Cinque- Il pre-appuntamento

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7 luglio 2020
New Orleans, Louisiana
New Orleans Museum of Art (NOMA)

Jordan sorrise guardando Kathleen, erano arrivate davanti a un quadro di Monet, o forse era quello prima ed avevano cambiato quadro, non si stava annoiando, anzi, inizialmente era stata piuttosto attenta a quello che Kathleen diceva, ma poi il suo sguardo era caduto sulle sue labbra rosse e piene e aveva smesso di ascoltarla, osserva il suo sguardo illuminarsi, le sue labbra muoversi e il suo gesticolare :-Ti stai annoiando vero?
Jordan guardò Kathleen e scosse la testa :-Vuoi la verità?
:-Certo.
:-Mi sono persa al quarto quadro, più o meno, ma non perché mi annoi parlando di arte, solo... mi sono persa a guardarti, ti illumini ogni volta che arriviamo davanti ad una tela e... non ha niente a che fare con la noia, mi sono distratta io.
Kathleen sorrise divertita e Jordan guardò il quadro :-Questo lo conosco.
:-È uno dei quadri più famosi di Monet, sarebbe strano se non lo conoscessi.
Jordan sorrise divertita guardandola :-Ok, da ora ti ascolto, promesso.
Kathleen alzò un sopracciglio e Jordan sospirò guardandola :-Ok, forse dal prossimo.
:-Se non ti interessa non importa, non serve che fai questo solo per me.

Jordan guardò Kathleen e le sorrise :-Potrò non capirci niente di arte e trovare ogni singola pennellata per niente di più che un modo per spalmare del colore su una tela, ma sembra qualcosa di unico da come ne parli tu e... posso ascoltare, davvero, ti prometto che non mi distrarrò ancora.
Kathleen scosse la testa guardandola :-No, va bene così, sei sopravvissuta più di quanto mi aspettassi.
:-Però io voglio vedere il resto, magari non mi piace Monet e basta... sono delle macchie di colore messe a caso, come potrebbe valere così tanto questo quadro?
Kathleen rise divertita :-I quadri impressionistici vanno visti da lontano, vieni.
Jordan si allontanò insieme a Kathleen e quando furono a qualche metro di distanza, la rossa la fece voltare verso il quadro :-Oh... ora ha molto più senso... ma ricorda che sono inglese, i francesi non mi piacciono a prescindere.
:-Gli spagnoli?
:-Loro mi piacciono di solito.
:-Ok allora, sei sicura di volermi sentire straparlare ancora?
:-Sì.
:-Conosci Picasso vero?
:-Non sono così ignorante, quel tizio ha un nome più lungo della carta di indipendenza americana.
Kathleen rise e strinse la sua mano in quella di Jordan :-Andiamo, è da questa parte.

Jordan si insultò mentalmente quando guardò il sedere di Kathleen mentre camminavano, però doveva ammettere che era veramente bello :-Ecco qui: Picasso.
:-Che egocentrismo, una stanza così grande solo per sei quadri dipinti da un solo uomo.
:-Non lo ha chiesto lui... aveva un grande genio e talento.
:-Non dirmi che se ti mettessi davanti una tela bianca con un punto rosso tu vedresti qualcosa di diverso da quello che ho appena detto.
Kathleen scosse la testa :-No, mi piace un determinato tipo di arte... prometto stavolta non divagherò su ogni quadro.
Jordan sorrise e camminò accanto a Kathleen, questa volta provò a non guardarla, sapeva che se lo avesse fatto si sarebbe distratta -ancora-. Nonostante Kathleen parlasse di pennellate diverse in macchie dello stesso colore che rappresentavano sentimenti diversi, di simbolismi celati dietro qualcosa di raffigurato nei quadri, Jordan non vedeva nulla di tutto ciò, ma non le dispiaceva, anche se non ci capiva nulla di arte, Kathleen la amava, ne parlava con gioia e passione e non l'avrebbe privata di ciò per nulla al mondo :-Andiamo.
:-Dove?
:-Ho fame, usciamo dal museo, andiamo a mangiare.
:-Sei sicura?
:-Sì.

Il telefono di Kathleen squillò, ma lei lo mise in silenzioso velocemente e lo rimise nella giacca di pelle di Jordan :-Non rispondi?
:-No, sto uscendo con te.
:-Scusa il pessimismo ma... se fosse una chiamata importante? Magari qualcuno sta male o che ne so.
Kathleen sorrise divertita e guardò Jordan :-È la mia migliore amica Stephanie, è la chiamata di emergenza durante gli appuntamenti.
:-Oh... credevi che non sarebbe stato un bel pre-appuntamento?
:-No, solo... Stephanie lo ha fatto per rassicurarmi su diverse cose... ma per la cronaca, mi piacciono i pre-appuntamenti.
:-Anche a me, ma hanno il copyright chiaro?
Kathleen scoppiò a ridere ed entrambe uscirono dal museo tenendosi per mano, Jordan sorrise sentendo la rossa intrecciare anche l'altra mano attorno al suo braccio :-Dove vuoi andare a mangiare?
:-Non lo so, conosci un posto da queste parti?
:-Sì.
Jordan guardò Kathleen mordersi il labbro leggermente combattuta :-Cosa c'è?
:-È un ristorante francese, quelli del tipo dove vai per un appuntamento.
:-Beh, il pre-appuntamento non ha nessuna regola, possiamo deciderle noi.
Kathleen sorrise mettendosi sulle punte per riuscire a baciare Jordan che dovette comunque abbassarsi leggermente :-Credi che troveremo posto per due di venerdì sera alle otto?
:-Sì, al massimo corrompo il cameriere.
Kathleen scosse la testa divertita appoggiando la testa contro la spalla di Jordan :-Grazie per la giacca, sarei morta di freddo senza.
:-È solo una giacca Katie... poi ti sta bene.
Kathleen sorrise sentendo il solito soprannome e Jordan lasciò un leggero bacio tra i suoi capelli :-Da che parte?
:-A sinistra... eccolo, è poco più avanti.
Camminarono godendosi un silenzio piacevole, il locale non era tanto pieno, Jordan aprì la porta per far entrare Katie e vennero subito accolte da un cameriere :-Un tavolo per due.
:-Certo... avete prenotato?
:-No.
:-Ok, seguitemi.
Kathleen guardò confusa Jordan portarsi dietro di lei e poggiarle una mano sulla schiena, per la prima volta da quando era adolescente, non sentì gli sguardi delle persone su di lei, girò il capo per vedere Jordan e rimase sorpresa nel vederla intenta a fulminare chiunque alzasse lo sguardò verso di loro, Katie la guardò sorpresa, la mora stava facendo capire a tutti che lei era con lei, non in modo possessivo, ossessivo e geloso, ma con una semplice mano sulla sua schiena e fulminando i vecchi e i ragazzi che pur avendo qualcuno accanto provavano a guardarla. :-Ecco qui, vi lascio due menù e chiamatemi non appena siete pronte ad ordinare.
Jordan scostò la sedia a Katie che sorrise apprezzando la galanteria :-Ci sei già venuta?
:-No, ma volevo venirci da molto... qui puoi sfoderare il tuo francese no?
:-Non parlo francese Katie, so poche parole.
La rossa sorrise aprendo il menù :-Cosa vi porto da bere signorine?
:-Cosa vorresti tu?
:-Acqua frizzante.
:-Una bottiglia grande per favore.
:-Certo.
Jordan fece un mezzo sorriso al cameriere e non appena questo si allontanò lei diede la sua totale attenzione a Katie che stava leggendo il menù.
:-Cosa significa "Coq ai vin"?
:-Gallo al vino... davvero lo fanno?
:-Lo hai mangiato?
:-Una volta mentre ero a Parigi con i miei.
:-"Confit de canard"?
:-Non ho idea di cosa voglia dire... cosa dice sotto nella descrizione del piatto.
:-Cosce d'anatra cotte a fuoco lento con patate e verdure di contorno.
Jordan continuò a guardare Katie leggere il menù, non le interessava di scegliere cosa ordinare quando poteva accarezzare il dorso della sua mano e guardarla leggere il menù per entrambe :-Avete scelto cosa prendere?
:-Io uno stufato alla provenzale è una ratatouille per contorno, tu Joey?
:-"Coq ai vin" e ratatouille anche per me.
:-Certo... per dolce?
:-Più tardi... se a te va bene.
:-Certo.
:-Ok, porto subito l'ordine in cucina allora.

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