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LUNEDÌ

14:58

"Mi osservi sempre mentre lavoro, io però non l'ho mai fatto."

Questa frase era stata la causa della situazione in cui mi trovavo.
Yoongi quella mattina non si presentò alla solita ora, bensì all'orario di chiusura. Dovetti, all'ultimo minuto, preparargli un americano ghiacciato e accettare che quel pomeriggio mi sarebbe venuto a prendere per portarmi nel suo studio, in cui componeva. Ero agitato mentre mi vestivo con degli abiti nei quali Yoongi non mi aveva mai visto. Dovevo avere sempre dei vestiti sobri per il lavoro, quindi non riuscivo mai ad indossare qualcosa che fosse nel mio stile.
Guardai il cellulare ed erano passati alcuni minuti dall'orario prestabilito da Yoongi. M'impanicai e cominciai a correre per la casa in cerca del portafoglio e delle chiavi. Corsi fuori dall'abitazione e trovai davanti al vialetto l'auto del corvino. Feci una breve corsetta e aprii la portiera buttandomi sul posto del passeggiero.
"Scusami per il ritardo!" Gli dissi mentre mi allacciavo la cintura. Gli rivolsi uno sguardo e lo trovai a squadrarmi da capo a piedi con curiosità.
Mi sentii nervoso, e se non gli fosse piaciuto il mio stile?
Presi il mio tempo per guardare brevemente il suo outfit. Come al solito era vestito di nero. Quel giorno aveva una giacca in pelle e una maglia semplice, tenuta all'interno dei jeans fasciati da una cintura con occhielli.
"Non ti preoccupare." Avendo finito di squadrarmi posò il suo sguardo sul mio volto. "Stai bene vestito così."
Sul mio viso si fece largo un enorme sorriso.
"Anche tu stai bene con quella giacca in pelle."
Un bad boy.
"Grazie Hoseokie." Accese la macchina e facendo un'inversione cominciò a guidare verso il suo studio.
"In questo periodo mi è venuta l'ispirazione, quindi sto molte ore nello studio. Se vorrai andar via dimmelo, così che possa riportarti a casa." Io annuii e continuai ad osservare i suoi tratti mentre guidava.
Compresi che il suo studio si trovava sulla strada del bar, per cui aveva senso che passasse a far colazione là. La musica stava accompagnando il silenzioso viaggio con un tono grintoso. Non avevo mai sentito quell'autore prima dall'ora, e alcune frasi all'interno delle canzoni mi fecero arrossire. Alcune persone erano davvero dirette nei propri testi e andavano davvero a toccare nell'intimo una persona. Mi schiarii la voce.
"Chi è questo rapper?" Chiesi sentendo un'altra canzone dello stesso cominciare.
"Potrei essere io." Il mio respiro si bloccò.
"Ero giovane all'epoca, non badare ad alcune frasi.." Balbettò un po', sapendo benissimo perché non stessi parlando.
"Insomma ho solo io questo disco e a volte mi piace metterlo per ricordare la mentalità di all-"
"Your tongue tenchology?" Gli chiesi rosso in volto.
"Lascia stare, davvero." Rise per la mia reazione e si fermò al semaforo, guardandomi.
"Eddai sei un adulto, non serve imbarazzarsi per ste robe."
"Sei un pervertito." Gli dissi ancora, guardandolo. Lui in tutta risposta si mordicchiò il labbro per poi inumidirlo.
"Non hai tutti i torti." Ricominciò a guidare quando il semaforo si fece di nuovo verde.
Il resto del viaggio passò tra l'ascolto delle canzoni di Yoongi, vari miei schiarimenti di voce e qualche sua risata. Parcheggiò davanti una struttura abbastanza grande, togliendo le chiavi e uscendo dalla macchina, io lo seguii a ruota. Entrammo nella struttura dopo che mi chiesero se fossi con Yoongi. Lui annuì allora mi lasciarono passare. Il ragazzo si fece spazio nei corridoi, salutato da tutte le persone che incontrava. All'ennesimo corridoio si fermò davanti ad una stanza che sulla porta aveva la scritta "Genius Lab".
"Qua è dove ho prodotto il mixtape che hai ascoltato in macchina." Osservai la porta, poi lui ricominciò a camminare quindi lo seguii. Ci fermammo ancora nel corso dello stesso corridoio, questa volta entrando in una stanza spaziosa che aveva più o meno al centro un pianoforte.
"Questa è il mio posto felice." Entrai lentamente osservando attentamente la stanza. Era piuttosto spoglia, per cui l'attenzione si concentrava interamente sullo strumento.
Lui si avvicinò alla scrivania aprendo un cassetto con all'interno vari libretti. Ne prese uno bordeaux e si avvicinò al pianoforte, sedendosi poi sulla panca. Io mi appoggiai leggermente alla scrivania, avendo ancora una volta la visione di uno Yoongi di profilo.
Cominciò a sfogliare le varie pagine scritte e piuttosto disordinate, per poi fermarsi ad una mezza vuota. Premé alcuni tasti, producendo i primi suoni che avevo sentito dal vivo. Stetti in silenzio, facendolo continuare con il suo lavoro. Lo vedevo spostare lo sguardo dal quadernino alla tastiera dello strumento, concentrato come non lo avevo mai visto.
A volte chiudeva gli occhi e canticchiava una melodia, che poi ripeteva con il pianoforte.

Pretty Voice. - Sope 솝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora