La setta non è fantasia. (Cap.5)

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Sono le 2:30 di notte, Michele mi manda messaggio su whatsapp dicendomi di scendere perché mi aspettavano, ovviamente c'era anche Marco. ''Raga mi raccomando, nascondetevi bene e non fatevi vedere che senno è finita, non avremo prove da mostrare alla polizia'' dico. Arrivati in quel luogo, loro si nascondono e io mi accingo a mettere la maschera. Di notte tutto fa più paura, ma qui anche di mattina non è bello, quindi immaginate quanto io me la stia facendo sotto. Dopo un quarto d'ora arriva il nostro successore che ci chiede se avessimo le bombolette, fortunatamente un ragazzo ne aveva una in più quindi non sono finito in guai seri. Ci siamo spostati verso le giostre e abbiamo iniziato a scrivere le solite cose che si fanno in una setta. Io devo imbrattare la mia città per queste stupide persone che non capiscono nulla, mi si è spezzato il cuore. Il giorno dopo al telegiornale è stato ovviamente detto tutto, con l'aggiunta di foto. ''La setta non è fantasia'' scritto in grande come titolo. Questa è la foto che è stata pubblicata:

La gente era davvero in panico, iniziarono a fare delle manifestazioni per far si che la setta si mettesse paura e si sciogliesse, come se non fosse questo ciò che volevano

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La gente era davvero in panico, iniziarono a fare delle manifestazioni per far si che la setta si mettesse paura e si sciogliesse, come se non fosse questo ciò che volevano. Più ne parlano e più si diffonde. ''Stanotte i nuovi arrivati non dovranno venire, restatevene a casa'' disse il nostro superiore tramite un sms anonimo. Quindi io non me lo feci ripetere due volte e mi organizzo per andare a casa di Marco a parlare del piano che dovevamo mettere in pratica per andare stanotte alla chiesa a fare la tavola ouija, giusto per parlare con Aamon e gli altri perché era da un po' che non li sentivamo, non che ci mancassero, ma era anche per perdere un po' di tempo, diciamocela tutta. Fortunatamente c'eravamo tutti, Federico compreso, ormai erano le due di notte ed era arrivata ora di andare, peccato che mentre sto prendendo il mio zaino sento la porta di camera di mia madre aprirsi e dei passi avvicinarsi, quindi corro verso il letto cercando di fare meno rumore possibile, chiudo gli occhi e entra mia madre, che voleva accettarsi che dormissi perché stava avendo dei sospetti ultimamente. Quando chiuse la porta aspettai qualche minuto e sentii che ritornava a controllare.. ''mi dispiace mamma, ma ti conosco troppo bene'', dissi sotto voce mentre mi buttavo dalla finestra. Ci organizzammo che dovevamo vederci tutti al parco alle 2:15 e questa volta erano loro ad aspettare me. ''Raga, andiamo'' dissi. Arrivati li non facevo altro che aprire le orecchie bene per ascoltare se ci fossero passi umani, fortunatamente niente di così strano, rumori normali.. animali e ragni dappertutto, ma ovviamente da un luogo abbandonato che possiamo mai aspettarci, eravamo abituati ormai. Entriamo dentro la chiesa, da un buco nel muro, essendo che le porte erano ancora chiuse dal'ultima volta. Posizioniamo la tavola sull'altare e sta volta evitiamo di rovesciare calici e robe varie. ''C'è qualcuno?'' diciamo tutti contemporaneamente mentre facciamo tre giri con la planchette sulla tavola ouija. Non se lo fece chiedere una seconda volta, subito andò sul ''yes'' chiesi immediatamente chi dei 4 spiriti fossero e rispose ''Federico'', quindi automaticamente capimmo che era Barbatos. Federico da quel momento iniziò a sudare, a chiedere improvvisamente di andarcene, che non se la sentiva più di stare li e robe varie. Era da un po' che vedevo Federico un po' strano, ma non solo io eh, mi sarei ritenuto pazzo, anche Michele e Marco la pensavano uguale. Lascio perdere questi stupidi pensieri e ritorno a fare le domande. ''Come stai Barbatos, tutto bene? '' dissi giusto per rompere un po' il ghiaccio essendo che mi stava salendo un po' l'ansia. ''yes'' senza pensarci due volte, non faccio in tempo a girarmi verso Marco per dire: "fai una domanda" - che notiamo che la planchette continua a muoversi, magari non aveva finito di parlare.
Decidiamo di scaricare un applicazione sul telefono che permettesse di capire, teoricamente, ciò che dice un fantasma.
Cacciava parole a caso
"attenzione"
"lui"
"prendere"
"uccidere"
"rinchiudere"
Si fermò, eravamo abbastanza spaventati, increduli.
Cosa vogliono dire queste stupidi parole..
"prendere"
"tavola"
Questo fortunatamente lo intuimmo, anche perché non ci volle tanto.
Non ci diede il tempo di mettere le dita che immediatamente disse una frase che ci stravolse.
''Federico is in the sect''.

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