Capitolo 10 - Amore

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Nico si svegliò e fu accecato dalla luce che entrava nella camera.
Si girò, ma Hazel non c'era.
Forse si era già svegliata e stava preparando la colazione, si diresse in cucina.
Quando arrivò non trovò né Hazel né sua madre e iniziò a preoccuparsi.
Dopo però notò due bigliettini sul tavolo.
Il primo era di sua madre, lo riconobbe dalla scrittura oltre che dalla firma:

"Sono uscita a fare delle commissioni.
Non so a che ora tornerò.
Non aspettatemi né per la colazione né per il pranzo.
Baci, Maria"

Quando doveva dire delle cose ad entrambi, si faceva chiamare Maria anche da lui perché non le andava di cambiare ogni volta che cambiava interlocutore. Non si faceva chiamare mamma perché temeva che Hazel si sentisse a disagio, anche se il giorno prima sua sorella gli aveva detto che Maria è stata molto più madre della sua vera madre.
Il secondo biglietto era più lungo ed era di Hazel:

Hey Nico, tua madre è uscita per delle commissioni e non è ancora tornata. Non so se quando ti sveglierai lei sarà tornata o se io sarò tornata, in ogni caso sto uscendo a fare una passeggiata con Emma.
A dopo, Hazel.

Con Emma? Da quando Hazel ed Emma erano amiche?
In ogni caso, quella Emma non le era mai piaciuta.
Si era trasferita lì poco tempo prima, circa 2 settimane, e aveva subito iniziato a parlare dei suoi problemi familiari.
Nico odiava le persone a cui interessavano solo i propri problemi, che volevano tanto essere ascoltati e capiti quando parlavano della loro vita e poi quando iniziavi tu a parlare facevano tutto tranne che ascoltare.
Emma le era sempre sembrata una di quelle persone, tuttavia non ci aveva mai seriamente parlato...quindi magari si sbagliava.
Era solo dopo tanto tempo e lasciò che i taciti pensieri che avevano sempre invaso la sua mente uscissero un po'.
Si sentiva diverso. Per cominciare, non aveva mai provato attrazione per le ragazze.
E no, con questo non si intende che lui per ora non fosse mai stato innamorato...lo era stato fin troppe volte, semplicemente non di una ragazza.
Non aveva mai accettato totalmente la sua omosessualità, ma non era mai neanche riuscito a contenerla.
Come si può contenere l'amore?
Semplice, non si poteva. Tuttavia, a volte sarebbe stato bello non poter provare amore.
È un sentimento contrastante, prima di frantuma lentamente e poi ti risana all'improvviso.
Per quanto il dolore fosse troppo, il sollievo che c'era dopo era ancora di più.
Ed era difficile non farci caso.
Chiunque voleva non farci caso, chiunque almeno una volta nella vita aveva desiderato di non provare amore.
Nei confronti di qualsiasi persona, maschio o femmina che fosse, qualsiasi tipo di amore, che fosse fraterno o anche solo una stretta amicizia.
Era strana la gente, se lo ripeteva sempre. Per quanto anche lui ne faceva parte, per cui molto probabilmente era strano anche lui.
Insomma, ognuno di noi è strano a modo suo. Ma ognuno di noi è fatto per sopportare la propria stranezza.
La maggior parte della gente era strana perché voleva sempre la perfezione, in tutto.
Chi amava persone del sesso opposto discriminava chi amava quelle dello stesso sesso, chi aveva la pelle bianca discriminava chi ce l'aveva scura.
La gente voleva che tutto fosse perfetto, normale, ordinario.
Tutti desideravano l'amore da favola, quello che non fa altro che arrecati gioie ogni giorno.
L'amore era più forte della gente.
Distruggeva e ricreava, tutto nello stesso momento.
E per quanto la gente cercasse di opporsi alla sua distruzione, lei la teneva ancorata a sé con l'incanto esercitato dalla sua creazione.
Sentimento strano l'amore.
Qualcuno suono il campanello interrompendo i suoi pensieri.
Scese dal letto e, anche se ancora in pigiama, andò ad aprire.
Quando aprí trovò una donna più o meno dell'età di sua madre.
"Ehm...salve. Siete la famiglia di Angelo?"
"Si, lei...chi è?"
"Sono Marie Levesque, la mamma di Hazel. Vorrei parlare con lei se non le dispiace"
"Hazel non è in casa al momento ma prego, entri e si accomodi"
"Oh grazie mille! Tu devi essere Nico!, Plutone mi ha detto di te, lui è anche tuo padre giusto? Anche se alla forma greca"
"L-Lei sa tutto?"
"Si"
"Hazel non me lo aveva detto"
"Ad Hazel non piace molto parlare di me in questo periodo, né in nessun altro periodo a dirla tutta"
"Oh ehm...mi dispiace"
"Oh e di che" Marie le sorrise e Nico ebbe l'impressione che fosse una brava madre, chissà perché ad Hazel non piacesse parlarne.
Un nuovo pensiero iniziò a farsi strada nella sua mente.
Sua madre sapeva di Ade?
Insomma, solo ora si era reso conto che effettivamente lei aveva avuto 2 figli con lui. Come poteva non sapere chi fosse?
Se Marie lo sapeva e aveva avuto solo una figlia, allora doveva saperlo anche lei.
Di nuovo, I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che entrava dalla porta.
Quando si aprí, dei riccioli ramati svolazzarono, ancora colpiti dal vento.
"Sono a casa!" urlò Hazel richiudendo la porta.
Quando si girò, la sua espressione era tutt'altro che felice.

ANGOLO AUTRICE

So cosa state pensando, finalmente non vi avevo più disturbati per 2 capitoli e ora sono tornata.
In ogni caso, volevo dirvi che oggi ho postato 2 capitoli perché li avevo entrambi già pronti.
Spero vi piacciano! ❤️

In ogni epoca || Nico di Angelo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora