Capitolo 12

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TONI'S POV

Il mattino seguente, rimasi nell'appartamento di Cheryl mentre lei era al lavoro. Tutto sapeva di lei. Era così ordinata e precisa. Rovistando nei suoi cassetti, trovai perfino un vibratore. "Ottimo, lo conservo per dopo" pensai. D'un tratto udii suonare il campanello e corsi ad aprire la porta, non vedevo l'ora di riabbracciarla.

«Salve signorina Bloss-oh? Chi sei?» chiese un ragazzo slanciato con un mazzo di fiori in mano.
Incrociai le braccia e inarcai un sopracciglio.
«Chi diavolo sei tu?» chiesi con tono irritato.
«I-io ho ricevuto un messaggio dalla signorina Blossom, diceva di incontrarla qui.»

«Ah, sì?»
«S-sì.»
«E quand'è che ti avrebbe mandato questo messaggio?»
«B-beh me l'ha scritto sul compito.»
«Come fai a sapere dove abita?»
«I-io l'ho vista passare di qui un giorno.»
«Ah, sì? E allora l'hai seguita fino all'ultimo piano, non è così?»
«N-no.»
«Dammi quel compito.»
Mi passò il foglio ed effettivamente trovai scritto "Vediamoci nel mio appartamento dopo la lezione xoxo".
«Okay, vattene adesso.»
Il ragazzo se la dette a gambe.
QUELLA STRONZA.
Provai con tutta me stessa a rimanere calma. Dopo un po' arrivò lei. Io ero seduta sul divano con braccia e gambe incrociate. La scrutai con attenzione.
«Antoinette?» mi chiamò con tono pacato.
«Siediti.» La mia voce era fredda.
«Dimmi solo di che si tratta, non darmi ordini.»
«SIEDITI, CAZZO!» La vidi sussultare.
«Quanti dei tuoi studenti ti sei portata a letto?»
«COSA?!» Notai la sua espressione cambiare, era sorpresa. Probabilmente l'avevo beccata.
«Mi hai sentita!»
«Soltanto te e adesso me ne sto pentendo! Che cazzo?!»
«Prendi questo compito» dissi passandole il foglio.
«Cosa c'entra il tuo compito adesso?»
«Oh, non fare la finta tonta! Questo è il compito di uno dei tuoi studenti e tu gli hai lasciato un messaggio.»
Le partì una risata isterica.
«Cosa c'è di divertente?!»
«Pensavo che questo fosse il tuo compito!» Disse continuando a ridere.
«Temo di aver fatto un errore» disse tra una risata e l'altra.
«Cheryl, smettila di ridere!» Si fermò nonostante continuassero a scapparle dei sussulti.
«È la verità?»
«Eh no, sto scopando con altri studenti» disse scoppiando di nuovo a ridere.
«SMETTILA!»
«Dovresti vedere la tua faccia! Oh Dio, mi hai migliorato la giornata.»
Okay, probabilmente avevo esagerato un po' ma iniziai a sciogliermi dopo che mi disse che le avevo migliorato la giornata.
«Mh, davvero?»
«Sì, piccola. Oh, vieni qui.»
«Sai, penso che dovresti aprirti di più. Conosco così poco di te. Vorrei sapere più cose, vorrei potermi fidare.»
«Oh, come sei noiosa.»
Mi sedetti sul suo grembo.
«Hai ancora la febbre alta?»
«Non lo so.»
Mi toccò la fronte e mi disse che probabilmente era scesa.
«Cheryl, seguimi in camera da letto.»
Fece come le avevo ordinato.
«Guarda cos'ho qui!» Dissi agitando il vibratore che avevo trovato.
«TU, RAZZA DI-»
Scoppiai a ridere e anche lei accennò un sorriso.
«Raramente ti vedo ridere.»
«Lo so.»
«Beh fallo più spesso, Cheryl.»
«Se continui a fare la gelosa, probabilmente lo farei più spesso.» Disse sorridendo all'idea.
Mi avvicinai a lei e la baciai spingendola poi sul letto. Decisi che volevo assaggiarla senza usare il vibratore. Presi a baciarla con più foga stringendole un po' la gola di tanto in tanto. Lei piagnucolò. Mi concentrai poi sui suoi seni. Presi a cospargere di baci uno e con una mano massaggiai l'altro.
«Toni... »
«Cosa c'è signorina Blossom?» Chiesi con fare seducente.
«Di più» espirò.
«Di più cosa?»
«Fottimi e basta, Antoinette!»
Fu allora che decisi di andare dritta al dunque. Insinuai la mia lingua dentro di lei e la afferrai per i fianchi così forte che credetti di averle lasciato un segno.
«Oh mio Dio! Non fermarti, Toni!»
«Mmmh.»
«Più veloce!»
Spinsi 3 dita dentro di lei e la sentii ansimare rumorosamente.
«CAZZO!»
Iniziai a spingere così forte per circa un minuto che la spinsi quasi al limite.
«Non venire subito.»
«M-ma... »
«Non farlo.»
Lei deglutì.
Dopodiché presi il vibratore e lo feci scivolare rapidamente sul suo clitoride. Lei spalancò gli occhi.
«Piccola, ma devo! Non ce la facc-»
«Non. Provare. A venire.»
Deglutì di nuovo. Tremava in maniera incontrollabile. Decisi finalmente di lasciarla venire dopo 10 minuti di tortura. Tremava così tanto.
«Dio, Toni.»
«Lo so» risposi arrogante.

«Cheryl, perché sei sempre così scortese con me?»
«Lo sono?»
«Sì e non usi mai soprannomi. Se lo fai, è solo durante il sesso. E mi guardi sempre con la stessa espressione. E hai sempre questo atteggiamento.»
«Quindi?»
«Quindi cosa?»
«Sono fatta così. Non è colpa mia se sei una ragazzina viziata ed immatura.»
«Non lo pensi davvero.»
«Ma se dai di matto ogni qual volta non ottieni quello che vuoi nel giro di 3 minuti.»
«Okay.»
«Sei tu quella che ha sempre un pessimo atteggiamento.»
«Chissene.»
«Vorrà dire che ti darò una dritta a suon di sculacciate... » mi sussurrò nell'orecchio prima di girarmi violentemente di pancia in giù ed iniziare a sculacciarmi il sedere con una specie di frusta.
Aveva tantissimi giocattoli.
«Cavolo, ma quanti ne hai di 'sti cosi?!»
«Tanti. Ed ho intenzione di usarli tutti su di te... »

Quanto la desidero (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora