Capitolo 9

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«Cheryl, spogliati.»

E così mi ritrovai la mia insegnante a.k.a la ragazza per cui avevo una cotta assurda nuda davanti a me.

Si sfilò lentamente la camicia da notte fino a lasciare coperti solo il sedere e le gambe. Quindi la gettò sul pavimento. Mai nella vita avrei pensato che mi sarei trovata davanti una tale dea. I suoi fianchi erano molto larghi. E il suo sedere era abbondante, lo sentivo pesante sulle gambe. I suoi seni erano perfettamente rotondi e i suoi capezzoli erano duri. Il suo corpo era così liscio. Non riuscivo a smettere di fissarla. Qualcosa in me diceva di afferrarla e di mettere in atto ogni sorta di fantasia erotica che avevo avuto su di lei.

«A parole tue, Antoinette» disse lei con fare seducente.

«Sei... da togliere il fiato.»

Si morse il labbro. Si abbassò in modo da poter bloccare di nuovo le mie braccia sopra di me. Si spostò i capelli da un lato. Il solo guardare la sua spalla nuda mi stava facendo impazzire. Non sarei riuscita a controllarmi.

«Sei ancora arrabbiata con me, piccola?»

«Lo sono ma ora sto pensando ad altro.»

Dissi espirando forte. Il mio cuore batteva frenetico.

«A che pensi?» chiese con tono di voce pacato e guardandomi profondamente negli occhi.

«Voglio scoparti.»

Era tutto perfetto. La luce della luna si rifletteva sulla sua pelle e tutto il resto era avvolto nel buio. Mi guardò sbalordita, aveva la bocca aperta e gli occhi socchiusi quando sentì quello che le avevo detto.

«Fallo» disse quasi priva di fiato. Cazzo. Non ce la facevo più.

La spinsi duramente sul letto accanto a me, facendola inginocchiare a gattoni. La sentii sussultare forte. Senza preavviso le tirai forte i capelli per poterle baciare il collo e avere ugualmente accesso alla sua intimità. Cominciai a lasciarle una scia di baci umidi dietro l'orecchio e sul collo come se la mia vita dipendesse da quello.

Piagnucolò con gli occhi chiusi e la bocca spalancata. La spinsi sul letto ed iniziai ad assaggiarla. Aveva un sapore così buono. Aveva il sedere all'aria e la testa china sul cuscino. Stava urlando così forte.

«Oh, piccola! Cazz-» non ne avrei avuto mai abbastanza dei suoi gemiti.

Con le sue dita sottili si aggrappava alle lenzuola. Continuai a leccarle il clitoride mentre lei cercava di seppellire i gemiti buttando la testa nel cuscino.

«Mmh! Cazzo! Piccola, non resisterò ancora per molto.»

Le strinsi i fianchi invitandola a chiudere la bocca. E lei colse il mio invito. Le sue gambe iniziarono a tremare. Fu allora che ebbe il primo orgasmo.

«Toni, cazzo! Sto per-» i suoi gemiti si fecero più forti, cosa che non credevo possibile.

Le sue nocche divennero bianche. Stava tremando così tanto. Una volta ripresosi dal suo orgasmo, la presi per i fianchi e la rigirai avvicinandola a me. Non riuscì nemmeno ad aprire gli occhi.

«Non ho ancora finito, signorina Blossom» dissi per stuzzicarla.

«Non credo di poter...»

«Oh, io invece credo che puoi.»

Mi chinai verso di lei ed iniziai a baciarla avidamente mentre con le mani le massaggiavo i seni.

«Mmmm Toni...»

Presi a baciarle il collo e con la mano iniziai a tracciare linee immaginarie lungo il suo corpo fino a raggiungere il suo centro. Cominciai ad accarezzarlo delicatamente ma, dalle sue reazioni, sembrava che quei semplici movimenti la stessero mandando in estasi. Iniziai a spingere più velocemente le mie dita dentro di lei.

«Cazzo! Piccola...» mi afferrò per i capelli attirandomi di più a sé. Le sue sopracciglia si corrugarono, i capelli erano disordinati e gli occhi lucidi. Vederla così mi faceva impazzire ancora di più. Spinsi due dita dentro di lei con un rapido movimento. In cambio la sentii pronunciare un gemito soffocato.

«Cazzo, Toni cosa mi provochi...» quella frase mi fece eccitare terribilmente.

Adoravo il fatto che riuscissi a renderla così vulnerabile. Il modo in cui urlava "piccola". Sembrava quasi che piangesse. Stavo amando ogni singolo particolare di quel momento.

Cominciai a contorcere le dita dentro di lei. I suoi lamenti si trasformarono in grida, a quel punto mi resi conto che era vicina.

"Vuoi che mi fermi, Cheryl?»

«No, piccola.» disse semplicemente nascondendo il viso tra i miei capelli.

Forse era solo una sensazione, ma cominciai a pensare di piacerle davvero.

Quando sentii le sue pareti stringersi attorno alle mie dita, le baciai la fronte prima di accelerare i movimenti. Ancora una volta, iniziò a gridare dal piacere. Io la guardavo in totale adorazione. Dimenticavo sempre che era solamente 3 anni più grande. Sembrava così piccola in quel momento, tra le mie braccia. La sua pelle perfetta. I suoi occhi brillavano ancora come se avesse 15 anni.

I miei pensieri furono distratti dal suo calmarsi. Rimossi le dita da dentro di lei e la sentii ansimare.

«Piccola...»

«Mmh?»

«Mi dispiace aver detto che siamo state un errore.»

«Credo di averti dimostrato il contrario adesso.»

Rise con gli occhi ancora socchiusi. Era così esausta che non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi.

«Quindi... cosa c'è tra te e quella Jessie?»

«Mmh non saprei...» Mi lanciò un'occhiataccia che mi fece sorridere. Era un pochettino gelosa. «Vado a fare una doccia, tu intanto riformula questa tua risposta prima che ti uccida» disse ritornando alla sua seria espressione di sempre.

«Cheryl, aspetta.»

«Mh?»

«Vieni qui.»

La baciai delicatamente. Lei gemette tra le mie labbra. Quando mi staccai, mi incantai a guardarla. Era così bella.

«Toni, perché mi fissi?»

«Sembri così giovane.»

«Ho solo 21 anni, cosa pensavi?»

«Non so, sembri anche più piccola di me.»

«Lo prendo come un complimento.»

«Ora puoi andare» Le dissi sorridendo.

Ero pazza di lei.

Quanto la desidero (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora