Marinette lasciò che Chat la accompagnasse fino al bivio del sentiero nel bosco. Mancava ancora un po' di strada per arrivare a casa sua, ma la ragazza non voleva che il biondo la vedesse, magari ne sarebbe rimasto deluso e, soprattutto, non voleva correre il rischio che la matrigna o le sorellastre vedessero Chat.
-Qui si dividono le nostre strade- annunciò la corvina.
Il ragazzo si guardò attorno -Ma non c'è nessuna abitazione-
-Ci conosciamo appena, non posso già farti vedere dove abito- mentì.
Il biondo mise il broncio e Marinette ridacchiò.
-Alla prossima, Chat- lo salutò.
Aspettò che il ragazzo si voltasse e sparisse dietro la prima curva del sentiero prima di prendere al giusta strada per casa sua.Nei giorni successivi i due ragazzi passarono sempre più tempo assieme: si incontravano al fiume e facevano lunghe passeggiate nel bosco, dove ne il re ne la matrigna li avrebbero cercati.
Adrien era sempre più colpito dalla gentilezza e dalla bontà della ragazza, mentre Marinette si sentiva per la prima volta dalla morte del padre veramente felice.
I due giovani finirono così per innamorarsi inconsapevolmente l'uno dell'altra.
Per quanto riguarda gli amici, Nino era al corrente di ogni uscita di Adrien e quando l'amico era fuori cercava di coprirlo con suo padre.
Alya sapeva che la sua amica passava interi pomeriggi nel bosco assieme a qualcuno, ma Marinette non aveva voluto riverarle altro e l'aveva accettato.
Passò una settimana magica per i due ragazzi ma ahimè: la loro felicità sarebbe presto finita: il granduca Andrè Bourgeois si era infatti accorto delle prolungate assenze del giovane principe e l'aveva fatto notare al re, il quale aveva così scoperto delle scappatelle del figlio.
-Adrien, ti avevo già proibito di lasciare il castello. Mi hai disubbidito e ora ne pagherai le conseguenze. Non lascerai più il castello. E per assicurarmi che questa volta rispetterai questa regola, sarai sorvegliato direttamente del granduca Bourgeois, il quale si è gentilmente offerto di assumersi questo compito-
-Ma padre!-
-Così ho deciso, Adrien-
-Lasciami almeno uscire un'ultima volta. Per informare la mia Lady che...-
Adrien si tappò la bocca, consapevole di aver detto troppo.
Il granduca alzò un sopracciglio, mentre il padre lo scrutò con attenzione.
-Si tratta dunque di una ragazza? E' una fanciulla il motivo per cui disubbidisci a tuo padre?-
Adrien abbassò lo sguardo e annuì.
-Questa ragazza ha una cattiva influenza su di te. Ti è proibito di vederla, Adrien. Inoltre dovresti sapere che sei promesso alla principessa Kagami del vicino regno di Ryuko-
-Ma padre, tu hai sposato la mamma per amore-
-Vero, ma era una principessa-
Adrien avrebbe voluto ribattere, ma il granduca si intromise.
-Signorino Adrien, se permette, direi che è stata una giornata lunga. Ha bisogno di riposare. Venga, la accompagno alla sua stanza-
Adrien s'inchinò davanti al padre e poi seguì Andrè.
Marinette strofinava il pavimento con più forza del solito. Quel pomeriggio aveva aspettato invano per ore il misterioso Chat Noir, ma il ragazzo non si era presentato.
"Magari suo padre non l'ha lasciato uscire" aveva pensato, ma un moto di delusione e tristezza si era comunque fatto strada dentro di lei.
Chat la faceva stare bene. Quando era con lui si sentiva giusta, sentiva che tutto era possibile.
Chat la faceva sentire felice come non lo era da tempo.Marinette si mise in ginocchio e si stiracchiò. Dopo aver pulito tutto il pavimento del salotto le faceva male la schiena ma era soddisfatta: il pavimento brillava.
Neanche il tempo di rialzarsi che le sorellastre comparvero sulla soglia. Guardarono il pavimento lucente.
-Ma che brava Marinette, hai pulito tutto!- disse in tono di scherno Lila.
-Ma... guarda! Hai dimenticato un pezzo, proprio lì!- Lila indicò un punto alle spalle della ragazza che, giratasi per controllare, non si accorse che la sorellastra aveva preso il vassoio sul quale era poggiato il servizio da tè preferito di Audrey, con tanto di teiera piena di tè fumante. Quando Marinette si voltò e capì le intenzioni della sorellastra era già troppo tardi. La teiera e le tazzine si stavano già avvicinando pericolosamente verso il pavimento.
Marinette chiuse gli occhi e si tappò le orecchie, illudendosi per un momento che non era reale e che appena avrebbe aperto gli occhi il servizio da tè sarebbe stato al suo posto sul vassoio.
Ma quando riaprì gli occhi tazzine e teiera erano per terra, ridotte in cocci e il tè fumante aveva formato una grande pozza sul pavimento appena pulito.
Marinette si impose di non piangere e di restare calma, anche quando Lila assunse un'espressione stupita ed esclamò a gran voce: -Marinette! Guarda cosa hai combinato! Era il servizio preferito di mamma!-
Rimase impassibile anche quando la matrigna arrivò, chiedendo spiegazioni per il fracasso e, ritrovandosi le tazzine e le teiera preferite in cocci, rimproverò la ragazza dicendole quanto fosse delusa: lei le aveva dato così tanto, le permetteva di vivere sotto il suo stesso tetto, le faceva mangiare gli avanzi della sua tavola e lei la ricompensava così.
Quando finalmente rimase sola, si accasciò sul pavimento e mise il viso fra le mani."Sii gentile e abbi coraggio"
La voce della madre le rimbombò nella testa. Marinette si rialzò. Gliel'aveva promesso: aveva promesso a sua madre che sarebbe sempre stata coraggiosa e non aveva intenzione di infrangere la promessa.
Recuperò gli stracci e iniziò a sistemare il macello provocato da Lila.Ci mise dieci minuti per pulire tutto, ma alla fine aveva ritrovato il buonumore.
Marinette corse nella sua camera, in soffitta, e aspettò che si facesse sera. Dopo aver preparato la cena per matrigna e sorellastre sgattaiolò silenziosamente fuori dalla fattoria e si avviò velocemente verso il paese. A quell'ora la locanda dove lavorava Alya non doveva ancora essere chiusa.
Quando arrivò in paese, si diresse verso la locanda "Reena Rouge".
Alya stava servendo a un tavolo. Quella sera il locale non era particolarmente affollato, perciò le due poterono conversare tranquillamente.-Non so come fai a sopportarle. Fossi stata al tuo posto avrei già commesso tre omicidi- scherzò Alya dopo che la corvina le aveva raccontato cos'era accaduto quel pomeriggio.
-Dal momento che stiamo parlando di cose importanti, quando mi racconterai di questa misteriosa persona con cui ti incontri ogni giorno nel bosco?-
Marinette sospirò, poi incrociò lo sguardo della sua migliore amica. Nonostante non volesse darlo a vedere, Alya era ferita dal fatto che l'amica non le parlasse di una cosa importante come quella e Marinette glielo lesse negli occhi, perciò decise di confessare.
Le disse tutto, tranne delle guardie che cercavano il principe. Non le sembrava importante.Quando finì il racconto ad Alya brillavano gli occhi e Marinette intuì che sarebbe scoppiata di gioia da un momento all'altro.
-Sei l'unica persona che lo sa, Alya. Per favore, mantieni il segreto-
Alya fece finta di essere offesa per la poca fiducia, ma poi promise di non dire nulla.
In quello stesso momento la porta del locale si aprì e fece il suo ingresso un ragazzo.
Nonostante non portasse la divisa con lo stemma reale, Marinette lo riconobbe: era la guardia che qualche settimana prima gli aveva domandato del principe e si era interessato al fazzoletto di Chat.Il ragazzo si guardò intorno come se cercasse qualcuno e quando vide le due ragazze sobbalzò e si incamminò verso di loro. Con la coda dell'occhio Marinette vide Alya aggiustarsi i capelli e lisciarsi i vestiti. Le scappò una risatina e Alya le rispose con una gomitata.
-Non dire nulla- sibilò.
Nel frattempo il ragazzo le aveva raggiunte.
-Buonasera signorine. Mi presento, sono Nino- disse inchinandosi e prendendo la mano di Marinette per poi baciarla. Quando spostò lo sguardo su Alya arrossì. Prese titubante la sua mano e la portò alle labbra, lasciando un leggero bacio e soffermandosi anche un po' più del previsto.
Marinette iniziò a sentirsi a disagio e di troppo.
-Si è fatto tardi... io devo andare. Buonanotte- face per alzarsi, ma Nino la fermò.
-Aspetti! Ho qui qualcosa per lei!- frugò nelle tasche e da una estrasse un foglio di carta.
-Chat Noir mi ha detto di darle questa- disse porgendole il foglio.
Il cuore di Marinette perse un battito. Con mani tremanti afferrò il foglio.
-Mi ha dato anche questo- disse il ragazzo porgendole uno stelo di lavanda blu.
A Marinette sfuggì un sorriso: se n'era ricordato. Durante una delle loro passeggiate la ragazza si era lasciata sfuggire che il suo fiore preferito era la lavanda blu. Le era sembrato che al ragazzo non importasse molto, invece era tutto il contrario.-Grazie, Nino. Ora però si è fatto veramente tardi, devo andare- abbracciò Alya, sussurrandole all'orecchio di non dire al ragazzo il suo vero nome poichè sicuramente conosceva Chat, salutò cordialmente Nino e poi uscì dalla locanda, il fiore e il foglietto in mano.
---
Spazio me:
IO EZZERE TORNATA!!!
Alluora... come vi è parso questo capitolo?
Siete contenti che è comparso pure il nome di Kagami? Io un sacco poprio *Ironia mode: on*
Comunque... oggi aggiornamento extra! Yeee!Fatemi sapere cosa ne pensate della storia.
Ci vediamo alla prossima!AGATA
STAI LEGGENDO
Cenerentola || Miraculous
FanfictionMarinette vive ormai da due anni con la matrigna Audrey e le sorellastre Lila e Chloé, che la trattano come una serva da quando il padre di Marinette è morto. Uniche consolazioni per Marinette sono i suoi amici: Alya e gli animali della sua casa. E...