Capitolo 5

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Il giorno seguente provai ad infastidirla di nuovo con i miei soliti giochetti che generalmente l'avrebbero fatta innervosire ma mi sembrò eccessivamente calma e felice quella mattina. Forse la stronza si era divertita con qualcuno la sera prima. Con chi diavolo aveva fatto sesso? Divenni incredibilmente gelosa. Triste, più che altro.

«Antoinette, tutto okay?»
«Uhm... sì, signorina Blossom.»
«Sicura di stare bene, dolcezza?»
«Sì...»
La mia risposta trasudava molta tristezza. Quanto avrei desiderato che avesse usato quei nomignoli anche in privato. Il giorno precedente avevamo condiviso quel momento così... intenso. Volevo che capitasse di nuovo.
Suonò la campanella.
«Antoinette, resta qualche minuto. Vorrei parlarti del tuo saggio.»  

«Uh, va bene.»

Quando tutti se ne andarono mi avvicinai a lei. Era poggiata alla scrivania.

«Allora? Che mi devi dire sul saggio?»
Lei rise.
«Che?»
«Sciocchina, non vi ho nemmeno dato da scrivere un saggio. Non si tratta di quello. Cos'hai?»
Emisi un piccolo lamento.
«Che succede, tesoro?»
Borbottai nuovamente.
Sorrise e mi accarezzò leggermente il viso con quelle sue dita sottili.
«Oh andiamo, non fare la bambina.»
«Cheryl, ti vedi con qualcuno?»
Fece un'espressione confusa e poi scoppiò a ridere. Ma le risate si fermarono quando vide che non avevo minimamente cambiato espressione.
«No.»
«Bene» dissi non del tutto convinta.
«Vieni qui.» Mi sedetti sul suo grembo mentre lei lentamente iniziò ad accarezzarmi dappertutto. Poggiò delicatamente le mani sul mio sedere.
«Ti fa male qui?»
«Mh, sì. Un pochino.»
A quel punto mi fece scendere dal suo grembo, si chinò e mi dette una marea di baci esattamente nel punto in cui il giorno prima mi aveva colpita. Dopodiché, mi tirò su e mi dette un bacio sulla guancia. «Non essere triste. Spero non sia successo nulla di grave. Devo andare adesso. E comunque dovresti fare qualcosa per quella gonna, è davvero troppo corta!»
Risi dopo quell'affermazione.
«E sono la signorina Blossom, non Cheryl!»
«Ciao, Cheryl» le mandai un bacio al volo accennando un sorriso e feci per lasciare l'aula. 

«Aspetta, Toni.»
«Huh?»
«Perché ho avuto l'impressione che volessi dare fastidio all'inizio della lezione?» mi chiese incuriosita.
«Mmh, volevo essere punita di nuovo.»
«Fuori di qui!»
Ok, ero piuttosto soddisfatta dopo quello.

Mi stavo innamorando sempre di più.

Quanto la desidero (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora