3 Capitolo

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Arriviamo vicino ad una piccola villetta in collina, in lontananza la città sembra una fotografia da quanto è bella.
La struttura non è proprio grande, Samantah la usa solamente come casa delle feste e ha creato una legge stupida del tipo"Quello che succede qua rimane dentro queste quattro mura", o qualcosa del genere.
La prima volta che ce l'ha detto siamo scoppiati tutti a ridere dandogli della pazza.
Scendiamo dalla macchina e ci incamminiamo lungo il viottolo in rigoroso silenzio, ognuno perso nei propri pensieri mentre lo scricchiolio dei sassi ed il fruscio degli alberi ci fa da compagnia.
Arriviamo davanti alla porta che si spalanca come se qualcuno ci avesse sentito arrivare.
Andrew ci accoglie a braccia aperte 《Bro!》dice dando una pacca sorridendo a suo cugino, in risposta Chris accenna un saluto con la testa e lo sorpassa frettolosamente scomparendo all'interno.
Sospiro colpevole sapendo che il suo comportamento è il risultato della tensione creatasi in macchina.
《Cosa è successo? Avete litigato ancora?》mi domanda facendomi strada dentro 《No, solo scambio di opinioni. Come sempre》 rispondo secca.
Vedo Andrew scuotere la testa, sta per aprire bocca ma scappo prima che inizi il suo lungo discorso. Non ho voglia di sentirmi fare la predica, stasera voglio solo divertirmi e non pensare a nulla.
Arrivo in salotto e vado a salutare Samantah, la mia migliore amica, e gli altri.
Ci siamo tutti: Io, Sam, Andrew, Matt, Luke, Kate e naturalmente Chris.
Chris che in questo momento non vedo.
Lo cerco con lo sguardo, senza farmi notare, e lo trovo vicino al tavolo degli alcolici che chiacchiera con due ragazze.
《"Non ha perso tempo" 》sussurro sedendomi accanto a Sam che mi guarda sogghignando.
《Sono delle amiche di mia sorella》 afferma passandomi un bicchierino con un liquido trasparente.
《Cosa è?》chiedo storgendo il naso 《 Sai che se bevo mi ubriaco》 le dico attorcigliandomi nervosamente una ciocca di capelli.
Era un vizio che avevo preso da mamma.
《Dai Sophy è il mio compleanno! Divertiti e non pensare a quel coglione di Mark!》mi ripassa il bicchiere e lo afferro spazientita.
《Hai ragione》le dico bevendo tutto d'un fiato quel nettare dolciastro
《Stasera non penserò nemmeno un secondo a quel deficiente》sentenzio fissando Chris che ride e scherza con quella che dovrebbe chiamarsi Penelope.
Penelope. Che nome assurdo.
《Sophy è tequila! Bevila piano!》grida per sovrastare le risate e gli urli dei ragazzi.
《È uguale, se vomito tienimi tu la testa!》 ridacchio abbracciandola.
《Di cosa state parlando?》domanda una voce profonda che in quel momento non avrei voluto sentire.
《Nulla che sia di tuo interesse》rispondo secca fissando dietro di lui.
《Hai bevuto?》chiede sedendosi accanto a me, sbuffo rumorosamente 《Ma che ti frega, tu divertiti》sputo acida.
Mi guarda serio e ringhia avvicinandosi 《Bene, se ti senti male non mi cercare. Perché io sarò impegnato》si alza di scatto e e si dirige verso gli altri intenti a farsi una canna.

Fuori di me mi fiondo al tavolo e mi stappo una Tennent's, bevo un lungo sorso di quel liquido amaro e cerco di calmarmi.
Ma che mi sta prendendo? Non dovrebbe fregarmi assolutamente niente di quello che Chris fa con le ragazze, anzi dovrei incoraggiarlo o ascoltare le sue avventure di una notte.
Una migliore amica farebbe così.
Mentre vengo risucchiata in un vortice di pensieri ed emozioni contrastanti mi accorgo di aver finito la birra in pochi minuti.
Butto la bottiglia di vetro nel bidone e me ne vado a stappare un'altra.
《Al diavolo, stasera voglio vomitare fino a non ricordarmi il mio nome》 bisbiglio a me stessa.
Sto per dare un'altra sorsata quando il telefono inizia a squillare, infastidita da quel suono prendo quell'aggeggio e maledico la persona che in questo momento mi sta chiamando.

"Mark"

Mi irrigidisco nel leggere quel nome.
Proprio adesso doveva chiamare?
Mi schiarisco la gola e rispondo cercando di essere il più tranquilla possibile.
《Ehi ciao!》squittisco, rendendomi subito conto del tono di voce troppo alto.
《Ehi ciao! Ascolta ha detto mia sorella se domani puoi darle una mano in negozio. Va bene?》
Rimango imbambolata per almeno dieci secondi, nemmeno un ciao come stai, dove sei, con chi sei. NULLA, di nulla.
Nemmeno uno "Scusa sono stato impegnato."
《Hey Sophy ci sei? Pronto?》lo sento dire spazientito.
Sospiro rassegnata a quella situazione, era sempre un chiedere favori.
Innervosita da quella conversazione, coraggiosa forse grazie all'alcool in circolo rispondo di getto.
《Ciao Mark! Si sto bene, grazie per avermelo chiesto. Tu come stai? Sai nemmeno un buongiorno. Cosa hai fatto? No domani non so cosa faccio, è Sabato vorrei uscire con Sam, non credo di poter andare in negozio!》dico tutto d'un fiato aspettando la risposta che non tarda ad arrivare.
《Dai Sophy, non te la prendere. Mia sorella ha davvero bisogno, se mi ami...-》non lo faccio nemmeno finire il parlare che scatto come una furia.
《Se mi ami fai quello, se mi ami fai questo, se mi ami fai tutto.
Anche io ho i miei sogni sai Mark? Anche io voglio divertirmi con i miei amici, anche io voglio realizzarmi!》sbraito attirando l'attenzione di tutti i presenti nella stanza.
Sposto lo sguardo su Chris e lo trovo a fissarmi intensamente. Ma che vuole?
《Senti Mark, domani non ci sono. Ci sentiamo ciao.》chiudo la telefonata senza dargli il tempo di controbattere e scappo fuori per prendere una boccata d'aria.
Mi appoggio alla staccionata di legno e guardo le luci sfocate della città in lontananza, devo essere davvero brilla.
Continuo a bere consapevole che le conseguenze sarebbero state a breve devastanti, ma alla fine chi se ne frega. Per una sera posso anche farlo, a vent'anni dovrei solo divertirmi.
Dei brividi di freddo mi fanno stringere in me stessa, ero talmente agitata che non ho preso nemmeno la giacca. Sto per rientrare quando sento appoggiarmi sulle spalle qualcosa di caldo e morbido.
Mi giro di soprassalto e vedo Chris sedersi accanto a me mentre si accende una sigaretta.
《Cosa è successo?》mi domanda sospettoso soffiando fuori il fumo.
《Nulla di importante, le solite litigate》 taglio corto dando un lungo sorso, sento il suo sguardo fisso su di me ed improvvisamente avverto ogni centimetro del mio corpo prendere fuoco.
《Senti ma che cazzo ti ho fatto? È tutto il giorno che sembra che vuoi uccidermi!》sbotta dando un calcio al legno marcio della staccionata.
Sto per rispondere quando inizio a vedere sfuocato, mi massaggio le tempie mentre un conato di vomito mi fa sbandare.
Chris mi afferra per le spalle e digrigna i denti《Ti avevo detto di non bere perché-》mi divincolo da lui cercando di non cadere 《Si perché volevi divertirti, scusa se ti ho rovinato la scopata della notte!》biascico cercando di non vomitare.
Lo guardo gelarsi sul posto mentre io come un fiume in piena lo aggredisco
《Tanto fai sempre così no? A me racconti le tue conquiste, le tue scopate. Devo sempre vederti filtrare, come stasera! Mentre io, mentre io...》sospiro cercando di non piangere, anche se ormai sono fuori controllo.
《Ma cosa stai dicendo? Sei fidanzata no?》domanda, marcando l'ultima parte.
《Si che sono fidanzata! Ma io Chris non ti vedo più come Migliore Amico! Per me sei..sei di più..Io..》non faccio in tempo a finire la frase che inizio a vomitare tutto quello che avevo bevuto.
Sento lo stomaco contorcersi su se stesso ed il respiro mancarmi.
Chris si avvicina e mi scosta i capelli mentre mi da delle pacche sulla schiena, lo sento sospirare e mi passa un fazzoletto che io prendo malamente.
《Ti ho detto di non bere perché poi saresti stata cosi》sussurra aiutandomi ad alzarmi.
《Vieni, ti porto a letto》dice prendendomi le spalle per sorreggermi.
A quel contatto dei brividi mi percorrono la schiena fino a farmi irrigidire. Lo sento trattenere il respiro per poi allentare un po' la presa.
Ma cosa sta succedendo?
Passiamo per il salotto e vedo di sfuggita gli altri ballare, sento Chris urlare ad Andrew ma non riesco a capire bene che cosa.
Mi ritrovo seduta sul letto mentre Chris chinato davanti a me mi aiuta a togliere le scarpe.
Guardo la sua folta chioma biondiccia e senza accorgermene inizio ad accarezzarla, Chris si blocca come se fosse improvvisamente stato pietrificato da Medusa.
《Cosa stai facendo?》domanda in un sussurro, alzando la testa.
I nostri sguardi si incontrano.
Mi incanto a quella visione e non riesco a smettere di pensare a quanto sia bello.
Sorrido.
《Ho sempre pensato che avessi dei bei capelli》sposto lo sguardo sulle labbra e deglutisco cercando di rimanere lucida.
《Si, sei davvero ubriaca》sorride.
Sorride.
Chris sorride ed è un secondo.
Ha sorriso ed il mio autocontrollo è andato a farsi fottere.
Quel vaso che tenevo sigillato non si è solo scoperchiato, è proprio esploso come una bomba e ha fatto uscire tutto quello che avevo cercato di reprimere.
Prendo Chris per la maglia e lo bacio.
Lo bacio come se avessi bisogno di quel contatto intimo per sopravvivere.
Lo sento irrigidirsi e poi, forse, per colpa di tutto l'alcool ingerito si lascia andare prendendomi il viso tra le mani.
Ci ritroviamo sul letto, affannati, sudati, confusi.
Improvvisamente con un guizzo di lucidità mi stacca e mi fissa sconvolto.
《Cosa stiamo facendo? Sophy noi..-》
Non lo faccio finire che le parole escono da sole senza permesso.
《Io sono innamorata di te.》
Lo vedo spalancare gli occhi e guardarmi come se avesse visto un fantasma.
Mi slancio su di lui con un coraggio mai avuto, lo fisso e noto che mi guarda con uno sguardo diverso.
Uno sguardo che non conosco.
Mi ributto sulle sue labbra e continuiamo a baciarci con foga. Sento le sue mani sul mio corpo e vengo scossa da mille brividi.
Brividi che vengono stroncati da una frase.
《Ma che cazzo state facendo?》la voce di Andrew ci fa risvegliare come da un sogno. Sento una mano allontanarmi da Chris, Andrew si mette in mezzo e lo fa alzare.
Rimaniamo tutti e tre in silenzio fino a quando il mio migliore amico esce dalla porta sbattendola violentemente dietro alle sue spalle.
《Sophy dormi, ne parliamo domani》 balbetta Andrew correndo da suo cugino.

Rimango nel letto, con la mano mi sfioro le labbra gonfie e prendo la scossa.
Se non fosse arrivato Andrew non so come sarebbe finita, io di sicuro non mi sarei fermata.
Delle lacrime iniziano a solcare le mie guance ed in quel preciso istante mi rendo conto che quel pilastro che sorreggeva la mia vita forse si stava sgretolando, ed ero stata proprio io a dargli la prima martellata per distruggerlo.

Angolo autrice:
Ragazze eccomi!🥰
Vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate!!!
Un bacio

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