Parte 1

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ma chi lo dice che bisogna necessariamente essere tutti uguali è fare tutti le stesse cose? Alzarsi al mattino, andare a scuola o a lavoro. Tornare a casa, mangiare uscire con gli amici e dopo alla sera tornare di nuovo a dormire e rifare tutto da capo per gli altri giorni.

E se invece ci fosse qualcuno che non segue quelle regole e fa come vuole? Questa eccezione si chiama Zoey, ha 20 anni e fa esattamente l'opposto di tutto il mondo. Di giorno dorme mentre di notte si arma di macchina fotografica e va alla scoperta della sua città in cui vive da quando è nata, Roma. La città più bella del mondo. Nonostante abitasse nella capitale, il Colosseo e piazza San Pietro le aveva viste poco o nulla. A Zoey piaceva perdersi nei vicoli della città, quei vicoli che il turista troppo occupato ai monumenti non vede. A quei poveri senza tetto che chiedono un tozzo di pane per poter riempire lo stomaco, e proprio uno di quei senza tetto era diventato amico della ragazza. Malik era solito stare vicino al discount dove Zoey andava a fare la spesa. La ragazza non gli aveva mai dato degli spiccioli ma si era sempre presentata con un panino e una bottiglia di vino e molto spesso rimanevano a parlare fino all'alba

- ragazza mia, er mondo è bello e bisogna scoprirlo piano piano sia di giorno che de notte – gli ripeteva spesso Malik sorridendogli con gli ultimi quattro denti che gli restavano in bocca

- naa, er mondo nun è ne bello e ne brutto Malik, semo noi a trasformarlo a seconda delle nostre idee ma io preferisco la notte. Solo nelle tenebre me sento veramente a casa mia – questa era sempre la risposta della mora prima di salutarlo e andare a fare qualche altra foto.

In un altra zona della città, più precisamente in periferia. In un quartiere chiamato San Basilio, un gruppetto di ragazzi era radunato in un parcheggio illuminato da qualche lampione. Tutti i ragazzi avevano delle bottiglie di birre tra le mani e chiacchieravano e ridevano spensierati con le canzoni di Vasco Rossi in sottofondo. Tra tutti c'era un ragazzo con degli occhiali da sole che era seduto sul cofano della sua macchina a guardare le stelle mentre fumava una sigaretta

- amò? Tutto bene? - gli chiese Irene, la sua ragazza. Niccolò si voltò a guardarla e le sorrise

- si, tutto bene amò. Guardavo le stelle. Stasera sono così belle vè? - la ragazza sorrise a quella frase. Ancora non ci credeva che lei e Niccolò si fossero messi insieme. Per anni si erano frequentati con tutto il gruppo dei Miserabili, gli amici de na vita come cantava il moro ma solo da qualche mese si frequentavano seriamente come una coppia. Era stato lui a confessargli i suoi sentimenti e gli chiese di provare ad avere una relazione. Quello che Niccolò non sapeva era che anche Irene provava qualcosa per lui e quindi accettò subito dandogli un bacio su quelle labbra a cuore che la facevano impazzire.

- regà noi annamo a dormì che se fatta na certa – li informò Adriano mano nella mano con Anastasia, la sua storica fidanzata da due anni ormai

- va bene Adrià, ci vediamo domani in studio – gli rispose il moro scendendo dalla macchina e andando a salutarlo con un abbraccio fraterno mentre Irene salutava la sua amica con due baci sulle guance. Quando tutti furono andati via Irene guardò Niccolò

- amore, io domani ho il lavoro, vado a casa ma tu resta ancora se vuoi – lui scosse la testa

- no, nun te lascio da sola a quest' ora. Sali in macchina e annamo a casa – rispose Niccolò mentre accendeva la macchina e partiva verso la loro casa.

Il flash di una macchina fotografica illuminò il vicolo disturbando il sonno di un gatto randagio che riposava sul cofano ancora caldo di una BMW nera, Zoey osservò la foto e dopo accarezzò il gatto per scusarsi. Dopo si avviò verso un piccolo parcheggio di cui aveva già fatto qualche foto del panorama ma in quel posto si sentiva in pace con se stessa e con il mondo.

Niccolò era di nuovo in giro da solo, aveva cercato di dormire ma non ci era riuscito e alla fine era uscito di nuovo. Con il cappuccio in testa e gli occhiali da sole girava per il quartiere nella totale solitudine ma, un bagliore lo incuriosì e seguendo la luce arrivò nel parcheggio e vide una ragazza

- che ci fai in giro, da sola e di notte per di più – chiese Niccolò guardandola

- potrei farti la stessa domanda Nano, comunque faccio foto, vado in giro per la città, vivo Roma come mai nessun turista o romano la vedrà mai. E tutto quello che mi piace lo catturo dentro una foto – rispose la ragazza voltandosi e continuando a camminare. Niccolò la guardò allontanarsi e quando non la vide più le sue gambe si mossero da sole e in poco tempo si trovò a seguire quella misteriosa ragazza.

TENEBREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora