Capitolo 6

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Erano le 3:00 di notte di domenica, il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola ma non riuscivo proprio a dormire. Forse perché sentivo una strana sensazione nel basso ventre.
Decisi di chiamare Cheryl, ignorando l'orario. Avevo bisogno di sentirla.
Lei rispose quasi immediatamente.

«Toni? Va tutto bene?»
«Uhm sì, perché non dovrebbe?»
«Oh, non saprei. Forse perché sono le 3:00 di notte?»
«Oh... giusto. In realtà, non va proprio tutto bene. Mi fa male il fondo schiena. Anche le spalle un pochino...»
«Ugh. Che posso fare per te?»
«Verresti qui? Tipo... adesso?»
«Sei impazzita?!»
«Vieni. Ti prego.»
«Sarò lì tra 20 minuti.»
«Puoi fare 15?»
«Oh, chiudi il becco.»

——

Sentii suonare il campanello. Aprii la porta e vidi Cheryl in camicia da notte.
«Sei davvero uscita di casa così?»
«Taci. Ero in macchina, comunque. Non c'era bisogno che mi cambiassi. Ora. Tu.»

Mi avvicinai a lei, chiusi la porta e poggiai la fronte sulla sua spalla, lasciai le mani cadere lungo i suoi fianchi... pensai di fingere un pochino.
«Toni? Ma cos'hai?»
Le feci cenno di seguirmi. Ci sdraiammo sul mio letto. Lei si sistemò sopra di me appoggiando la testa nell'incavo del mio collo. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto.

«Perché sei triste, Toni? Tesoro mio» mi chiese sistemandosi di fianco tenendosi la testa sul gomito.
Mi voltai verso di lei e la guardai cercando di assumere l'espressione più tenera che potessi fare. Misi il broncio. «Toni?»

«Mi sono presa un'enorme cotta per te» dissi con voce tremante guardando verso il basso.
«Ah, sì?»
«Mhmh» annuii.

«E come mai?»
«Perché sei così sexy, a volte il solo sentire il tuo profumo mi manda letteralmente in estasi. Non mi sono mai sentita così con nessuno.»
«Così come?» mi chiese accarezzandomi dolcemente la guancia. Alzai lo sguardo per guardarla dritta negli occhi.
«Ogni volta che incrocio i tuoi occhi sento una strana sensazione nello stomaco... e anche in mezzo alle gambe.»
Lei mi guardò interdetta. «Antoinette... s-sei vergine?»
«Uhm... sì. Ti sembra strano?».
«No, semplicemente non immaginavo che una ragazza così perversa potesse essere vergine» disse accennando un sorriso.
«Cioè, mi sono fatta alcune ragazze. Ma non ho mai permesso loro di toccarmi. Non so, difficilmente mi concedo agli altri e poi nessuna di loro era la ragazza giusta.»
«Brava ragazza» mi disse accarezzandomi la testa.
«Mi fa male qui» le mostrai l'area tra il collo e le spalle aspettandomi che la baciasse. Lei colse al volo il mio suggerimento. Iniziò delicatamente a ricoprire il mio corpo di baci facendomi venire la pelle d'oca.
«Dove altro?»
«Qui» dissi indicando le mie guance. Lei iniziò darmi dei bacetti sul viso e poi si fece strada verso il mio collo. Era una sensazione così bella.
«Qualche altra parte?»
«Sì» indicai le mie labbra. Mi baciò a stampo ripetutamente e iniziò a giocherellare con le mie labbra mordicchiandole e succhiandole dolcemente. Io partecipavo passivamente ai suoi baci, mi piaceva lasciarla fare.
«Meglio adesso?»
«Beh, anche qui.» Lei prima mi sorrise, divertita dal fatto che avessi ancora dolore da qualche parte, poi si rese conto che stavo indicando il mio seno e fece un'espressione sorpresa.
«Okay» disse chinandosi su di me. Si sistemò tra le mie gambe mentre io iniziai a sbottonarmi la parte superiore del pigiama.
Si soffermò a guardarmi mentre slacciavo il reggiseno e riuscii a sentirla mormorare un «Merda» prima che iniziasse a percorrere il mio petto con le labbra. Mi lasciai sfuggire un lieve sussulto. Mi afferrò delicatamente per i fianchi e molto lentamente iniziò a stuzzicare il mio capezzolo destro con la punta della lingua. Dopo un paio di minuti i suoi movimenti divennero più aggressivi. Ogni tanto mi scappavano dei gemiti. Trovai il coraggio di afferrarle delicatamente i capelli. Intanto lei iniziò a massaggiarmi l'altro seno con la mano libera. Dio, era una sensazione così piacevole.

Dopo un po' si stese accanto a me. Io ridacchiai.
«Hmm?»
«Ah-ah-ah non avevo dolore da nessuna parte, ti volevo solo qui» dissi ridendo come un'idiota.
«Ah sì?»
«Sì» dissi mostrando una smorfia.
«Girati.»
Senza pensarci troppo, feci come mi aveva detto, ignara di cosa avesse intenzione di fare. Fu allora che mi sentii dare uno schiaffo fortissimo sul sedere. Percepii di nuovo quella sensazione crescere in mezzo alle mie gambe. Il mio battito si fece più pressante. Gemetti forte stringendo le lenzuola.
«Ti fa male questo?»
«Sì.»
«Bene.» Lo fece ancora ma questa volta più forte. Gemetti ancora. Era così dannatamente bello.
«Cheryl...»
«Come mi hai chiamata?» mi chiese tirandomi un altro schiaffo.
«Signorina Blossom.»
«Corretto» accarezzò dolcemente quello stesso punto che aveva schiaffeggiato, probabilmente come ricompensa. Io desideravo di più.
«In ginocchio adesso.»
Feci come richiesto, posizionandomi con il sedere all'aria. Indossavo un perizoma nero quella sera. Sentii il suo respiro accelerare. La cosa mi fece eccitare terribilmente.

Fece pressione sul mio centro. Cazzo. Emisi un gemito fortissimo.
«Proprio quello che volevo sentire» rise prendendosi gioco di me.
«Oh, sta' zitta» le dissi seppellendo la testa nel cuscino.
«Vieni qui.» Posizionai il mio sedere tra le sue gambe e poggiai la schiena sul suo petto. Mi girò delicatamente la testa verso il suo viso. Non mi stava guardando negli occhi, stava fissando le mie labbra. Io le presi la mano e la portai tra le mie cosce ma lei la spostò immediatamente ed iniziò a toccarmi ovunque tranne nel punto in cui la desideravo di più. Poi mi baciò dolcemente. Mi guardò negli occhi, fu incredibilmente intenso.

«Sii aggressiva con me Cher-signorina Blossom» mi corressi e lei mi guardò con fare compiaciuto.
«Brava ragazza. Dimmi cosa vuoi di nuovo.»
«I-io voglio che tu sia aggressiva con me.»

«Mmh e come mai?»
«Non riuscirei a placare questa sensazione senza il tuo aiuto.»
«Cosa vuoi che faccia?»
«La smetta di stuzzicarmi, per favore signorina Blossom» ancora una volta mi guardò con fare provocante e mi baciò ardentemente mentre si insinuava con la mano sotto i mei slip.
«Cazzo» mormorai tra le sue labbra. Aumentò la velocità dei suoi movimenti e io sperai di non venire troppo presto. Sarebbe stato incredibilmente imbarazzante.
Mi fece adagiare sul letto ed iniziò a penetrarmi con due dita.
«Ti faccio male?» chiese ansimando.
«Sì ma non fermarti. È piacevole.»
Aggiunse un altro dito. Faceva male ma non era niente paragonato al piacere che stavo provando. I mei sospiri cominciarono a farsi irregolari, stavo per raggiungere l'apice.
«Cheryl... sto per venire!»
Questa volta non mi corresse per non averla chiamata "Signorina Blossom".

«Alzati, piccola.»
Mi risistemai in mezzo alle sue gambe con la schiena poggiata sul suo petto.
Lei iniziò a strofinare sempre più velocemente il mio clitoride e fu allora che mi lasciai andare.
Lei mi strinse a sé mentre l'orgasmo mi travolgeva. Chinai la testa all'indietro appoggiandola sulla sua spalla. Iniziò a massaggiare il mio centro più lentamente e poi collassai sul letto. Lei si stese dietro di me e mi avvolse con le sue braccia.
«Resta qui stanotte, Cheryl» dissi con voce tremante.
«Okay.» Iniziò a cospargermi di baci ed io mi abbandonai nella sua stretta.

Cazzo, avevo fatto sesso con la mia insegnante.

Quanto la desidero (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora