6 luglio 2020
New Orleans, Louisiana
Da qualche parte nel quartiere franceseJordan sorrise divertita dando la mano a Kathleen mentre lei camminava sopra ad un muretto :-Dico davvero, non è solo per piacerti, mi piacciono davvero i tuoi disegni.
:-Preferisco dipingere però.
:-Davvero? A guardare il tuo astuccio non lo avrei mai detto.
Kathleen sorrise continuando a camminare sul muretto :-Beh, di solito dipingo solo a casa.
:-Chi è il tuo pittore preferito?
:-Ne ho diversi, Monet, Hayez, Friedrich, Turner, Blake, Picasso, Pollock... diciamo che mi piacciono i periodi post-neoclassicismo.
Jordan sorrise guardandola mentre scendeva dal muretto con un salto, sorrise non appena vide il negozio, guardò Kathleen negli occhi prima di intrecciare le loro dita :-Vieni, ti porto nel negozio migliore di tutti i quartieri francesi.Kathleen sorrise e si lasciò guidare da Jordan fino al negozio :-Ciao Mattieu.
:-Ciao Jo.
La ragazza dai capelli rossi guardò sorpresa l'accento francese che entrambi avevano usato :-Parli francese?
:-Uhm... un po', vieni, la sezione migliore è qui.
Kathleen seguì Jordan fino ad arrivare nella parte dei vinili. Sorrise divertita guardandola prendere un vinile e metterlo sul giradischi :-Sei sicura che sia permesso?
:-Mattieu non mi riprende mai se lo faccio, ok, ora... siediti, chiudi gli occhi e dimmi cosa vedi.
:-Perché?
:-Tu prova.Kathleen la guardò divertita prima di sedersi sul divano in pelle marrone, lasciò lo zaino ai piedi del divano, incrociò le gambe e chiuse gli occhi appoggiandosi allo schienale del divano. Kathleen si lasciò avvolgere dalle note dolci della canzone e sorrise istintivamente :-Cosa vedi?
:-Una casa su una collina, a qualche metro c'è un grande albero che fa ombra.
Jordan sorrise guardandola :-C'è una dependance vicino alla casa, odora di colori ad olio, acrilici e carboncino, è piena di quadri, mentre le tele bianche sono in un angolo.
Jordan chiuse gli occhi immaginandosi ogni dettaglio che descriveva Kathleen :-C'è una musica e sto dipingendo.
Jordan respirò profondamente immaginandosi Kathleen con i capelli raccolti in uno chignon disordinato, una camicia azzurra enorme e con delle macchie di pittura, tra le mani un pennello, le mani sporche di pittura e passava il colore sulla tela con un piccolo sorriso in volto, era seduta su uno sgabello mentre la tela poggiava su un cavalletto.Kathleen aprì gli occhi e incontrò quelli verde mare di Jordan, si voltò verso di lei che sorrise dolcemente guardandola :-Tu cosa vedi?
:-Non te lo dirò.
:-È crudele, io te l'ho detto cosa vedo.
:-È troppo personale e non mi piace parlarne... perché la casa in collina?
:-Non lo so... è davvero piacevole questa musica.
:-È Count Basie... è il mio pianista jazzista preferito.
:-Quindi... la musica per te è come l'arte per me.
:-Dipende se usi l'arte per fuggire.
:-A volte... suoni il pianoforte?
:-Da cosa lo hai dedotto?
:-Le tue mani... in confronto alle mie sono enormi.
:-Ho solo le dita lunghe.
Jordan sorrise divertita quando Kathleen poggiò la mano sopra alla sua per vedere la differenza :-Mi suoni qualcosa?
:-Qui?
:-Perché no? Ci sarà pur un pianoforte qui.
Jordan si alzò dal divano, andò verso un pianoforte che Kathleen non aveva neanche notato quando l'aveva guardata mettere il vinile. Si sedette sullo sgabello di legno marrone e pelle, alzò il coperchio che faceva sparire i tasti e si schiarì la gola :-Preferenze per qualche genere?
:-Va bene qualsiasi cosa.
:-Ok... uhm...
Jordan si passò una mano tra i capelli prima di prendere un respiro profondo, poggiò le mani sulla tastiera e iniziò a suonare con dolcezza, Kathleen la guardava persa, in quel momento le sembrava che tutto il resto del mondo fosse sparito, c'erano solo loro due, lei seduta sul divano che guardava la schiena di Jordan mentre questa suonava una melodia dolce, lenta ma viva, non sentiva neanche più la musica che veniva fuori dallo stereo collegato al giradischi. Prese il suo telefono scattandole una foto per non dimenticare i dettagli di Jordan in quella posizione, non sapeva neanche per quanto stettero così, ma quando la ragazza tornò da lei dopo aver rimesso a posto il pianoforte, la musica era finita, sia quella che aveva suonato Jordan che quella del disco :-Sei davvero brava.
:-Sì... ho iniziato quando avevo sette anni.
:-Quanti ne hai ora?
:-Diciassette, tu?
:-Ne devo fare diciassette... era... incredibile.
:-Si beh, era la prima volta che suonavo davanti a qualcuno che non fosse della mia famiglia.
:-Studi ancora pianoforte?
:-Se intendi prendere lezioni... sì, il mio insegnante dice che potrei andare alla Juliard, entrare in qualche orchestra famosa.
:-Tu non vuoi?
:-Sembrerà assurdo ma... mi piace tenerla per me questa cosa, trovo che suonare sia qualcosa di esclusivo per me, mi aiuta a calmarmi, mi rilassa, diverte e mi posso sfogare. È qualcosa di privato.
Kathleen sorrise e guardò la ragazza poggiare la testa sui cuscini dello schienale e guardarla :-Perché hai suonato sempre e solo davanti alla tua famiglia?
:-Credo perché... c'è qualcosa di confortante nella famiglia, la mia mi ha accettato quando avevo quattro anni e sono letteralmente andata alla porta dei miei genitori e da allora mi hanno sempre accettato, credo di aver paura dei giudizi o che qualcuno possa usare le cosa che sa di me contro di me. È una cosa inconscia.
:-Perché mi dici tutte queste cose su di te allora?
:-Non lo so, sembra giusto quando le dico, anche se solitamente non hanno un filo logico.
Kathleen scosse la testa guardandola :-Invece hanno molto senso.
:-Ti va di uscire domani sera? Non dico un appuntamento... beh, se vuoi che lo sia per me va più che bene... però, vorrei passare altro tempo con te.
:-Sei insaziabile.
:-Mi piace spendere tempo a fare cose che mi stimolano e mi piacciono Katie.
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The art of Love
Romance"È solo una storia estiva, non durano mai" Tutti abbiamo sentito almeno una volta questa frase -che fosse rivolta a noi o meno-, in molti possono dire che le storie estive non sono fatte per durare, ma non sempre è così, esistono le eccezioni infond...