A questo punto abbiamo deciso di andare a casa di Federico e prendere degli attrezzi da lavoro, essendo che il padre è un meccanico e ha un Autofficina. Mentre ritorniamo, in un ponte che si trova proprio in mezzo tra la piazza ghosts e la chiesa, sentiamo delle urla di una donna, gridava aiuto, quindi io ho cambiato subito strada e sono andato verso le urla, automaticamente anche gli altri mi hanno seguito, ma abbiamo deciso che due di noi sarebbero andati sopra, e i restanti due, sarebbero andati sotto. Essendo che dovevamo fare di fretta perché volevamo sapere chi stesse cantando quelle canzoni in quella chiesa. Ovviamente Marco viene con me, e decidiamo noi di andare di sotto, ed è proprio li che delle persone con delle maschere ci hanno colpiti alla testa e ci hanno fatti andare letteralmente per terra, dopo un paio di minuti, Federico da sopra si accorge che non c'era nulla che facesse storcere il naso, quindi assieme a Michele, scendono e ci raggiungono. Durante il tragitto, Michele, nota anch'egli che ci sono delle persone che non avevano tanto l'aria di fare amicizia, quindi uno di questi misteriosi ragazzi con la maschera, si avvicina a noi e altri due corrono verso di loro. Io per fortuna riesco a fare una foto di fretta, che ovviamente vi metterò ora qui:
Non so se mi abbia visto, ma dopo due secondi si è girato ed è andato verso il bosco, che si trova di fronte. Quindi io mi alzo, e cerco di svegliare Marco, purtroppo ha preso una bella botta, quindi ero obbligato a prenderlo sulle spalle, e iniziai a correre il più veloce possibile. Tra alberi, erba altissima e rocce che mi facevano scivolare ogni due per tre, improvvisamente sento che una persona, a bassa voce, che mi chiama. Era Federico, che mi dice di raggiungerlo per poi andare nuovamente alla chiesa, perché a quanto pare questi ragazzi si erano recati alla piazza, quindi non potevamo passare di li se avessimo voluto tornare a casa. Ci mettiamo in cammino, cercando di fare il meno rumore possibile, se casomai qualcuno si fosse nascosto dietro ad una roccia o semplicemente era li di passaggio. Entriamo dentro un vicolo così magari ci mettevamo di meno ad andare alla chiesa, essendo l'unico luogo ''sicuro'' della zona.. o almeno, era quello che credevamo, appena abbiamo alzato gli occhi abbiamo subito notato che il portone della chiesa era aperto; MA COME ERA POSSIBILE. Nessuno aveva la chiave, così diceva mezzo paese, tutti onoravano questa chiesa, perché tutti, infondo, sapevano cosa ci fosse all'interno di essa, ma nessuno lo diceva, erano tutti in silenzio, avevano paura, come se loro avessero mai fatto la tavola ouija all'interno; NOI L'ABBIAMO FATTA QUINDI POSSIAMO CONFERMARE, MA LORO CHE NE SANNO!. Ero su tutte le furie, le persone credevano alle leggende, ai miti, ma non a noi, quindi ebbi l'idea di fare dei video all'interno della chiesa, essendo che ci saremmo entrati e il giorno dopo avrei mandato tutti i file ad un mio amico, che li avrebbe postati da un account fake, ma Michele mi ha fermato in due secondi e ha chiesto di parlarne con Federico, che si trovava vicino alla panchina, dove aveva disteso Marco. Federico, genio della tecnologia, ci ha ricordato che quella chiesa era zona privata. ''Vabbè ma posteremo i video da un account fake'' dissi io ingenuamente. ''Guarda che la polizia ci mette mezzo secondo ad individuare chi sei e dove abiti''. Effettivamente aveva ragione, io avevo la brutta abitudine di pensare di testa mia, non chiedevo a nessuno e infatti mi trovavo in mezzo ai guai. Chiedo agli altri, con voce molto silenziosa, di entrare all'interno della chiesa, e se magari avessimo visto qualcosa avremmo registrato, però senza postarlo. Cerchiamo di svegliare Marco, ma nulla, pensavamo quasi fosse morto, mi sono spaventato tantissimo, fortunatamente Michele aveva una bottiglia d'acqua e gli abbiamo versato qualche goccia in faccia, e poco dopo si è svegliato confuso, non ricordava cosa ci fosse successo, era rimasto che eravamo sotto al ponte. ''Vabbe Marco, se non te la senti non entriamo, restiamo fuori, ora non possiamo andare a casa, te l'abbiamo spiegato il perché, al massimo ci mettiamo dietro, anche se fa un po' di paura essendo che c'è il pozzo di là.'' Disse Federico. ''Macchè raga, sto bene, entriamo pure'' non ebbe il tempo nemmeno di finire la frase, che i stessi ragazzi che Marco disse che si trovavano alla piazza, stavano dentro la chiesa, probabilmente ci stavano aspettando, ma l'unica cosa che vidi erano una marea di persone correre verso di noi, con quelle maschere inquietanti.
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Aamon vuole me.
HorrorSpencer, un ragazzo 15 anni, prova per la prima volta a comunicare con il mondo dei morti, incredulo non si arrende. Ad una pseudo festa con amici, gli arriva una chiamata da qualcuno.. chi sarà? Lui e i suoi amici avranno molto da raccontarti, qui...