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Marinette avanzava scalza sotto la leggera pioggia notturna.
Teneva in mano al scarpetta di cristallo, l'unica cosa che non si era trasformata.
Accanto a lei il Signor Oca e i suoi amici topi correvano per stare al suo passo.
Le lucertole si erano nascoste in qualche buco nel muretto di ciottoli accanto a cui avanzava.

Mentre si allontanava a gran velocità dal castello, gli orecchini avevano preso a suonare per l'ultima volta e lei aveva fatto appena in tempo ad aprire lo sportello e a buttarsi fuori dalla carrozza, sbucciandosi un braccio, prima che questa ridiventasse una zucca. I suoi abiti erano tornati stracci e i capelli le ricadevano in ciocche disordinate sulle spalle.

Finalmente raggiunse il familiare cancello della sua fattoria.
Una volta in casa corse in soffitta e nascose la scarpetta in un buco sotto un'asse del pavimento, dove si trovavano anche il fazzoletto e il fiore che Adrien le aveva dato. Tornò giù, si diede una rapida ripulita e ravvivò il fuoco, canticchiando allegramente.

Un rumore di zoccoli, la porta che si apriva e delle voci nell'ingresso le dissero che la matrigna e le sorellastre erano tornate.
-MATINETTE!- urlò Audrey a conferma dell'ipotesi della ragazza.

Marinette cercò di tornare seria e corse nell'ingresso.
Audrey aveva un'aria strana e, quando Marinette si fermò davanti a lei, la squadrò con interesse.
Lila e Chloè invece avevano un'aria imbronciata e stavano discutendo a bassa voce.
Marinette le sentì borbottare parole come "sgualdrina", "ballare con il principe" e "ridicolo".
Dovette trattenersi per non ridere.

-Come è stato il ballo?- domandò.
-Ridicolo! Assolutamente ridicolo!-
-Quella... ragazza... si è tenuta il principe tutto per sé. È arrivata in ritardo, è entrata credendosi chissà chi ed è andata dritta da lui- si lamentò Lila.

-Oh- sussurrò Marinette -mi spiace-
Poi diede loro le spalle, incapace di fermare un gran sorriso.
Sentì lo sguardo di Ausrey sulla nuca e disse: -Scusate, ma io ora andrei a dormire. È stata una serata molto stancante, ho fatto molti mestieri-
Fece per andarsene ma la matrigna la fermò.
-Come mai sei bagnata? E cosa ne hai fatto delle scarpe?-

Il cuore di Marinette si fermò.
Si costrinse a calmarsi e guardò in faccia la donna.
-Oh, ho solamente fatto una passeggiata in giardino. Le scarpe si sono sporcate di fango e per non sporcare le ho lasciate fuori-
Audrey parve abbastanza convinta 3 la lasciò andare.

Marinette salì i gradini a due a due e quando arrivò in soffitta si lasciò cadere sul letto, rivivendo a occhi chiusi la serata più bella della sua vita.

Adrien camminava pensieroso per i lunghi corridoi del castello.
Ovunque si vedeva la servitù camminare si e giù, intenta a sistemare e a pulire.
Gli invitati se n'erano andati da un pezzo e lui sarebbe dovuto andare a dormire, ma aveva una strana sensazione che lo turbava.
E poi non sarebbe comunque riuscito a dormire. Era sicuro che se fosse stato nel letto si sarebbe girato e rigirato.pe sa do a quegli occhioni blu.

-Adrien!-
Il ragazzo alzò lo sguardo e vide Nino che gli correva incontro.
-Cosa ti turba, amico mio?- gli domandò il ragazzo dalla carnagione mulatta.
Il biondo scosse la testa e non disse nulla.
-È per la misteriosa Ladybug che sei così, vero?- intuì Nino.
Adrien stava per rispondere ma una voce lo bloccò.

-Principe Adrien! Venga, presto! Si tratta di sui padre!-
Adrien si voltò. Nathalie correva verso di loro. Non l'aveva mai vista così: l'espressione fredda e formale sul suo volto era sparita e ora i suoi lineamenti erano contorti dalla preoccupazione. I capelli sempre pettinati in una rigida crocchia le ricadevano in disordine sulle spalle.

Solo in quel momento Adrien si rese conto che l'assistente del padre non aveva preso parte al ballo, ma non ci rifletté molto.
-Cosa succede, Nathalie?- chiese allarmato.
-È suo padre! Lui... vada nella sua stanza!-
Detto ciò la donna si voltò e prese a correre per far strada al principe ma lui, più veloce, la superò presto, correndo per i corridoi del castello diretto verso la stanza di Gabriel.
Sentiva vagamente i passi di Nino alle sue spalle.

Quando raggiunse la porta la spalancò ed entrò nella camera del padre. Si ricordò di aver vissuto una situazione simile poco tempo prima.
Questa volta però Gabriel non borbottava e non si lamentava: se ne stava a letto con un espressione di pacata rassegnazione sul volto.

Accanto a lui il dottore se ne stava seduto su una sedia, intento a rimettere via i suoi strumenti in una borsa.
Adrien notò che non si trattava del medico di corte: era invece un vecchietto orientale molto piccolo, dai capelli grigi.
Al polso portava uno strano braccialetto con un ciondolo che ricordava vagamente il carapace di una tartaruga.

Il vecchietto studiò il principe a lungo e quando Adrien iniziò a sentirsi a disagio, lui distolse lo sguardo e uscì dalla stanza, lasciandolo solo con il padre poiché Nino e Nathalie avevano avuto il buonsenso di rimanere fuori.
Adrien si sedette sul letto, accanto al padre.
-E' giunto il momento, vero?- chiese con lo sguardo basso, senza guardare il genitore negli occhi.
Gabriel annuì in silenzio anche e Adrien non lo stava guardando.
-Sai, prima ho incontrato la tua misteriosa Ladybug. E' una bella ragazza-

Adrien si irrigidì.
-Cosa... cosa le hai detto?-
-In realtà niente. E' stata lei a parlare. E devo ammettere che mi ha colpito-
I due rimasero in silenzio per quella che parve ad entrambi un'eternità, finché Gabriel non interruppe il silenzio.
-Adrien, figlio mio, potresti esaudire un mio ultimo desiderio?-
-Di cosa si tratta, padre?-
-La principessa Kagami, tu potresti...?- lasciò la domanda in sospeso, ma Adrien capì cosa gli stava chiedendo. Sospirò.
-Padre, io vi voglio bene e vi rispetto, ma non posso proprio...-
-Capito- lo interruppe Gabriel -Provare non costa nulla. L'ami davvero, eh?-
Adrien annuì.

Gabriel sospirò.
-Sai, io avrei fatto di tutto per tua madre. Quando morì io... ero disperato. Ero pronto a fare di tutto per riaverla indietro, anche diventare cattivo, se solo ne avessi avuto l'occasione. SO di non essere stato un padre modello in questi ultimi anni, ma Adrien, io ti ho sempre voluto bene e te ne vorrò sempre. Sono fiero di te e sono sicuro che prenderai sempre le scelte migliori per il regno, mi fido di te. Perciò se tu vuoi sposare la tua Ladybug... hai la mia benedizione-

Adrien dovette tirarsi un pizzicotto per assicurarsi di non star sognando. Aveva sentito bene? Suo padre gli aveva detto che era fiero di lui, che gli voleva bene e in più gli aveva dato la benedizione per sposare Ladybug?

-Oh padre! Grazie! Grazie grazie grazie! Vi voglio bene!-
Adrien si fiondò sul padre,avvolgendolo in un forte abbraccio.
Non sentendo le braccia del padre ricambiare il gesto, si staccò.
Suo padre era immobile: gli occhi chiusi, le braccia rilassate distese lungo i fianchi. Se non fosse stato per il petto immobile avrebbe detto che stava dormendo.
Ma non stava dormendo. Gabriel era morto.

Nonostante tutto, Adrien non riuscì a trattenere le lacrime, che iniziarono a scendere copiose lungo le sue guance. Suo padre non c'era più. Se n'era andato per sempre.
Sapeva che aveva vissuto la sua vita, e sapeva da tempo che era solo questione di tempo, ma era comunque difficile da accettare.

Adrien non seppe mai per quanto tempo rimase abbracciato al corpo del padre a piangere. Tutto ciò che seppe è che a un certo punto qualcuno gli aveva messo addosso una coperta e lui si era addormentato per svegliarsi il giorno dopo sul letto vuoto che era appartenuto ai suoi genitori.


SPAZIO ME:

Capitolo deprimente check!
Sorry per la tristezza dell'ultima parte ma dovevo metterla la morte di Gabriel.

AWWW MA QUANTO E' STATO PUCCIOSO A PROPOSITO?

Anyway, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ah, mi son dimenticata di dirlo nel capitolo precedente ma spero che si sia capito che gli abiti da sera ho cercato di farli dei colori che assumono le tute da supereroi (o da supercattivi, nel caso di Lila e Gabriel) dei personaggi.
Esempio: Gabriel, cioè Papillon, l'ho fatto vestire di viola. 
Spero di essermi spiegata.

ADDIO E AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO! :)

Cenerentola || MiraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora