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Marinette uscì dalla locanda accompagnata da Alya. Aveva passato l'ultima ora a narrare all'amica gli avvenimenti della serata precedente, rendendosi conto solo una volta finito il racconto di aver fatto tardissimo.

La locanda in cui lavorava Alya si affacciava direttamente sulla piazza principale del paese, perciò quando le due uscirono si accorsero subito della folla raccolta davanti a un palco allestito al momento sul quale si trovavano Nino e il Granduca Bourgeois in persona.
Si avvicinarono curiose.
Marinette vide Alya e Nino scambiarsi sguardi e sorridere e si ritrovò a sorridere a sua volta.
Se la serata della corvina era stata fantastica, quella dell'amica non era stata da meno.
Alya le aveva raccontato di come Nino le so era subito avvicinato e avevano danzato quasi per tutta la durata del ballo, ma ad un certo punto lui l'aveva trascinata via e l'aveva portata su una terrazza dei castello, dove si erano scambiati un dolce bacio e lui le aveva chiesto si sposarlo.

Marinette non poteva che essere felice per quell'imminente unione: Nino era un bravo ragazzo, simpatico e garbato e con la testa sulle spalle, e Alya si meritava di essere felice.

Il Granduca tirò una gomitata a Nino, che distolse a fatica lo sguardo dalla sua ragazza e srotolò una pergamena dall'aria molto ufficiale.
-Udite udite- lesse a gran voce -per ordine del re, da domani noi guardie reali visiteremo ogni casa e ogni famiglia, in cerca della misteriosa fanciulla che ieri sera ha trascorso la serata con il re- Nino fece una breve pausa e Marinette arrossì nel vedere lo sguardo del ragazzo posarsi su di lei -Quando l'avremo trovata, se ella vorrà, il re è pro to a prenderla come sua sposa-

Marinette indietreggiò, colta alla sprovvista da quelle parole.
Quella mattina aveva saputo che il re Gabriel era morto. Le era dispiaciuto molto per Adrorn, e avrebbe desiderato essergli accanto in quel momento difficile.
Ma ora veniva a sapere che il nuovo re, cioè Adrien, ovvero il suo Chat, voleva sposarla.

La ragazza guardò Alya, che la guardava con occhi carichi di eccitazione.
-Marinette, è... è... magnifico! Adrien vuole sposarti!- le sussurrò l'amica.

Marinette sentì un gran sorriso farsi largo sulle sue labbra. Era vero: Adrien voleva sposare proprio lei.

-Scusami Alya, devo andare!- esclamò la corvina prima di correre via facendosi largo tra la folla.

Nino bussò e quando sentì la voce del suo migliore amico mugugnare qualcosa dall'altra parte entrò nella camera del biondo, richiudendo subito la porta alle spalle.
Adrien era sdraiato sul letto  l'aria stanca e delle profonde occhiaie sotto gli occhi.

-Hey amico, hai dormito un po' stanotte domandò in tono comprensivo. D'altronde aveva perso il padre e solo la sera prima.
-Poco- rispose lui -insomma, mio padre e non era certo il papà dell'anno, ma lui era l'unico che mi era rimasto e mi voleva bene...-
Adrien si tirò a sedere e Nino si sistemò accanto a lui.
-Posso... posso chiederti una cosa, amico?-
Adrien annuì.
-Perchè vuoi che siamo noi guardie ad a dare a cercare la tua Ladybug e non vuoi che sia lei a presentarsi qui?-

Dall'espressione del ragazzo Nino intuì che si aspettava quella domanda.
-Tempo fa mi disse che la sua matrigna e le sue sorellastre la trattano male. Cioè, non lo disse letteralmente, ma lo lessi tra le righe, diciamo- ricordò con un mezzo sorriso.
-Perciò non credi che l'avrebbero lasciata venire, giusto?- intuì Nino.
Il principe annuì.

Nino guardò l'amico, a disagio, poi si decise a parlare.
-So che la ami Adrien, ma non credi che magari tu debba darti un po' di tempo? Tuo padre... è... morto solo ieri sera e...-
Adrien lo interruppe.
-Senti, su una cosa mio padre aveva ragione: il regno ha bisogno di sicurezza e avere una regino può dargliela. E io... avere Ladybug al mio fianco in questo momento mi aiuterebbe-
Gli occhi verdi del principe incontrarono quelli marroni di Nino e il ragazzo capì che l'amico aveva bisogno di solitudine.

Nino si alzò e raggiunse la porta. 
-ho dato l'annuncio in villaggio, domani inizieremo il giro per le abitazioni del regno. Il granduca Bourgeois non sembra molto contento di questa decisione, ma ha deciso di sovrintendere il tutto- informò Adrien aprendo la porta.
-Ora vado. Stammi bene, amico- poi uscì dalla stanza, chiudendo la porta e lasciando Adrien assorto nei suoi pensieri.

Itokr

Marinette spalancò la porta della soffitta e si precipitò nel punto del pavimento in cui si trovava l'asse mobile. L'alzò in fretta, senza far caso alla scheggia che le si infilò nella mano a causa del pavimento rovinato e fece per prendere la scarpetta, ma si accorse che qualcosa non andava.
La calzatura era sparita, e con essa il fazzoletto di Adrien, il fiore di lavanda blu e il biglietto di C hat che aveva conservato lì.
Infilò la mano nel buco del pavimento tastando ogni punto, ma non c'era traccia degli oggetti.
Il panico l'assalì. Dove erano finiti? Quegli oggetti significavano tutto per lei.
Stava già iniziando a fare congetture sulla possibile causa della scomparsa del tutto quando una voce alle sue spalle attirò la sua attenzione.

-Cerchi questi?- domandò la voce acuta e antipatica di Audrey.
Marinette si voltò così in fretta che la testa le si sarebbe potuta staccare dal collo.
La matrigna se ne stava seduta su una sedia polverosa nell'angolo più nascosto della soffitta. Quando Marinette si rimise in piedi la donna si alzò a sua volta e raggiunse la porta, chiudendola a chiave. Poi prese a percorrere la stanza a grandi passi, reggendo qualcosa tra le braccia.
Marinette notò con sdegno che si trattava della sua scarpetta di cristallo rosso. Il fazzoletto, il biglietto e il fiore erano poggiati sul pavimento poco più in là.

-Che cosa vuoi?- ringhiò la ragazza mentre la rabbia cresceva dentro di lei.
La donna la guardò per un istante prima di parlare.
-Voglio raccontarti una storia. Perla di una bellissima donna che amava suo marito e che ebbe due bellissime figlie. La donna era felicissima, ma poi suo marito morì. La donna poi si risposi, ma questa volta non per amore ma per amore delle figlie, per assicurare loro un futuro. Ma anche questa volta, il marito morì, lasciando alla donna l'infausto compito di crescere sua figlia, superiore alle figlie della donna per bellezza, intelligenza e qualità-
Audrey fece una breve pausa, poi riprese il racconto -Ciononostante, la donna sopportò e crebbe la ragazza assieme alle sue figlie, ma poi scoprì che la ragazza aveva distrutto il suo sogno di un matrimonio di una delle sue figlie con il principe-
Marinette impallidì, capendo dove voleva andare a parare.
-Pensi che non mi sia accorta delle tue uscite fin troppo lunghe? Pensi che non mi sia accorta che eri troppo di buonumore per non aver preso parte al ballo? Pensi che non ri a bia riconosciuta sotto quella maschera?-

Marinette indietreggiò.
-C9sa volete fare?- domandò con voce tremante.
innanzitutto questo- disse la donna, prendendo la scarpetta di Marinette per un tacco per poi sbatterlancon forza contro il muro.
Marinette non sapeva quale dei due fosse più frantumato: se il suo cuore o la scarpetta.
Audrey invece scoppiò a ridere. La sua risata era malvagia, cattiva.

-E non so come potrebbero trovarti se te ne starai sempre qui in soffitta- affermò.
Marinette capì quell'affermazione solo quando la donna uscì dalla sua stanza chiudendo la porta a chiave.
Marinette si precipitò contro il legno duro e iniziò a picchiare e gridare il più forte possibile, ma Audrey non tornò indietro.

Marinette si lasciò cadere lungo la porta, rassegnata, accovacciandosi sul pavimento tra i cocci di quella che era stata la scarpetta che Adrien le aveva rimesso al piede la sera precedente.

Spazio me:

Hey, scusate se il capitolo non è il top, ma non ho avuto tempo di rileggerlo e sistemarlo. Domani se ho tempo lo revisioni e sistemo tutti gli errori.
Ciao, Agata 🙂

Cenerentola || MiraculousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora