Guardai Min Yoongi che stava fissando Seoul dalla vetrata.
"Già."
Presi un altro sorso dal bicchiere, poi feci il giro del bancone e mi diressi verso il ragazzo. Mi fermai davanti al vetro, senza sedermi come lui e continuai a sorseggiare il caffè latte.
"Mi piace la tranquillità."
"Anche a me, almeno quando sono qua." Sottolineai, tra le righe, come solo in quel posto mi piacesse. Tutto sommato ero circondato da gente solare e chiacchierona, per cui non avevo neanche un qualcuno con cui godermi il silenzio, la tranquillità.
Mi girai un attimo verso il ragazzo che alzò lo sguardo e lo puntò su di me. Il leggero raggio di sole gli illuminò gli occhi, dandomi la possibilità di vederli bene. Erano scuri, ma non così tanto da sembrare neri, e venivano evidenziati all'esterno da una matita. Sembravano gli occhi di un gatto.
Erano carini.
"Da quanto lavori qui?"
"Dieci mesi." Annuì e distolse lo sguardo, riposizionandolo sulle strade della città.
Calò di nuovo il silenzio tra noi, mentre la musica accompagnava le nostre menti. Era rilassante stare lì, scrutare ogni persona passare per quelle stradine con borse, zaini o chissà cosa in mano o sulle spalle. Pensai che non volevo essere nessun altro se non me stesso, con quel lavoro, con quella routine e con quella vita.
Decisi di parlare ancora.
"Tu dove lavori invece?".
"Dove mi porta il mio pianoforte".
Sentii un tono quasi allegro in quella frase, e io sorrisi di conseguenza.
Immagino che la sua voce sarebbe un accompagnamento perfetto per il pianoforte, ma probabilmente non canta, suona e basta.
Controllai l'ora, 7:20. Stemmo ancora in silenzio finché, dopo alcuni minuti, non arrivò un cliente. Controvoglia abbandonai il ragazzo silenzioso e di conseguenza la pace creatasi nel locale e mi diressi al bancone. Presi l'ordinazione e preparai un latte alla fragola alla ragazza intenta a parlare al telefono. La avvisai dell'ordine pronto e le augurai una buona colazione.
Stavo lavando il bicchiere ormai vuoto dal caffè latte quando sentii un bicchiere appoggiarsi al bancone.
"Grazie." Alzai lo sguardo e vidi Yoongi con la mano ancora sul bicchiere. Gli rivolsi un sorriso e annuii col capo, lui ricambiò e si diresse verso l'uscita. Guardai anche questa volta la sua figura scomparire dal mio campo visivo. Sembrava un ragazzo pacato Min Yoongi, di poche parole, quasi il mio opposto.
Calò nuovamente il silenzio. Chiusi gli occhi e muovendomi a tempo, cominciai a ballare su una canzone che conoscevo molto bene. A volte mi capitava anche di andare a ballare con un gruppetto di amici, di cui faceva parte Park Jimin, il pasticcere che portava torte e altri dolci al bar. Non era comunque nulla di serio, nonostante avessi pensato più volte di lasciare il lavoro da barista e diventare un insegnante di Hip Hop. Tornando indietro non so cosa avrei fatto. Mi piaceva ballare, anzi, amavo ballare, ma il lavoro da barista mi rendeva felice allo stesso modo. Una scelta dura. Così, decisi di non abbandonare del tutto il ballo, ma lasciarlo come un hobby nella mia vita.
La canzone finì come il silenzio nel locale. Entrò il ragazzo studioso con in mano un libro che probabilmente parlava di qualcosa che studiava nel suo corso.
Non sapevo a che università andasse. Più che altro non sapevo nulla dei miei clienti, mi limitavo a guardarli dal bancone, e magari immaginare come fossero le loro vite. Sapendo già quello che avrebbe ordinato cliccai il nome della bibita sul display.
"Scusi, vorrei aggiungere qualcosa."
Alzai gli occhi.
"Mi dica pure."
"Vorrei un brownie."
Annuii al ragazzo visibilmente più giovane di me e aggiunsi quel dolcetto all'elenco.
"Solo uno giusto?"
"Sì."
"Allora sono cinque euro e venti centesimi". Rivolsi un sorriso al ragazzo che mi diede una banconota da cinque e una moneta da un euro. Gli diedi resto e ricevuta, lui si girò e andò al solito tavolino, riaprendo il libro che aveva chiuso mentre interloquiva con me. Mi girai e riempii il bicchiere di ghiaccio e latte, poi mi rigirai, feci scorrere la vetrina che separava i dolci dal mondo esterno e, con una pinza, afferrai un brownie e lo posizionai su un piattino. Misi tutto sul vassoio e mi incamminai verso il ragazzo. In silenzio appoggiai sul tavolo l'intera ordinazione, poi mi voltai e mi diressi verso il bancone. Notai però, sul tavolo sul quale Min Yoongi aveva fatto colazione mezz'ora prima, un accendino.
Fuma?
Lo afferrai con in mente che dovevo scrivere da qualche parte di ricordarmi di darglielo il giorno dopo.

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Pretty Voice. - Sope 솝
FanfictionHoseok lavora presso un tranquillo bar non molto distante dal centro di Seoul. Ogni giorno si trova appoggiato al bancone intento a osservare i suoi clienti. Qualcuno riuscirà mai a catturare realmente la sua attenzione? -- "Scusi, non avevo prestat...