ᴛᴡᴇɴᴛʏ-ғᴏᴜʀ

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🗓️Giovedì 14 Novembre 2019
📍Valencia, Spain

19.45

Dopo aver fatto una doccia, mi asciugo, metto l'intimo ed esco dal bagno, dove vedo Ludovico che chiude i bottoni della camicia.

"I miei poveri ormoni" dice dopo avermi squadrato da capo a piedi, io gli sorrido, poi apro l'armadio e prendo fuori una gonna corta a quadri arancione ed una canotta corta bianca con al centro una farfalla, anch'essa arancione. Verso le otto metto le Vans, io e il ragazzo usciamo dalla stanza e di seguito dall'hotel, prendiamo un taxi ed in 20 minuti arriviamo nella ciutat Vella di Valencia. Avendo entrambi voglia di McDonald's decidiamo di cenare lì, e di rimandare la nostra cena valenciana.
Dopo aver finito usciamo dal locale, facciamo un giro nel centro, prendiamo un frappuccino che dividiamo da Starbucks e poi ci sediamo su una panchina vicina al comune.

"Avrei dovuto prendere la felpa" dico incrociando le braccia al petto, sentendo freddo.

"Vieni qui, ti scaldo io" dice Ludovico, mi avvicino, lui mette un braccio sulle mie spalle e mi tiene stretta a sé. Ci guardiamo negli occhi sorridendo, lui si avvicina e mi bacia, proprio come la prima volta.

"L'ho fatto di nuovo, scusami" dice dopo un po' staccandosi.

"Non preoccuparti, e comunque se non ti sei già preso uno schiaffo, vuol dire che per me non è un problema" replico con un sorriso. Gli avrei voluto dire 'forse non ti ho mai fermato perché mi piaceva ciò che facevi', ma ho evitato.

"Andiamo in hotel, che dici?" Chiede Tersigni, accenno un sì con la testa, ci alziamo, raggiungiamo la piazzetta dei taxi, saliamo su uno ed in venti minuti arriviamo in hotel.

〰️〰️〰️

18.50

"Ehi, entra pure" dice Beatrice aprendo la porta della sua stanza.

"Fabio non c'è, vero?" Chiedo, e lei scossa negativamente la testa, entro e mi siedo sul letto, dove poco dopo si siede anche la ragazza.

"Di che volevi parlarmi?" domanda.

"Tersigni"

"Immaginavo... Dimmi tutto"

"Credo mi stia iniziando a piacere seriamente" dico accennando un sorriso, che la mia amica replica.

"Sono contenta, da cosa l'hai capito?"

"In queste due settimane siamo stati sempre insieme, è un ragazzo con delle gran caratteristiche, ed ora che siamo in camera insieme lo sto percependo sempre di più"

"Giusto, questa è stata la prima notte insieme, com'è andata? Nel senso, tutto tranquillo?" Chiede.

"Si si, solo che è stata tosta... Credo che sia impossibile stare nello stesso letto con lui e non sentirsi una ragazzina di 14 anni con gli ormoni impazziti" replico.

"Spero tu abbia resistito alle tentazioni"

"Strano ma vero si, non gli sono saltata addosso mentre dormiva, sono andata in bagno ed ho risolto da sola" dico facendola ridere.

"Credi che i tuoi sentimenti siano ricambiati?" Chiede.

"Mi ha già baciato due volte, quindi è molto probabile" dico sorridendo.

"E allora vai, e fai la prima mossa"

"Come faccio?" Chiedo.

"Non lo so, ingegnati un po', e poi fammi sapere" dice accennando un occhiolino, la ringrazio della chiacchierata, la saluto, esco dalla stanza e mi avvicino all'ascensore. Penso per un po' a cosa potrei fare per provarci con Ludovico, e mi viene subito in mente una cosa: alcol. Entro in ascensore, scendo nella hall, esco dall'hotel e mi dirigo al piccolo supermercato lì vicino, dove acquisto una bottiglia di vodka e dei bicchierini da shot di plastica (un po' tristi, ma non c'erano di vetro, quindi bisogna accontentarsi). Metto tutto nella borsa, torno in albergo, vado al quarto piano e busso alla porta.

"Scusa se ci ho messo un po', ero appena uscito dalla doccia e volevo evitare di uscire nudo" dice ridendo, mentre il mio occhio cade sul suo asciugamano. Ludo, tesoro, se fossi uscito nudo avresti fatto un piacere a tutti.
Vado a fare una doccia, mi asciugo, metto l'intimo, poi esco al bagno ed indosso un abito corto aderente rosso e le Vans. Alle otto io ed il ragazzo usciamo ed andiamo a cenare in un ristorante a pochi minuti di cammino dal circuito.

22.15

"Che si fa?" Chiede Ludovico mentre usciamo dal locale.

"In camera ho una bottiglia di vodka, se vuoi possiamo andare in hotel e berne un po'" dico.

"Non ti chiederò perché hai della vodka, ma d'accordo, andiamo" replica sorridendo. Ci avviamo in albergo, dove arriviamo pochi minuti dopo, prendiamo l'ascensore fino al nostro piano, andiamo in camera, prendo la borsa utilizzata oggi e prendo la vodka ed i bicchieri.

"Mi cambio un attimo, non provare a berla" dico, il ragazzo alza le mani sorridendo, vado in bagno, tolgo il vestito ed indosso una maglietta lunga e abbastanza larga che uso come pigiama e poi raggiungo Tersigni, che si è già seduto sulla poltroncina presente in camera. Mi siedo a mia volta in quella di fronte a lui, prendo due bicchierini e li riempo con la bevanda.

"Alla nostra?" Chiede Ludovico alzando il bicchiere.

"Alla nostra" replico sorridendo ed imitandolo, per poi bere la vodka tutta d'un sorso.

𝘈𝘭𝘭 𝘸𝘦 𝘩𝘢𝘷𝘦 𝘪𝘴 𝘯𝘰𝘸 || 𝘌𝘯𝘦𝘢 𝘉𝘢𝘴𝘵𝘪𝘢𝘯𝘪𝘯𝘪  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora