Zoey continuò a camminare senza preoccuparsi del ragazzo che la seguiva. Prima o poi si sarebbe stufato e sarebbe tornato nel suo quartiere. Lei intanto si era fermata in uno spiazzo dove in lontananza si vedeva Castel Gandolfo illuminato dai fari. Quei colori di luci che si riflettevano sul Tevere le fecero brillare gli occhi e senza pensarci la ragazza scattò la foto. Dopo rimase li per un po' a fissare quel bellissimo panorama e quando l'alba si alzò colorando il cielo di rosa e arancione scattò un altra foto, la quiete venne interrotta dalla suoneria di un cellulare. Era " Vita Spericolata" di Vasco Rossi. Zoey rispose subito
- buongiorno Francè, ora torno a casa tranquillo – rispose subito la ragazza mettendo via la macchina e prendendo lo zaino in spalla
- buongiorno sorellina, movete che devo annà a lavorà – rispose il fratello chiudendo la chiamata subito dopo. Lei mise via il cellulare, si mise il cappuccio in testa e si avviò verso casa.
Niccolò aveva cercato di seguirla per qualche metro ma appena svoltò l'angolo, la ragazza era sparita, così si voltò e tornò a casa a cercare di dormire un po' prima di iniziare un' altra giornata di lavoro.
- buongiorno amore, io vado a lavoro. Ci vediamo a pranzo? - gli chiese Irene svegliandolo dai suoi pensieri
- se passi in studio si, oggi registro le canzoni per l'album – rispose il moro finendo di mangiare il suo pane e nutella. Irene gli disse di si e prima di andare via lo salutò con un bacio sulle labbra.
Dieci minuti dopo Niccolò era in studio con il suo migliore amico e personal Manager Adriano e stavano aspettando il fotografo per fare dei nuovi scatti per il merchandising della nuova felpa. Era nera e aveva delle stampe bianche della chiave che lui portava al collo
- quanto ci mette? - domandò per l'ennesima volta il cantante
- un po di pazienza Niccolò. Ho dovuto chiamare un altro fotografo dato che Lorenzo oggi era già impegnato. Qualche secondo e dovrebbe arrivare – gli rispose Jacopo mentre firmava dei documenti e dava consensi per altri artisti della casa discografica. Dovettero aspettare ancora un ora buona prima che la porta dell'ufficio si aprì e quando il moro vide chi era rimase sorpreso
- e tu cosa ci fai qui? - chiese con una faccia meravigliata. Davanti a lui si trovava la ragazza che aveva visto questa notte al parcheggio e che aveva seguito per un po prima di perderla per le vie della città. Lei non lo degnò nemmeno di uno sguardo ma si rivolse a Jacopo
- dove dobbiamo farle queste foto? - domandò con la macchina fotografica in mano. Il manager li condusse nello studio e quando Niccolò si mise la felpa gli fece tutte le foto che servivano, nelle pose che suggeriva Jacopo
- posso suggerirne una io? - domandò Zoey dopo la millesima foto scattata
- certo, fai pure – rispose Jacopo. Lei si avvicinò a Niccolò che la guardava incuriosito
- metti il cappuccio in testa e gli occhiali da sole. Gira un po il volto verso sinistra – con le mani gli prese il volto e lo spostò delicatamente. Il moro sentì la temperatura della ragazza, aveva le mani molto fredde e non era causato dai tanti anelli che aveva nelle dita. Avrebbe voluto chiedergli qualcosa ma lei lo lasciò andare, gli sistemò la collana sul petto e dopo si allontanò per scattare la foto
- fatto, questa era l'ultima – disse Zoey subito dopo aver scaricato la schedina di memoria nel computer di Lorenzo che era arrivato da poco
- grazie Zoey, sei un angelo e mi hai salvato...-
-si si, un altro favore che mi devi nella tua lunga lista Lore. La prossima volta avvisami prima, stavo dormendo quando mi hai chiamata – rispose la ragazza prendendo lo zaino e mettendolo in spalla
- ancora a fare scatti notturni? Non ti stancherai mai, vero? - domandò Lorenzo sorridendogli
- no, mai. Sono sempre stata diversa da tutti e preferisco vivere la mia città nel silenzio e nella solitudine della notte piuttosto che di giorno, piena di pendolari e di turisti che non sanno apprezzarla appieno. Io ora torno nel mio "antro" oscuro, se hai bisogno di me sai come trovarmi – rispose Zoey mettendosi gli occhiali da sole
- buonanotte miss Cullen – la salutò lui ridendo per la risposta della ragazza, sapeva che lei odiava quel nomignolo e infatti lo salutò alzando il dito medio e dopo sparì dallo studio.
Tutto questo succedeva sotto gli occhi di Niccolò che ancora una volta era rimasto incuriosito da quella strana ragazza che andava contro le "etichette" che la società imponeva ogni giorno, facendo quello che le piaceva senza dar retta a nessuno
- Adrià, stanotte faccio na pazzia – disse il moro all'amico che lo guardò per qualche secondo prima di sospirare
- Nì, lascia stà lo dico pe te, fidate de Cassiolino tuo – rispose Adriano ma sapeva che quando il moro si metteva qualcosa in testa niente e nessuno poteva fermarlo.
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TENEBRE
Fanfiction- che ci fai in giro, da sola e di notte per di più - chiese Niccolò guardandola - faccio foto, vado in giro per la città, vivo Roma come mai nessun turista o romano la vedrà mai. E tutto quello che mi piace lo catturo dentro una foto - rispose la r...