A-Capitolo 3

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Che rabbia che provo.

Non solo mio padre doveva mettersi contro di me, ma anche Stephan,

Non so che problemi abbiano ultimamente, ma mi stanno sempre col fiato sul collo e mi stanno rendendo la vita un vero e proprio inferno personale.

Non posso fare niente che partono già sulla difensiva; so che lo fanno per il mio bene,posso aspettarmelo da mio padre ma Stephan cosa centra...

E' diventato molto più caloroso ultimamente e ogni volta che volto lo sguardo verso di lui, noto che mi osserva sempre.

Il mio cuore perde qualche battito ogni volta che mi sorride o semplicemente mentre mi guarda con i suoi occhi così belli ma allo stesso freddi e glaciali.

Con questi pensieri cerco di sbollire un po' la mia rabbia presente ancora lievemente nel mio corpo,infatti ho deciso di iniziare il progetto di chimica, che ahimè dovrò fare da sola.

Improvvisamente sento un leggero bussare alla porta.

"Niña sono io, posso entrare per favore?"domandò Stephan

Se proprio devi entra" risposi io con fare seccato.

Appena mise piede nella mia stanza, il mio malumore cessò, la mia testa mise di formulare pensieri negativi e sentì subito un formicolio nella schiena.

"Allyson ascoltami; so che siamo stati un po' bruschi con te prima, ma lo facciamo davvero per il tuo bene bambina ok?

Abbiamo ragionato insieme, io e tuo padre, e abbiamo constatato che vietarti queste cose non è assolutamente una cosa giusta da fare nei tuoi confronti.

Non sai quanto mi costa dirlo, ma la scuola è molto importante per te,per i tuoi genitori e anche per me.

Vorrei poterti dire tante cose niña ma lasciamo le cose al tempo, manca poco e capirai perché io e tuo padre ci comportiamo in un determinato modo" smise il suo discorso guardandomi negli occhi.

"Grazie Stephy per essere venuto qua da me e soprattutto grazie per aver parlato con mio padre e averlo fatto ragionare, non sai quanto tu mi sia d'aiuto in questi momenti così burrascosi." risposi io con le palpitazioni e le mie povere mani tremanti.

"Allora se è tutto apposto piccola vieni qui e dammi un abbraccio ok?"mi chiese lui con il sorriso più bello e sincero.

Dopo aver detto quest'ultima frase, si avvicinò a me,si sporse verso di me e mi abbracciò.

Mi sentì in paradiso tra le sue meravigliose braccia,il mio corpo si si plasmò alla perfezione al suo e sentì per un millisecondo un suo ringhio provenire dal petto.

Dopo anni di sguardi di astio da parte sua, finalmente un momento dolce per noi.

Uno dei tanti che spero potranno avverarsi in futuro.

Parvero passare minuti infiniti.

Lo guardai negli occhi e gli sorrisi, come una bambina davanti al suo gelato preferito.

Ci guardammo senza nessun movimento, fino a quando qualcuno interruppe il momento perfetto.

"Allyson, mi dispiace se ti ho dato un modo per arrabbiarti e farti dispiacere, puoi perdonarmi, così possiamo tornare giù per mangiare il tuo dolce preferito?"

Appena sentì questa frase uscir dalle bocca di mio padre,mi slegai dalle braccia del Signor "ti abbraccio e ti guardo come se fossi l'amore della mia vita" per dirigermi verso la cucina.

Senti indistintamente delle risate dal piano di sopra...

Ma ehi! Che ci posso fare se il cioccolato richiama la mia attenzione?...





-Wolphy

Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora