2.0

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La testa di Hyunjin era poggiata contro il tronco dell'albero e le sue dita tamburellavano contro il ginocchio, mantenendo il tempo della canzone che gli stava assordando le orecchie in quel momento. Era assorto nei suoi pensieri, quando all'improvviso si ricordò che doveva andare in segreteria, per farsi mostrare la scuola da qualcuno.

«Cazzo» imprecò alzandosi velocemente e raccattando le sue cose. Mentre correva verso l'ingresso andò a sbattere contro un ragazzo, facendolo cadere per terra.

«Accidenti, stai bene?» chiese a quel ragazzo, che si stava massaggiando il braccio a causa della caduta.

«Dannazione» lo sentì sussurrare alzandosi lentamente e Hyunjin lo aiutò. A volte era uno stronzo, ma un cuore ce l'aveva e in quel momento si sentiva in colpa, quel ragazzo era così piccolo in confronto a lui.

«M-mi dispiace» disse velocemente raccattando le sue cose e rimettendole nel suo zaino.

«Ti accompagno in infermeria?» gli chiese Hyunjin, cercando di sorridere. Il ragazzo scosse la testa e si inchinò un paio di volte per poi correre all'interno della scuola. D'accordo, pensò Hyunjin incamminandosi all'interno della scuola, verso la segreteria. Bussò alla porta e non appena ricevette il permesso entrò. La segretaria lo guardò e sorrise andandogli incontro.

«Finalmente sei arrivato, temevo ti fossi perso» rise appena. Hyunjin la guardò e abbozzò un sorriso. Avrebbe sicuramente preferito rimanere sotto quell'albero invece che stare lì, ma a quanto pare doveva.

«Lui è Han Jisung, ti mostrerà tutto; Jisung lui è Hwang Hyunjin» disse la ragazza indicando un ragazzo che era seduto poco più lontano da loro, che lo stava fissando. Quest'ultimo si alzò e gli andò incontro, inchinandosi verso di il più alto, e lui fece lo stesso. Quel Jisung era davvero carino, notò Hyunjin, e lo stesso pensò il più basso di lui. In realtà Jisung era un po' intimidito da Hyunjin, i capelli neri, lo sguardo profondo, quel piccolo cerchietto d'argento a decorare le sue labbra carnose e una piccola cicatrice sullo zigomo destro, che lo rendeva ancora più bello, se possibile. Non era molto grande, era appena visibile e Jisung si domandò come se la fosse procurata.

«Adesso andate ragazzi» la segretaria invitò i due ragazzi ad uscire dal suo piccolo ufficio, aprendone la porta, ed è quello che fecero.

«Allora, Hyunjin, come mai ti sei trasferito in questa scuola?» prese parola Jisung quando iniziarono a camminare.

«Problemi» rispose il più alto facendo spallucce, e sviando così il discorso, facendo intendere che quello era un argomento off limits. Hyunjin non era uno di quei ragazzi che spifferavano i propri affari in giro, sopratutto a qualcuno che non conoscevano.

«Capisco, beh in ogni caso benvenuto all'inferno» rise il biondo fermandosi di fronte ad una grande porta e aprendola. Hyunjin rise appena, annuendo. Jisung sembrava simpatico, ma a Hyunjin non bastava la simpatia per lasciar entrare qualcuno nella sua bolla. In passato era stato ingenuo, aveva lasciato entrare nella sua vita persone a cui aveva dato molto, tutto se stesso, ma poi queste l'hanno ferito, abbandonandolo e non rivolgendogli più la parola. Era un po' per questo motivo che si era chiuso in se stesso, un po' anche a causo della sua famiglia, ma quello era tutto un altro discorso. Sinceramente non sapeva cosa rispondere al ragazzo accanto a lui, di certo non poteva essere lo stesso inferno della sua vecchia scuola, Hyunjin ne era a dir poco sicuro.

«Questa è la biblioteca» disse il biondo indicando con la mano la stanza stanza, per poi chiudere la porta dopo alcuni secondi, giusto il tempo di dare un piccolo sguardo dentro. La biblioteca era abbastanza grande, un bel posto per isolarsi, ci verrò molto spesso, pensò Hyunjin.

«Carina» commentò il più alto sarcasticamente, ovviamente doveva mantenere la sua facciata da "cattivo ragazzo", almeno attorno ad altre persone, scatenando le risate del suo accompagnatore. Camminarono ancora per un po' fino a fermarsi di fronte ad un'altra porta.

e-boy || changjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora