Dicono che basti un secondo per cambiare il nostro destino, e Sophia l'aveva fatto.
Aveva utilizzato quel secondo per sconvolgerlo completamente: tutte le sicurezze che poche ore prima aveva erano sparite in un soffio, lasciando il vuoto davanti a s...
Sono le tre in punto ed è da dieci minuti buoni che mi sto torturando le mani. A momenti sarebbe arrivato Andrew, il cugino di Chris, c'era anche lui quella famosa sera. Sicuramente voleva spiegazioni, verità, certezze: tutto quello che in questo momento io non avevo. Insomma chi poteva avercele? Io e Chris eravamo migliori amici da quasi dieci anni! Quella sera ero ubriaca, triste, non so cosa mi è scattato in testa! E per di più ero fidanzata fino a quel momento, da ben sette anni, con un suo amico! Io e Chris ci confidavamo, parlavamo di tutto, per me era un punto fondamentale nella mia vita! Ma adesso? Stavo iniziando a sentire gli occhi pizzicare quando il campanello inizia a suonare impazzito. Andrew, come sempre. Apro la porta e me lo ritrovo davanti, i capelli corti a spazzola sono perfettamente pettinati, stava svapando come al suo solito. 《Finalmente! Pensavo di morire ghiacciato qua fuori!》sentenzia entrando in casa sorpassandomi come una scheggia. Chiudo la porta e lo ritrovo spaparanzato sul divano che mi fissa incuriosito. 《Allora?》mi domanda evidentemente nervoso, a giudicare dalle svapate continue che stava dando nemmeno lui sapeva cosa pensare. 《Allora cosa?》chiedo facendo la finta tonta sedendomi accanto a lui. 《DEVI raccontarmi tutto dall'inizio, lo so che eri e diciamo, non eri, ubriaca》 afferma fissandomi intensamente cercando di cogliere qualsiasi indizio. 《Promettimi che non mi giudicherai come gli altri》prego con un filo di voce. Sorride sincero e mi accarezza la spalla <<Non potrei mai giudicarti, sai che non sono quel tipo di persona>>. Sospiro ed inizio a raccontare quella tortuosa e dannata sera.
Flashback - 1 mese prima
《Mamma stasera dormo da Samantah! Festeggia il compleanno!》urlo a mia madre mentre sto preparando il borsone. 《Chi ti viene a prendere? 》chiede facendo capolino dalla porta 《Anzi non me lo dire, sicuramente andrai con Chris!》 Sorrido a quell'affermazione. 《 È cosi scontato?》domando chiudendo la zip della borsa e sposto lo sguardo su di lei aspettando la sua classica risposta. 《Tesoro, lo sai quello che penso. Sembrate più che migliori amici》 sorride scappando lungo il corridoio senza darmi la possibilità di lamentarmi di quelle sciocchezze. Perché si, mi sono sempre lamentata con chiunque mi dicesse che io e lui eravamo qualcosa di più. Io e Chris non potevamo esserlo. Lui era parte fondamentale della mia vita, uno dei pilastri che sorreggeva la mia intera esistenza. Confermare che tra di noi c'era un qualcosa di più di una semplice e forte amicizia voleva dire mettere a rischio quel pilastro. Non che non mi piacesse, insomma è sempre stato un bel ragazzo: capelli biondo scuro, occhi verdi, alto, ben piazzato. Caratterialmente era l'opposto di me: io sono sempre stata pacata, secchiona, troppo monotona. Lui era forte, indipendente, ai tempi allergico alla scuola, ribelle... insomma il classico bad boy del quartiere, quel tipico ragazzaccio che aveva iniziato troppo presto a fumare e a fare casini. C'era stato qualche bacio tra di noi in passato, da ragazzetti, ma era finito nel dimenticatoio. Accantonato perché avevo occhi solo per Mark o forse, semplicemente, perché mi mancava il coraggio. Prendo il telefono e lo accendo per guardare l'ora:
1 nuovo messaggio Chris "Prezzy sono qua fuori, sbrigati"
Sorrido a quel nomignolo: Prezzy era il diminutivo di Prezzemolo, diceva che dovevo sempre dire la mia, che ero in tutti i discorsi. Insomma come il Prezzemolo che più o meno lo trovi un po' in quasi tutte le ricette. "Esco subito Coffis" digito le parole sghignazzando, beveva talmente tanti caffè che prima o poi sarebbe impazzito. Chiudo la porta di casa e volo praticamente giù dalle scale. Alzo lo sguardo e lo vedo sorridermi dalla macchina, apro la portiera e lancio praticamente il borsone dietro. Lo guardo ripensando alle parole di mamma: ha un po' di schiuma da barba accanto all'orecchio ed i capelli sono tutti arruffati. 《Che c'è?》mi domanda stranito, devo aver passato più di un minuto intero a fissarlo. Mi rinvengo e mi sistemo nervosamente sul sedile allacciandomi la cintura 《Nulla, ti sei svegliato da poco. Come sempre!》affermo acida cambiando subito canzone alla radio. Mi guarda di sottecchi e sbuffa 《Parla la svegliona, comunque fai pure eh... come se a me non piacesse quella canzone》ribatte stizzito. Lo vedo alzarsi per cercare di prendere una sigaretta nei jeans. Aveva sempre avuto quel vizio, mai una volta che si facilitasse la vita. 《Quando la smetterai di mettere il pacchetto lì mentre stai guidando?》 Gli sputo velenosa passandogli l'accendino. Lo vedo fissarmi basito mentre si accende la sigaretta, da un tiro e poi sospira 《Senti ma hai le tue cose? Se non avevi voglia di venire potevi stare a casa!》alza la voce prendendo bruscamente una curva. Chiudo gli occhi e mi strofino le mani nervosa, 《Scusa, ho esagerato... Non ce l'ho con te, solo ch-》 《Solo che non si è fatto sentire, si lo so me lo immaginavo》finisce la mia frase schietto dando un'altra strappata alla sigaretta. 《Sicuramente è impegnato. Insomma, lavora tanto...》 cerco di difenderlo ma, evidentemente, senza nessun successo perché lo sento ridere. 《Certo, talmente impegnato da non mandare nemmeno un Buongiorno alla sua ragazza con cui sta da sette anni》 Mi gelo a quell'affermazione, consapevole che quello che stava dicendo era pura verità.
Io e Mark stavamo insieme da sette anni, era nata in un Estate afosa, era nata per puro divertimento. Mai e poi mai avrei pensato che sarebbe durata così tanto. Ma gli anni sono passati, uno dietro l'altro, i problemi hanno iniziato a farsi più grandi, i tradimenti, le bugie, il suo lavoro in altri paesi. Mentre io sono rimasta qua. Gli anni sono passati, lui ha realizzato i suoi sogni ed io invece? Cosa ho realizzato? Nulla. Dentro sono rimasta la solita tredicenne convinta che il sentimento che io provo per lui è ancora reale e non un rimasuglio affettivo o di semplice abitudine. Mark era sempre stato "geloso" di Chris. Una volta mi aveva chiesto di non parlarci più ma io, senza esitazione, avevo risposto che era impazzito. Poteva chiedermi qualsiasi cosa ma non di rinunciare a Chris. Perché io ero fatta così, come un soldatino ubbidiente facevo ogni cosa che voleva, anche quando non avevo nessuna voglia. Perché era sempre colpa mia: 《Se mi ami lo fai.》ed io da codarda assecondavo. Perché ero una codarda che non riusciva a dirgli che la sua mancanza piano piano si faceva sentire sempre di meno, che la sua lontananza lentamente mi stava aprendo gli occhi. Ero una codarda perché, mentre scrutavo Chris che silenziosamente picchiettava le dita sul volante a tempo di musica, il sentimento che per anni avevo nascosto nel profondo del mio cuore si stava facendo spazio risalendo in superficie. Ero una codarda perché avevo paura che quel vaso di Pandora che avevo accuratamente sigillato da un momento all'altro sarebbe scoppiato portando fuori la mia più intima paura.
Spazio autrice! Salve a tutti! :) nuovo capitolo:) Non avendo ancora il PC aggiustato sto facendo tutto tramite telefono ☎ e non torna proprio bene! Comunque stavo pensando ai protagonisti! Per Sophia mi è venuta in mente lei:
Scarlett Johansson
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Mentre per Chris ho pensato a Colton Haynes
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Voi cosa ne pensate? Ho apportato dei cambiamenti nella storia sotto consiglio di un'amica! Fatemi sapere!!