"Hoseok!" Sentii la voce di Seokjin chiamarmi. Il ragazzo che stavo osservando si girò a guardarmi.
Cazzo. Probabilmente ha capito che lo stavo osservando.
Volsi lo sguardo, con le gote un poco rosse dall'imbarazzo, verso il mio amico che mi fece cenno di avvicinarmi al suo tavolo. Non volevo disturbare i due, ma appena vidi che Namjoon si stava alzando capii che non stavo interrompendo nulla. Guardai la porta per vedere se qualcuno stesse per entrare, poi mi incamminai verso il tavolo. Mi tirò a sedere dove pochi istanti prima c'era seduto Namjoon.
"È un angelo, il mio dono." Mi disse con occhi sognanti. Roteai gli occhi ridendo un poco.
"Basta sbattermi in faccia la tua vita sentimentale Seokjin."
"Ma è così bella, devo parlarne con qualcuno." Annuii.
Lo so Jin, penso che l'amore sia stupendo.
"Comunque" riprese a parlare "ti stavo spiegando del bacio. Ho chiuso gli occhi e appena ho sentito le sue labbra sfiorare e combaciare con le mie mi sono rilassato. Ha mosso un po' le sue labbra e anche io le mie, poi ci siamo allontanati." Mi spiegò, aggiungendo fin troppi dettagli, tanto che storsi un po' il naso.
"Mi ha guardato e mi ha sorriso e io ho ricambiato. Allora abbiano ripreso a baciar-"
"Sì sì okay hyung, non mi servono i particolari." Agitai un po' le mani, sapendo come sarebbe finita la storiella.
"Yah! Non abbiamo fatto niente!" Disse lui sulla difensiva e io scoppiai a ridere.
La campanellina del locale suonò e la mia conversazione con Jin venne interrotta per la seconda volta nel giro di una mezz'oretta.
"Oggi non ci vogliono lasciar parlare." Disse il ragazzo con una risata. Io annuii e mi alzai, dirigendomi verso il bancone.
"Come posso.. Oh, è lei signorino. Sempre il solito latte ghiacciato?" Chiesi al ragazzo che ormai era un cliente abituale.
Lui si limitò ad annuire e mi porse l'esatta somma, per cui non dovetti neanche dargli il resto, soltanto la ricevuta.
"Arriva subito." Non gli diedi il cosino rumoroso, ormai sapevo che studiava mentre era nel locale, perciò non volevo disturbarlo troppo mentre lo faceva. Preparai la bevanda e gliela portai sul vassoio, lui alzò un attimo lo sguardo e mi ringraziò, io gli sorrisi e tornai a sedere da Seokjin. Mentre avanzavo verso di lui però il ragazzo con la voce più bella che io avessi mai sentito si alzò, si mise il cappotto e si incamminò verso l'uscita. Mi chinai e lo ringraziai di essere venuto nel locale, lui si fermò un attimo a guardarmi.
"Arrivederci e grazie." Gli sorrisi e lui uscì. Constatai quindi che fosse più basso di me. Lo guardai quando attraversò le strisce e scomparve dietro l'angolo di uno degli edifici. Quindi mi diressi verso Seokjin, con il quale continuai a parlare.
Il mio turno continuò normalmente, tra chiacchiere con Jin e ordini da parte dei clienti. Finii a mezzogiorno e mezzo, quindi girai l'insegna così che indicasse la chiusura del locale e mi andai a cambiare.MARTEDÌ
7:04
La giornata cominciò in modo tranquillo. Solitamente di martedì il locale era piuttosto deserto, quindi affrontavo la noia ballando a ritmo con qualunque canzone uscisse dalle casse del bar. Ero intento a canticchiare e a eseguire qualche passo mentre aprivo una scatola piena di un nuovo set di tazzine ordinato dal capo.
"Scusi.."
"Uhm.. Scusi Hoseok."
Mi resi conto che qualcuno mi stava chiamando, così mi girai un poco e guardai la figura.
Il ragazzo dalla bella voce. Questa volta riuscii a scrutare il volto dell'individuo che il giorno prima era coperto da una mascherina e da un berretto. Aveva un viso carino, delle guance calorose, degli occhi scuri e delle labbra screpolate. Mi alzai e mi chinai un poco.
"Scusi, non avevo prestato attenzione al suo richiamo."
"Non si preoccupi" guardò la targhetta sulla mia divisa "Jung Hoseok." Mi regalò un sorriso che ricambiai.
"Come posso aiutarla.." Allungai l'ultima parola per far sì che mi dicesse il suo nome.
"Min Yoongi."
Bel nome.
"Sì, come posso aiutarla Min Yoongi?" Piegai la mia testa di lato e lui si mise una mano dietro il collo, strofinandola contro di esso.
"vorrei un americano ghiacciato, grazie." Io annuii e presi la banconota dalle sue mani, dandogli ricevuta e resto. Lo guardai mentre lui faceva lo stesso con me. Mi sentii in imbarazzo per la situazione.
"S-Si può accomodare." dissi e distolsi lo sguardo.
"L'aggeggio?" Mi ricordai di non averglielo dato e, sentendo ancor di più l'imbarazzo prendere possesso di me, risi un poco.
"Oh sì, mi scusi." Presi l'oggetto e glielo diedi, senza guardarlo comunque negli occhi.
"Può anche non darmi del lei, dovremmo avere più o meno la stessa età quindi non è un problema se ci diamo del tu." Io annuii.
"Allora dammi anche tu del tu." Risi per il mio semplice giro di parole e sentii l'imbarazzo abbandonarmi.
Lui si girò e si sedette di nuovo al tavolo del giorno prima. Preparai così il suo ordine e feci risuonare la melodia, al che il ragazzo alzò gli occhi e, come fece 24 ore prima, dopo aver afferrato l'oggetto venne verso di me. Mi diede il cosino e prese l'ordine.
"Grazie Hoseok." Si girò nuovamente e si sedette al tavolo, assumendo la stessa posizione del giorno prima. Decisi di prepararmi un caffè latte e berlo appoggiandomi al bancone.
"È tutto così calmo."

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Pretty Voice. - Sope 솝
FanfictionHoseok lavora presso un tranquillo bar non molto distante dal centro di Seoul. Ogni giorno si trova appoggiato al bancone intento a osservare i suoi clienti. Qualcuno riuscirà mai a catturare realmente la sua attenzione? -- "Scusi, non avevo prestat...