Capitolo 8

2K 50 10
                                    

Toni's POV


Saltai l'ora d'inglese tre volte nel corso della settimana. Quel giorno decisi di non farlo. Lei entrò nell'aula e non mi guardò nemmeno. Niente. C'era questa ragazza, Jessie, che si sedette vicino a me. Era piuttosto carina, iniziammo a flirtare un bel po' durante la lezione. Cercavo di farla ridere ogni qual volta Cheryl guardava nella nostra direzione. Ad un certo punto, Jessie si sporse leggermente in avanti verso di me e mi dette un bacio sulla guancia. Tutti gli altri iniziarono a ridacchiare e a sfotterci chiamandoci "piccioncine" o con altri nomignoli del genere.

«Ragazze capisco quando qualcuno ha dei sentimenti-»
«Oh lei ce li ha, signorina Blossom?» Chiesi con tono arrogante.
«Dicevo, potete aspettare almeno la fine della lezione? Altri 15 minuti e ho finito» riuscii a percepire la rabbia che covava dentro.


Pochi attimi prima che la campanella suonasse, mi tagliai accidentalmente il dito urtando una scheggia che fuoriusciva dal mio banco.
«CAZZO!» iniziai a sanguinare.
«Va tutto bene, Toni?» quando vide la mia mano, cambiò espressione, sembrava davvero preoccupata per me.


«Okay, voi altri andate pure. Aiuto io la vostra compagna a ripulirsi. Vi auguro una buona giornata! Jessie va' via anche tu o arriverai in ritardo alla prossima lezione.» Sembrò così contenta nel pronunciare quelle parole. Jessie mi lasciò un bacio sulla guancia e uscì. «Non ho bisogno di aiuto.»


«Non m'interessa» disse a denti stretti. Accidenti, era arrabbiata. Feci meglio a tacere.
Prese un po' d'alcool, tessuti e bende. La stronza mi versò l'alcool su tutta la mano.


«Stronza!»
«Questo è per la tua amica Jessie.»
«Oh, come se t'importa qualcosa!»
Lo versò di nuovo, ma questa volta riuscii a schiaffeggiarla prima che indietreggiasse e quando lo fece di nuovo, mi afferrò così duramente che mi procurò un leggero dolore.
«Non provare a rifarlo!» Dissi oscillando la mano ferita in aria. «Ferma o sanguinerai di nuovo!»
Credevo fosse preoccupata? Non potevo saperlo. Ma decisi di darmi una calmata e le porsi la mano per farmela medicare. Dopo aver finito, si sistemò poggiandosi alla scrivania. Presi le mie cose e feci per andarmene...
«Toni, vieni qui» disse piano.
Obbedii.
«Hai lasciato il tuo cazzo di telefono da me per due settimane...»                                                           «Sì e quindi?»
«Vieni stasera a prenderlo.»
«Come vuoi ma sappi che mi fai ugualmente schifo.»
Mi tirò verso di lei e mi guardò con uno sguardo furioso. «Se non la smetti subito con quest'atteggiamento, ti farò tacere io a suon di sculacciate. Non mettermi alla prova.»
Cazzo. Di nuovo quella sensazione. Il mio battito si fece più intenso. Merda. Deglutii.
«C-c-come vuoi. Ci vediamo stasera.» Lasciai l'aula senza fiato. Merda. Aveva un tale controllo su di me. Lo odiavo.



«Sono qui, Cheryl!» entrai, la porta non era chiusa a chiave.
Detti un rapido sguardo in giro per capire dove fosse il mio telefono, poi mi raggiunse lei.
«Cerchi questo?»
«Dammelo.»
«Mi sono divertita così tanto a sbirciare nel tuo telefono.»
«Sì, come se conoscessi la password.»
«Come se fossi così stupida da non pensare che avresti messo la data della nostra prima volta.» «CHE COSA HAI VISTO?»
«Tutto.»
«PERCHÈ L'HAI FATTO?! Quanti anni hai? 12?!»
Mi tirò per il braccio verso di lei.
«Non urlarmi contro, ragazzina» disse digrignando i denti.
«Sei una tale stronza!»
E fu allora che mi mostrò il ghigno più sexy di sempre. Non aveva mai assunto quell'espressione. Continuai a fissarla a bocca aperta.
«Mi stava davvero piacendo, Toni» disse con tono dolce.
«A te non piaceva? Divertirti con me?» MERDA, STAVA CERCANDO DI SEDURMI.
Mi spinse sul letto e si mise a cavalcioni su di me.
«Cazzo» mormorai.
«Cosa c'è che non va, piccola? Non fai più la di più adesso? Cosa c'è?»
Mosse le mani su tutto il mio corpo. Non riuscivo a muovermi o fare altro. Ero scioccata. Non l'avevo mai vista agire così. I suoi capelli erano disordinatamente sexy. E adoravo quella camicia da notte di seta rossa che indossava. "Avanti, Toni. Fa' qualcosa" pensai. Portai le mani verso l'orlo della sua camicia da notte, ma lei mi interruppe e mi bloccò entrambe le braccia sopra la testa.

«Dov'eravamo, Toni, dolcezza?»
«I-i-io-di cosa vuoi parlare?»
«Mmh... sei arrabbiata con me?»
«Oh, io lo sono. Tu invece?»
«No.»
«Oh.»
Si morse le labbra e prese a baciarmi il collo. Giurai di aver percepito i suoi capezzoli indurirsi da sotto la vestaglia.
«E perché sei arrabbiata, piccola?»
«Ti sei comportata da vera stronza con me.» mi espressi senza balbettare questa volta. E poi di nuovo quel ghigno. A quel punto non ce la feci più. «Cheryl, spogliati.»


E fu così che me la ritrovai davanti completamente nuda. 

Quanto la desidero (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora