10|Il nuovo membro

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Aprii lentamente gli occhi e li mossi a destra e a sinistra per capire dove fossi.
Il soffitto era bianco, le pareti grigie la rendevano triste e l'arredamento era inesistente.
I ricordi inondarono la mia mente poco dopo il mio risveglio e solo allora mi resi conto che quello dov'eri sdraiata era il lettino dell'infermeria.

Di fianco c'era un piccolo comodino bianco con una lampada accesa, e una lettera con un sigillo rosso fuoco raffigurante due falci incrociate.

La curiosità era tanta, ma la stanchezza mi impediva di muovermi.
Avevo utilizzato troppe energie durante quella settimana. Chissà quanto avevo dormito.

Una giovane infermiera entrò nella stanza e, appena mi vide sveglia, corse a vedere come stessi.
Mi misurò la pressione, mi versò un bicchiere d'acqua e mi mise un termometro appoggiato alla tempia per vedere se avessi la febbre.

Che strano comportamento, di solito lo staff non era così preoccupato per i novellini.
Insomma, non mi lamento mica delle attenzioni ricevute, ma era alquanto strano dato che nessuno mi aveva mai trattata in quel modo da quando ero arrivata all'Accademia.

I miei occhi si posarono sulla lettera sopra il comodino. Era stata mandata sia a me che a Nicholas per comunicarci il risultato dell'ultima sfida.

Anche quel citrullo era finito in infermeria, ma gli avevano dato un'altra stanza per paura che potesse scattare di nuovo e provare a farmi del male.

Secondo me aveva vinto Nicholas nonostante tutto ciò che era successo. Lui era quello più amato sia dagli Élite che dai professori. Sicuramente tutti avranno interceduto per lui per farlo diventare un membro di quel gruppo di spocchiosi e io avevo fallito la prima missione che mi era stata affidata da Athariel.

Sospirai e pian piano mi alzai dal lettino cercando di resistere al forte mal di testa che mi obbligava a stare sdraiata.

Sentii la porta della stanza spalancarsi ed Eleonora corse verso di me seguita dagli altri ragazzi del gruppo 7.
Abbozzai un sorriso quando la mia migliore amica si fiondò tra le mie braccia stringendomi come se non ci fosse un domani.

«Ci hai fatto spaventare a morte...» disse tra un singhiozzo e l'altro.

Marisol si sedette di fianco a me e mi sorrise con le lacrime agli occhi. «Quando abbiamo saputo ciò che stava per farti Nicholas e le condizioni in cui sei stata portata in infermeria ci siamo preoccupati molto. Hai dormito per più di venti ore...»

Elisa mi accarezzò. «Siamo felici che tu ti sia ripresa» Spostò lo sguardo sulla lettera sopra il mio comodino. «Non la leggi?»

Eleonora si allontanò e tutti puntarono i loro occhi sulla mia lettera.
La aprii e la lessi in mente. Avrei detto l'esito ovviamente negativo a tutti dopo averne avuta la certezza.

"Cara studentessa del gruppo 7,
grazie per aver partecipato alle sfide per diventare un membro dell'Élite. Il consiglio dell'Accademia si è riunito nell'ufficio del direttore per scriverle questa lettera e per annunciarle l'esito che è stato proclamato con l'unanimità dei voti.
Lei ha presentato tutte le caratteristiche necessarie per l'ammissione come membro dell'Élite di questa accademia: coraggio, determinazione, rispetto verso i propri compagni e soprattutto ottime prestazioni fisiche e mentali.
Il consiglio, insieme ai membri dell'Élite, è fiero di annunciarle che è stata ammessa nel gruppo.

P.S. Dopo che si sarà ripresa, si rechi in segreteria per ritirare la sua nuova divisa e la chiave magnetica per la sua nuova stanza"

Le mani mi tremavano. Com'era possibile che fossi riuscita a passare? Certo, avevo battuto Nicholas eseguendo un'esorcizzazione niente male, ma il ragazzo non avrebbe dovuto essere proclamato membro degli Élite nonostante tutto?

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