Wicked Game

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Fa caldo. Ho bisogno d'acqua. Qualcosa mi sta strofinando il collo. Mi sveglio. Cesare è sopra di me e la sua faccia è immersa nel mio collo. Mi sta lasciando dei baci umidi lungo il pomo d'Adamo, mi tiene la testa indietro per i capelli e con l'altra mano sta scendendo all'elastico della mia tuta. Mi abbandono completamente ai suoi tocchi mentre la sua mano varca l'ostacolo dei pantaloni. Voglio di più. Afferro il viso di Cesare, voglio baciarlo ma lui mi fa uno dei suoi sorrisetti maliziosi e non mi permette di farlo. Scende con la faccia verso il mio stomaco e mi lascia dei baci sull'addome, poi scende ancora più giù e mi tira giù la tuta. Capisco cosa sta per fare e il mio cervello è incapace di pensare, il mio corpo invece è come creta tra le sue mani.

What a wicked game you played to make me feel this way

What a wicked thing to do to let me dream of you

What a wicked thing to say you never felt this way

What a wicked thing to do to make me dream of you


Cesare mi guarda un'ultima volta prima di tuffarsi tra le mie gambe. La sua bocca calda e abile  mi sta facendo sciogliere i legamenti, sono gelatina. Non riesco a trattenere i gemiti che sono sempre più forti, al ritmo delle attenzioni che sto ricevendo. Sono quasi all'apice, sento che potrei venire da un momento all'altro e poi ecco che...

"Nelson svegliati!" Vengo riportato bruscamente alla realtà da qualcuno che mi sta chiamando. Ma certo, era solo un sogno, uno stupidissimo sogno erotico sul mio migliore amico. Complimenti Nelson. Mentre torno alla realtà mi accorgo di essere sul divano e che il qualcuno che mi stava chiamando è sdraiato accanto a me. Cazzo. Mi sono addormentato sul divano insieme a... Apro subito gli occhi e Cesare mi sta guardando con le guance rosse dall'imbarazzo e uno sguardo divertito. "Ti stavi praticamente strusciando contro di me Nels, ho dovuto svegliarti" mi sussurra. Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Mi alzo velocemente dal divano, completamente nel panico "Scusa Cesare, io..."

"Ehi, sta tranquillo, non è mica successo nulla. Stavi facendo un sogno erotico mica stavi ammazzando qualcuno, non mi hai di certo scandalizzato, capita a tutti" cerca di rassicurarmi Cesare vedendomi nel panico.

"Io vado a farmi un doccia" gli dico e corro in bagno prima che possa dire qualcos'altro. Sono un fottutissimo disastro. Come ho potuto fare un sogno bagnato sul mio migliore amico che tra l'altro dormiva praticamente abbracciato a me? Se solo penso a quest'ultimo particolare mi viene duro ancora di più. Mi butto sotto l'acqua ghiacciata sperando che mi rinfreschi le idee (e non solo quelle). 

Non posso continuare così. Pensavo di farcela, di abituarmi, ma come faccio quando lui è così vicino? Come faccio quando lui mi tocca con quella dolcezza di cui solo lui è capace e che riserva solo a me, quasi come se temesse di vedermi andare in mille pezzi. Che poi un po' è vero, potrei tranquillamente frantumarmi da un momento all'altro sotto il peso di questo macigno che mi sono autoimposto di portare da solo. È evidente che non posso più continuare a vivere in questo limbo, costantemente in bilico tra la voglia di urlare tutto quello che ho dentro e la sensazione di star marcendo giorno dopo giorno. 

Non so cosa fare, non posso dire tutto a Cesare perché rovinerei il nostro rapporto, non riesco a dire niente agli altri perché ho paura del loro giudizio; e al tempo stesso non riesco a mandare via questo sentimento che provo per quanto ci abbia provato con tutte le mie forze. È come se avessi così tanto amore nel mio corpo ma non potessi farlo uscire e allora quello continua a crescermi dentro e ad invadermi finché il mio corpo non sarà più in grado di contenerlo e allora esploderà. Soccia, non riesco più nemmeno a stare vicino a Cesare senza farmelo venire duro! Devo assolutamente fare qualcosa, devo uccidere questo amore prima che uccida me e devo scacciare via quella speranza che ogni tanto fa capolino, come quando Cesare mi dice quelle frasi che solo lui potrebbe tirare fuori così spontaneamente da essere come schiaffi in pieno volto. Sì, devo assolutamente tornare a pensare a Cesare solo come ad un amico e magari riversare le mie attenzioni su qualcun altro. Chissà che non trovi anche il coraggio di fare coming out con tutte le persone a cui tengo. Con questi pensieri esco dalla doccia, convinto che serva una soluzione drastica ad un problema ormai irrisolvibile.

And I don't want to fall in love

No I don't want to fall in love

With you 


Rientro in cucina e trovo Cesare che sta preparando la colazione per entrambi. Capisci cosa intendo, universo dei miei stivali? Non ho l'interruttore che spegne i sentimenti, non per Cesare. Quando mi vede mi dice "Ti preparando da mangiare durello. E no, prima che tu possa dire qualunque cosa, non sono turbato e non mi sento violato nella mia intimità. Vai tranquillo." Nonostante la situazione riesce a farmi ridere, mi avvicino a prendere il piatto che mi sta porgendo e lui mi scompiglia i capelli sorridendo divertito. È una scena così nostra e così quotidiana che mi fa male per quanto è bella. Inevitabilmente penso a quanto sarebbe bello se ogni mia mattina iniziasse così, con un Cesare allegro che mi prepara la colazione. È così che voglio ricordarlo, penso mentre ho preso la mia decisione.

Appena Cesare va a farsi la doccia chiamo Nicolò.

"Wela bello, che mi dici?" risponde lui col suo solito tono entusiasta.

"Nic, per caso hai qualche viaggio in programma?" gli chiedo.

"Come sempre Nelsino. Dopodomani io e Giuli partiamo per il Giappone. Perché?"

"Ho bisogno di un favore Nic. Ho bisogno che mi lasci partire insieme a te."

The world was on fire and no one could save me but you

It's strange what desire will make foolish people do

I'd never dreamed that I'd love somebody like you

And I'd never dreamed that I'd lose somebody like you






Capitolo un po' corto ma decisamente *intenso* che comunque serviva (no?)

E poi arriva HumanSafari! Io adoro la sua amicizia con Nels

Kissini da Sher 


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