quel momento la campanella suonò e i ragazzi iniziarono ad avviarsi verso le loro classi. Changbin guardò Chan, che gli fece un occhiolino e gli sorrise, per poi entrare anche lui nell'edificio. I due ragazzi rimasero da soli.

e-boy || changjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora