Capitolo 14 - La fine

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Hazel

Quando entrò, Nico era sdraiato sul pavimento vicino ad una pozza d'acqua.
Aveva pensato tutto il tempo a cosa avrebbe fatto una volta entrata e, infine, aveva deciso che avrebbe cercato di non farsi vedere.
Tutto quel tempo sprecato a deciderlo andò in fumo.
L'istinto ebbe la meglio e Hazel urlò il nome del fratello correndo nella sua direzione.

Nico

Vide Hazel correre verso di lui mentre Macaria le puntava addosso le mani che si erano illuminate di una strana luce dorata.
"No! Hazel sta' attenta!"
Hazel si voltò nella direzione di Macaria e vide quella strana luce.
"Puoi minacciarmi quanto vuoi Macaria, non lascerò morire Nico"
"Bene, allora mi sa che devo cambiare strategia" Macaria iniziò nuovamente a ridere in quel modo irritante e puntò le mani dorate verso Nico.
"Fai un altro passo e lo uccido"

Hazel

Hazel si impietrí, non osò più fare un passo.
Sapeva benissimo che Macaria avrebbe ucciso Nico senza problemi ma nonostante questo cercó di mascherare la sua paura.
"N-Non lo faresti m-mai sul serio" disse cercando di mantenere un tono fermo, tuttavia la sua voce tremò un po'.
Macaria scoppiò a ridere.
"Be Hazel...non possiamo mica rimanere qui per il resto della nostra vita aspettando che tu ti muova. Mi stupisce il fatto che tu abbia sul serio creduto che io avrei ucciso Nico se tu ti fossi mossa...io ucciderò Nico in ogni caso"

Nico

Con un ghigno si girò nella sua direzione.
"Hai qualcosa da dire prima di morire Nico?"
"Nico no!" urlò Hazel correndo verso di lui
Ma era troppo tardi: la luce dorata si staccò dalle mani di Macaria e si scaraventó sul petto di Nico come un pugnale e, come se fosse una pugnalata, una grande macchia di sangue si espanse sul suo petto.
Con un ultimo urlo di dolore e disperazione, Nico trasse il suo ultimo respiro.

Hazel

Non ebbe il tempo di corrergli accanto, né di urlare o di piangere.
Un gas dal colore rosato si espanse nella camera e la vista di Hazel si scurí.
Il mondo intorno a lei cominciò a girare e l'ultima cosa che sentí prima di perdere i sensi fu il freddo pavimento che aderiva alla sua pelle.

Dopo circa un'ora, Hazel cominciò a riprendere conoscenza.
Sentiva un bruciore nel petto e un sapore dolciastro in gola.
Si rese conto di essere nella stessa posizione di prima, quindi molto probabilmente a procurarle quella sensazione era stato il gas che aveva respirato.
Un'altra sensazione la opprimeva e sembrava molto più urgente dell'altra.
Non era un odore né un sapore, era un emozione o, meglio, uno stato d'animo.
Una strana malinconia opprimeva il suo cuore.
Poi Hazel ricordò e, pian piano, capì.
Era figlia del dio dei morti e, da tale, quando moriva qualcuno provava vari sentimenti a seconda di quanto era importante per lei quella persona.
La malinconia che provava in quel momento era così forte da toglierle quasi il respiro.
Era morta la persona più importante che le era rimasta e lei stava per morire con lui.
Sentí una voce molto familiare provenire dalla stanza accanto ma non riuscì a collegarla a nessuno.
Dopo un po' l'uomo a cui apparteneva la voce uscì: era Plutone, suo padre.
Lo seguiva il ragazzo che era accanto a Macaria, Lucas le era sembrato si chiamasse.
Una singola lacrima gli rigava il volto dallo sguardo indifferente.
Quando suo padre notó che era sveglia si illuminò.
Le andò incontro e la strinse in un abbraccio, lei si lasciò andare e pianse.
Pianse per non essere riuscita a salvare Nico.
Pianse per Maria, che era morta per loro.
Pianse anche per sua madre, desiderando tanto di avere di nuovo 5 anni e di stare tra le sue braccia mentre lei le leggeva una storia.
Parlarono a lungo e piansero insieme, mentre Lucas li guardava distante con una rosa in mano.
Hazel si staccò dall'ennesimo abbraccio con suo padre.
"Dov'è Macaria?" chiese temendo la risposta.
E, con sua grande sorpresa, suo padre indicò la rosa che Lucas stringeva nella mano sinistra.
"Non sarà più un problema"
"È...È morta?"
"Si, ma è mia figlia e Lucas teneva molto a lei. Così l'ho trasformata in una rosa. Avrai notato che ha un colore innaturale, rossa con sfumature nere, e non può appassire"
"La terrai tu?"
"No, credo che debba tenerla Lucas. Ci teneva a lei"
"P-papà e...e Nico?"
"Non è morto invano Hazel"
"Gli volevo tanto bene"
Le lacrime cominciarono a fluire.
"Lo so Hazel. E lo sa benissimo anche lui"

ANGOLO AUTRICE

Hi people!
Non vogliatemi male per questo capitolo, ero triste anch'io mentre lo scrivevo.
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo!
A martedì!💕





In ogni epoca || Nico di Angelo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora