Capitolo 16

628 42 6
                                    

"Apri questa porta. Per favore."

Furono queste le parole di Nelson dopo dieci minuti trascorsi davanti alla porta di casa di Cesare. Non capiva cosa gli fosse preso, non poteva essersi arrabbiato così tanto solo per quelle parole senza senso dette davanti a Tonno e agli altri.

Dopo un po' di tempo, finalmente, Cesare aprì la porta. 

"Cosa vuoi? Avevo detto che non era il caso nemmeno di parlarne." disse quest'ultimo con la voce piena tremolante.

I suoi occhi così verdi e belli erano totalmente spenti, vuoti, tristi.

"Ti ho visto e continuo a vederti. So che ci sei rimasto male, ma non capisco perché, e sono qui per capirlo."

"Nelson... davvero vuoi continuare a nasconderti?"

"Non ho mai pensato di rendere pubblica questa cosa tra di noi, non ne abbiamo parlato abbastanza. Non puoi farmene una colpa." ammise Nelson cercando di apparire il più sicuro possibile.

"Questa 'cosa'? Ma che ti prende?" chiese a quel punto Cesare stupito da come l'altro avesse definito la loro relazione.

Ottenne solo il silenzio da parte del suo compagno, che non seppe cosa rispondere. Non sapeva nemmeno lui cosa gli stesse prendendo in quel momento.

"Ti vergogni di me? Nelson rispondimi, ti prego." riuscì a dire Cesare trattenendo le lacrime a fatica.

"Non mi vergogno di te. Non dovresti nemmeno pensarlo. E' solo che non ci ho riflettuto abbastanza e davanti a Tonno che in maniera non troppo pacifica ci chiedeva come avremmo agito, mi è sembrata la cosa più ragionevole da dire. Tu al posto mio cosa avresti fatto?" rispose quasi arrabbiato Nelson.

"Non dovrei pensare che ti vergogni di me? Ti è sembrata la cosa più ragionevole da dire? Non ci hai riflettuto abbastanza? Ma ti ascolti mentre parli? Visto che vuoi sapere cosa avrei fatto io allora te lo dico. Io tanto per cominciare non avrei nascosto tutto a Tonno e Frank. Io avrei mandato a fanculo Tonno solo per il fatto che come prima cosa non appena scoperto della nostra relazione, perché si chiama così e non 'cosa', si è preoccupato dei fan e dell'impatto che una nostra ipotetica rottura avrebbe avuto sul progetto. Io non avrei accettato di nascondermi. Io avrei insistito per mostrare a tutti, e senza problemi, quanto ti amo e quanto sia felice insieme a te. Io avrei fatto questo, tu a quanto pare no."

Di tutto il discorso Nelson riuscì a sentire solo tre parole: 'Quanto ti amo'. Lo amava davvero? Era passato troppo tempo dall'ultima volta. Iniziò a tremare.

"Mi ami?" chiese titubante Nelson.

"Certo che ti amo. Ti amo e odio il dovermi nascondere. Ti amo e odio il fatto che tu abbia pensato di lasciarmi, perché a me questo pensiero nemmeno mi sfiora." balbettò Cesare tra un singhiozzo e l'altro.

"Scusami."

"Ti ho detto che ti amo, che risposta è 'Scusami'?"

A quel punto Nelson iniziò a tremare ancora di più e inoltre sudava terribilmente. Lui amava Cesare? Era pronto a dirlo al mondo? Non sapeva nulla di tutto questo. L'unica cosa che gli parve chiara era il suo desiderio di scappare. E così fece.

Dirigendosi verso la porta sentì i singhiozzi di Cesare aumentare e questo non potè far altro che aumentare la sua voglia di andar via. Non avrebbe mai voluto fargli del male, per nulla al mondo.

"Non ero il tuo supereroe?"

"Scappi da me quando sono sempre stato l'unico ad amarti così come sei?"

"Nelson... ti prego."

"Se te ne vai non ti azzardare a tornare."

Erano queste le ultime frasi che aveva sentito da Cesare mentre abbandonava casa sua, lasciandolo lì, in lacrime. Non sapeva cosa gli fosse preso, aveva solo troppa paura.

Paura di cosa? Di chi? Cesare non gli avrebbe mai fatto del male, ma anche il suo ex non gliene avrebbe mai fatto a detta sua. Eppure gli ha fatto malissimo. 

Questi erano i pensieri che lo tormentavano e gli toglievano il respiro mentre si dirigeva verso casa.

<E' finita.>

Identico messaggio mandato da due persone diverse per due destinatari diversi. 

Cesare:<E' finita.>

Dario:<Per me non è mai iniziata invece.>

Cesare:<Sto male.>

Dario:<Dormi da me? Stiamo male insieme.>

Cesare:<Arrivo. Grazie. Ti voglio bene.>

Nel frattempo...

Nelson:<E' finita.>

Nic:<Mi dispiace tanto. Hai bisogno di qualcosa? Vuoi parlarne?>

Nelson:<Tranquillo, sto bene. Solo promettimi una cosa.>

Nic:<Qualsiasi cosa.>

Nelson:<Non lasciartelo scappare. Per favore. Esci le palle Nicolas. Domani vattelo a prendere. Non aspettare più.>

Nic:<E se dovesse andare male?>

Nelson:<E se invece dovesse andare bene? Te lo sei mai chiesto come sarebbe se per una volta tutto andasse bene? Provate dei sentimenti forti l'uno per l'altro. Non è quello che hai sempre voluto? Lui è lì e aspetta solo te. Insisti.>

E dopo quest'ultimo messaggio si mise a letto a riflettere.

Voleva davvero stare ancora con Cesare? Si. 

Sapeva il perchè delle sue ultime azioni? No.

Preferì mettersi a dormire sperando di sognare le risposte alle sue domande. Intanto Cesare, col cuore a pezzi, si dirigeva verso casa di quello che ormai sembrava essere diventato il suo migliore amico. E per un secondo rimpianse tutte le volte in cui andava a casa di Nelson durante i suoi momenti di sconforto.

Mai si sarebbe immaginato che ne sarebbe diventato la causa invece.

Lasciarsi prendere la mano (Space Valley)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora