A-Capitolo 12

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Il primo giorno passò in maniera neutrale
Non avrei mai immaginato di poter vivere una situazione del genere.
Ho sempre avuto quel pensiero che tra di noi ci potesse essere qualcosa.
Da quando sono bambina, mio padre ha sempre nominato Stephan come il mio futuro sposo.
Io ridacchiavo a  queste sue affermazioni, proprio perché la sua persona mi ha sempre attirato , come una calamita.
Passando la mia vita con lui ho sempre provato qualcosa di forte e di naturale nei suoi confronti.
Pensavo di essere io quella sbagliata, che non dovessi provare nulla per lui, per un Alpha del branco e in cerca della sua Luna.
Fin dalla tenera età, mi ricopriva di complimenti, conservava tutto ciò che facessi per lui e ha sempre avuto un atteggiamento rispettoso e amorevole.
Notavo i suoi occhi cambiare al mio passaggio,gli sguardi che si scambiavano fra sottoposti e capo branco, gli sguardi di mio padre e quelli di mia madre.
Il mio cuscino intriso di delusione e vergogna,per aver potuto mai provare una cosa del genere nei suoi confronti mi diede il via a tirare la testa su da esso per prepararmi ad una nuova giornata.
Le mie gambe non ne volevano sapere di muoversi,uscire,farmi vedere in questo stato brutto.
Non volevo che capissero quanto lui mi avesse fatto soffrire, non tanto per i nostri baci scambiati, ma per l' illusione che ho sempre avuto nei suoi confronti.
Arrivata alla porta della camera presi un respiro profondo, l' apri, camminai fino alle scale e potei sentire un vociare che proveniva dalla cucina.
Scesi controvoglia le scale e mi diressi verso il punto in cui arrivavano le voci.
Appena misi piede in cucina le voci smisero di farsi sentire,il mio sguardo osservava i miei piedi e avevo paura ad alzarlo.
"Buongiorno tesoro, dormito bene?"mi chiese mia madre,il suo tono era strano,quasi compassionevole.
"Diciamo di si"risposi non alzando ancora lo sguardo.
"Ti ho preparato i pancake" continuò a parlare cercando di portare avanti una conversazione.
Alzai lo sguardo e li vidi, ma soprattuto vidi Lui.
Il suo sguardo sembrava quello di un cucciolo abbandonato, forse triste,deluso,arrabbiato o semplicemente menefreghista.
Al momento non mi interessava,aveva fatto la sua scelta.
"Idiota" lo sussurrai, ma le persone presenti non erano del tutto umane.
Lo vidi stringersi ancora di più nelle sue stesse spalle,ma non mi interessò più di tanto.
Mio padre ci osservava in modo strano, il suo sguardo si posava spesso su Stephan,era triste anche lui?
Strano.
Mi sedetti a tavola e cercai di mangiare qualcosa,anche se il mio stomaco non ne voleva sapere di mangiare.
Ero in ansia.
"Io e Stephan andiamo a correre un pò e poi andiamo a pescare, vuoi venire con noi ? So quanto ti manca pescare amore" mio padre continuava ad osservarmi con uno sguardo sofferente.
"Va bene, ma non voglio fare molto tardi"
Mia madre e mio padre si guardarono un' ultima volta ed insieme uscirono dalla cucina.
Rimanemmo da soli io e Stephan.
Che situazione meravigliosa.
Il mio cuore continuava a battere velocemente e averlo così vicino mi creava disagio e tranquillità nello stesso istante.
Non sapevo come comportarmi,mi dissi però che la colpa era solo sua, per questa situazione .
Della sua scelta così improvvisa.
" Allyson non odiarmi per favore, l' ho fatto per noi, l' ho fatto per te.
Spero che tu un giorno mi possa perdonare" parlò per primo lui.
"Perdonare per cosa? Non siamo niente e non siamo mai stati niente. Non ci hai nemmeno dato una possibilità, semmai tu ne volessi una con me.
Non hai provato, non hai tentato nemmeno per un secondo, hai scelto la strada più semplice.
Grande capo branco che sei. Hai fatto la tua scelta, non voglio più sentire niente su di noi" risposi cercando di stare il più calma possibile.
"Non posso darti un futuro Ally, puoi comprendere questo? L' ho fatto per te, per avere qualcosa di concreto nella tua vita. La mia vita siete Tu e il Branco.
Io voglio stare con te, non sai da quanto tempo, non sai cosa provo, ma ho paura.
Sei il mio punto debole, non lo capisci?" Mi rispose guardandomi negli occhi.
I suoi occhi urlavano sincerità, ma lui non aveva ancora avuto a che fare con ciò che realmente desideravo.
Io voglio lui, ho sempre voluto lui.
Il mio corpo si calma, la mia mente trova pace.
"Veramente non lo hai ancora capito? Stephan, io voglio stare con te.
La mia mente e il mio corpo si placano quando mi trovo vicino a te.
Non voglio che scegli un' altra persona, voglio essere io la Tua persona, per favore" per la prima volta mi ritrovai a doverlo pregare.
Contai i secondi nella mia testa, continuavo a guardarlo, cercavo di capire quali emozioni passassero nei suoi occhi, ma non riuscivo a leggerlo.
Dopo le mie parole avevo messo a nudo tutto ciò che realmente sentivo per lui.
Contai i minuti e la situazione non cambiò.
Abbadai lo sguardo verso il mio pancake mangiato a metà, ma sentì una mano sullo schienale della sedia.
Una mano tatuata mi prese il mento, incontrai i suoi occhi e un esercito di farfalle volò nel mio stomaco.
"Anche io ti voglio Allyson" e dopo questa frase mi baciò.
Fu Il bacio.
I suoi pollici mi continuarono ad accarezzare le guance e finalmente mi sentì realmente a casa.

Ciao a tutt*
Grazie per il vostro sostegno e lettura.
Questa storia la sto scrivendo per imprimere i miei pensieri e sensazioni, ma soprattutto ler divertirmi.
Auguro a tutt* un buon sabato sera.

-Wolphy

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