CAPITOLO SETTE: l'ultimo ballo

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CAPITOLO SETTE: l'ultimo ballo

Francia 1348 D.C- Palazzo Fontainebleu


<< Non siate sciocca, milady >> disse il maggiordomo, pulendo il viso della giovane donna seduta su una poltroncina rossa.

<< Oh, andiamo! Bertard, non sia sciocco lei! >> dice ridendo, riversandosi all'indietro. In quel momento le sue serve si precipitano verso di lei, temendo il peggio.

<< oh, no, no. Non è necessario, tranquille! >> dice ridendo ancora una volta. L'enorme e bianca parrucca sbilancia il suo corpo in avanti, facendola ridere ancora di più.

<< Siete ancora in tempo ad annullare la festa! Sapete benissimo della peste, milady, la prego! >> dice Bertard implorandola.

<< Non se ne parla, mio caro! >> dice ridendo per l'ennesima volta alzandosi questa volta, dal divanetto rosso. Sorregge un bicchierino di punch alcolico tra le mani e si mette a danzare tra la pista, mentre ascolta il rumore delle carrozze fuori dalla dimora.

<< Oh! Senta Bertard! La sente? >> chiede eccitata avvicinandosi al suo maggiordomo.

<< No, mi dica milady >> dice l'uomo pulendosi il sudore dalla fronte.

<< Carrozze Bertard! I nostri ospiti! Qualche ora e qui sarà tutto al completo! >> dice entusiasta.

<< Spalancate le porte >> dice avvicinandosi verso l'enorme porta d'ingresso.

I servi fanno ciò che la donna domanda e nemmeno un minuto che centinaia di ospiti si riversano all'interno del palazzo di Fontainebleu. Fa una riverenza impacciata a causa dell'alcool assunto precedentemente e mostra un sorriso raggiante ai primi duca e principi che varcano l'entrata. Sa perfettamente che l'uomo della sua vita l'aspetta e non intende sprecare neppure un attimo della sua esistenza.

<< Un ballo in maschera, mio caro! >> dice facendosi legare la mascherina nera. Si liscia il lungo vestito di seta nera proveniente da Oriente prima di spruzzarsi un altro po' di profumo.

Si lascia trasportare dalle note musicali provenienti dal pianoforte al centro della sala da ballo e mentre gli ospiti fanno i complimenti per i meravigliosi arazzi e tappeti pregiatissimi, Annie non può evitare di sorridere ubriaca a tutti gli uomini. Adora le attenzioni e sempre le ha amate, soprattutto dal genere maschile. Le piace essere osservata e desiderata.

<< Milady, mi concedete questo ballo? >> chiede un uomo. E con un sorriso, Annie accetta il ballo, probabilmente perché è ubriaca, probabilmente perché è terribilmente convinta che troverà l'amore della sua vita, ma quando l'uomo le pesta un piede non può evitare di gridare ed in lacrime abbandona la sala.

<< Mon Dieu! Questi baroni sono tutti des ingrats *. Non hanno un minimo di beauté*. Disgustosi! E questa sera avrei dovuto conoscere il mio futuro mari*! >> disse tra se e se Annie.

<< Milady, mi dispiace interrompere le sue preoccupazioni.. ma non ho potuto evitare di ascoltare la sua sventurata storia >> disse un uomo da dietro una statua di marmo.

La donna fa un balzo per lo spavento, ma in qualche secondo si ricompone.

<< Oh, et qui seriez-vous* ? >> disse Annie lisciando l'abito nero. Gioca con le perline dell'abito per qualche istante prima di osservare il giovane negli occhi. Era difficile distinguere i suoi occhi a causa delle numerose candele sparpagliate da ogni parte.

<< Il Principe Ascanio Latorre, provengo da l'Italia. Est-ce que vous la connaissez?* >>

<< Mais oui *! L'adoro alla follia ! >>

Anne and the Olympians: the one hundred livesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora