Drarry ~ L'Auror Potter - Due parti

4.5. "Vieni, avvicinati a me..."

Parte 4.5.

A quelle parole, Draco gli sorrise con un'aria decisamente felice. "Anche io sono contento di essere qui con te e di sapere che stai bene."

Harry sorrise per poi muovere la sua mano e sbatterla lentamente sopra la coperta. "Vieni, avvicinati a me."

In quel momento Draco quindi si avvicinò all'uomo e una volta seduto accanto a lui, si passò entrambe le mani davanti al volto e scoppiò in lacrime.

A quella vista Potter da sdraiato, si mise seduto e poi in un attimo gli strinse una mano.

"Ehi, calmati, Dray. Ti prego tesoro, non posso proprio vederti così! Che cosa ti sta succedendo? Mh?"

"Beh, questo dovrei chiederlo io a te. Come mai sei qui Harry? Il dottore mi ha detto che hai avuto un attacco di panico?! Come è possibile piccolo? Non è da te."

"Già, il problema è che ho paura Dray." in quel momento gli occhi verde smeraldo di Harry erano decisamente annacquati. "E tu non mi vuoi dire nulla. Tra di noi si sta lentamente creando un muro, te ne rendi conto, sì?"

A quelle parole, Draco si irrigidì moltissimo. "Non permetterò mai a nessuno di allontanarci, meno che mai ad Holland, sono stato abbastanza chiaro?!"

Harry gli sorrise radioso. "Perfettamente."

"Harry tu sei molto importante per me e non voglio affatto rischiare di perderti, intesi?"

"Lo so, anche tu lo sei."

Detto ciò, Draco strinse a se il moro promettendo poi e infine di trovare un giorno il coraggio di lasciare andare il suo passato senza paure, o altro.

Ma sarà mai possibile?

~*~

Dopo che il biondo platino finì di parlare con il corvino dagli occhi smeraldo, quest'ultimo lo salutò e poi in un secondo momento, venne raggiunto immediatamente dai genitori che nel frattempo avevano avvertito anche i suoi migliori amici da una vita intera: Ron ed Hermione, una coppia davvero formidabile ed altrettanto veterana.

"Harry!" Urlò un'ora più tardi, la ragazza lo vide e in un attimo gli corse incontro, nel mentre il moro stava quasi per essere dimesso. "Come stai tesoro mio? Eh?!"

"Molto meglio direi." Rispose a quel punto l'uomo sedendosi con calma sul letto con un sorriso. "Stanno per mandarmi a casa: è questione di ore."

A quelle parole, Hermione gli sorrise felice, nel mentre Ron sospirò con angoscia: la morte prematura di sua sorella Ginny per mano di un pazzo scatenato sposato con un'altra donna, era ancora aperta e inoltre, gli faceva ancora molto male.

"Meno male tesoro, sono proprio contenta." Sorrise felice facendo ridere Harry con il cuore leggermente più leggero, anche se la faccenda con Holland non si era ancora conclusa e la cosa lo tormentava moltissimo.
Ma come andrà a finire realmente?

Nel frattempo il bellissimo Draco, dopo essere stato in ospedale da Harry, arrivò immediatamente in ufficio, con la speranza che nel tempo in cui si era allontanato, fossero arrivate delle novità importanti sul nuovo caso di omicidio che riguardava la vittima accertate, Mike Rowell che nei giorni passati era stato ucciso e stavano ancora indagando sulla sua prematura morte.

Nel mentre ripensava a tutto ciò, all'improvviso Theo Nott assieme al compagno Blaise entrò dentro l'ufficio senza bussare.

"Ah, eccoti Draco." Disse l'uomo con un bel sorriso. "Ti stavamo aspettando."

"È successo qualcosa?"

"Ci sono delle novità."

Iniziò a quel punto Zabini cercando lo sguardo del suo Theo che annuì solamente.

"Beh?! Allora?! Di quali novità state parlando voi due?"

"Draco in tutta questa storia sono subentrate delle faccende davvero molto strane."

"Tipo?"

"Punto primo, il Medimago Mike Rowell che conosce indirettamente Holland è davvero incredibile; inoltre, non riusciamo a capire il legame che poteva esserci tra loro, ossia esattamente il come avevano fatto a conoscersi direi in maniera molto velata; punto secondo."

"Cosa?!"

"La cosa fondamentale da chiederci in tutta questa assurda storia è chi è la persona che ha fatto se così è giusto dire da intermediario tra Philippe Holland e Mike Rowell. Io purtroppo ritengo che..."

"Che ci sia un legame molto stretto tra di loro?"

"Esatto Draco! Il problema è che non ho nessuna idea di che cosa si possa trattare e quindi penso che non ci sia assolutamente tempo da perdere! Dobbiamo metterci a lavoro adesso!"

"Ok, Theo, allora come prima cosa direi di convocare nuovamente qui Holland assieme al suo Avvomago e torchiarlo di domande!" Disse per poi sbattere con forza una mano sulla scrivania. "Voglio proprio vedere se ha ancora il coraggio di mostrare quella maledetta faccia tosta e quel sorriso da puro bastardo!"

"Ma lo conosci così bene Dray?"

"Abbastanza." Rispose per poi alzarsi in piedi e dirigersi verso la porta. "Adesso però non ne voglio parlare."

Detto ciò, i due fidanzati, ossia Theo e Blaise in un attimo si ritrovarono completamente da soli nell'ufficio di Draco ed Harry a sospirare sommessamente con un'aria davvero molto stressata: prima o poi quella maledetta indagine li avrebbe stravolti nel vero senso della parola!

~*~

Alcune ore più tardi, Lily e James assieme al loro unico e dolcissimo oltre che bellissimo figlio Harry se ne tornarono a casa, a Godric's Hollow.

Appena i tre adulti rientrarono nella loro dimora, in un attimo si accomodarono immediatamente in salotto dove Potter Junior poté sdraiarsi sul divano e rilassarsi.

"Come ti senti tesoro? Va un pochino meglio?"

"Sì, grazie mamma." Sorrise com un'aria stanca ed altrettanto stravolta. "In questo momento ho solo bisogno di riposare un pochino."

"Certo, beh, allora vai nel tuo letto: qui sul divano è un pò scomodo, non trovi?"

Harry sospirò. "Ok, come desideri: a dopo."

Una volta che Potter si chiuse la porta alle spalle, i suoi incubi peggiori ritornarono a galla: chi era Holland? E perché Draco in passato lo aveva conosciuto?

Nel mentre Harry si ripeteva continuamente la stessa identica domanda da infiniti minuti, Draco iniziò a sistemare alcuni fascicoli sparsi su tutta la scrivania, finché ad un certo punto non alzò il suo sguardo grigio metallizzato e non si ritrovò ad incrociare immediatamente lo sguardo con Holland che in quel preciso momento lo stava fissando con particolare attenzione.