•●Discorsi●•

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(non so, il disegno era troppo cuteee!)
Bakugo's pov:
Dio santo.
Il naso.
Mi stava sanguinando.
Ed era colpa di Kirishima. Lui e il suo fantastico sorriso.
L'avevo capito. Mi... mi piace Kirishima okay!
Cazzo quanto è imbarazzante.
Ammetto che mi sentivo molto in colpa per avergli mentito, ma ehi, io sono Bakugo Katsuki! Posso fare quello che voglio quando voglio!

Stavo per dirigermi all'uscita per andare a pranzo quando quella specie di bozzolo di farfalla che è Shota Aizawa, il nostro professore, chiamò me e Kirishima.
Mi avvicinai alla cattedra.
Sentivo uno sguardo addosso: era il rosso.
Avvampai al solo pensiero che mi stesse guardando.
<Bene, allora. Kirishima, tu e Kaminari siete i peggiori della classe dall'inizio dell'anno, mentre tu Bakugo risulti il migliore. Quello che vi chiedo di fare è di aiutarvi: Bakugo, tu aiuterai Kirishima e Kaminari in matematica, e voi due lo "aiuterete" a relazionare con i vostri compagni.>
Nel pronunciare le prime parole di Aizawa, vidi Kirishima rabbuiarsi.
<Ho già informato Kaminari e lui ha già accettato.> aggiunse il professore.
Solo dopo realizzai che avevo appena accettato con un cenno del capo di vivere un inferno.
MERDA! CHE CAZZO MI È PRESO?!
Dopo pochi secondi anche Kirishima annuì, con lo sguardo ancora basso.

• • •

Pranzai in silenzio in un tavolo a parte, da solo.
Mi diressi in camera mia in tutto silenzio e mi coricai nel letto, dove presi sonno e mi addormentai.
Venni risvegliato da una notifica del telefono: era quel coso giallo.

numero sconosciuto:
Ehi Bakugo! Sono Kaminari. Io e Kiri siamo in sala comune, ti aspettiamo.

Lessi il messaggio e risposi con un "okay", per poi bloccare il contatto.
Non ho bisogno di un altro coglione che mi scriva.
Effettivamente non avevo molti numeri di telefono: c'erano quelli dei miei, che però non chiamavo mai, e altri 9 o 10 delle altre comparse, tra cui quello di capelli di merda.
Ma tanto non mi servivano, se qualcuno mi deve parlare può dirmi le cose benissimo in faccia.

Indossai una maglietta nera, i pantaloni grigi di una tuta, una felpa extralarge dello stesso colore della maglia e infilai delle infradito ai piedi.
Dopodiché presi il libro, il quaderno e tutti gli appunti che mi sarebbero serviti, sapevo benissimo che quelle due teste di cazzo non ne avranno preso nemmeno uno.
Scesi le scale e andai con passo lento verso il punto d'incontro.



ANGOLO AUTRICE:
Ma salve piccoli roditori!
Vi prego non odiatemi per la mia assenza! Mi dispiace un sacco! 😣
Ciaoooo
💞💞💞

The real shape of angelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora