Erano passati tre giorni dal suo ritrovamento con Nico, avevano messo insieme qualche scusa per giustificare il motivo per cui lei dovesse rimanere a casa di Angelo.
Per fortuna Maria di Angelo era una persona amorevole e generosa, non le importó molto delle motivazioni e la accolse senza problemi.
Era presto, forse le 6 di mattina, il suo sonno era tormentato da incubi e non riusciva a dormire.
Aveva sognato il primo giorno a scuola: si era fatta un'amica, era felice quando giocava con lei. Un giorno però, mentre giocavano nella piazza vicino casa sua, si era agitata troppo e una scia di pietre preziose era sorta dietro di lei. Ricordava ancora la paura disegnata sul volto della bambina.
Aveva sognato anche una delle paure che erano nate dentro di lei in quegli ultimi giorni: Nico che si rifiutava di riconoscerla come sorella, che la lasciava lì sola...come del resto era sempre stata.
Solo Sammy le stava accanto...Sammy, ci pensava quasi ogni giorno, chissà se anche lui pensava a lei.
Nico si mosse, si girò verso di lui e lo vide sorridere nel sonno. Chissà cosa stava sognando, sicuramente cose migliori di quelle che aveva sognato lei.
La signora di Angelo era uscita presto quella mattina per delle commissioni.
Aveva lasciato un biglietto in cucina, in cui diceva di non sapere quando sarebbe tornata.
Così, quando Hazel sentì suonare il campanello, pensò fosse lei.
Andò ad aprire, ma alla porta non c'era Maria di Angelo.
Degli occhioni blu scuro la scrutarono per un po', prima di stringersi mentre la ragazza sorrideva.
"Emma! Che ci fai qui?"
"Oh Hazel, scusa l'orario. Sono venuta per parlare con la signora di Angelo, potresti chiamarla?" domandò cortese la ragazza.
"Maria di Angelo non è in casa, non sappiamo quando torna. Vuoi riferire a me?"
"Oh ehm...è una lunga storia, la mia idea era quella di fare una passeggiata con la signora di Angelo. Se ti va possiamo farla noi due!"
Emma le sorrise ma Hazel non riconobbe quel sorriso. Aveva già avuto a che fare con Emma, non è una persona che si dimentica e quella che aveva davanti non era lei.
Gli occhi blu che di solito traboccavano di gioia erano velati di pianto. Non gesticolava più esageratamente quando parlava ma teneva le mani dietro la schiena, come se non sapesse che farsene. E, per quanto inizialmente aveva trovato fastidioso il fatto che parlasse costantemente, oggi Emma era così silenziosa che avrebbe preferito uno dei suoi soliti discorsi da mezz'ora.
"Oh, si certo! Fammi solo scrivere un biglietto a Nico per avvisarlo che sto uscendo"
Hazel entrò in casa e cercò frettolosamente una penna e un foglio si cui scrivere. Una volta trovati, cercò di spiegare il meglio possibile ciò che era successo e si diresse all'uscita lasciando il suo biglietto accanto a quello di Maria.
"Eccomi!" annunciò ad Emma una volta fuori.
Iniziarono ad incamminarsi e, stranamente, fu Hazel a parlare per prima.
"Be, ti va di dirmi quello che dovevi dire a Maria di Angelo? Oppure preferisci parlare di altro?"
"È un po' complicato per me, riguarda la mia famiglia. Non so neanche se la signora di Angelo avrebbe capito"
"Capisco, quale parte della tua famiglia? Di tua madre o di tuo padre?"
Sembrava si fossero scambiate i ruoli, stava succedendo esattamente il contrario di quello che era successo il giorno del loro primo incontro.
Questa volta era Hazel a fare una domanda dietro l'altra sulla vita di Emma, mentre quest'ultima rispondeva senza troppi dettagli né tanto meno allegria.
"Riguarda uno dei miei fratelli"
"Non sapevo avessi dei fratelli!"
"Si ehm...la mia famiglia è molto strana" guardò Hazel che ricambió lo sguardo in modo comprensivo.
"Non mi parlare di famiglie strane!"
"Sai Hazel, ho notato che da quando sei con Nico è come se fossi a casa. Sono felice per te"
"Grazie, Emma" si sorrisero a vicenda e proseguirono per un po' in silenzio.
Dopo un po' la curiosità ebbe la meglio su Hazel.
"E questa cosa che dovevi dire a Maria, è una cosa positiva?"
"No, direi di no. Quando si parla della mia famiglia, raramente si parla di cose positive"
"Tuo fratello vive qui?"
"No. Lui vive a Manhattan, vicino Central Park"
"Capisco"
"Vorrei che non fosse mai successo tutto ciò, mi dispiace Hazel"
Una lacrima rigó la guancia della ragazza.
"Hey, tranquilla. Non mi hai fatto nulla!"
Hazel la strinse in un abbraccio prima che potesse controbattere.
"Ascolta, so che ci conosciamo appena da tre giorni ma sei una brava ragazza. Se mai avessi bisogno di aiuto, anche solo di sfogarti...ricordati che ci sono io, d'accordo? Considerami...un'amica"
"Grazie, Hazel"
Si staccarono e Hazel cercò di cambiare discorso.
"Che ne dici se ci prendiamo una cioccolata calda?"
"Ci sto!"
Entrarono in un locale molto stretto, ordinarono due cioccolate di cui una con cannella, per Emma.
Quando furono pronte, pagarono e uscirono.
Si diressero verso casa di Angelo sorseggiando piano la deliziosa cioccolata.
Mandato giù un altro sorso, un'espressione disgustata si dipinse sul volto di Emma.
"Che succede?" chiese Hazel ridendo
"Direi che hanno esagerato con la cannella. Siamo arrivate!"
Già, Hazel non se ne era resa conto.
Erano accese le luci delle stanze, ma anche quelle della cucina. Quindi Nico doveva essersi svegliato e Maria doveva essere tornata.
"Credo che Maria di Angelo sia tornata, te la faccio uscire così ci parli?" chiese quindi Hazel.
"Oh, no grazie. Parlare con te mi ha fatto bene, non mi sono esattamente sfogata su ciò che è successo ma perlomeno mi sono distratta per un po'. Grazie di tutto Hazel, ci vediamo!"
"Si, ci vediamo" rispose Hazel sorridendo.
Dopodiché Emma si voltó per tornare a casa e Hazel si diresse verso la porta.
La aprì ed entrò.
"Sono a casa!" urlò richiudendosela alle spalle.
E si ritrovò davanti l'ultima persona che pensava di vedere.
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In ogni epoca || Nico di Angelo
FanfictionSiamo tutti a conoscenza del fatto che Hazel sia morta e poi tornata in vita. Sappiamo bene anche che Nico e Bianca sono rimasti bloccati in un hotel per ben 70 anni. E se tutto ciò non fosse successo ma, nonostante la distanza, le strade dei due fr...