Era un mostro, non riusciva a pensare ad altro.
Cos'era successo prima? Perché quegli scheletri erano spuntati dal nulla quando aveva sentito la rabbia montargli dentro?
Piangeva senza cercare di contenersi, voleva sfogarsi e liberarsi del suo dolore...ma forse non ci sarebbe mai riuscito.
Bianca era morta...sua sorella non era più lì con lui a rassicurarlo quando tutto sembrava irrisolvibile, a distrarlo quando nessuno voleva stargli affianco.
"Di Angelo!" sentí chiamare, si voltò e vide quei tre dementi dei suoi vicini di casa.
"Uhh di Angelo piange" disse il primo.
"Perché tua sorella non viene a consolarti? " continuò il secondo
"Oh giusto...è morta!" concluse l'ultimo con una voce che era un misto tra soddisfazione e cattiveria.
Tutti e tre scoppiarono in una fragorosa risata e Nico sentí di nuovo quello strano sentimento avanzare dentro di sé.
Aveva creduto che fosse rabbia, ma non era così...era piuttosto un'improvvisa e incontrollabile sete di vendetta.
Le lacrime cessarono all'istante e l'aria si riscaldó diventando inaspettatamente soffocante.
"NON PERMETTETEVI MAI PIÙ A NOMINARE MIA SORELLA" urlò, o meglio si sentí urlare, con una voce che non era la sua.
L'oscurità invase tutto lo spazio circostante e, da tre contro uno, diventarono tre contro cinque.
Quattro scheletri fuoriuscirono dal terreno e i ragazzi scapparono urlando.
Nico utilizzò tutta la forza di volontà possibile per farli andare via e, proprio come era successo dopo la morte di Bianca, nel terreno si aprì una voragine che risucchió quegli esseri infernali.
Si accucció per terra, ignorando gli sguardi curiosi della gente, e lasciò nuovamente scorrere le lacrime.
"Nico" qualcuno lo chiamò di nuovo, ma non erano di nuovo i suoi vicini: il tono non era scherzoso, al contrario era estremamente serio.
Nico si girò tremando e quello che si trovò davanti fu strano e un po' lo deluse, avrebbe preferito trovarsi davanti sua madre o magari la polizia che l'avrebbe aiutato.
Invece, davanti a lui c'era il signore che gli aveva spiegato ciò che era successo quel giorno, quel signore dagli occhi e i capelli neri che ti incutevano terrore e tranquillità allo stesso tempo.
"C-Che ci fa qui?" chiese Nico confuso.
"Dobbiamo parlare" lo sguardo e la voce dell'uomo rimasero impassibili e fecero sentire Nico estremamente piccolo.
"Ehm...O-Okay"
Sul volto dell'uomo spuntò un accenno di sorriso, appena percepibile.
Gli tese la mano, che Nico afferrò tremando, e si incamminarono sulla via di casa.
"Nico...hai mai sentito parlare della civiltà greca e della sua religione?"
"Si ma...perché questa domanda?"
"Nico, le divinità greche sono sempre esistite e non hanno mai cessato di farlo"
Nico sentì la rabbia dentro di sé e questa volta capì che era solo e soltanto rabbia...niente scheletri.
"Le sembra il momento di scherzare su queste cose?" cominciò "HO APPENA PERSO MIA SORELLA" concluse poi, abbandonando ogni formalità.
"Lo so che è difficile da capire ma...ecco, le divinità greche esistono. Io sono Ade, il dio degli inferi"
Nico stava per controbattere quando l'uomo aggiunse "E sono tuo padre, Nico"
Nico perse il controllo e la rabbia si trasformò di nuovo in quella strana esigenza di vendicarsi per ogni minima cosa.
"NON PERMETTERTI MAI PIÙ A FINGERTI MIO PADRE, SPECIALMENTE DOPO CHE MIA SORELLA È MORTA" si calmó leggermente e riprese "Mio padre ha abbandonato mia madre quando era incinta, dubito si presenterebbe così come se niente fosse e se lo facesse le assicuro che non la passerebbe liscia. Ora, se non le dispiace, devo tornare da mia madre e partire con lei per tornare in America"
Senza dire altro aumentò la velocità dei passi e sorpassó l'uomo.
"Nico! Per favore torna indietro!"
Nico lo ignoró e continuò a camminare.Non seppe dopo quanto, ma arrivò da sua madre e la trovò sul divano del salotto con gli occhi rossi di pianto.
Quando lo vide si alzò di scatto e gli corse incontro.
"Nico! Dio mio dove sei stato?"
"Sto bene mamma, tranquilla"
La strinse in un abbraccio, convinto che sarebbe stato meglio di centinaia di parole.
Quando si staccarono, Maria indicò delle valigie.
"Ho preparato le valigie, partiamo fra tre ore. È meglio avviarci"
"Andiamo"
Presero le valigie, aprirono la porta e uscirono per tornare a Washington.ANGOLO AUTRICE
Ecco qui il nuovo capitolo!
Non ho molto da dire in merito, volevo solo scusarmi per aver postato con un giorno di ritardo (prendetevela con la prof di italiano e le 47 pagine che ci ha dato da studiare).
Spero che il capitolo vi piaccia e, compiti permettendo, al prossimo lunedì! 💕
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In ogni epoca || Nico di Angelo
FanfictionSiamo tutti a conoscenza del fatto che Hazel sia morta e poi tornata in vita. Sappiamo bene anche che Nico e Bianca sono rimasti bloccati in un hotel per ben 70 anni. E se tutto ciò non fosse successo ma, nonostante la distanza, le strade dei due fr...