Capitolo 13

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Buongiorno!
Ho aggiornato prima su richiesta di alcune persone, quindi a questo punto direi di tenere il sabato come giorno fisso per aggiornare! Ho già alcuni capitoli pronti quindi dovrei essere sempre puntuale.
Vi lascio subito al capitolo, spero che vi piaccia!


"Draco? Draco per favore, dì qualcosa".
"Io- Io non-"
la Granger si era davvero appena dichiarata? Draco non riusciva a parlare, era come paralizzato. Non poteva, non poteva assolutamente dirle che anche lui forse provava qualcosa per lei. Era troppo rischioso.
"Io non provo niente per te. Mi dispiace ma è arrivato il momento di dirti la verità. Mi sono avvicinato a te per una scommessa. Ho scommesso con Blaise che nel giro di tre mesi sarei riuscito a conquistarti e così ho fatto, ma io non provo niente, tu non significhi niente per me."
La ragazza corse via piangendo, non prima di urlare un "Mi fai schifo".
E Draco rimase lì, immobile, osservando la ragazza che stava correndo via piangendo a causa sua e solo in quel momento realizzò che si, provava davvero qualcosa per Hermione Granger. E questa cosa lo spaventava terribilmente.

Quella sera Draco arrivò in ritardo a cena, quasi tutti avevano già finito di mangiare e la sala era quasi completamente vuota. Vide Blaise e Pansy seduti al tavolo dei Serpeverde e prese posto vicino a loro.
La sua ragazza non ci pensò due volte a fargli in terzo grado su perché quel pomeriggio l'avesse abbandonata a i tre manici di scopa correndo dietro a Hermione.

"ASPETTA- Tu cosa? Hai fatto piangere la mezzosangue e poi le sei corso dietro per consolarla?"

Ah già, il suo migliore amico non sapeva niente di ciò che era successo.
"Io- NO! non l'ho consolata, non avevo finito con gli insulti, volevo divertirmi ancora!"
"Ah si? Quindi le sei corso dietro solo per insultarla? E allora perché è da quando sei arrivato che non ti toglie gli occhi di dosso?"

Draco si girò verso il tavolo dei grifondoro e il suo cuore mancò un battito quando i loro occhi si incontrarono. Quelli della ragazza erano tristi e ancora molto arrossati, probabilmente aveva smesso di piangere da poco, e Draco si sentì un verme perchè quella ragazza stava soffrendo per colpa sua. Farla stare male era l'ultima cosa che avrebbe voluto eppure lo stava facendo, era troppo spaventato da questi sentimenti che non aveva mai provato prima che stava causando dolore all'ultima persona che se lo meritava.

"Terra chiama Draco! Ti sei imbambolato? Uhh allora a quanto pare è una cosa seria tra voi due se ti sei perso per cinque minuti estraniandoti dal mondo per guardarla!"
Solo in quel momento Draco tornò in se e alle parole dell'amico per poco non si strozzò.
"Stare con la Weasley ti sta facendo male amico, qua non siamo nel mondo delle fiabe dove il cattivo ragazzo alla fine si redime grazie alla protagonista dolce e bella che riesce a cambiarlo. Questa è la vita reale Blaise."
"Quindi mi stai dicendo che non c'è niente tra voi due?"
"No. Beh- o almeno, non da parte mia"
"Cosa vorresti dire scusa?"
"Che ho vinto la scommessa, la Granger si è dichiarata oggi. E visto che ormai tu e la Weasley siete sempre insieme e beh- vedervi insieme non sarebbe più un premio, direi che mi spetta altro."
"Stai scherzando vero? Non è divertente Draco! La Granger è cotta di te? Che sfigata, pensava davvero di avere qualche possibilità con te" e vedendo la mia espressione rattristita aggiunse "perché non ce l'ha, vero, Draco?"
"No ma va, certo che no! Ma hey, tu non ti stai vedendo con la Weasley scusa? e fai la ramanzina a me"
"Ma lei è una purosangue, è diverso!" si giustificò il suo amico.
"Sarà..."

Il mattino seguente Draco si diresse controvoglia nei sotterranei per la lezione di pozioni. Prese posto come suo solito nell'ultima fila e tenne il posto al suo amico Blaise. L'unico motivo per cui si era alzato quella mattina era l'allenamento di quidditch che avrebbe avuto nel pomeriggio, era il cercatore più bravo che la casata di Serpeverde avesse mai avuto e si impegnava molto in ciò che faceva. Il quidditch per lui era sempre stato un modo per distrarsi e fuggire al casino che era la sua vita quando era ancora sotto l'influenza del padre.
Aveva deciso di provare a fare il provino per il ruolo di cacciatore ad un certo punto ed era anche stato preso, ma aveva abbandonato subito per tornare al suo ruolo di cercatore, amava il fatto che le sorti della partita dipendessero da lui.
Per questa lezione il professor Piton aveva deciso di spiegare il procedimento per creare il distillato della morte vivente, una pozione in grado di far perdere i sensi.
"Avete un'ora di tempo per provare a preparare questa pozione. Per facilitarvi il lavoro potete lavorare a coppie ma attenti, vi terrò d'occhio per assicurarmi che entrambi i componenti lavorino equamente. Buon lavoro."
Era grato di poter scegliere il proprio compagno di lavoro, lui e Blaise erano formidabili insieme e avrebbero finito prima del tempo previsto. Non vedeva l'ora di andarsene. Andò verso l'armadio per procurarsi tutto il materiale necessario: fagioli soporiferi, asfodelo e artemisia.
Nel giro di quarantacinque minuti lui e il suo amico erano riusciti ad ottenere un intruglio di colore rosa pallido e poterono andarsene via prima dalla lezione.

Draco si diresse subito verso il campo di quidditch per poter rilassarsi un attimo prima delle due ore intense di allenamento che lo aspettavano.
Era seduto sugli spalti con gli occhi chiusi e non si era reso conto della presenza che si era avvicinata e si era accomodata accanto a lui.
"Draco..."
Venne colto di sorpresa e spalancò gli occhi, rimase sorpreso nel vedere chi fosse la persona che aveva disturbato la sua quiete.
"Hermione. Che ci fai qui?" cercò di essere il più freddo possibile, faceva male tanto a lei quanto a lui, ma era la cosa migliore per entrambi.
"Io.. penso di doverti delle scuse. Ieri, beh, ti ho colto di sorpresa, ero così vulnerabile dopo che ci siamo urlati addosso e vedendo come ti sei arrabbiato nel vedermi con Ron pensavo che i miei sentimenti fossero ricambiati, ma mi sbagliavo. Non avrei dovuto farlo ma io ci tengo davvero al rapporto che avevamo iniziato a instaurare. Non posso assicurarti che averti vicino non mi farà male, ma non voglio perderti. Se non provi nulla, almeno permettimi di restarti accanto almeno come amica."
"Granger..."
"Ti prego. Non rovinare tutto così. Lo sappiamo entrambi che ti stavi affezionando anche tu, almeno questo concedimelo. Alla fine quella tra i due che ci starà male sarò io, non tu, quindi cosa ti interessa?"
"Non sei l'unica a cui farà male.." pensò Draco, ma non osò dirglielo.
Era davvero disperata e i suoi occhi sembravano supplicarlo, non seppe se fu per questo oppure per il suo desiderio di averla vicina ma accettò.
"Va bene. Amici"
Sul volto della ragazza comparve un sorriso a trentadue denti, era davvero bellissima. "Amici."

"Beh io direi di inaugurare la nostra ufficiale amicizia con un giro sulla mia nimbus."
"Non ci penso nemmeno, nono, io ho paura di volare."
"Tu? La maestrina so-tutto-io che si rifiuta di volare? E a lezione come fai? Non dirmi che sei una persona normale e ti inventi anche tu delle scuse per non farlo."
"Ovviamente no! La professoressa Hooch sa della mia paura e mi ha permesso di abbandonare il corso. D'altro canto, al suo posto ho iniziato a seguire ben quattro corsi diversi, quindi nessun professore è stato contrario a questa scelta."
"Bene, allora oggi volerai per la prima volta. Vieni, salta su"
"No, te l'ho detto, non voglio."
"Non farti pregare, guarda che ti costringo con la forza."
"Non lo faresti mai."
"Scommettiamo?"
Draco non era mai stato tanto serio in vita sua, infatti si buttò contro la ragazza e la costrinse con la forza a posizionarsi sulla sua nimbus. E senza nemmeno darle il tempo di replicare, partì.
"Attaccati forte a me"
"Io. ti. odio"
Passarono minuti un'ora a volare per tutto il campo di quidditch, Draco non sentiva altro che gli urli della ragazza che lo supplicava di farla scendere. Sentiva le sue dita stringersi attorno alla sua divisa sempre più forte e, non voleva ammetterlo, ma spesso accelerava solo per sentirla stringersi più vicino a lui.
Quando alla fine decise di scendere era davvero felice. Quando Marcus Flint, il capitano della squadra di Serpeverde arrivò gli allenamenti iniziarono e la ragazza se ne andò. Draco diede il meglio di se, non giocava così bene da anni, e mentre volava da una parte all'altra del campo alla ricerca del boccino, si rese conto che in fondo quello che c'era tra i due ragazzi non era così sbagliato. Come può essere sbagliata una cosa che ti fa stare tanto bene?

Gli allenamenti come previsto erano durati due ore ed erano stati sfiancanti. Dopo essersi fatto una doccia veloce negli spogliatoi si avviò subito verso la sala comune saltando la cena, era davvero stanco.
Arrivò davanti all'ingresso della sala ma era talmente sfinito che non si rese conto della figura in piedi davanti ad esso e ci andò contro. Questo lo fece riscuotere dai suoi pensieri.
"Malfoy. Dobbiamo parlare."

La scommessa - dramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora