Entriamo a far parte di una setta satanica (Cap.4)

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''Oh raga io mi metto sul letto a studiare, sappiatelo'' dissi. Il letto di Federico è uno dei letti più comodi del mondo secondo me, sembra di stare disteso su un mare di stoffa bianca, oppure su una nuvola. ''O mio dio ragazzi'' esclama Marco, noi impauriti ci giriamo verso di lui e lo fissiamo per qualche secondo: ''Ma raga, ho trovato le maschere che avevano i ragazzi la scorsa notte, su Amazon, a poco prezzo anche'' dice. ''Bhe? e quindi?'' dissi. ''Come eh quindi, compriamole, cerchiamo di fargli credere che siamo nuove persone che vogliono unirsi alla setta, tanto stanno sempre con le maschere, non potranno vederci in faccia, poi magari camuffiamo la voce, cambiamo identità ecc'' Sembra davvero molto strano, ma Marco per la prima volta ha preso iniziativa e ha detto anche una cosa giusta. ''Bhe oddio ragazzi, non è una brutta idea, che ne dite se ci scriviamo delle regole da rispettare per non dare nell'occhio, ci studiamo tutte le loro mosse ecc''. Fortunatamente nessuno si è tirato indietro, anche perché lo avrei fatto da solo e lo sanno.

Bene ragazzi, prima regola:

1) Mai dire il nostro vero nome, dovremmo camuffare la voce, essendo che ci hanno sentito parlare e urlare la scorsa notte.

Seconda regola:

2)Due di noi non entreranno a far parte della setta, resteranno nei dintorni a registrare i fatti che accadranno, come ad esempio i rituali che faranno.

Terza regola:

3) Dovremmo seguirli per un paio di giorni, per capire le loro mosse, se hanno una parola chiave per riconoscersi e se hanno un capo.


''ma se troveremo il capo che faremo'' dice Michele. ''Ma che domande, se saremo sicuri al 100% lo diremo alla polizia, noi possiamo indagare ma dovranno vedersela loro dopo''gli rispondo. Ovviamente, noi faremo la nostra parte, che poi nemmeno ci spetta.. tutti sanno come siamo noi teenagers, abbiamo la curiosità che arriva alle stelle.. ma anche la capacità di fare cazzate non manca mai, perciò dobbiamo studiarci questo piano attentamente perché senno ci diamo in pasto a quelle belve che tanta voglia di fare amicizia non hanno. Continuiamo a scrivere fin quando improvvisamente la porta della cucina si chiude con una forza assurda, ''sarà sicuramente stato il vento'' penso. Mi affaccio alla finestra della camera e vedo che c'è un tempo tranquillissimo, senza pioggia, vento e sole. Pieno di nuvole, ma come ha fatto la porta a sbattere se non c'è un filo di vento? pensai.. ho preferito non dirlo ad alta voce, che ci saremmo solamente distratti dal compito, ma ovviamente Michele ha deciso di andare a vedere. Nessuno lo segue, però ci siamo messi d'accordo per fargli uno scherzo; ''Oh raga, facciamolo andare da solo, quando arriva vicino la porta, lo spingeremo e chiuderemo a chiave, così da farlo spaventare'' dissi, ovviamente i miei amici sono molto più bastardi di me, quindi non hanno esitato a dire di no. Cammina con un ansia che sembrava stesse andando in guerra, ''oh, raga, si sta avvicinando'' sussurro, faccio senno con la testa agli altri e corriamo verso di lui per spingerlo, chiudiamo la porta a chiave e sentiamo una botta pesante, quindi ci mettiamo a ridere credendo che fosse lui che era caduto. ''Oh raga, ma cosa fate, aprite questa porta.. poi perché Marco sta fuori in giardino, che senso ha dividersi, non stiamo mica facendo una di quelle missioni da film'' urla Michele. Ci guardiamo tutti in faccia, non credevamo alle sue parole, in che senso Marco era li fuori? si trovava proprio di fianco a me. ''Bho raga che ne so, ci starà prendendo in gir-'' non ha il tempo di finire la frase che sentiamo Michele urlare. Apriamo di fretta la porta e vediamo che fuori il giardino non era per niente Marco, ma una decina di ragazzi con quella orribile maschera. ''VENITE CON NOI'' uno dei tanti urla; ma che sono pazzi? ma chi ci va con loro, no, ma neanche morto, penso. Corro di sopra e gli altri mi seguono, saliamo le scale e entriamo nella camera di Federico, prendo subito i fogli e corriamo nella camera dei genitori, che si trovava proprio dalla parte opposta del guardino dove si trovavano quei ragazzi. ''Ma che vuoi fare? Davvero ti vuoi buttare dalla finestra?'' dice Marco.. ''Hai un'altra scelta? non credo che restino li fuori ad aspettare che usciamo, saranno sicuramente già entrati, poi che sarà mai, è un piano, saranno tre metri, massimo quattro.'' Marco si affida sempre a me, e anche questa volta lo ha fatto. Mentre corriamo, mi avvicino a Federico e dico ''ma come hanno fatto a sapere dove abiti scusa?'' ''ma che ne so, questi sono stalker''.

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